L'Inizio della Rinascita

[Free Deveraux Yotsuki]

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    HrEKxIv
    Per sua fortuna Deveraux si rivelò essere in ufficio in quel momento, tuttavia non era solo.
    Si ritrovò completamente spiazzata vedendo urlare quella ragazza con entrambi gli occhi neri, e senza dire una parola si scostò dalla porta lasciandola uscire fuori correndo per poi spostare lo sguardo sul Guardiano con fare interrogativo.
    Sarebbe rimasta li interdetta non fosse stato per lui che le offrì di sedersi, chiedendole se voleva qualcosa.
    Inizialmente non disse nulla, reagendo semplicemente con un unico movimento verso di lui e la poltrona ora libera.
    Una volta innanzi ad essa si lasciò cadere indietro, sprofondandovi all'interno visibilmente esausta.
    Guardò Deveraux con un sorriso tirato, prendendo parola.

    Da quando picchi anche le donne eh? Aveva due occhi neri quella.

    Ammise con aria divertita.
    Stava visibilmente scherzando, tuttavia ne aveva proprio bisogno di alleviare la tensione.
    Soprattutto dopo un viaggio come quello che aveva affrontanto, perennemente assillata dai suoi pensieri riguardo quello che era venuta a scoprire.
    In effetti ora che si trovava li innanzi a lui, tutta quella urgenza di poco fa sembrava essere scomparsa venendo meno.
    Probabilmente era dovuto al fatto che finchè non l'aveva visto, era in ansia se sarebbe riuscita o meno a liberarsi dal peso che l'affliggeva ma ora che l'aveva li davanti a lei, era sicura che se ne sarebbe liberata.
    Per tanto accettò più che volentieri l'offerta iniziale di Deveraux.

    Qualcosa di alcolico, basta che sia molto forte. Necessito di rilassarmi e appena ti dirò quello che so, credo capirai.

    Qualsiasi cosa avesse ricevuto l'avrebbe bevuta appena, giusto un paio di sorsi mentre sembrava realmente starsi lasciando andare un po' alla volta.
    Gli ultimi giorni era rimasta sempre in tensione, e anche i muscoli ne avevano risentito difatti erano tirati come non mai.
    Comunque sia dopo qualche istante inspirò profondamente, per poi sedersi meglio visibilmente ripresa e iniziare a parlare.
    Fu da quel momento che si fece stranamente seria, tant'è che si guardò indietro giusto per essere sicura di essersi ricordata di chiudere la porta.
    Aveva distrutto il diario, non aveva intenzione di far scoprire ad altri le cose per un suo errore così banale.
    Fatto questo iniziò a parlare, il tono stanco.

    Dunque, da dove posso iniziare uhm...

    Si fece un attimo pensierosa per poi riscuotersi all'improvviso, annuendo convinta più a sè stessa che all'altro.
    Partire da quella donna poteva essere una buona idea, se non altro come punto di partenza.

    Allora partiamo dalle basi, tanto per iniziare Ankato Nebusuki non è un uomo. E' una donna.

    Non ci fu alcun sorrisetto nè segno che fosse uno scherzo.
    Era più che seria e questo probabilmente, perchè era davvero così.

    Una donna proveniente dal mio villaggio d'origine, prima di questo però è meglio ti racconti il resto o non capiresti.

    Ammise interrompendosi giusto un attimo per bere un altro sorso della bevanda, deglutendo rumorosamente per poi riprendere il discorso.

    La notizia buona è che non sono di Kiri, nè tanto meno di nessuno dei villaggi accademici. Nemmeno quelli come Kumo o simili vi hanno a che fare, e allora qual'è? Qui arriva la cattiva notizia, si tratta di un villaggio che non è mai stato segnato sulle mappe nè tanto meno su documenti storici o simili.

    Questo era quanto le aveva detto Ankato, e anzi era anche quanto c'era scritto nel suo diario.
    Essendo stata anche lei originaria di quel villaggio, non aveva motivo di dubitare delle sue informazioni, anzi molto probabilmente erano più che accurate.

    Il suo nome è il Villaggio del Crepuscolo. Ankato quando aveva all'incirca la mia età viveva ancora li, difatti è originaria anche lei di quel luogo. E' stata lei a portarmi ad Oto e far sì che finissi nella famiglia in cui mi trovo ora. Questo è avvenuto per via del fatto che è stata costretta a fuggire dal nostro luogo natio.

