Sogni legati da un insolito destino

[Add Ts per Sho e Fenix]

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  1. Jotaro Jaku
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    La via attraverso il tempo e attraverso i muri





    [Sho]

    Dopo 18 ore di camminata, Sho aveva trovato una stanza inquietante, che gli aveva indicato una via d'uscita veloce, ma lui aveva rifiutato, proseguendo.
    Aveva scelto di continuare a percorrere un corridoio sempre uguale, per ore, nella speranza di trovare una uscita. Non sapeva in quale realtà si trovasse, ma sentiva la fame e la sete, sentiva la stanchezza, e sembravano reali, più reali di quelle che aveva sempre sentito, gli sembrava di essere lì dentro da una vita. Dopo la 26esima ora, forse avrebbe perso il conto del tempo, era lì dentro da una vita.
    Avrebbe improvvisamente sentito, dal silenzio più assoluto, un rumore. Qualcosa molto davanti a sè, come di acqua che scorreva, più si fosse avvicinato più sarebbe stato forte, accompagnato da quella che sembrava essere una luce, una luce che diventava via via sempre più forte.
    Acqua e luce, la sua salvezza finalmente. A sentire quel rumore, la sete si fece più forte, poteva bere, poteva riposarsi, poteva lasciarsi alle spalle quell'incubo, dopotutto era lì dentro da una vita.
    Sho avrebbe impiegato quasi una intera ora per raggiungere quella luce, che una volta raggiunta, si fece fortissima, quasi non poteva vedere oltre, ma una cosa gli era certa, dietro quella fortissima luce c'era una cascata, sentiva il suono dell'acqua che sbatteva, e lo sentiva così forte che quasi gli sarebbe parso di bagnarsi con i suoi schizzi. Non gli restava che attraversarla, e sarebbe stato salvo.

    E invece no. Se l'avesse attraversata, sarebbe scomparso tutto. Si sarebbe trovato nella stessa dannata stanza che aveva incontrato poche ore prima, era al punto di partenza, sempre in quella dannata stanza, ma stavolta l'arredamento era diverso. Niente violino rotto e niente pugnale, stavolta c'era una corda che penzolava dal soffitto, a circa due metri di altezza, terminante in un cappio come quello dei condannati a morte. Dietro di essa, sulla parete, una enorme scritta, rossa di sangue, così fresco che ancora colava a terra.

    DESISTI



    Improvvisamente lo avrebbe sentito, un dolore acuto e improvviso diffuso in tutto il corpo, se avesse controllato, avrebbe trovato lividi sulla pelle, come quelli delle iniezioni, e tagli, tagli ovunque; si sarebbe sentito debole, come se una grossa parte del suo sangue fosse scomparsa improvvisamente da suo corpo, abbastanza da far stramazzare a terra un uomo normale. Poteva trovare le ultime forze e impiccarsi, e chiudere il giro una volta per tutte.
    Oppure trovarne così tante da non sapere di averle, e proseguire in quel corridoio infinito che sembrava farsi beffa di lui.
    Dalle sue spalle iniziarono ad apparire dei passi, passi di tante persone, e con essi una sensazione di paura, qualcosa che forse data la sua occupazione, non era più abituato a sentire. Erano lì per salvarlo, o per buttarlo in un baratro peggiore di quello in cui si trovava? La situazione era critica, e lui era solo.
    Eppure qualcosa era cambiato anche dentro di lui, il suo chakra non solo non era scomparso, ma nonostante le ferite, e la spossatezza, sembrava più forte che mai, forte come non era mai stato, e una voce gli risuonò in testa, una voce forte, arrabbiata, disgustata, che lo colpì come un pugno in pieno viso.
    Una voce che sembrava quella di un condannato a morte, una voce che sembrava aver passato orribili sofferenze.

    CITAZIONE

    ESCI
    DA
    QUESTO
    POSTO


    ORA


    I passi si avvicinavano, e poteva star certo, che non avrebbe voluto scoprire cosa avevano in serbo per lui. Quei muri lo intrappolavano, ma erano, muri.



    [Raizen]

    Abbattuti i lupi e varcata la soglia, Raizen si sarebbe trovato nuovamente in quella strana stanza, ma adesso la situazione era cambiata.
    Non era più una cameretta mezza vuota, era una classe. La classe dell'accademia nella quale aveva studiato una volta scelta la sua via, la via del ninja. Ricordava quel posto, ricordava la disposizione degli oggetti, ricordava tutto; non era passato molto tempo da allora.
    Persino le porte misteriose erano diverse, ora ne erano presenti 3, chiuse come erano chiuse le precedenti.
    Doveva trovare la porta giusta come in precedenza, e doveva ricordare il periodo della sua vita in cui si trovava adesso.
    Se avesse provato, nuovamente, una sola porta si sarebbe aperta, come in precedenza, e se varcata, lo avrebbe portato in un luogo che non avrebbe mai più dimenticato.
    Si trovava ora nel posto in cui era morto. Varcata la soglia, si sarebbe trovato a terra in un lago di sangue, suo, e di lì a poco sarebbe svenuto, ma non prima di vedere due figure allontanarsi da lui; gli occhi si stavano chiudendo, e vedeva scuro, ma conosceva quei corpi, conosceva bene quei due uomini che si allontavanano, uno alto, enorme, robusto, forse l'uomo più grande che aveva mai incontrato, e l'altro più basso, longilineo, con una grossa falce a tre punte sulla schiena. Svenne.

    Quando avesse ripreso conoscenza, si sarebbe trovato privo di ferite in uno strano luogo, un luogo che nuovamente, gli ricordava qualcosa del suo passato.
    Davanti a lui un lungo corridoio, di circa 50 metri, con un soffitto alto circa 3 metri, per 5 di larghezza. Una sorta di tunnel con le pareti formate da zone di cemento, alternate da finestre chiuse, murate anch'esse. Alla fine del corridoio, una grosso portone di ferro, ma davanti ad esso, una figura che avrebbe ricordato eccome. Un uomo, alto circa 190 cm, dai ben curati capelli biondi. E di Kurama, ancora nessuna traccia.

    << Salute, Piccola Merda. Chi ha creato questo posto ci tiene ad informarti che se ti ammazzo, tu muori, e io torno in vita. >>

    Stroheim



    [All'esterno]
    Improvvisamente numerose ferite si aprirono su tutto il corpo di Sho, obbligando la sacerdotessa a prestargli le prime cure. Nessuno aveva la minima idea di cosa stesse accadendo. I ministri del tempio stavano dando fonde a tutte le loro forze per cercare di entrare nella realtà dove si trovavano i due, ma ancora non stavano avendo successo. Oboro dispose i suoi insetti sui due esaminandi, testimoniando anch'essa che non erano sotto alcun influsso a base di chakra, qualunque cosa li stava intrappolando, era qualcosa che non aveva mai visto.



    OT
    Sho consideri di essere in possesso del Demone I, Raizen è energia rossa, grado genin, con le relative limitazioni, e si trova davanti un vecchio nemico. Stavolta però, non hai le limitazioni di un tempo. Combattimento alla morte, come un tempo. 1 post a me, 1 a te, fino a che uno dei due non esala l'ultimo respiro.
     
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26 replies since 13/10/2015, 15:33   447 views
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