Allenamento al tempio della fiamma

Free tra Shu e Haruki

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  1. Bartok
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    Un uomo entrò nella sala del consiglio e riferì alcune parole al Maestro Murakami, il capo delle forze di sicurezza del Monastero. I suoi passi e le sue parole avevano prodotto rumori così lievi da rendergli estremamente difficile la percezione dei primi e impossibile quello delle seconde. L'anziano monaco, incanutito dall'età e con il volto segnato da profonde rughe, congedato il suo sottoposto, prese parola per la prima volta dall'inizio della riunione. Un membro del clan Kurogane si è presentato alle porte del nostro Tempio, chiedendo di essere ospitato. Non creso sia opportuno negare l'accesso ad una persona con un simile lignaggio. Ne andrebbe dei nostri rapporti con Suna. Fece una breve pausa, aspettando di ricevere conferma dai confratelli. Raccolto l'assenso degli altri Anziani, l'uomo si rivolse direttamente ad Haruki. Maestro Miyazawa, lei è anche un ninja di Suna, penso che sia il più indicato ad accogliere il nostro nobile ospite. Il rosso non sentì nient'altro che qualche borbottio di assenso. Ciò confermò le sue preoccupazioni. Quella proposta non aveva niente a che fare con il suo essere un ninja di Suna. Si trattava semplicemente di un modo cortese per chiedergli di abbandonare la discussione. In concomitanza alla sua promozione accademica, il suo talento era stato premiato anche dalla gerarchia monastica. In qualità di Prescelto come prossimo Jinchuuriki aveva guadagnato anche una certa fama, sopratutto tra i più giovani e i novizi. Tuttavia, era un altro il grande onore di cui era stato investito. Gli era stato concesso il diritto di sedersi alla tavola dell'Alto Consiglio, l'organo più importate del Tempio, incaricato della protezione e della diffusione della dottrina. Diritto che avrebbe dovuto esercitare in silenzio, limitandosi ad ammirare la saggezza dei membri che da ben più tempo occupavano quegli scranni. Haruki, invece, non aveva esitato a far valere la sua voce.


    La rivolta era stata sedata rapidamente e i traditori erano stati incarcerati, in attesa di giudizio. Maestro Kazutoshi, insieme a molti suoi sostenitori, aveva proposto di concedere ai prigionieri un'occasione per redimersi. Se non avessero dato prova del loro pentimento, avrebbero passato il resto della vita nelle carceri del Tempio. Difronte ad una simile follia, il Miyazawa non poté che esprimere il proprio dissenso. Per Haruki esisteva una sola via per redimersi dai gravi peccati di cui si erano macchiati. Il rogo. Solo il fuoco avrebbe potuto mondare le loro anime dal fardello che le opprimeva. Visto il suo status, la cosa suscitò grande clamore, ma era indubbio che molti altri confratelli condividessero le sue preoccupazioni. Ciononostante, per evitare di causare una nuova spaccatura dopo la rivolta appena accaduta, nessuno aveva sostenuto le posizioni del giovane Miyazawa. Per questa ragione, difronte all'invito del Maestro Murakami, Haruki non poté che farsi da parte. Come sempre, il tono della sua voce appariva calmo, tuttavia indurito da una certa severità.Farò del mio meglio per rendere onore al nostro Credo. Si alzò dal suo scranno, si esibì in un lieve inchino e salutò per un'ultima volta gli Anziani del Tempio. Che la Fiamma guidi il vostro giudizio, Saggi Confratelli.
    Poi, si limitò ad allontanarsi dalla Sala, dirigendosi all'ingresso del Tempio.


    [Pochi minuti più tardi]

    Giunto davanti al varco d'ingresso, fece un gesto alla guardia per avvertirla che si sarebbe occupato personalmente dello shinobi. L'uomo si limitò a rispondere con un inchino, per poi sparire all'interno del Monastero. A quel punto, Haruki si sarebbe profuso in tutte quelle formalità necessarie in una simile occasione. Spero di non averla fatta attendere troppo. È un piacere per noi che un membro del nobile clan Kurogane ci faccia visita. Con il braccio destro indicò a Shinichi l'enorme cancello che li separava dalla parte del Tempio che emergeva dalla montagna. Prego, entri pure. Attraversato un lungo corridoio illuminato solo da alcune torce, il rosso si sarebbe fermato nell'anello che dava sull'arena interna. Lì si sarebbe rivolto nuovamente al forestiero. Il mio nome è Haruki Miyazawa. Avrebbe fatto un breve inchino, per poi riprendere il suo discorso. Oltre ad essere un monaco, sono anche un ninja di Suna e durante tutta la sua permanenza, sarò io a farle da guida. Sarà per me un piacere rispondere a tutte le sue domande e mostrarle il nostro Monastero. Nonostante le buone intenzioni contenute in quelle parole, i suoi modi, esattamente come la sua voce, avrebbero tradito l'austerità che caratterizzava il temperamento del rosso.
     
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