Rapporti di Sangue

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  1. DioGeNe
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    Il kiriano se l'era cavata bene con la faccenda del lago e della spada, era evidente che il suo legame con quel metallo era fortissimo e l'ingegnosità che mise in campo lo dimostrò a pieno. L'arma aveva una vitalità, una propria volontà e il fatto stesso che poco prima aveva agito contro il ninja, lo rendeva giustamente preoccupato. Cosa poteva aver indotto la lama a non far avvicinare il suo padrone in quel luogo? il Kenkichi in effetti non l'aveva vista in questi termini: che stesse cercando di proteggerlo? E se si, da cosa? Che l'antico manufatto conoscesse già quel luogo?

    Una volta giunto nel villaggio segreto l'approccio utilizzato fu quello diretto: dopotutto era un combattente del Sangue, un ricercatore di quelle sensazioni forti che solo uno scontro alla morte poteva dare. Il gigante attaccava con tutta la forza che aveva addosso ma il kiriano rispose bene ai colpi, subendo pochissimi danni. Certo, difendersi da un colpo di punta (portato con un'arma di quelle dimensioni) arretrando era stata una scelta piuttosto azzardata ma per fortuna la punta dell'arma non andò oltre il metro guadagnato dai riflessi dell'accademico. C'era un che di folle nel suo stile di combattimento poichè anche la difesa sul secondo colpo fu al limite della sicurezza: avrebbe potuto sentire lo spostamento d'aria a pochi centimetri dal sul petto e i suoi capelli, mancandolo di pochissimo nuovamente. Anche il terzo dimostrò una tattica del tutto conservativa, mirata a minimizzare lo spreco di energie e i movimenti superflui. Tuttavia sarebbe riuscita a mantenere quell'assetto per l durata di un intero scontro? Un avversario esperto poteva facilmente adattarsi a quel modo di combattere da folli, sempre sul filo del rasoio, e usarlo a suo vantaggio!

    In ogni caso, arrivò il momento dell'offensiva. I colpi erano ben portati ma il problema era un'altro, molto più profondo e radicato all'interno dell'arma che stava impugnando. La guardia non si difese minimamente dagli attacchi e lasciò che l'arma impattasse il suo corpo senza però provocare il minimo danno! Dopo il secondo ed infine il terzo tentativo ormai sarebbe parso chiaro al ragazzo che il costrutto fonte del suo potere non gli sarebbe servito a molto in quella circostanza...era forse questo quello che poco prima l'arma stessa gli stava cercando di comunicare? Sull'ultimo assalto la risposta dell'uomo sarebbe stata fulminea e inaspettata [S&M]. Avrebbe tentato di afferrare la lama a contatto con il collo, prendendola dal lato tagliente e senza subire il minimo danno. In forza era leggermente superiore al kiriano, quindi divincolarsi da quella presa sarebbe stato impossibile.
    Avrebbe quindi avvicinato l'arma, e anche il ragazzo qualora non avesse lasciato la presa, a se e avrebbe detto urlato in una strana lingua tribale:

    " Angdad aku MERE! "

    A quel punto avrebbe allontanato il suo rivale mediante un ampio movimento di braccio per poi riafferrare con due mani la sua arma. Era pronto ad un nuovo round di combattimento quando un altro ninja sarebbe apparso dalla caverna alle spalle dello shinobi. Quando era arrivato?!

    " Dune Morua, dune! "

    Era un ragazzino, basso e dal fisico asciutto, e urlava ancora zuppo per il viaggio attraverso il cunicolo nel lago, in direzione dei due. Avrebbe quindi raggiunto la guardia per poi sedersi sulle sue spalle e tranquillizzarlo sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Sembrava un duo affiatato.

    " Erano almeno cento anni che non si vedeva un Kenkichi da queste parti! Ma la tua spada non mente. Cosa ti porta qui? Ti pedinavo da un po ormai, certo che in quanto a furtività sei proprio scarsino è..ma devo dire che non hai impiegato poi molto tempo a capire come superare la prova del lago. Io sono Sione mentre lui è Morua...non parla la tua lingua però se hai resistito ad un suo attacco vuol dire che non sei tanto male! "

    Era palesemente eccitato, come se il tuo arrivo rappresentasse un salto di qualità considerevole il lavoro di guardiano che era tenuto a compiere. In effetti poteva immaginarlo, non dovevano giungere nel villaggio poi molti visitatori...anzi, visto il contenuto della lettera trovata in possesso dello studioso, proprio nessuno. In un attimo la situazione era diventata molto più tranquilla e pacata: che fosse il sangue che scorreva nelle tue vene una garanzia valida a non schedarti come intruso?

    " Allora, cosa vuoi da noi? Cosa ti ha portato qui? Devo dirtelo, una volta giunti fin qui l'unico modo per andarsene è avere il permesso della vecchia Tadnekomaryouse..ops, nella tua lingua Kenmeina nekuromansā (saggia necromante) e ti posso assicurare sarebbe inutile mentire. "

    Proprio in quel momento, da uno delle insenature nella costruzione partirono tre frecce dirette ai piedi dell'accademico, tra lui e il duo di guardiani. Il metalli utilizzato per la punta era di un rosso cremisi e lo stesso arco che le aveva scoccate vantava le stesse tonalità di colore. Seguì una voce acuta provenire dal punto dal quale erano state lanciate:

    jpg

    " Tu essere paturescu, Sione. Non sapere ancora nulla di hiuo. "

    " Stiamo solo parlando! Magari è qui per un motivo valido! Non è così?! "

     
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