Pic Nic nel Paese del Ferro

Free/Add Hoshi e Nakora

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Nevi
        Like  
     
    .

    User deleted



    HrEKxIv
    Il rosso sembrò apprezzare la sua affermazione riguardo la propria famiglia, tant'è che le scompigliò addirittura i capelli.
    Il tutto mentre le diceva che ora anche lei faceva parte della sua famiglia.
    Nel momento in cui Hoshi arrivò a compiere quel gesto, lei parve come spostare lo sguardo altrove incavando leggermente la testa tra le spalle mentre lo lasciava fare, ovviamente facendo la finta offesa.
    Comunque sia l'aveva lasciata abbastanza di sasso quella sua ultima affermazione, dopotutto era da un po' di tempo che ormai per lei il concetto di "famiglia" aveva assunto un valore diverso, un significato quasi a lei sconosciuto.
    Dopotutto non ne aveva una vera e propria, sì certo c'erano sua madre e sua sorella però a parte Yushino, la gemella, non poteva più che la loro madre fosse effettivamente quella vera.
    Da quando Ankato le aveva detto come stavano le cose, ci aveva pensato parecchio a riguardo.
    Non riusciva a capire come fosse stato possibile che non s'era accorta di nulla, tutti quegli anni passati con un velo davanti agli occhi.
    Ora non riusciva più a guardare la loro madre - adottiva oramai - con lo stesso sguardo di prima, talvolta le sembrava quasi una sconosciuta.
    Forse le uniche persone che poteva definire parte della propria "famiglia" erano per l'appunto la gemella, oltre che il Nibi.
    Quest'ultimo ancora aveva problemi riguardo l'idea di rimanere con lei, però un po' alla volta la stava capendo e si stava ambientando, un passo dopo l'altro nutriva sempre più fiducia in lei.
    In ogni caso questi pensieri ebbero vita breve, sicchè Hoshi riprese la parte seria del discorso.
    Iniziò a spiegarle che cosa avrebbero dovuto fare in quel luogo, e lei dal suo canto si sarebbe nuovamente voltata verso di lui, guardandolo e ascoltando quanto aveva da dire sebbene visibilmente rilassata e tranquilla.
    Una prigione come miniera? Non era affatto male come idea, se non altro i prigionieri diventavano utili in qualche modo invece di essere unicamente bocche da sfamare.
    Tuttavia ben presto il discorso sfumò, andando a concentrarsi su quella che era la situazione di Suna attualmente.
    In effetti non se la passava molto bene quel Villaggio, le voci giravano e una volta che vi aveva messo piede all'interno aveva avuto modo di constatarlo lei stessa.
    In breve le fu chiaro l'obiettivo di quel viaggio: riportare a galla Suna e farle fare esperienza.
    A dirla tutta un po' le dispiaceva per quel Villaggio, soprattutto ora che vi erano delle persone che conosceva, in particolare e per l'appunto Hoshi e la sua famiglia, oltre che Shinichi sebbene su di lui ancora non aveva una visione chiara.
    Dopo quella breve chiaccherata proseguirono in loro cammino, mentre lei di tanto in tanto si esercitava con il regalo che le aveva fatto il Rosso, staccando prima dei pezzi e poi rigirandoselo tra le mani, tentando così di attaccarli in nuovi punti oppure di modificarne leggermente i meccanismi. Più di una volta le capitò di vedere una molla saltare e ci mancò poco che finì per perderle, tuttavia con qualche consiglio di Hoshi e un po' più d'attenzione smise di far esplodere il cubo iniziando ad utilizzarlo nella maniera giusta.
    Il paesaggio attorno a loro cambiò gradualmente, e non mancò di vederla raccogliere un po' d'acqua dai primi ruscelli che incontrarono per poi buttarsela in testa, così da rinfrescarsi e poter procedere un po' più spediti.
    Non sapeva da quanto stavano camminando, però ormai era sicura di non aver mai percorso fino ad allora distanze di quella lunghezza.
    Infine arrivò la sera e Hoshi, visibilmente affamato - tant'è che quando notò quel dettaglio le venne da ridere - affermò che era giunto il momento di fermarsi, così da riposarsi e rifocillarsi.
    Si sedette a terra vicino al fuoco abbastanza vicina al Rosso, tuttavia questi potè notare come lei non sembrò affatto indispettita dal suo modo di mangiare, anzi era divertita e presto fu chiaro il perchè: nonostante fosse una ragazza, così come aveva già dimostrato con la birra era tutto tranne che femminile in certe situazioni.
    Tant'è che una volta finito poggiò una mano a terra poco più dietro rispetto a lei, stendendo il braccio mentre l'altra mano andava a prendere una fiaschetta di metallo e aprirla.
    Immediatamente un odore di alcol si diffuse nell'aria, e mentre sorrideva all'ultima affermazione di Hoshi sul rosso ecco che ne bevve qualche sorso, per poi scostarsela dalle labbra e lasciarsi andare ad un sospiro soddisfatto.

