Una notte da leopardi

Free tra Yusnaan, Shu e Mberu?

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  1. -Shu
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    Una notte da leopardi

    Post Quarto - Dominatrice (parte 2)



    Per un breve momento le labbra dei due uomini si sarebbero toccate e la lingua di Hiro si sarebbe infilata nella bocca del Kurogane. Ed in quel momento Hiro avrebbe capito la differenza tra un vero esperto dell'arte amatoria e lui, che era praticamente un verginello.

    Non provare mai a sfidarmi. Questo momento decreterà per sempre la mia vittoria su di te, Hiro.

    [...]


    Oh, tranquillo, non mi sono offesa. Lo considero un altro "complimento", come prova che avevi torto e io ragione: sono perfetta anche nei panni di una spogliarellista.

    Si... diciamo pure così.

    Non aveva molta voglia di parlarle dei suoi problemi, ma non è che avessero poi molto altro da fare...

    Sai... ho un piccolo problema di autocontrollo quando si parla di belle donne. Ho sempre voglia di... ecco. Grazie di avermi fermato, non vorrei aver fatto qualcosa di cui poi mi sarei pentito.

    No, aspetta...

    No, scusa scusa scusa, non dicevo in quel senso. Cioé si, non mi pentirei di stare con te, assolutamente sarebbe bellissimo ma... una donna come te va valorizzata, bisogna trovare i modi e i tempi giusti. E questo non è il luogo più adatto. Ma lasciamo stare... a quanto pare non faccio che peggiorare la mia situazione.

    Normalmente ero molto a mio agio con le donne, ma tra stimoli e pillole ero diventato leggermente impacciato. Sarei quindi rimasto a fissare il muro in silenzio mentre il soldatino sull'attenti continuava ad urlarmi di saltare addosso all'otese e di farle avere il più profondo orgasmo della sua vita.

    Taci, idiota. Ha detto di no. Smettila. E tu abbassati, cazzo! Ma che diavolo ho preso ieri sera? Fanculo io e le mie stupide idee per divertirmi. Meno male che non c'è qui Kojiro...

    Mi immaginavo infatti la faccia sorridente e soddisfatta del mio compare mentre mi rimproverava per il mio comportamento disdicevole...

    CITAZIONE
    E nonostante tutto non siete neanche riuscito a consumare. Se almeno foste riuscito a tenere l'uccello nei pantaloni questa volta almeno avreste salvato quel poco che c'è da salvare nella vostra reputazione. Dovete smetterla di correre dietro alle gonnelle ed infilare il vostro usbergo dentro ogni buco umido che trovate.

    Ma io le voglio bene!

    Voi volete bene a tutte, iniziate a darvi un contegno! Non tutte le femmine a questo mondo sono degne del vostro affetto!

    Nel frattempo Hiro aveva concluso la sua "impresa"

    Già finito? Non è possibile.

    Vai tu, per favore, io non voglio guardare.

    Tranquilla, so che queste cose ti mettono in difficoltà. Ci penso io.

    Le diedi un affettuosa carezza sul volto, un semplice gesto d'affetto che non voleva dire molto.

    Hiro era totalmente KO sul lettino mentre la dominatrice era seduta sulle ginocchia con un espressione molto triste.

    Non c'è riuscito...

    Noto. Hiro, un lavoro dovevi fare: far godere una bellissima donna. Neanche questo sei riuscito a fare.

    Mi sarei quindi rivolto alla dominatrice.

    Senti, io non avrei molta voglia... che ne dici di darci le informazioni e basta?

    No, no. Lui ha molta voglia. Dammelo, puniscimi! Fammi godere e le informazioni saranno tue!

    Fottuta... uff... va bene. A quanto pare se non faccio io le cose qua non si va da nessuna parte.

    Kiyomi e Hiro avrebbero capito che ero irritato, ma forse solo la ragazza avrebbe potuto intuire qual'era il motivo.

    Afferrai Hiro per un braccio e lo scagliai con forza, ma senza violenza, sul pavimento.

    Vediamo se almeno riesco ad insegnarti qualcosa.

    Presi delle manette e legai ogni arto della dominatrice ad un angolo del letto, lasciandola completamente alla mia mercé.

    Cominci già bene maschione. Sono già bagnata.

    La fine del disco tuttavia ci fece sentire che fuori stavano discutendo animatamente su quello che stava succedendo nella stanza. Anzi, pareva che stessero proprio scommettendo su quello che stavamo facendo li dentro.

