In una stanza d'hotel

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  1. Yusnaan
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    In una stanza d'hotel

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    Parlato Kiyomi
    Parlato Raizen

    Finalmente Kiyomi sembrava aver attirato la sua attenzione, anche se in effetti sembrava attratto più dal suo seno che dalle sue parole. Bè, meglio di niente. Perlomano avevano centrato il problema, in quanto Raizen prese a parlare di una remota opzione possibile da attuare. Tutte le storie che si sentono in giro?
    Non hai mai sentito la migliore allora. Non ti è mai capitata quella della principessa Tsunade? Fu uno degli Hokage della foglia, il quinto, puoi vederla scolpita nella roccia e, pensa un po’, quando morì non fu affatto diversa nei lineamenti rispetto a quando venne immortalata.
    Non si era mai appassionata alle lezioni di storia, sebbene i genitori la fecero studiare con un ottimo maestro e durante le sue ricerche per realizzare il suo desiderio si fosse più volte trovata a dover leggere di antiche pergamene, ed in quel momento avrebbe voluto rispondergli che non gliene potesse importare minimamente delle sue nozioni di storia, specialmente se non le potevano essere di aiuto, ma venne bloccata quando quest'ultimo proseguì il suo discorso.
    Io sicuramente so come poteva farlo.
    Ma c’è un altro problema.
    Improvvisamente il suo sguardo spento di disattenzione, fece spazio ad uno ben più interessato all'argomento, continuando ad ascoltare le sue parole senza perdersene una.
    Sei bella, certo. E sarebbe un gran peccato perdere tutto Questo. Ma questi sono segreti che il mio villaggio conserva gelosamente. Che io devo assicurarmi vadano tenuti tale.
    E tu… beh non sei di Konoha se non erro.

    In quel momento si sentì tradita ed i suoi occhi furiosi parlavano chiaro, mentre fissavano quelli di lui, totalmente concentrati anch'essi a guardare i suoi. Non aveva ben capito cosa volesse dire con quell'ultima frase, ma il tono che usò sembrava voler intendere che non aveva nessuna intenzione di rivelare dei segreti di villaggio ad una studentessa straniera, mandandola in bestia. Kiyomi riuscì a malapena a chiedergli una spiegazione, sfoderando una più che garbata diplomazia, ma con voce chiaramente fredda e irritata. E questo cosa vorrebbe dire? Attese una risposta, che ben presto arrivò. Lo aveva giudicato male, in quanto con un sorriso vagamente malizioso, le fece capire che se si fosse unita al Konoha, la avrebbe aiutata a risolvere il suo problema.
    Ma la fedeltà va dimostrata, a quel punto nulla mi impedirebbe di fare qualsiasi cosa per te.
    I suoi occhi cambiarono nuovamente espressione, divenendo molto pensierosi per gli istanti successivi, segno che la ragazza aveva colto il messaggio e stesse valutanto l'offerta. A quel punto non c'era più dubbio che l'hokage voleva un'ultima cosa da lei: averla tra le fila dei suoi ninja. Mentre rifletteva sul succo della proposta, valutandone i pro e i contro, staccò lo sguardo dal suo interlocutore, che ormai era passato in secondo piano e girandolo per la stanza senza una meta fissa. Possibile che non ci potesse essere nessun inganno, dietro quella proposta? E se l'avesse fatto davvero come avrebbero reagito i suoi genitori? Bé, in effetti dei suoi genitori non gliene era mai importato niente, ma la cosa che la preoccupò un po' era la reazione del villaggio nei suoi confronti. L'hokage esigeva fedeltà, quindi sarebbe dovuta diventare una sua kunoichi, sebbene esserlo di una fazione o dell'altra non le era mai importato minimamente. Tutto quello che le stava più a cuore era preservare la sua persona ed il suo aspetto intatti, quindi se Raizen era stato di parola, non le sarebbe più importato del futuro, una volta raggiunto il suo obbiettivo. Mentre continuava a voltare lo sguardo a destra e a manca in cerca di una risposta, cominciò a parlare con voce franca a Raizen, con un tono vagamente colpevolizzante. Fammi capire bene. Stai chiedendo ad una studentessa di Oto di tradire il suo villaggio per stare dalla parte di Konoha, signor Hokage?
    Attese poco più di un istante per voltarsi decisa verso quest'ultimo, pronunciando le parole che entrambi probabilmente stavano aspettando.

    ...

    Cosa devo fare?


    Prima di darle una sua risposta, l'hokage le fece una domanda che in quel contesto non le sembrò per niente importante, ma se da allora in poi avrebbero dovuto collaborare, tanto valeva accontentarlo. L'idea che le avesse richiesto il suo nome la lasciò per un attimo interdetta, ma ci volle poco per rispondergli con la solita risposta che ormai da anni era abituata a dire, rivelandogli fiera il nome che aveva scelto per se stessa tempo addietro e dimenticandosi di quello che era il suo nome originale.
    Il vero nome non ha importanza. Tu chiamala Kiyomi.
     
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11 replies since 4/10/2015, 18:51   174 views
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