    Concordo, chiunque gli ha preparati merita. Vuoi? Non è una ghiacciata però come dire, ci si arrangia.

    In quel momento avrebbe allungato il braccio verso di lui, tendendogli con la mano la fiaschetta.
    Se l'avesse bevuta avrebbe notato come il sapore fosse stato decisamente aspro, segno che in quanto a gradazione doveva essere abbastanza elevata la suddetta bevanda.
    In entrambi casi l'avrebbe ripresa, chiusa e poi poggiata a terra vicino ai borselli mentre il suo sguardo andava al cielo, il suo sguardo perso nel vuoto mentre un flebile venticello le scompigliava i capelli.
    Per alcuni istanti Hoshi si allontanò così da dare una sistemata alle vettovaglie, per poi tornare e spezzare quel silenzio quasi innaturale che avvolgeva la radura, interrotto unicamente di tanto in tanto dallo scoppiettare del fuoco.
    Voltò il capo verso di lui, visibilmente sorpresa. Voleva veramente sapere qualcosa a riguardo?
    In breve l'espressione sul suo viso si trasformò morbidamente da sorpresa a piacere, un sorriso mesto segno che non le dispiaceva la cosa.
    Portò anche l'altro braccio dietro di lei, allungandolo leggermente e puntellandosi così sui palmi delle mani a terra mentre le gambe erano una stesa, e un'altra leggermente piegata volta a formare un triangolo.
    Lo sguardo rivolto alle stelle.
    Per lei non c'erano problemi a parlare della sua famiglia, inoltre ormai era da un po' di tempo che stava con Hoshi e per tanto, sarebbe stato il minimo parlare un po' di chi era lei, insomma si erano anche proclamati fidanzati davanti ai genitori del Rosso senza che nemmeno lui sapesse praticamente nulla su di lei, glielo doveva.

    In realtà non c'è molto da dire, attualmente siamo solamente in tre: Io, mia sorella gemella e nostra madre. Inizialmente c'era anche nostro padre con noi, tuttavia quando compiemmo all'incirca dieci anni, beh per un attimo fece spallucce come se anche lei effettivamente non sapesse bene che cosa dire a riguardoprese e se ne andò, semplicemente sparì nel nulla senza dire niente a nessuno. Era un mercante quindi è probabile che se ne sia andato a fare fortuna chissà dove.

    Mentre ne parlava però non sembrava rattristita dalla cosa, questo almeno all'apparenza. Probabilmente se la cosa aveva un qualche effetto negativo su di lei, lo stava nascondendo senza pensarci due volte. Stava a Hoshi scegliere a quale tra le due ipotesi rifarsi.

    Comunque sia non è stato un problema, nei precedenti anni ha guadagnato abbastanza per permetterci di vivere in maniera più che agiata, se desiderato, però noi preferiamo la semplicità.

    Su questo punto era stata visibilmente sincera, inoltre i suoi modi di fare in generale non facevano altro che sottolineare maggiormente che tipo di persona fosse.

    Nostra madre lavora come guardia a uno dei cancelli, io ho preso da lei la voglia di diventare una kunoichi. Mia sorella al contrario preferisce una vita più tranquilla e serena, lavora in negozio e aiuta in ospedale quando ce n'è bisogno.

