Le due mosche bianche

Dovevo dargli atto. Toshiro era indubbiamente stato infuso del magico potere della perseveranza. Non sarei mai riuscito a trovare una ragione per andarmene da quel posto, lo sapevo bene, quindi non mi era restato che seguire l’indomito cacciatore verso la casa del capo villaggio -..uff.. chissà.. magari se li aiutiamo ci ricompenseranno adeguatamente!..- era di sicuro un ottimo motivo per continuare quella caccia assurda.


Avevo salutato il capo villaggio o quel che era con un cenno della mano mentre Toshiro si esibiva in inchini degni di un re. Il tizio ci aveva spiegato che la colpa dell’alluvione era da attribuirsi quasi sicuramente ad una rottura della diga costruita a monte del villaggio. Era abbastanza palese che le cause dell’incidente erano due, o la diga si era rotta per l’usura o la poca manutenzione o qualche stronzo figlio di puttana l’aveva sabotata. Speravo davvero tanto che si trattasse della prima ipotesi anche se dentro sentivo che non sarebbe stato così -Ovvio che vengo con te!.. da solo non ne caveresti comunque un ragno dal muro.. forza andiamo a dare un’occhiata a questa diga.. sarà sicuramente una piacevole passeggiata da fare!- piacevole sto cazzo.


La strada che portava alla alla diga era ovviamente tutta in salita. Mentre ci spingevamo su per la montagna il paesaggio davanti a noi era mutato da quello di un semplice villaggio di contadini a quello di un sentiero di montagna costeggiato da una boscaglia composta di alberi di ogni genere. La visibilità attorno era buona anche se non mi sentivo di certo a mio agio in un posto come quello. Se qualcuno aveva sabotato la diga , allora doveva avere le sue buone ragioni per farlo e di certo non avrebbe preso di buon grado il nostro ficcanasare -..di un po’ Toshiro.. tu speri veramente di incontrare una qualche specie di mostro alla diga.. vero?!- cazzo se era incredibile quel tizio. A volte mi chiedevo chi glielo facesse fare a combattere contro ogni genere di bestia selvaggia e non solo.


Mentre camminavamo ripensavo ai giorni passati nella prigione di Kumo. Non mi importava niente di stare a cercare un qualche tipo di mostro o pazzo dinamitardo, ciò che contava era solo di essere finalmente riuscito ad andarmene da quello schifo. Era da un po’ che viaggiavo con Toshiro ma non gli avevo mai chiesto realmente perché faceva tutto quello -Ehi Toshiro.. di un po’.. perché lo fai?!.. la caccia ai mostri intendo?!..- forse glielo aveva già chiesto o forse no. Tendevo sempre a dimenticare quello che mi dicevano gli altri, soprattutto se si trattava di qualcosa di personale e importante. L’egocentrismo era pane per i miei denti.


La scalata verso la diga era quasi terminata, ormai non doveva mancare molto all’arrivo. La giornata si era fatta piuttosto afosa e grosse gocce di sudore avevano preso a scendere dal mio viso, niente di preoccupante. Avevo vissuto gran parte della mia vita in mezzo alla merda quindi un po’ di fatica e sudore non potevano certo preoccuparmi -Ehi Cacciatore.. siamo quasi arrivati..- avevo indicato di fronte a noi il nostro obiettivo.