    Per me viene a prendersi il leopardo!

    Per me escono tutti e tre al guinzaglio di Kakano-chan!

    E altri commenti simili. Il che mi fece spuntare un bellissimo sorrisetto sulla faccia. Almeno ci avrei potuto guadagnare qualcosa da quella faccenda. Andai nella cassettiera del letto e, come mi aspettavo, trovai il denaro che avevo dato la sera prima alla dominatrice per la sua "performance".

    Sarei andato da Kiyomi, sedendomi di fianco a lei sul divano.

    Ehi, Kiyomi... ti andrebbe di uscire da questa stanza?

    Ricevuta una risposta...

    Ho avuto una bella idea per guadagnare un gruzzoletto. Come puoi sentire quei tizi li fuori stanno scommettendo su quello che stiamo facendo qui dentro... per cui prendi questi, aggiungici i tuoi e poi scommetti su questa cosa qua...

    le dissi, sussurrandole all'orecchio e probabilmente facendola arrossire o facendole pensare che io fossi chissà che genere di depravato.

    Su, su... è un gioco. Ah. Travestiti prima di uscire che è meglio se non ti riconoscono. E... so che sarà difficile per te... ma cerca di non sembrare attraente come il solito. Poi usa la porta sul retro e fa il giro della stanza, che non devono sapere che sei stata qui dentro. Ovviamente poi dividiamo i soldi in base alla vincita.

    Era un modo facile per guadagnare qualche spicciolo, e visto che non voleva farsi vedere da Kiyomi mentre distruggeva la dominatrice avrebbe preso due piccioni con una fava.

    Si sarebbe avvicinato allo stereo, cercando della musica ad elevata intensità per caricarsi un po'.



    Presi una delle fruste della dominatrice, facendola schioccare un paio di volte. Avrei atteso che Kiyomi fosse uscita prima di continuare.

    Ora vi faccio vedere io chi domina.

    Avrei iniziato a colpire ripetutamente la dominatrice. Quelle fruste non erano delle armi, ma degli strumenti di piacere, per cui non avrei inferto grosse ferite alla dominatrice, ormai convertita al masochismo mentre inarcava la schiena.

    Ti prego, ti prego, toccami! E' infuocata, non resisto più.

    Ti sembra questo il modo di rivolgersi a me?

    Un'altro colpo di frusta, questa volta sull'interno coscia.

    Scusatemi, Goshujin-sama. Vi prego Goshujin-sama, colpitemi ancora. Vi prego, toccatemi. Goshujin-sama... non abbiamo scelto la parola di salvataggio per questi giochi...

    Disse, come se ne se fosse ricordata solo in quel momento.

    Mi sarei avvicinato al suo volto, iniziando a strangolarla.

    Non c'è nessuna safe word qui, mia cara. Tu sei mia. Una palla chiede ai bambini di smettere di giocare con loro? Un'arma chiede forse un po' di riposo dal tranciare vite? Continueremo con questo gioco finché io deciderò di essermi divertito abbastanza. Capito?

    Coff coff... Si, Goshujin-sama.

    Le tolsi la mano dalla gola.

    Brava. Ed ora un piccolo premio.

    La baciai nella carnosa bocca, facendo mischiare le nostre lingue nella ormai consueta danza dell'amore. Poi presi Hiro e lo portai li vicino.

    Si bacia così una donna

    Gli avrei quindi mostrato la mia tecnica per il bacio "alla otese" (così si chiamava quella tecnica particolare), prima di lasciarlo nuovamente sul pavimento.

    Se avesse anche solo provato ad avvicinarsi alla donna sarebbe stato accolto da un colpo di frusta che, seppur non colpendolo, gli avrebbe fatto capire che lui non aveva più un ruolo attivo. Il suo unico scopo era quello di far eccitare ancora di più la masochista, ben conscia che qualcuno la stava osservando in quel momento di massima vergogna.

    Come siete bravo, Goshujin-sama!

    Uno schiaffo la colpì al volto

    Non ho bisogno dei tuoi commenti.

    Si, Goshujin-sama.

    La donna indossava ancora il corpetto di cuoio. Estrassi un kunai dal cassetto. Nonostante la punta smussata ed il fatto che fosse privo di filo era comunque abbastanza affilato per quello che volevo fare. Uno alla volta avrei tagliato i laccetti di cuoio del corpetto partendo dal ventre e dirigendomi verso la testa di Kakano.

