[Gioco] S.O.M.A

Grado C

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  1. Jotaro Jaku
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    La Discesa



    Il gruppo si organizzò davanti alla presunta porta di ingresso del container, analizzando con attenzione la struttura. Come intuito da tutti e tre, se avessero fatto saltare la porta "con le esplosive" come aveva in mente Torke, probabilmente tutta la struttura sarebbe stata invasa dall'acqua, e chi poteva dire se dopo tutto il tempo trascorso, la struttura fosse stata ancora in grado di reggere alla pressione. Non restava che la maniglia, consumata dalle acque dell'oceano. Keiji elaborò un piano di azione per aprirla ed entrare in un preciso ordine per fare il più in fretta possibile, quindi cercò di sbloccarla, con l'aiuto dell'energumeno se fosse stato necessario, mentre Ryo avrebbe controllato la situazione.
    La forza del kiriano da sola non sarebbe bastata a far muovere il marchingegno della porta, rendendo il supporto del muscoloso della foglia una necessità.
    I due si sforzarono assieme, riuscendo finalmente a far smuovere di pochi millimetri la maniglia, che dopo poco sarebbero divenuti centimetri, quindi avrebbe iniziato a muoversi del tutto, sbloccandosi dalla ruggine, che a quanto pareva aveva si formato uno strato solido, ma solo all'esterno del meccanismo.
    Quando la porta si aprì, l'acqua iniziò a penetrare nella struttura molto rapidamente, ma altrettanto rapidamente il gruppo dei ninja si sarebbe intrufolato, potendo con facilità richiudere la porta al loro passaggio. All'interno era presente un meccanismo molto più semplice, un paio di leve che sigillavano la porta impedendo all'acqua di passare.
    Se la cosa fosse stata eseguita in fretta come pianificato da Keiji, sarebbero riusciti a chiudere la porta con l'acqua che, nel container, sarebbe arrivata loro alle ginocchia. Chiusa la porta, 4 sigilli posti agli angoli della stanza, si sarebbero attivati, sputando l'acqua fuori dalla struttura, senza bisogno di aprire valvole di qualunque tipo; chiunque aveva creato quel posto, aveva pensato a tutte le necessità.
    Ripulita la stanza dall'acqua, operazione che venne completata in pochi attimi, si sarebbero resi conto che gli stessi sigilli posti alle pareti, che avevano fatto defluire l'acqua dalla struttura, forse facendola passare attraverso le pareti, illuminavano anche la stanza, emettendo una luce forte, ma non fastidiosa.

    [...]

    Intorno a loro, il vuoto, nella stanza non erano presenti oggetti di alcun tipo, nè residui, nulla, come se fosse stata ripulita, o forse come se non vi fosse mai stato stipato nulla; lo spazio era poco, e quel container era certamente una zona di solo passaggio. L'unico oggetto presente era una targa in metallo, posta accanto alla porticina che avevano davanti, le cui parole mezze cancellate, recitavano queste parole.

    CITAZIONE

    Ingr#sso ###vatore
    Atte##ere svuo###ento i#gresso
    In caso d# bl#cco rivolge##i al p#rson#le
    N#n usare ###### libere


    Essendo l'ingresso privo di acqua, la porta, apribile con un pulsante ben visibile accanto ad essa, si sarebbe sbloccata lateralmente, entrando della parete, rivelando l'ultima parte del container, una sezione cilindrica, non visibile dall'esterno, dato che la forma della struttura era uniforme, ma comprensibile data la sua ubicazione, esattamente sopra alla sezione cilindrica che arrivava sul fondo dell'oceano. Doveva trattarsi dell'ascensore. La zona di discesa presentava due sedili, e permetteva il passaggio a due persone sedute, o 3 in piedi, prive di bagagli, essendo molto stretta. L'unico meccanismo era una coppia di leve, con disegnate due frecce, una indicante il basso, e una l'alto. Inoltre era presente un ulteriore pulsante con disegnato una sorta di megafono, stilizzato; un qualche tipo di interfono.
    Se avessero deciso di portare con loro le attrezzature, avrebbero dovuto compiere 2 viaggi dato lo spazio limitato. Se invece avessero lasciato l'equipaggiamento da sommozzatore all'ingresso, avrebbero potuto raggiungere il fondo in una sola discesa, sempre ammesso che l'ascensore fosse funzionante, e non crollasse sotto il peso della pressione per la mancata manutenzione, e il tempo che era passato dal suo ultimo utilizzo.

    [...]

    Quando avessero provato ad azionare le leve, con sorpresa avrebbero notato che l'ascensore non solo era funzionante, ma si muoveva persino in maniera fluida. Non erano presenti corde, o meccanismi, quindi doveva muoversi grazie a un qualche marchingegno funzionante a chakra, o qualche altra misteriosa diavoleria. Appena fosse partito, nella parete si sarebbe aperta una piccola scatoletta, rivelando una sorta di misuratore di profondità. La discesa sarebbe stata lunga, molto lunga, e si sarebbe fermata 40 minuti dopo a 3500 metri di profondità. In qualche modo, la struttura era provvista di ossigeno, e di una qualche fonte di energia ancora funzionante.
    Arrivati sul fondo, assieme o in viaggi diversi, si sarebbero trovati davanti ad una porticina simile a quella appena incontrata, che separava il pozzo dell'ascensore dalla struttura vera e propria. Superata quella, sempre con lo stesso pulsante, si sarebbero trovati dentro a ciò che dovevano analizzare.
    La struttura cilindrica con la quale erano scesi non era trasparente, quindi non avrebbero potuto vedere come si presentava dall'esterno, ma durante tutta la discesa avrebbero sentito le vibrazioni delle correnti oceaniche divenire sempre più forti, fino all'arrivo.
    Entrati nella sala grande però, le vibrazioni sarebbero cessate, il posto era stato creato stabile e insonorizzato.
    Come in precedenza, dei sigilli si sarebbero attivati, illuminando la sala dove si trovavano, rivelando una strana parete che li separava dalla struttura vera e propria. Era stata eretta una sorta di paratia, posteriore alla costruzione della struttura, come avrebbero potuto notare dal diverso materiale, comprensiva di una ulteriore porta molto strana. La porta era semi trasparente, come liquida, ed era possibile vederci attraverso, intravedendo una sorta di sala operativa di accoglienza, ma prima avrebbero dovuto raggiungerla.

    [...]

    La porta semi trasparente, come fosse di gelatina fatta di energia, aveva una superficie che sembrava ribollire, come fosse fatta di chakra. Non sembrava pericolosa, ma i ninja non ne avevano alcuna certezza. Se avessero provato a lanciarvi cose attraverso, queste sarebbero rimbalzate contro la porta, impedendo il passaggio, ma avrebbe consentito l'attraversamento ai corpi dei ninja, risultando solo leggermente fastidiosa, come a creare un intorpidimento.
    Se avessero deciso di attraversarla rischiando il tutto per tutto, avrebbero dovuto farlo uno alla volta. Cosa avrebbero deciso ?

    Sopra la porta misteriosa, una targa:

    CITAZIONE

    BENVENUTI AL SOMA


    OT
    Salve! La porta di sicurezza non è pericolosa, e non lascia alcun effetto negativo su di voi. Forse.
    Eccezin fatta per la spesa di chakra necessaria ad attraversarla. 1/3 della riserva massima arrotondato per eccesso.
    Benvenuti al SOMA


     
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29 replies since 13/10/2015, 17:11   497 views
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