[Gioco] La Principessa Soon

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  1. leopolis
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    «Dialoghi»



    Alla fine quell'idiota se ne andò, non senza, certamente, aver preso il rifiuto di Seinji nella maniera peggiore possibile, e quindi incazzandosi, prché l'Akuma non aveva comprato niente da lui. Bhe, ma che impotava, del resto, se quel tizio vendeva cose che non servivano a nessuno? D'altro canto Seinji pensò che comprare qualcosa da lui, non sarebbe poi stata un'opzione così cattiva, ma solo se avesse avuto qualcosa di utile da vendere. Insomma, a che gli sarebbero servite, a lui, ninja di kiri e fedele consumatore di sushi quotidiano, le pentole? Tanto meglio era rimandare il tizio indietro con le sue danze strane, o magari tagliargli la testa via dalle spalle li, seduta stante, dinnanzi agli occhi di tutti, per il semplice motivo che si, che i semplici mercanti di stoffe possono fare questo e quell'altro, e che essi staccano teste a destra e a sinistra, qualora questo fosse necessario. E invece no, dovette sorbirsi l'intera filastrocca senza senso di quel tizio, sorridere di gusto nel mentre questi danzava e gridava parole a caso, pensare a un eventuale possibilità di tagliargli anche la lingua una volta che gli avrebbe tagliato via la testa, e, quindi vedere come il tizio si allontava rapidamente da quel posto così come era venuto. Ma dove cazzo era capito? E, sopratutto, che diamine di posto era quello? Sembrava essere pieno di gente primordiale che credeva nelle favole; che credeva nella potenza magica e negativa di filastrocche stupide portate li da chissà dove. Certo che si doveva essere proprio scemi! Tanto scemi che Seinji dubitava di averne visti di più stupidi negli anni precedenti a quell'evento, e sconvolto, una volta accompagnato il tizio fino all'orizzonte, l'Akuma tornò a sedere tranquillo nascosto dal velo della carovana, e a guardare come le cose si stavano evolvendo per Atasuke. Questi riiuscì a recuperare Soon (ora si doveva soltanto legarla ad un palo dentro a una delle carovane affinché non desse più fastidio alla gente seria), e la riportò alle carovane, ove l'Akuma rimaneva seduto e tranquillo, spensierato, come prima. Fu quindi così che Atasuke lo ritrovò, al ritorno dalla sua mini-missione di recupero del bersaglio, e con due tizi svenuti sotto il braccio. Subito chiese all'Akuma cosa fosse successo, e questi fece spallucce.
    «Niente di che, compare. Un venditore ambulante voleva vendermi delle pentole, ma, ahimé, sono senza un ryo,» - sospirò l'Akuma con affare noioso, e sorrise quando sentì dire dei due ubriachi genin di Konoha. - «Ho come se l'impressione che stiamo iniziando ad essere un po' in troppi, Atasuke. A che ci serve del peso extra inutile? Abbiamo già così abbastanza stoffe... Magari gettiamoli da qualche parte per la strada, così imparano a ubriacarsi.» - Per quanto riguarda gli oni, l'Akuma sorrise divertito sotto alla sua maschera. - «Oni? Non credo. Forse ninja. Per quanto riguarda quei due... mi sono completamente indifferenti. Puoi metterli a conoscenza dei fatti, oppure tagliare via le teste dai loro colli. Il loro Destino mi è completamente indifferente. Anche se...» - l'Akuma si fermò un attimo per riflette, - «io non direi a due perfetti sconosciuti, al più ubriachi, i miei segreti.»
    Ascoltò quindi la tiritera di Atasuke sulla strategia, e fece un cenno con le spalle.
    «Mandare qualcuno troppo in avanti contro un nemico che non conosciamo, è come sacrificare un pedone a scacchi: intelligente, ma immorale. Però ammetto che è una buona strategia, e, dato che loro ti vedono come un comandate qui, direi non ho niente da obiettare.»