    Lo feci molto piano, facendo anticipare a me e alla mia schiava il momento il cui il corpetto, rompendosi, avrebbe rivelato i prosperosi e turgidi seni.

    Vedo che ti piace il giochetto, cagna che non sei altro!

    Dissi, frustandola sui seni mentre lei gemeva di piacere. Mi sarei quindi chinato su di lei, prendendo il capezzolo sinistro in bocca ed usando la lingua ed i denti per aumentare il piacere ed il dolore di quel momento.

    Un gemito di piacere e l'indurimento nella mia bocca mi segnalarono di passare all'altro seno fino a farle raggiungere di nuovo il piacere che stava cercando.

    Vi prego, Goshujin-sama. Toccatemi... vi prego...

    Vuoi che ti tocchi? Sicura di non volere altro?

    Voglio... voglio il vostro cazzo Goshujin-sama. Lo voglio dentro di me, voglio sentirlo pulsare nella mia figa. Voglio essere riempita dal vostro liquido. Voglio diventare parte di voi.

    Come mi aspettavo da te, cagnaccia.

    Le dissi, prendendo il frustino che aveva abbandonato sul letto ed usandolo per stimolarle il sesso semplicemente sfiorandola. Per tutta risposta lei inarcò la schiena, emettendo quello che ormai avevo appreso essere il suo gemito di piacere.

    Quindi tu vorresti provare piacere prima di me? Vorresti che io ti invada con la mia forza solo per il tuo godimento?

    No, Goshujin-sama... non volevo dire questo...

    Verrai punita per questo

    Siiii... volevo dire no, Goshujin-sama

    Godi persino nell'essere punita... fai schifo.

    Si Goshujin-sama, faccio schifo ma punitemi! Farò tutto quello che volete ma punitemi! Punitemi Goshujin-samaaaaaaaaaaaaaaaa

    Cominciò ad agitarsi in preda ad una crisi isterica cercando di liberarsi dalle manette. Usai il frustino, percuotendola ripetutamente sullo stomaco, sulle gambe, sulla braccia ed infine sul petto che venne macchiato dai rossi segni dei colpi che le avrei inferto con il frustino, che aumentavano tra l'altro la carica erotica di quella donna.

    Direi che è arrivato il momento per te di iniziare a prenderti cura di me. Sono stanco di fare tutto io.

    Scusate Goshujin-sama. Siete così buono Goshujin-sama. Vi prego datemelo in bocca, fatemelo toccare.

    Mi sarei tolto i pantaloni e le avrei tolto la manetta del braccio sinistro. Mi sarei avvicinato al suo viso e lei prese il mio membro con la mano, toccandolo, sfregandolo.

    E' bellissimo Goshujin-sama. Posso prenderlo in bocca?

    Chiese innocentemente, come una bambina che chiedeva il permesso di mangiare una caramella.

    La accarezzai dietro la testa e sorrisi, invitandola ad aprire la bocca mentre io glielo infilai tutto dentro in un sol colpo. Le afferrai i capelli e con violenza le violentai la gola, mentre il gorgoglio della sua bocca e della saliva veniva quasi coperto dalla musica. Continuai così per un paio di minuti interrompendomi quando divenne paonazza e gli occhi iniziarono ad andarle dietro la testa mentre con la sinistra cercava di segnalarmi che non ce la faceva più.

    Un po' deboluccia di gola...

    Stava ancora ansimando ma cercò lo stesso di parlare

    Vi chiedo perdono Goshujin-sama. Vi ho fallito. Vi prego, lasciatemi riprovare. Questa volta riuscirò a farvi venire. Vi succhierò tutto, vi prego Goshujin-sama.

    Come potrei dirti di no quando lo chiedi così gentilmente?

    Questa volta tuttavia avrei lasciato che folle lei a decidere come prendere in bocca il mio membro. Iniziò leccando la staffa e massaggiandomi i testicoli con la mano libera. La sua lingua si attorcigliò come un serpente attorno ad una colonna per poi abbassarmi la pelle con la mano, esponendo il glande che baciò come un'amante focosa con il suo uomo tornato da una lunga guerra.

    Lentamente avrebbe accolto l'invasore nella sua bocca massaggiandolo con le labbra ed usando la lingua per continuare a stimolarlo, toccandolo per poi ritrarsi e ruotargli attorno, in una frenetica danza del piacere.

    Lo estrasse quindi dal caldo fodero che lo avvolgeva, facendo dei respiri profondi mentre con la mano continuava a massaggiarlo con tutta l'esperienza che aveva.

