Sogni legati da un insolito destino

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    Il viaggio




    Eravamo appena giunti al cancello di Konoha quando una figura a me familiare comparse proponendosi di viaggiare con noi.

    -Anche a me fa piacere rivederti, certo che sono pronto.-

    Dissi rivolto a D'Vorah, mi rivolsi quindi al Juudaime.

    -Poi mi spiegherai cosa voleva dire eh ahahahaha!-

    Sapevo che la situazione che sarei andato ad affrontare era oltremodo delicata e pericolosa, ma se non avessi colto anche le più piccole occasioni per comportarmi normalmente, per scaricare tutta la tensione che addensava l'aria, sarei probabilmente stato sottomesso dallo stress, e questo certo non potevo permetterlo.
    Dopo il suo cenno seguii Raizen in una corsa rapida che ci condusse in prossimità della catena montuosa in poche ore.

    "Uff, certo che Raizen ne ha di energie, e sono sicuro che si è trattenuto alla grande per permettermi di seguirlo!"

    Davanti ai miei occhi si apriva un panorama a dir poco spettacolare, il verde del bosco si mischiava al grigio delle montagne granitiche, l'imponenza di quest'ultime faceva sembrare minuscoli anche i più grandi degli alberi e, di conseguenza, questo mi faceva sentire quasi inesistente rispetto alla vastità di ciò che mi era attorno.
    Una sensazione che era però tutt'altro che negativa, mi sentivo parte integrante di quell'ambiente, una piccolissima parte fondamentale in un disegno così grande da comprendere il mondo intero, fare la differenza era un mio grande obiettivo e la missione che stavo intraprendendo me lo avrebbe permesso.
    Rallentammo il passo per districarci negli stretti cunicoli e strade sterrate e difficoltose che caratterizzavano il territorio, orientarsi lì sembrava impossibile, eppure il kage sembrava essere sicuro della strada intrapresa, non avevo altra scelta che fidarmi, anche perché oramai , anche volendo, non avrei saputo come tornare indietro.

    -Beh, abbastanza.-

    Risposi sorridendo a Raizen.
    Il ritmo del viaggio era nuovamente aumentato, come se il decimo si trovasse in uno stato euforico indotto da quel luogo, la complessità del percorso, sommata a questo, rendeva difficile non provare confusione e giramenti di testa indotti dal disorientamento.
    Solo quando ci fermammo mi resi conto che era arrivata la notte, gli ambienti ombrosi assieme al frenetico ritmo che tenevamo mi aveva fatto perdere la concezione del tempo, oltre che del luogo.

    "Uff menomale una sosta. Certo che è proprio strano qui, ha come una sorta di atmosfera magica, sospesa in tempo e spazio, piacerebbe un sacco ad Oda..."

    Il giorno successivo indossai le bende che mi porse Raizen, sentii immediatamente che tutte le mie proprietà percettive venivano meno, se possibile mi sentivo ancora più perso di quanto ancora non fossi in precedenza.

    -Certo che ti potresti anche fidare un pochino di più eh...-

    Dissi scherzosamente mentre seguivo le direttive del Kage.
    Pochi minuti dopo fui autorizzato a toglierle e mi trovai davanti ad una stretta striscia di terra che conduceva proprio alla Cruna, un posto quasi magico, puro , incontaminato, che sembrava riflettere il sole quasi come se splendesse di una luce propria.
    Così mistica e meravigliosa era anche la figura che si rivelò a noi pochi istanti dopo, quasi volando giù dal tempio.
    Una donna dalla grande bellezza, con la pelle pallida che sembrava emettere una lieve luce evanescente, d'istinto guardai il mio braccio destro.

    "Il suo potere sembra simile al mio, probabilmente è la sacerdotessa del tempio, certo è che sprigiona una purezza che non ho mai percepito in nessuno prima d'ora..."

    Ero affascinato da quella figura, tanto che , quando si rivolse a me, mi limitai ad arrossire e fare un piccolo inchino in segno di rispetto, stando però in silenzio.
    Ci condusse all'interno del tempio, era un ambiente così puro che mi creava disagio, come se non fossi degno di trovarmici, incredibilmente silenzioso e calmo, sembrava un posto in cui un demone avrebbe potuto riposare in grande serenità, ma nonostante questo il Gobi era stato contaminato dalla follia, che qualcosa lo avesse corrotto?

    "Nehan..."

    Questo era il nome della sacerdotessa, certo non me lo sarei dimenticato.
    Attraversammo una lingua di terra che ci condusse dove risiedeva la reliquia, questa aveva una spetto nero, così come le sbarre che la contenevano, un colore che ricordava la follia che aveva tentato di divorarmi.
    Dalla reliquia usciva un'inquietante nebbia densa dall'aspetto di un miasma, cosa diavolo stava succedendo?
    Anche Raizen sembrava preoccupato, questo certo non mi tranquillizzava, il sigillo era intatto , è vero, eppure era evidente che qualcosa di terribile stava accadendo, ma se era davvero così terribile e pericoloso come mai il Kage aveva scelto proprio me per quella missione? Cosa aveva visto in me che lo convincesse ad affidarmi una missione ti tale calibro?
    Nehan toccò la reliquia che sembrò purificarsi per un breve tempo prima di riassumere il colore nero, d'altro canto la sacerdotessa sembrava aver accusato quello sforzo, come se una piccolissima parte della sua purezza fosse stata corrotta.
    Il Juudaime disse a Nehan di andare a riposarsi e vegliare su di noi, ci saremmo occupati noi della vicenda, sembrava sapere esattamente cosa fare, magari era arrivato il momento che anche io fossi informato dei piani.

    -Dunque, che si fa?-
     
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