    Dunque, durante il resto del tragitto fino alla rottura dell'asse di una delle carovane (può capitare, specie se le carovane sono vecchie), l'Akuma rimase sempre dentro, con la sua vista demoniaca attivata, a vagare su e giù per i prati e per le colline, con l'intenzione non solo di scoprirne peculiarità e stranezze varie, ma sopratutto con l'intenzione di capire il posto in cui si trovava. Per lo più era caratterizzato da un panorama quasi sempre il solito, lo stesso, monocromatico, ma non per nulla noioso. Durante il tragitto osservò bene anche la ragazza: sembrava essersi ripresa (e finalmente!) dalla cotta per l'Uchiha, e ora proseguiva in avanti tranquilla. Tranquilla, finché poco dopo, dinnannzi a un bivio, l'asse non si ruppe e la spedizione dovette fermarsi.
    "Merda, oh! Sarà mica quel tizio stupido con le sue danze idiote!" - pensò Seinji, scuotendo il capo poco dopo. No, era impossibile che fosse quel tizio la causa. L'asse si era rotta perché era vecchia, non perché un tizio stupido si era messo a danze a ballare. In ogni caso, con lo guaio ormai compiuto, l'Akuma ascoltò il ragionamento di Atasuke.
    «Io direi per la seconda opzione, Atasuke. Ci serve qualcuno che vada al villaggio per sistemarci le cose prima dell'arrivo della carovana e del carro rotto. Magari che chieda di un'officina di riparazione nel villaggio, e che sia abbastanza diplomatico da non metterci contro un intero villaggio... Capisci cosa intendo, no? » - fece un occhiolino, ribadendo lo stesso concetto dell'Uchiha. - «In tal caso, io direi che tu debba andare al villaggio, mentre io rimanere qui, a sorvegliare il carico dagli Oni.»
    Dunque, messosi d'accordo tutti quanti, Atasuke riuscì a risisteare i carri nella maniera più adatta, tanto da riuscire a trainare il carro rotto con gli altri due. Si stava rivelando un genio quel ragazzo! Alla fine, se l'Accademia disponeva di gente come lui nei propri ranghi, non tutto era proprio perduto! Risistemata la carovana, Seinji ascoltò attentamente le parole i Atasuke.
    «Tranquillo, comprendo i problemi che una tale cosa ci dia. Eviteremo di forzare troppo la marcia, e saremo il più equilibrati possibile...» - sembrava proprio che il riposo di Seinji Akuma era terminato, ed era iniziato il lavoro vero, quello da ninja. - «Per gli oni non ti preoccupare. Siamo abbastanza qui da respingerli, qualora questo si rendesse necessario. Se fossero troppi, invece, aspettati una richiesta di rinforzi.»
    Una volta che Atasuke si fose allontanato, la marcia delle carovane verso il villaggio sarebbe iniziata immediatamente. Con un ritmo tranquillo, medio, sufficiente per giungere al punto senza provocare danni al carro. Durante il tragitto Seinji, con la scusa del doversi scusare per il suo compartamento precedente, avrebbe camminato vicino a Soon, mentre gli altri shinobi avrebbero circondato la carovana da tutti i lati.
    «Hey, Soon! Scusami se mi sono comportato un po' male con te questa mattina! E' che ero stanco dal viaggio precedente, e non ho dormito bene. Sai, ho un'allergia al sole. I miei occhi proprio non lo sopportano, e la pelle inizia a farsi scura! Per questo indosso la maschera e il mantello: solo con il calare della notte mi sento bene, altrimenti sono un pesce fuori d'acqua hehe!» - Sorrise l'Akuma [Interpretazione]. - «A proposito, che ne pensi del sushi? Sai, nel tempo libero mi diletto a cuinare! hehe Che sbadato! Guarda, ne ho ancora un po'!» - E con quelle parole avrebbe tirato dal mantello altri rotoli con dei pezzi di sushi pregiato, che avrebbe quindi dato a Soon, qualora avesse voluto assaggiarli.
    Durante il tragitto, non avrebbe mai smesso di osservare il territorio circostante in attesa di eventuali nemici in avvicinamento.




    Seinji
    Chakra: 400 Bassissimi
    Vitalità:15,5/15,5 leggere

    Illusione:

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica Avanzata: ///
    Slot Tecnica Base: ///

    Abilità usate: ///
     
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