    Sembrò come intenerirsi quando parlò della gemella, probabilmente per via del legame che avevano tra loro due. Inoltre era anche vero che fin da quando erano state piccole, lei aveva sempre avuto un certo riguardo per Yushino, non permetteva che nessuno le facesse del male o anche solo la indispettisse rimanendo poi impunito.
    Ci furono un paio di secondi di silenzio prima che Hoshi le rivolse un'altra domanda, lasciandola questa volta abbastanza confusa tant'è che abbassò lo sguardo voltandosi verso di lui.
    Avvicinò le braccia al grembo e si mise a gambe incrociate, avvicinandosi all'altro e guardandolo senza capire.
    A quel punto notò l'indice del Rosso che puntava verso la sua pancia, e per un attimo temette seriamente che Hoshi credeva fosse incinta, tant'è che non sapeva che cosa dire. Per fortuna però precisò quasi immediatamente chi era il soggetto di quella domanda e anche lei sospirò tranquillizzata, si era dimenticata che anche lui sapeva del Demone.

    Usa semplicemente il termine "Portatrice", sinceramente fatico anche io a ricordarmi quel termine.

    Ammise ridendo leggermente vedendo com'era impacciato, però era seria quando diceva che anche lei non riusciva quasi mai a ricordarsi correttamente quella parola, per tanto lo capiva in fin dei conti.
    La risata andò spegnendosi un po' alla volta e quando le chiese se poteva parlarci, molto semplicemente alzò una mano andando verso la sua guancia così da tentare di puntellarlo con un dito.
    Aveva piegato leggermente il capo di lato, sorreggendo la guancia con la mano libera e puntellando il gomito sulle proprie gambe. Ci stava seriamente riflettendo.

    Si chiama Nibi, è una lei. ammise sorridendo lievemente. Non sembrava affatto intimorita da quel nome nè tanto meno infastidita dal discorso, pareva quasi che stesse parlando di una vecchia amica Sinceramente non saprei Hoshi, nel senso: per me non ci sono problemi e credo che anche per lei possa andare bene, però non saprei come fare. L'unico modo sarebbe lasciarla emergere.

    In effetti non aveva proprio idea di come poteva fare per farci parlare il Rosso, e farla emergere voleva dire permetterle di avere un certo controllo sul suo corpo.
    Lei sarebbe rimasta comunque presente e vigile, però in caso avrebbe faticato un po' per soffocare la sua presenza contro il suo volere. Non che la cosa la impensierisse troppo, dopotutto ci aveva lottato mentalmente da sola, ed era riuscita a resistere senza che lei fosse sigillata, però era sempre bene considerare tutte le ipotesi possibili.
    Se l'altro gliel'avesse permesso sarebbe rimasta a pungolarlo in silenzio per diversi istanti sulla guancia con l'indice, tuttavia nel momento in cui sentì che cosa le chiese Hoshi si fermò, fossilizzando il suo sguardo su di lui.
    Sbattè un paio di volte le palpebre senza capire, voleva essere sicura di aver sentito bene.
    Okay che il Rosso era abbastanza diretto in quel senso, però... Cioè, fino a quel punto?!
    Lo vide arrossire fino alla punta dei capelli mentre lei ancora rimaneva immobile senza sapere che dire.
    La cosa bella era che al contrario di Hoshi, lei non era affatto imbarazzata dalla cosa! Per niente! Semplicemente era imbambolata, pareva un macchinario andato in palla, insomma, si poteva vedere come si stesse chiedendo se aveva sentito veramente bene.
    L'altro parve notare la gaffe appena fatta e agitandosi in maniera convulsa, cercò di chiarirsi il più velocemente possibile. In effetti le era sembrato strano sentirsi fare una richiesta del genere, questo nonostante fosse Hoshi il suo interlocutore.
    Una volta che si fu spiegato lo guardò inarcando appena un sopracciglio, per poi gonfiare le guance emettendo un rumorino di sottofondo come se stesse trattenendo una risata per poi esplodere e lasciarsi andare, ridendo ampiamente e come non aveva mai avuto modo di vederla il Rosso, tant'è che riportò entrambe le mani sul proprio grembo battendosi un pugno sul ginocchio mentre diventava rossa dal ridere, tant'è che le scese anche qualche lacrima.
    Cercò di ricomporsi mentre faceva gesti vaghi a Hoshi, come per scusarsi di quella sua reazione ma veramente non ce la faceva a trattenersi.
    Quando ebbe finito tossì appena un paio di volte, così da poter riprendere a parlare con un tono di voce normale mentre prendeva un nel respiro, scuotendo leggermente il capo e guardandolo divertita.

