Tra i rami del bosco secolare

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    Onore








    Sapeva che sarebbe stato lungo, estremamente lungo, per questo erano li. Ma di certo non si aspettava fosse doloroso.
    In realtà di tutti i doveri di cui Shizuka parlava non gli importava tanto, era cosciente di ciò che faceva, e di come lo faceva, e per quanto quelle persone amassero il pettegolo non avrebbero potuto che riferire di un Hokage Particolarmente gentile che aveva portato l’otese in un luogo più adatto a cambiarsi, forse, perfino un camerino in uno degli uffici delle mura.
    No, non erano decisamente i doveri ad esporre una sua parte sensibile, o quantomeno non la maggior parte, era più quello che deduceva autonomamente o indirettamente invitato dal discorso di Shizuka.
    Rimase in silenzio fino a che lei non terminò di parlare, ad occhi socchiusi quanto pensierosi mentre tra le labbra serrate i denti battevano tra di loro in un gesto atto a smaltire quel sottile filo di rabbia che colorava la marea di sentimenti che provava.
    Allargò le narici, inspirando a fondo, tacendo tuttavia per qualche secondo prima di parlare, Shizuka già iniziava ad allontanarsi.

    Sai cosa significa avere una famiglia?

    Chiese praticamente dal nulla.

    Hai mai provato a pensare cosa possa significare poter avere dei nemici?
    Sai quante organizzazioni desiderano la mia testa su una picca?
    Sai perché non sto ancora abbellendo l’ufficio di qualcuno?
    Perché non ho una famiglia.


    Ammise senza troppe remore.

    O pensi sia tutto così scontato, o che sia “sveglio” quanto il mizukage?
    O forse credi che io non sia in grado di amare?
    Ma meglio chiudere qui questa parentesi.


    Bofonchiò qualcosa di imprecisato prima di continuare.

    Mi piace come cerchi di anticipare le mie risposte, sembra tanto una delle ramanzine che pianto solitamente io a te.
    Ma penso che tu stia gonfiando un po’ troppo la situazione.
    Che ti piaccia o no, seppure un fortunato individuo mi avesse scattato delle foto rappresentano ben poche cose, io che rivesto una ragazza, e… basta. Non credo ci siano dispositivi a controllo manuale in grado di scattare una foto chiara di me che prendo la ragazza e la porto via.
    Se ai tuoi occhi inesperti questo può sembrare a sufficienza per destabilizzare il mio ruolo… beh, immagino che io come tutta Konoha saremmo costretti a metterci il velo sulla testa, barricarci tra le nostre mura e dedicarci ad una vita di puro accrescimento spirituale.
    E non provare a tirare fuori il Daimyo, ho da dire cose ben poco lodevoli sull’avere due mogli, e di certo non penso che si possa rispettare qualcosa di diverso dalla propria bramosia ad averne due. Perchè credimi, fatico a trovare una donna serena che condivide con qualcun'altra il proprio marito.
    Chiuso.
    Il resto, mi dispiace dovertelo dire, è un problema delle vostre elucubrazioni.


    La guardò ancora.

    Io potrò essere distante dalla politica ma tu sei distante dalla realtà, e pure con una notevole miopia.

    Alzò le spalle mentre finalmente iniziava a muoversi.

    Non è questione di pulsazioni, di istanti, chimica o semplice menefreghismo.
    Non puoi prendere un singolo istante e prenderlo ad esempio di un intera esistenza, soprattutto se non è minimamente reale.
    Considera l’intera vita di una persona, considera che … che…


    Pareva quasi stesse pensando a così altro dire, in realtà stava semplicemente scegliendo di NON dire.

    Ma vaffanculo.

    Cadde come un accetta su un ramo troppo fresco.

    Io mi son stufato di dare spiegazioni per simili sciocchezze!
    A te e a quell’altro beota!
    Ora, con permesso miss castità, ma a meno di altre idiozie io direi che posso andarmene.


    La superò, con passo lesto e pesante, infastidito.
    Ormai stanco di dover puntualmente ricostruire i rapporti con quella persona o quell’altra offese indirettamente da chissà quale sua azione o reazione.
    Era quasi dovuto arrivare alle mani con Atasuke perché gli aveva rimesso apposto i danni di una missione penosa ed ora era costretto a quella manfrina solamente perché doveva calcolare quanto la malizia di quelle persone poteva essere sconfinata.

    Anzi no, dimenticavo.
    Se mai amerò qualcuno, se mai avrò la voglia di sposare qualcuno.
    Stai sicura che non sarà una povera infelice del cazzo che rompe le palle al prossimo e di SICURO non lo sarà mai.
    Solo perché tu non sia in grado di vedere cosa un uomo sia in grado di fare o provare, cosa IO sia in grado di fare o provare, non è detto che non sia in grado di farlo meglio di chiunque altro.
    Non Osare mai più Shizuka.
    Non lo fare…


    Le appuntò il petto con l’indice, per la prima volta la guardava con odio, per quanto Raizen potesse essere discutibile nei suoi comportamenti (che tuttavia si mantenevano sempre e comunque al sicuro da eventuali ritorsioni come quelle ipotizzate da Shizuka) si era obbligato a reprimere parte delle sue emozioni per necessità, non per reale assenza. Paragonarlo ad un mostro che non avrebbe rispettato la donna scelta per condividere la propria vita, c’era un nocciolo nelle profondità di Raizen ben più nobile di ogni singola sanguisuga sociale da cui Shizuka amava prendere esempio, e mai avrebbe permesso che questo venisse sminuito, che venisse sminuito il suo Onore, la sua parte umana con fatica e dedizione protetta da un guscio spinoso e intoccabile.


    Edited by F e n i x - 6/10/2015, 18:34
     
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5 replies since 5/10/2015, 21:56   82 views
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