Le due mosche bianche

Toshiro era una sorpresa una dopo l’altra. Non solo quel tizio era abbonato ad una rivista che parlava di mostri con delle palle giganti, ma sapeva pure cantare bene. Non avevo mai sentito quel genere di musica, ma dovevo ammettere che mi piaceva e che nelle parole riuscivo a capire quasi una poesia legata al momento. Per qualche istante mi ero pure messo a battere a tempo con il piede, che vergogna. La performance del cacciatore canterino aveva divertito quelle fottute aberrazioni che in tutta risposta si erano messe a ridere con fare animalesco mentre grandi otri di vino volavano a destra e manca -Ahahahah.. sai cantare.. sai cantare..- aveva detto uno dei due mentre l’altro ingurgitava litri di alcol uscendosene con -..vorrà dire che ce lo mangeremo per ultimo..- inizialmente credevo di non aver capito bene, ma poi fui costretto a ricredermi quando anche l’altro esplose a ridere divertito -WAHAHAH.. un pasto caldo canterino!.. SU CANTA ANCORA CIECO!!!.. CANTA PER NOI!!!- ormai i due sembravano completamente andati.


Durante tutta la canzone e il pasto non avevano fatto altro che tracannare litri e litri di una sostanza che doveva essere senza alcun dubbio alcolica. Ora a mente fredda capivo quale fosse il piano del cacciatore, il bastardo voleva ubriacarli alla morte per poi approfittarne per dare loro il colpo di grazia -..sei un fottuto genio Toshiro..- non ero riuscito a trattenere un commento a bassa voce che per un istante mi fece trasalire dalla paura. Il più grosso dei due sembrava infatti aver sentito qualcosa mentre si alzava rizzando le orecchie -Ehi hai sentito?!..- anche il secondo smilzo non si era zittito, avevo fatto il passo più lungo della gamba merda -Ehi cieco.. sei sicuro di essere solo vero?!..- i loro sudici nasi avevano preso ad annusare l’ambiente circostante, ormai era questione di pochi secondi quei fottuti dovevano avere un olfatto animalesco. Avevo il pugnale in mano ed ero pronto a scuoiare quei due, sempre che Toshiro non se ne fosse uscito con qualche altra brillante idea.


Le due bestie si erano alzate mostrando una corporatura goffa, ma massiccia. Anche il più piccolo dei due poteva reggere benissimo il confronto fisico con Toshiro e di sicuro con me. Odiavo dover combattere direttamente contro l’avversario, i miei modi di agire si basavano più sull’inganno e il sotterfugio. Perché diavolo dovevo fare a pugni con un nemico quando potevo pisciare nella sua tazza di the e ucciderlo di malattia. Perché dover dichiarare la mia presenza quando potevo giungere alle sue spalle e infilargli venti centimetri di lama dritta nella gola. Forse a Toshiro non sarebbero mai piaciuti i miei modi, ma era così che ero sopravvissuto fino a quel momento ed è così che avrei continuato a farlo.