    Ora vi prenderò tutto, Goshujin-sama.

    Con forza si tuffò a bocca aperta sul mio pene ingoiandolo totalmente e ripetendo la performance precedente, solo che questa volta era lei che sceglieva liberamente di essere violata nelle profondità della sua gola, rincorrendo quel macabro piacere. La sua mano volò sul mio sedere, toccandolo e sentendone la durezza. Sapeva che non le avrei mai permesso di infilare le sue dita nel mio didietro pertanto si limitò ad usare la mancina come appoggio per migliorare la penetrazione della sua gola. I suoi capelli rossi come il fuoco avvolsero il mio inguine mentre lei continuava ad andare come uno stantuffo avanti ed indietro... la stimolazione stava avendo effetto e mi spinse dentro di lei il più possibile mentre le venivo dentro. Dopo la prima ondata mi tirò leggermente fuori ma tenendo la testa della mia virilità dentro la sua bocca in modo da poter contenere li il frutto del suo lavoro, assaporandone l'odore ed il gusto. La mancina corse ai testicoli, massaggiandoli come per invitarli a produrre il massimo quantitativo possibile del bianco nettare che la rossa desiderava.

    Terminata l'emissione di liquido mi estrasse il membro dalla bocca ed iniziò a gustare quell'insolito pasto, facendolo ruotare nella bocca quasi fosse collutorio. Sembrava quasi in trance e la sua mano corse verso la vagina di lei prima di essere bloccata dal sottoscritto che iniziò ad accarezzarla sul dorso, come per premiarla con quel gesto dell'ottimo lavoro svolto.

    Si portò tuttavia la mano alla bocca e fece fuoriuscire parte dello sperma, mentre con calma ingurgitava il resto lentamente, per assaporare al massimo quella sensazione, reclinando la testa all'indietro e mostrando il bianco collo mentre la sua rossa criniera si sparpagliava lungo la schiena. Era inclinata su un fianco, dato che la mano destra era ancora bloccata e mi mostrò il sedere.

    Tenendo ancora la testa all'indietro prese la mano con lo sperma e la chiuse a pugno, facendoselo colare lentamente dentro le narici del naso, quasi fosse una qualche droga.

    Questa è nuova persino per me.

    Sniffò un paio di volte prima di essere soddisfatta del percorso che il mio liquido stava compiendo dentro il suo corpo. Si girò quindi verso di me:

    Sono stata una brava bambina vero? Potrebbe infilarmelo dentro adesso Goshujin-sama? La prego, non resisto più Goshujin-sama. Guardatela, la mia fichetta è bagnata e calda, pronta per voi Goshujin-sama.

    Senza risponderle le liberai l'altra mano e le dissi di convincermi.

    Si mise seduta, piegando le gambe a 45° (e data la posizione dei piedi, ancora legati agli angoli del letto, le gambe erano totalmente aperte) e prendendo le mani, passandole sotto le gambe fino a raggiungere la vulva. Afferrò le labbra e le allargò, mostrandomi il canale nel quale a breve si sarebbe infilato il mio cazzo, perennemente eretto anche grazie alle pillole.

    Guardate la mia figa, Goshujin-sama. Vi desidera, Goshujin-sama. Vuole essere penetrata da voi Goshujin-sama. E' gelosa della mia bocca che vi ha assaporato Goshujin-sama. Guardate il mio clitoride quanto è retto Goshujin-sama. E' la prova di quanto vi desidero Goshujin-sama. Guardate i miei liquidi come escono Goshujin-sama. Vi desidero dentro di me Goshujin-sama.

    Avvicinai lentamente il ferro alla sua apertura, mentre l'anticipazione la stava eccitando sempre più.

    Goshujin-sama Goshujin-sama Goshujin-sama Goshujin-sama Goshujin-sama

    In un colpo solo il membro la violò, andando a stimolarla nella parte più intima di lei, inviandole zaffate di piacere che la arrossarono totalmente: la grotta di carne si richiuse sul piacevole invasore, stringendolo in una morsa che avrebbe fatto invidia ad un boa, mentre Kakano urlava al cielo il suo piacere

    GOSHUJIN-SAMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    Lei si sentiva già soddisfatta, ma neanche il tempo di godere di quella sensazione che io iniziai a muovermi, salendo sul letto mentre pompavo per poi abbracciarla e cadere assieme a lei sul materasso. Sopra di lei avrei continuato a penetrarla, variando la profondità e la rapidità con cui la mia lancia la trafiggeva mentre entrambi venivamo colti dall'estasi del momento. Ci eravamo entrambi dimenticati di Hiro ormai ma, se si fosse avvicinato per partecipare anche lui, la donna avrebbe teso una mano come per afferrarglielo ma sarebbe stata interrotta da un mio strattone.

