Sogni legati da un insolito destino

[Add Ts per Sho e Fenix]

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  1. Jotaro Jaku
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    La via per la Cruna



    Quella mattina, il Kage avrebbe accompagnato Sho Saitama, e uno stuolo di altri individui al tempio del 5 code, per provare un rituale ormai conosciuto in tutto il mondo, ma sempre tanto temuto quanto necessario. La creazione di un nuovo contenitore. Il poveretto, che in questo caso non era il portatore, bensì il portato, Kokuo, aveva passato anni nel corpo comatoso di un giovane ninja, una promessa della foglia. Per sua sfortuna, questo ninja era rimasto in vita, e sempre per sua sfortuna, il sigillo che lo teneva legato a lui, era stato creato dall'ottavo Hokage in persona, il cui potere era conosciuto in tutto il mondo ninja. Impossibilitato a liberarsi, così come a morire, il demone dalle cinque code era rimasto imprigionato in un corpo immobile per anni, senza la possibilità di uscire, di combattere, di sfogarsi, e senza nemmeno la possibilità di parlare con qualcuno. Questa terribile tortura a cui era stato sottoposto, lo fece impazzire, forse per sempre.

    Il demone, forse data la sua affinità appena riscoperta con la tortura alla quale era stato sottoposto, espanse la mente al territorio circostante, da dentro la sua reliquia, scoprendo una mente affine alla sua, quella di un torturatore, nella fattispecie, Sho. Perchè i due fossero in sintonia era un mistero, forse nel profondo, il chunin della foglia aveva un lato molto oscuro che era sembrato un faro per le emozioni terribili di Kokuo, anche se il vero motivo, forse doveva ancora palesarsi. Quella mattina, Raizen si presentò di buon'ora alla casa del chunin, notando che gli effetti della presenza del demone, si erano ben manifestati sul braccio del giovane; forse dopotutto, poteva davvero avere delle speranze di rinchiudere dentro di sè il demone pazzo.
    Raizen spiegò a Sho come si erano organizzati i membri della squadra della foglia che erano partiti precedentemente, questo rendeva la traversata di Sho e del decimo, una cosa fin troppo intima.



    Una figura coperta di mantello, ma con una molto familiare maschera ocra, atterrò vicino ai due, senza darsi troppa premura di passare inosservata.
    Restò un momento ferma, voltando la testa coperta dal cappuccio verso il chunin della foglia, quindi verso il Kage. Poi si alzò, scuotendo la polvere dal suo mantello scuro, che si era sporcato dopo l'atterraggio. Data la presenza di Sho, d'Vorah modificò la propria voce e il modo di parlare, per non mostrare quanto poco piacevole fosse la sua presenza.

    - Non mi avevi detto che in città c'erano rimasugli di un demone. Pensavo fosse per questo che mi avevi dato un lavoro, per tenere d'occhio la città. -

    Come la donna sapesse che da quel braccio fuoriusciva "qualcosa" riconducibile a un demone era dato strano, forse il suo fiuto aveva a che fare con quello che era successo nella stanza dell'Hokage, tempo prima. Forse ora gli insetti di Oboro che erano fusi con la sua pelle, avevano una sorta di radar verso i demoni, o forse era merito del fatto che la ninja passava le sue giornate spiando in giro per la foglia, e quello che era successo in quella casa non le era passato inosservato. - Penso di poter dare una mano, quindi lasciami venire, o sarò costretta a divulgare informazioni su ciò che è successo nella stanza in attico di un certo hotel, qualche giorno fa. - La voce assunse un tono scherzoso. - Ben ritrovato Sho, spero tu sia pronto a quello che ti aspetta, qualunque cosa sia. -



    Il gruppetto, appena divenuto un trio, sotto indicazioni del Kage, si sarebbe diretto alla Cruna, un luogo non inospitale quanto difficile da raggiungere, dove il resto della squadra, sarebbe certamente arrivato prima, e avrebbe trovato una strada sorpresa. Forse non gradita.
    Quando il gruppo guidato dal clone del Kage fosse giunto al tempio infatti, poco prima di iniziare i preparativi, avrebbe notato come la massiccia porta di pietra, era leggermente scostata dalla sua posizione originale. La sacerdotessa se ne accorse. Il massiccio portone era aperto per pochi centimetri, troppo poco per lasciar passare una persona, forse appena una mano messa di taglio, ma non dava segno di essersi aperto più di così. Che fosse un caso? Era una strana coincidenza quella, informazione che il clone del decimo avrebbe subito riportato al suo vero sè.
    Il primo gruppo avrebbe quindi aperto la porta e setacciato il tempio da cima a fondo, senza trovare nulla, tutto era in ordine, la reliquia era in buono stato, per quanto potesse essere in buono stato una scatola con dentro un demone pazzo; e non c'erano segni di chakra di nessun tipo. Tutto era in ordine.

    Ora non restava che attendere il gruppetto dei tre ninja più eterogeneo del mondo, che sarebbe arrivato di lì a poco.


    S h o ! F e n i x
     
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