Le due mosche bianche

L’idea di passeggiare anzi che nuotare in mezzo ad una selva di roditori era piaciuta anche a Toshiro il che mi rasserenava. Avevamo ancora un bel pezzo di strada da fare così il cacciatore ne approfittò per chiedermi di più sul mio passato -..le terre del fulmine dici?!- di tutta la mia vita, quella passata nelle terre del fulmine ne avrei fatto decisamente a meno -..è un posto come un altro.. gente cordiale.. un po’ strana se devo dire il vero.. ma soprattutto ospitale..- abbastanza da costringermi a restare nelle loro prigioni per diverso tempo. Mi piaceva parlare con Toshiro la sua era pura ed ingenua curiosità, sapevo che le sue domande non avevano secondi fini o scopi -..sono finito in prigione in quelle terre quindi non ho avuto modo di visitarle per bene.. sai a volte le persone commettono degli errori.. e io ho pagato per i miei..- non mi andava di approfondire ulteriormente l’argomento del perché ero finito dentro -..quando sono uscito il clima di quei luoghi era cambiato così me ne sono andato prima di finire inviaschiato in qualcosa di più grosso di me..- era ormai noto che qualcosa di strano bolliva in pentola nel paese del fulmine. I venti di guerra già sferzavano l’intero continente ed io non avevo intenzione di farmi trovare la quando il finimondo sarebbe cominciato.


Mentre stavamo camminando il suono lontano di alcuni tamburi era giunto alle nostre orecchie, sembrava che qualcuno stesse dando una festa -..li senti anche tu?!.. tamburi..- chiunque fosse a suonare aveva di sicuro scelto una strana location per dare un rave party. Da li in poi ci saremmo mossi con circospezione stando attenti ai nostri passi. Toshiro si era messo in testa che a produrre quei suoni non potevano essere altro che dei Tanuki con -..le loro palle?!.. cioè fammi capire.. si suonano le palle come dei tamburi?!.. ma che razza di bestie sono?!..- il folclore popolano riusciva sempre a lasciarmi senza parole.


La notte stava calando inesorabile sopra le nostre teste. Più ci avvicinavamo a quel rumore più la tensione si faceva palpabile e poi eccoli li di fronte a noi due grottesche figure animalesche stavano sedute intorno ad un fuoco. Era evidente che non si trattava di essere umani e se lo erano giuro che non ne avevo mai visti di così brutti in vita mia, e le prigioni di Kumo ne erano piene di personaggi brutti come la fame -Ma cosa diavolo sono?!..- la mia voce appena sussurrata sembrava di sicuro quella di una checca spaventata. Toshiro invece sembrava quasi euforico, i suoi occhi si erano illuminati nel vedere le bestie, quel tizio era pazzo come un cavallo.


Senza esitare aveva composto pochi sigilli per trasformarsi in un cieco e potersi avvicinare si due mostri. Non mi aveva nemmeno lasciato il tempo di decidere o dire la mia che già era in prossimità del focolare -..accidenti Toshiro.. che diavolo stai facendo?!..- il cacciatore seguiva di sicuro il cuore prima della mente, in questo eravamo totalmente agli antipodo. Mentre lui lasciava che il cuore avesse il sopravvento io aveva sempre dato ascolto solo ed unicamente alla mia mente, questo forse mi aveva reso freddo e distaccato, ma sapete cosa dopo un paio di anni in prigione scopri che con il cuore non hai tante possibilità di sopravvivere. Giunto a portata i due si erano girati di scatto verso il finto cieco cominciando ad annusare l’aria con fare sospettoso e guardingo, sembravano più impauriti loro del samurai. Fu uno di questi a parlare per primo.


-Ihak!!!.. e tu chi sei straniero?!.. da dove vieni?!- i bastardi nonostante tutto non avevano smesso per un istante di sbattere quelle cazzo di code -..che cosa cerchi da noi?!.. ti sei forse perso?!..- i due dopo un attimo di esitazione stavano diventando ad ogni istante sempre più sicuri ed aggressivi -..sei da solo?!..- a quella domanda la mia mano era scesa al pugnale che tenevo legato alla cinta mentre l’altra aveva preso 3 spiedi. Non sapevo quali fossero le intenzioni delle bestie ma sapevo che Toshiro avrebbe scatenato da li a poco il finimondo e che senza il mio aiuto si sarebbe ritrovato a fare lui la fine del topo.


Ero nascosto dalla vegetazione ed ero pronto a scaraventarmi contro quei mostri anche se non sapevo se fossero solo di passaggio o i responsabili dell’alluvione giunta in paese. Stavo aspettando un sussulto o un segnale da Toshiro mentre pensavo -..speriamo non mi attacchino qualche strana malattia..- che strana coppia che eravamo.