    Sei qui con me, ora.

    Chiedo perdono Goshujin-sama... Hiro-chan... non posso. Goshujin-sama non vuole. E io devo fare quello che dice Goshujin-sama... ma tu non farti fermare da questo. Masturbati pensando a me Hiro-chan, fai fremere la tua mano. Fammi vedere come ti procuri piacere da solo Hiro-chan, voglio vedere il tuo caldo liquido volare verso il cielo. Ah! Goshujin-sama! Quel punto! Siiii! Siii! Ancora!

    Baciai la donna in bocca mentre una mano correva a stimolarle il seno destro e l'altra andava più in basso a toccarle il clitoride, semplicemente sfiorandolo.

    Urhuuuuuuuuuu

    Il grugnito fu un chiaro segnale che stavamo per arrivare a compimento, insieme. Ed era qui che le avrei dato il colpo di grazia.

    Ancora Goshujin-sama!! Sto per venire!!

    Chiamami Shinichi, Kakano. Oramai siamo una cosa sola, puoi chiamarmi con il mio nome.

    Mi baciò nuovamente per poi iniziare ad urlare

    Shinichi-sama, Shinichi-sama! Vi amo Shinichi-samaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

    Caddi riverso su di lei, svuotando tutta la tensione che avevo accumulato nel suo corpo.

    Ohhh Diooooo Shinichi-sama mi sta venendo dentro... vi amo Shinichi-sama, datemelo tutto Shinichi-sama... voglio diventare incinta di voi Shinichi-sama... voglio avere vostro figlio in grembo Shinichi-samaaaaa.

    Fortunatamente la donna prendeva religiosamente i suoi contraccettivi, visto il lavoro che faceva. Ma l'idea di poter restare incinta del suo padrone la elettrizzava.

    Una volta finito di svuotare dentro la sua figa il mio caldo liquido riproduttore estrassi il pene da dentro di lei.

    Allora, le mie informazioni?

    Vi dirò tutto, Goshujin-sama ma prima... lasciate che vi ripulisca.

    Le avrei quindi liberato le caviglie, che ormai erano rimaste quasi scorticate mentre lei si metteva sopra di me e iniziava a succhiarlo nuovamente, scostandosi una ciocca di capelli rossi.

    Vedrete, vi ripulirò per bene Goshujin-sama.

    Ti ho detto di chiamarmi Shinichi.

    Era troppo impegnata ad usare la lingua per lavarmi il pene per rispondere ma, una volta finito e svuotato nuovamente il membro dallo sperma restante parlò ancora:

    Chiedo perdono Shinichi-sama. E voi, potete chiamarmi Ai... è il mio vero nome. Kakano è solo un nome d'arte.

    Beh, Ai. Ti tirerò fuori da questo posto. Sei una donna troppo eccezionale per restare a fare la professionista in un luogo come questo.

    Sarò per sempre vostra, Shinichi-sama.

    Se anche Hiro l'avesse chiamata col suo vero nome lei si sarebbe molto arrabbiata

    Solo Shinichi-sama può chiamarmi così!

    Si sarebbe quindi seduta a gambe incrociate, chiedendomi quello che volevo sapere.

    Mi rispose che aveva accompagnato Hanako e Kojiro in un bar, "Il fuoco littorio". Un posto frequentato per la maggior parte da nazionalisti del paese del fuoco, che ce l'avevano con tutti quelli che venivano dagli altri paesi. Specialmente con gli accademici.

    Fantastico. Proprio l'ideale. E come mai proprio la?

    Ci andavo a fare lap-dance qualche tempo fa. Volete che vi mostri qualche mossa, Shinichi-sama?

    disse, scuotendo il culetto e facendo ballonzonare le pesanti mammelle.

    Magari un'altra volta.

    Non vedo l'ora Shinichi-sama!

    Beh Ai, ora ho un'altro favore da chiederti.

    No, Shinichi-sama. Voi non dovete chiedere favori. Dovete darmi ordini. Cosa volete? Volete metterlo nel mio culetto?

    Non adesso. Sono preoccupato per Kojiro e Hanako. E sii meno spinta dopo, con Kiyomi. Ho paura che non la possa prendere bene. Basso profilo, Ai. Ed ora... mi aiuterai a guadagnare qualche soldo.

