Ware ga kaminari

Quando il suo braccio destro impattò contro l’arto sinistro del Flagello, gli occhi del ragazzo non erano più in grado di distinguere i contorni del nemico e dell'ambiente che lo circondava.
L’aura dorata che lo aveva accompagnato e potenziato per tutto lo scontro si stava dissolvendo.

Jeral si era difeso con destrezza, cibandosi delle scariche che crepitavano attorno al suo arto e mantenendo salda la presa sul suo collo.
Senza più speranze, Deveraux iniziò a muovere le braccia, cercando di colpire il suo rivale sul mento.
Delle fitte lacinanti lo costrinsero ad abbassare lo sguardo per nascondere al Flagello le lacrime di dolore e rabbia che andavano a mescolarsi con il sangue fuoriuscito dallo squarcio sulla fronte.
Una scena patetica.
Sembrava un bimbo di cinque anni senza forze contro un ventenne.


Riportami ad Oto. Sussurrò a pochi centimetri dal volto del suo rivale.
Al mio East Gate. Per proteggere la sua psiche da un altro trauma, il suo udito si spense all’improvviso.
Sullo sfondo il rabbioso temporale diventò solo un gioco di colori.


Vide le labbra del ninja muoversi.
Dal loro movimento, Deveraux riuscì a carpire poche parole, sia perchè non era un esperto nella lettura del labiale sia perché la sua vista era paragonabile a quella di una talpa.


Capì le ultime due parole e non gli credette.
Una parte di sè era sicura che finché non fosse stato in grado di affrontarlo e sconfiggerlo, Jeral avrebbe fatto parte della sua vita.
Si maledì.

Nessuno da Oto sarebbe giunto a salvarlo...

La presa sul collo si fece più intensa.
Così debole, così ferito..Deveraux non ebbe nemmeno il tempo di sputare per disprezzo un po’ del suo sangue sul viso di Jeral.

Cadde nell’oscurità.