[Gioco] S.O.M.A

Grado C

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  1. Tupazzo
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    S.O.M.A
    La camera delle sveltine




    Grazie alla mia maestosa potenza muscolare quella gracile porta venne aperta, permettendoci di entrare per la prima volta dentro la gigantesca struttura. Fortunatamente per noi la stanza era dotata di un sistema a base di chakra che permetteva all' acqua marina di essere pompata all' esterno della struttura, così non appena la porta fu chiusa, tutta la gelida acqua proveniente dall' esterno venne ricacciata.
    La stanza in cui ci trovavamo era di modeste dimensioni, a malapena riuscivo a far entrare il mio possente braccio, magari era una camera per le sveltine adibita ai sub, lo sanno tutti che generalmente arrivati ad una profondità di circa cento, centocinquanta metri tutti i sub hanno bisogno di fare una sveltina. Un classico.

    “Beh !Un po' squallida come camera delle sveltine”

    Iniziai a toccare le pareti della camera in cerca di un qualche tasto che ci avrebbe permesso di scendere fino alla struttura madre, ma nonostante tutto la mia concentrazione,l' unica cosa che riuscivo a sentire era l' umidità delle pareti e la superficie corrosa e viscida della superficie della camera, infatti era chiaro come l' azione dell' acqua avesse corroso la struttura, e l' unica cosa che mi veniva in mente era chiedermi per quanto tempo la struttura avrebbe retto, e sopratutto se quel figlio di puttana di jiro si era ricordato di sintetizzarmi i tonici per l' allenamento.
    Mentre il buon Keji trovava il pulsante, io continuavo a tastare le pareti e ad appoggiare l' orecchio sopra di esse dicendo:

    “Non preoccupatevi, ci sono quasi, i miei sensi di massiccio ci porteranno dritti dritti alla struttura madre.”

    Dopo poco tempo mi rigirai e mi trovai solo con Ryo, Keji era sparito!

    “Oh mio dio ! Gli uomini pesce si sono presi Keji”

    Mi buttai per terra imprecando verso il cielo:

    “Giuro che ti vendicherò keji! Lo giuro sulla tomba di....Di qualche morto”

    Inutile dire che keji non era stato catturato da nessun uomo pesce, e inutile dire che il piano che stavo per proporre in cui io e ryo andavamo a salvarlo cavalcando piovre e squali giganti andò a farsi fottere, infatti il buon Keji aveva trovato una specie di pulsante segreto per scendere.
    Allora soddisfatto delle doti di quel ragazzo, guardai la porta dalla quale era sceso e strofinandomi il muscolosissimo mento dissi:

    “Bravo keji, bravo!”

    Aspettammo un sacco di tempo in quella scatoletta di sardine umida e impregnata di salsedine e odori stranamente ferrosi, e improvvisamente il buon Ryo mi guardò e mi chiese:

    «Ehi, Torke mi stavo chiedendo...Ma quanto tempo ci hai messo a diventare così grosso?»

    Guardai il secco Ryo da capo a piedi, sorrisi e dissi :


    “Beh mio caro Ryo! Potrei darti dei numeri sul tempo impiegato per diventare così, come sette, otto oppure ernestomeda, ma nessuno di questi potrebbe sostituire quello che ti stò per raccontare, cioè una storia di passioni,dolori,stiramenti e strappi muscolari! Una storia talmente intensa che potrebbero scriverci una storia epicamente epica.
    Adesso permettimi di raccontartela attraverso il canto gutturale dei miei avi”


    Iniziai ad emettere un verso gutturale (Molto simile al suono di una chitarra elettrica), cercando di spiegare al secco come avevo plasmato il mio corpo.L' esibizione durò circa 3 minuti.

    “Quindi si, direi che il pompelmo è piu grosso del mandarino”

    Non so perchè alla fine l'imbarazzo dovuto al silenzio crebbe ancora di più.
    Dopo un eternità passata in quella cassa da sveltine, il buon keji si ripresentò per portarci a destinazione. Entrammo tutti e tre nella scatolina, e anche se di piccole dimensioni riuscimmo comunque ad adattarci. Conoscendo i tempi per scendere ne approfittai per farmi uno spuntino proteico a base di uova, pane e polvere da sparo, in modo da rendere il mio pasto più esplosivo, inoltre la polvere da sparo rende la pelle più ruvida e mascolina e i pugni più forti!
    Nel giro di due giorni ( Vi ricordo che Torke ha una strana concezione del tempo) arrivammo all' ingresso dell' impianto, ma prima dovevamo attraversare una specie di porta gelatinosa, dall' aspetto estremamente pericoloso, allora non persi tempo e seguii gli altri!
    Una volta attraversata notai che il chakra a mia disposizione era diminuito, in pratica avevamo pagato un pedaggio chakrico!

    “Puttana la miseria! Questa porta succhia più di Ino”

    Keji sembrava preoccupato per l' effetto della porta, e chiese se qualcuno di noi era un medico:

    "Mi dispiace keji! Non ho competenze mediche"

    Sopra la porta vi era un cartello con scritto benvenuti a SOMA! Presi un kunai e cercai di modificarne la scritta incidendo ulteriori caratteri, alla fine la nuova targa si sarebbe presentata con la seguente scritta:

    “Benvenuti a SOMA'puttana.....Torke regna”










    Tabella Riassuntiva




    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato




    Edited by Tupazzo - 29/11/2015, 18:08
     
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