    Tutto quello che desiderate, Shinichi-sama.

    [...]

    Qualche minuto dopo la porta si aprì e, come avevo annunciato prima a Kiyomi, sarei uscito vestito com'ero entrato (col completo da pappone, si intende) preceduto da Ai/Kakano a quattro zampe. Aveva un collare attorno al corpo, e io la tenevo al guinzaglio. Yuki la annusò stupito da quella posizione, ma le leccò la faccia per qualche strano motivo.

    I papponi del club poterono vedere che aveva ben due vibratori, uno per ciascun buco, mentre in bocca aveva appallottolate le sue mutandine rosse.

    Se Kiyomi avesse scommesso come le avevo detto di fare avrebbe vinto facilmente. Mi sarei quindi preso la mia parte della vincita, quella ottenuta con i soldi che io avevo dato a Kiyomi.

    Il proprietario del locale, giallo di rabbia (anche se lo era anche prima) iniziò ad urlare:

    Kakanoooooooooooooo che ti è successo! Questo stronzo ti ha rovinato! Che me ne faccio di una masochista?

    Kakano mi guardò, come per cercare il mio permesso, e con un cenno del capo le trasmisi la mia opinione affermativa. Sollevò la mano destra e si sedette come un cane, gemendo di piacere dato che i vibratori erano accesi. Rimosse le mutandine dalla bocca per poi parlare con il suo ormai ex-capo.

    Oramai ho trovato la gioia nel servire il mio Goshujin-sama. Non puoi separarci, o io morirò! Io amo Goshujin-sama! Lo amo! Lo amo! Farò tutto per lui! Goshujin-sama!

    Iniziò a sgrillettarsi davanti a tutti, toccandosi anche una tetta. Dovetti tirare forte col guinzaglio per farla smettere.

    Diedi una cospicua parte della vincita al boss.

    Questo dovrebbe coprire le spese.

    Si, ma...

    Il leopardo ringhiò, mostrando nuovamente al padrone di quel posto chi aveva veramente il coltello dalla parte del manico.

    Presi Yuki al guinzaglio e mi diressi, sperai accompagnato da Kiyomi e Hiro, ad una delle stanze dove le donne si cambiavano.

    Ai entrò da sola e ne uscì con un paio di jeans, degli stivaletti neri e una maglia verde di dubbio gusto. Erano tutti vestiti di infima qualità, probabilmente presi ad una svendita.

    Vi accompagnerò dove ho portato i vostri amici ieri sera, Shinichi-sama. Ma state attento. E' un posto pericoloso quello, pieno di brutte compagnie.

    Era sinceramente preoccupata per la mia salute, ma io minimizzai il tutto

    Sono anch'io molto forte Ai, non ti devi preoccupare.

    Perdonatemi Shinichi-sama. Se avessi saputo prima... non li avrei portati in quel luogo ieri notte. Ma voi 3 avevate preso quelle strane pillole e ad un certo punto vi siete addormentati. E Hanako-san voleva andare a divertirsi da qualche altra parte e Kojiro-san decise di accompagnarla per proteggerla, quindi...

    Classico di Kojiro. Tranquilla Ai, non è colpa tua.

    Le misi una mano sulla spalla per confortarla, sembrava veramente dispiaciuta. Lei ne approfittò per abbracciarmi e, nascosta dal mio viso, si sarebbe rivolta verso Kiyomi facendole una linguaccia, quasi per mettersi in competizione con la giovane otese. Mi accorsi che aveva fatto un movimento strano, ma non ci badai. Sarebbe stato un problema tra lei e Kiyomi.

    Ovviamente se in qualunque momento Kiyomi si fosse rivolta a lei chiamandola Ai, come per Hiro lei avrebbe replicato che solo io avevo tale diritto.

    Saremmo usciti tranquillamente dal Nightclub tutti e 4 (5 contando il leopardo).

    Forza Ai, portaci in questo malfamato bar di stronzi nazionalisti.

    Lieta di servirvi, Shinichi-sama.

    C'era chi diceva che la via per fare sesso con una donna passava attraverso il suo cuore... Ai era l'esatto contrario: per raggiungere il suo cuore dovevi prima farci sesso.


    CITAZIONE
    OT

    Per non dilungarmi troppo lascio a Yusnaan la descrizione di come arriviamo al bar eccetera. Ma posta pure prima tu mberu :D
     
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31 replies since 17/10/2015, 20:27   500 views
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