    Ehm, tranquillo Hoshi ho capito, ho capito. Scusami però non ho saputo resistere, dovevi vedere la tua faccia in quel momento. Ti devo dire grazia guarda, non mi riuscivano a far ridere così da un bel po' ormai.

    Ammise guardandolo visibilmente più rilassata, sembrava proprio essere tornata bambina in quel momento.
    Inoltre il falò in mezzo alla radura dove non c'era nessuno, con le stelle sopra di loro e tutto il resto contribuiva al tutto.
    Comunque sia annuì all'altro senza troppi problemi, per poi portare ambo le mani ai lembi della maglietta che indossava e sollevarla, togliendosela e gettandola li vicino a loro, per poi togliersi anche la cotta di maglia.
    Sotto quella indossava appena una canotta che le arrivava fino poco sopra l'ombelico, quindi all'incirca nel punto in cui si trovava il sigillo che le era stato posto quando il Nibi era diventata parte di lei.
    Parve come regolarizzare il respiro, per poi lasciarsi andare un lungo sospiro e permettere al chakra del Demone di scorrere libero in lei.
    Per un attimo socchiuse anche gli occhi.
    Normalmente avrebbe comunicato con il Demone, però in quel caso era sufficiente una quantità minima per far apparire il sigillo di conseguenza nemmeno il Nibi se ne sarebbe curata.
    Come riaprì le palpebre del tutto fu possibile vedere come le sue iridi si fossero assottigliate prendendo un colore giallastro, proprio come quelle di un felino.
    Trovato l'equilibrio parve rilassarsi, portando lo sguardo su Hoshi e sorridendo lievemente.
    Si poteva vedere chiaramente a quel punto il sigillo che le era stato posto, diverse linee nere si intersecavano tra di loro andando così a formare come dei simboli.

    Detto fatto, è questo il sigillo Hoshi. Devi sapere che a differenza di molti, i quali temono i Demoni e li odiano, per non parlare di quello che pensano e come guardano coloro che ne diventano i Portatori io sono voluta diventarla per mia scelta. Fin dall'Accademia è stato il mio desiderio.

    Ammise senza troppi problemi, inoltre queste sue ultime parole rendevano chiaro come mai parlava del Nibi senza alcun timore o disgusto. Era stata lei a volere tutto quello, e ne era contenta.
    Ancora ripensava a volte al discorso che le aveva fatto Febh la prima volta, finendo così per spronarla forse a sua insaputa più che a demotivarla, tuttavia non ne era sicura. Non era possibile capire che cosa girasse per la testa al loro amministratore, però era sicura che nonostante potesse sembrare un disastrato all'apparenza, in realtà sapeva il fatto suo. Lo aveva visto al Neko e anche quando aveva affrontato il Nibi.
    Comunque sia non parve infastidita dalla temperatura nonostante si fosse alleggerita, anzi in un certo senso non le dispiaceva essersi tolta di dosso il peso della cotta di maglia.
    In ogni caso poco dopo si sarebbe voltata, dando le spalle a Hoshi e trascinandosi appena per alcuni centimetri con le mani fino a potersi appoggiare parzialmente con la schiena alla sua spalla.
    Non le dispiaceva affatto quel contatto e si poteva tranquillamente vedere.

    Come mai desideravi vederlo? Come lo immagini il tuo futuro, Hoshi?

    In effetti si chiedeva il perchè di quella curiosità, certo magari era semplice interesse come lo era stato il suo al tempo però non ne era sicura. Inoltre, le sarebbe anche piaciuto sapere arrivati a quel punto che cosa voleva fare il Rosso della sua vita, avevano tutta la notte davanti a loro.
     
    .
17 replies since 17/10/2015, 22:42   222 views
  Share  
.