    Una traditrice? Probabilmente questo poteva essere uno dei primi pensieri.
    Lei stessa quando l'aveva ascoltata e non sapeva tutta la storia, inizialmente, aveva pensato male.
    Eppure più aveva scoperto più aveva capito che facevano entrambe parte di una questione molto più grande di loro.
    Comunque sia non aveva tempo da perdere, doveva sbrigarsi a raccontare tutto a Deveraux.

    Nello specificò portò via me e mia sorella, questo a causa di un incidente che è avvenuto all'interno del villaggio. Devi sapere che quest'ultimo era popolato da persone dedito alla ricerca, nello specifico ricerca spirituale. Però non è da confondere con quelle stronzate zen o simili, avevano anche loro i ninja Deveraux e le ricerche erano fatte prevalentemente da quest'ultimi. Sapevano come interagire con essa ad un livello del tutto superiore rispetto a quello che noi o gli altri villaggi conosciamo, dedicavano le loro vite solo a quello e questo può far capire quanta conoscenza avessero accumulato. Purtroppo però, hanno osato troppo.

    Improvvisamente il suo sguardo si rabbuiò, segno del fatto che le cose da quel punto in poi sarebbero precipitate.
    D'altronde c'era da aspettarselo, se si andava a calpestare territori ove gli umani non avrebbero mai dovuto mettere piede stai sicuro che prima o poi la vita ti punisce, Dei o non dei.
    Così era accaduto a loro.

    Non so nello specifico cos'è accaduto, però durante una delle ultime ricerche hanno toccato tasti che non dovevano. Ankato nel suo diario che ho distrutto aveva scritto di sagome, creature nere come la pece e informe che assalivano tutta la popolazione. Purtroppo non c'è altro, non rimase li per vedere semplicemente prese me e mia sorella scappando via, è probabile che siamo le uniche due persone rimanenti di quel villaggio.

    In particolare parve pesarle l'ultima frase, dopotutto essere conscia di essere diventata una superstite non era mai bello.
    A quel punto si alzò dalla poltrona, cercando tra i fogli una cartina geografica completa dei vari villaggi e quando la trovò si voltò, portandola sulla scrivania e appoggiandola.
    In seguito prese un pennarello, per poi tornare con lo sguardo sulla mappa mentre continuava a parlare.
    Sembrava star cercando qualcosa.

    Vi erano ulteriori informazioni sul loro modo di vivere, com'era strutturata la società e via discorrendo. Ti posso assicurare che nessuno dei villaggi attuali ha nulla del genere. In quel posto tutti erano utili, nel senso, non vi erano negozi, locali o simili. Ogni singola persona si dedicava alla ricerca, certo come ti ho detto i ninja ancora di più però anche i cittadini normali vi lavoravano. Era come... Non so come spiegartelo dannazione! Forse si potrebbe definire un enorme complesso di studi di vario tipo.

    Si interruppe improvvisamente quando sembrò trovare quello che cercava sulla mappa, e con un gesto rapido e secco della mano con cui teneva il pennarello andò a segnare una X tra il confine di Oto e quello di Yagakure, l'unica zona cuscinetto che si frapponeva tra loro e il paese del fulmine.
    Lo indicò mentre tornava a sedersi, bevendo un altro sorso della bevanda per poi tornare a parlare.

    Si trova in quel punto. Il motivo per cui nessuno l'ha mai trovato è semplice, vedi... Si trova nel sottosuolo. L'entrata al tempo era già stata coperta in vari modi, così da mascherarla e via discorrendo per tanto anche chi si è ritrovato innanzi a essa non ha mai pensato che vi potesse essere un intero villaggio dall'altra parte. Purtroppo non ho altri dati a mia disposizione, ho avuto appena un paio d'ore per leggermi il libro che Ankato mi ha dato, prima di bruciarlo e fare ritorno. Per concludere, chi abitava li aveva almeno una ciocca dello stesso colore della mia: grigio scuro. Te sei il primo a cui parlo di tutto questo, non voglio che altri villaggi lo raggiungano prima di me.

    Terminato il discorso si zittì, riprendendo fiato e attendendo un eventuale reazione da parte di Deveraux.
    Bisognava vedere ora come procedere, e soltanto lui poteva dirglielo.
     
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