Ikigami

[Corso sulle basi del combattimento]

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  1. leopolis
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    «Dialoghi»



    "Io?" - si sorprese Seinji osservando un uomo mascherato davanti alla sua porta. Per un attimo stette li all'impalato, senza muovere un dito; sapeva bene Seinji, che le persone con le maschere, specialmente per quanto riguardava i ninja, non portavano mai delle buone notizie, anzi. Un ninja con la maschera era spesso sinonimo di sfortuna, di morte, dolore e quant'altro. Inoltre, i shinobi mascherati spesso erano al servizio dei kage, il che voleva significare una cosa sola: quel tipo con la maschera da volpe gli aveva portato un qualche tipo di incarico strano; qualcosa che il nostro Seinji avrebbe dovuto svolgere per piacere all'accademia, per tornare tra le fila accademiche, oppure per conquistarsi quella maledetta fiducia del caro Itai Nara e svolgere sempre più missioni fino a ripagare i debiti che aveva nei confronti del villaggio. Per un attimo Seinji pensò bene di fare un passo a lato per far entrare il shinobi mascherato nella sua piccola casa vicino alle mura, ma poi ci ripensò; era pur sempre un ninja e l'Akuma non aveva molta voglia di far entrare dei ninja nella sua piccola casa. I ninja erano d'intralcio; i ninja erano delle persone cattive, delle persone veramente cattive... specialmente se mascherate. Per un attimo volle sputargli in faccia (o sulla maschera) e tornarsene nella cucina a preparare il sushi squisito che nel giro di 4 miglia sapeva fare solo lui, e invece no, senza parole il ninja mascherato gli porse una lettera.
    «Kage?» - Chiese l'Akuma.
    «Più o meno...» - rispose quello. - «Come ben sai ci sono degli ottimi rapporti tra Kiri e Konoha. Così quelli di Konoha hanno chiesto a noi di addestrare un loro aspirante shinobi...»
    «E io che c'entro? Sono una pessima cadidatura,» - sospirò Seinji pulendosi le mani dal pesce, - «giacché fino a poco fa li odiavo quelli di Konoha.»
    Dall'altra parte il kiriano non ebbe che da scuotere la testa.
    «Gli ordini sono ordini... E gli ordini del Mizukage sono il doppio degli ordini normali.»
    Seguì un momento di pausa, durante il quale entrambi cercavano di comprendere cosa stava dicendo l'altro; un momento di pausa, dunque, che venne scalfito da Seinji, il quale allungò la mano prendendo la lettera ed esaminandola: era integra, con la firma del Nara sul trono di Kiri, e il sigillo del Kage.
    «Quante storie per un'alleanza!» - esclamò l'Akuma. - «Però sì... D'accordo. Riferisci al Kage che tra una settimana esatta farò capolino nel Paese dell'Erba, per ora la più pacifica terra. C'è un ristorante li, all'incrocio delle vie che collegano Ame e Konoha... si chiama "Lo shinobi ubriaco". Riferisci allìaspirante ninja di vestirsi completamente di bianco e di venire al ristorante indicato alle 12.00 di mattina in punto. Chiaro?»
    Il ninja con la maschera stette in silenzio per qualche attimo, cercando di ricordarsi il nome e il tutto, e poi scomparì in un attimo, trasformatosi in una nuvolina di fumo bianco.

    Alle 12.00 in punto della settimana successiva, Seinji Akuma, vestito con una maschera raffigurante un lupo sul volto, dei pantaloni a dir poco eleganti e con la giacca e cravatta sul busto, attendeva il ragazzo vestito completamente di bianco vicino all'entrata nel ristorante. Non amava i ritardatari, e ancor meno amava aspettare, e dunque una domanda si faceva molto chiara nella sua mente: avrebbe fatto tardi o sarebbe arrivato in tempo? Era curioso di voler vedere il ninja futuro; era curioso di vedere che razza di persone nascevano a Konoha, e sopratutto voleva testarlo, vedere se poteva diventare un ninja, se aveva del talento, delle possibilità, delle capacità. Insomma, se in lui vi poteva crescere quel seme, che presto lo avrebbe trasformato in un albero splendente, e perché no? In un chunnin della foglia, o in un Jonin della Nebbia. In ogni caso, non appena arrivò il ragazzo, Seinji lo avrebbe osservato un attimo [Vista Vitale], che era un po' come vedere le persone ai raggi X, e di lui avrebbe scoperto tutto: il colore della sua energia vitale, le armi che portava, e quanti anni aveva. Lo avrebbe osservato per un po' senza proferire parola, e quindi avrebbe abbassato lievemente la testa in cenno di saluto.
    «Benvenuto giovane ninja. Perdona la maschera, ma non posso toglierla... Io sarò il tuo primo sensei,» - avrebbe quindi esclamato Seinji in un modo forse un po' teatrale, ma comunque non troppo. Sembrava stesse parlando normalmente, dialogando con il nuovo arrivato, e con il suo prossimo allievo. Lo voleva davvero l'addestrare il giovane shinobi? No, però un ordine era un ordine.
    «Prima di iniziare a farti diventare un ninja, voglio chiederti se non ci hai ripensato, e sopratutto: cosa ti spinge a diventare un ninja. Voglio sapere qual è il tuo ikigami, qual è il tuo obiettivo di vita, ciò che ogni giorno ti fa svegliare la mattina e procedere per la tua strada. In sintesi, voglio che mi parli di te e del motivo che ti ha portato a compiere questo passo.»
    Dunque, in attesa delle risposte del giovane ragazzo, Seinji incrociò le braccia e formò un piccolo ghignò sotto la maschera. Era davvero curioso di sentire cosa avrebbe risposto quel tizio.



    Seinji
    Chakra: 400 Bassissimi
    Vitalità:15,5/15,5 leggere

    Slot azione 1:
    Slot azione 2:
    Slot azione 3:

    Slot Tecnica Avanzata:
    Slot Tecnica Base:

    Abilità usate: ///
     
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