In una stanza d'hotel

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  1. F e n i x
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    Sotto la cenere








    Fu accomodante, Raizen, complice e malizioso mentre la donna iniziava la sua piccola danza, semplice ma fiduciosa del fisico che per tanto tempo aveva trattato come un tempio.
    Slegò i capelli, sfilò i geta… nessuno di quei movimenti venne perso da Raizen che la seguiva facendo ondeggiare lievemente la testa interessato, per seguire ogni piccolo gesto.
    Non era tutta la scostumatezza che aveva immaginato, c’era qualcosa in quel piccolo rituale che tradiva un inesperienza che non tutti avrebbero notato, l’inesperienza di chi non faceva dell’intrattenimento carnale il proprio lavoro.
    Ma c’erano sempre diversi elementi da corrompere, e non sempre potevano abboccare tutti.
    Ma perché tirarsi indietro dal suggerirgli qualche consiglio?
    La stessa luce ora disegnava i corpi di entrambi, uniti in un abbraccio pelle contro pelle che avrebbe permesso a lei di sentire che la rudezza del Colosso non si fermava al viso, tuttavia le sue mani sapevano essere gentili, forse coscienti di una forza che gli avrebbe permesso di piegarla con un dito, o forse per naturale propensione, ma i gesti del Colosso erano molto più simili a quelli di un “comune” bronzo.
    Fu leggero sul seno di lei, disegnandolo col pollice prima di stringerlo con la sola mano.

    Muoviti.

    Sussurrò mentre accennava ad una spinta sul fianco, suggerendo un movimento che avrebbe dovuto aver l’accortezza di fare lei stessa.

    Devi conquistarmi, sinuosa e leggera come una pantera.
    Ogni tuo movimento deve farmi vibrare.


    Gli accarezzò i capelli.

    Mostrami quanto tieni al tuo tempio.

    Continuava a sussurrare mentre le permetteva di baciarlo tenendole la testa vicina al proprio collo con delicatezza.
    Le permise anche di avere un po’ di controllo , facendosi trasportare fino al letto mentre si sfilava gli stivali e i pantaloni, ultimando ciò che Kyomi aveva iniziato, ed avendo la cortesia di farlo anche con lei, ma non ci fu fretta nei suoi gesti. Non afferrò nemmeno il vestito, semplicemente, posandogli le mani nei fianchi lo fece scivolare in basso, denudandola.
    Una lieve spinta l’avrebbe fatta distendere sul letto mentre Raizen era ormai pronto a soddisfare quel suo unico vizio.

    […]

    Non contò i secondi ne i minuti, e nemmeno le mezz’ore, si dedicò esclusivamente al suo corpo e a quello di lei, pareva dotato della leggiadria di un uomo con la metà della sua stazza, dovuta parzialmente anche ad una inaspettata necessità, che giustifico anche le carenze della donna notate in precedenza da Raizen.
    Fu dopo il suono di più di una campana che, matido di sudore si sarebbe infine staccato dalla Kunoichi.
    Non ricordava se gli fosse stato detto il nome della ragazza o se l’avesse semplicemente dimenticato, per qualche secondo fu in imbarazzo.

    Ehh... se non ricordo male siamo qui anche per un altro motivo, giusto?

    Chiese in riferimento alle richieste che la donna aveva fatto mentre cercava di sedurlo.
     
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11 replies since 4/10/2015, 18:51   174 views
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