Un Bagno di Sangue

Nami no Kuni

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Necessità di Sangue
    Capitolo Primo


    Atto I
    Demoni della Nebbia
    Se c'era una cosa di cui fossi davvero felice era la biblioteca interrata del palazzo Kenkichi. Da quando capitò quella strana questione del bosco dell'upupa ero perennemente rinchiuso lì dentro a leggere trattati storici e componimenti di ogni tipo. Quel giorno, qualcosa riportò alla mia memoria una fiaba che mia madre soleva leggermi quando ero poco più che un bambino: "La nascita del Demone della Nebbia".
    L'incipit del brano, scritto da un certo Kaio Kishimoto, era il seguente: "Nel momento in cui la luna era più luminosa, nella notte più oscura dell'anno, nell'anfratto di foresta più tenebroso, laddove il mare s'incontrava con la vegetazione, dove neanche i lupi osavano andare a rintanarsi, lì una giovane donna, ormai abbandonata e sola, diede alla luce un bambino. L'urlo straziante della donna mobilità persino gli Oni che subito si manifestarono dinnanzi ai suoi piedi lordi e sporchi di sangue. Essi bramavano il bambino, quel frutto inumano del terrore e dell'agonia, quel sentimento d'odio e di strazio divenuto carne. Il più grande tra i Demoni sopraggiunti lo strappò dalle braccia della madre e lo portò via con sé. Quella stessa notte, a Kiri, un fabbro stava forgiando la leggendaria Tagliateste, l'arma che si nutriva del sangue delle sue vittime per accrescersi e potenziarsi." fui immediatamente invaso dai pensieri più peculiari, le mille fantasie su quella spada e sui poteri che avrei potuto ottenere da essa. Ma non furono le mie fantasie ad aprirmi gli occhi: fu Saruhyondo.

    Zabuza non era un Kenkichi ma la Tagliateste era un prototipo di Lama Insanguinata.
    Entrambi erano demoni rinchiusi in un corpo per loro troppo stretto.

    Tuonò la secolare lama di clan. Stava dunque sostenendo di essere una discendente diretta del potere della Tagliateste? Sì. La descrizione delle particolarità di quella spada, poi, coincidevano esattamente con le abilità che Saruhyondo mi spiegò più di una volta essere proprie delle Lame più profondamente legate ai loro utilizzatori.

    Che fine ha fatto la Tagliateste? E' andata distrutta?
    Nessuno lo sa. Ma, in cuor mio, so che è nascosta da qualche parte,
    in attesa che un vero Kenkichi possa tirarne fuori le potenzialità.


    [...]

    Quando terminai la lettura di quell'interessante fiaba che narrava dei primi terrificanti nove anni di vita di Zabuza Momochi, fui sorpreso da una piccola note a margine del testo: essa indicava il titolo di un altro tomo, "I luoghi e la vita di Zabuza ed Haku", ed anche la sua esatta posizione all'interno della biblioteca. « Bhè, questa è decisamente fortuna. » pensai, mentre di scatto mi fiondai verso lo scaffale citato. Scansai la polvere che vi si era depositata in tutti quegli anni e presi quel tomo che non sembrava neanche, all'apparenza, così grande. Pesava però tremendamente tanto. Quando lo aprii, notai che consisteva soltanto in uno svariato numero di pagine aventi titolo ed una mappa, seguita da una accurata descrizione storico-geografica dei luoghi trattati. « Credo che questi luoghi si meritino un po' del mio tempo. Se posso scoprire qualcosa sulle origini dei Kenkichi con la storia della vita di Zabuza Momochi, è il caso che mi adoperi al più presto. » pensai, mentre rapidamente risalivo le scale verso il primo piano. La mattina seguente mi sarei diretto al primo luogo menzionato da quel libro: il Bosco della Nascita nel Paese delle Onde.

    [...]

    Il viaggio fu incredibilmente lungo, impiegai giorni e notti intere per raggiungere il luogo descritto dal libro. I paesani a cui avevo chiesto informazioni giungendo, mi avevano riferito che non avrei potuto sbagliarmi, una volta giunto sul luogo: un vecchio fortino militare mi avrebbe fatto intendere d'essere arrivato.
    Durante la notte del terzo giorno, scostando l'ultimo ramo dell'ultimo albero del bosco nel quale mi ero inerpicato, sentii il rumore fragoroso delle onde del mare ed intravidi una alta torre. « Ci siamo. » sussurrai, come a voler informare Saruhyondo che, come sempre, pendeva al mio fianco. Proseguii qualche decina di metri, costeggiando il forte; all'improvviso il panorama che avevo d'innanzi mutò tristemente: cadaveri su cadaveri, nelle peggiori condizioni possibili, si trovavano riversi su quella che oramai si era trasformata da fertile terreno boschivo in spiaggia. Un numero inimmaginabile di interiora coprivano di cremisi tutta la porzione di spiaggia che si stagliava davanti alla fortezza. Più mi avvicinavo, più le urla dei malcapitati, che quindi, per loro sfortuna, non erano ancora morti, si facevano intense ed inumane. D'un tratto, alla vista di quel sangue, sentii nuovamente quel prurito, il solito prurito. Non so cosa fosse stato, quella volta, forse la vista di tutto quel sangue, l'odore nauseabondo e virulento del posto, la mia astinenza: eppure, un'altra volta, persi il controllo delle mie facoltà. La mutazione fu troppo repentina, troppo improvvisa perché io potessi accorgermene. I sintomi si fecero subito gravissimi, con la mia pelle che si lacerava di istante in istante ed il sangue che ne sgorgava a fiotti copioso. Notai chiaramente una sagoma, in piedi, oscura, al centro del fortino, a qualche metro da me. Tutto intorno a lui era terra bruciata, le palizzate poste a difesa del forte, lì vicino brillavano sinistramente, oscure, alcune recise. D'un tratto, ai miei piedi, un uomo, anzi, mezzo uomo, cinse le mie gambe ed iniziò a chiedere pietà. Quel cadavere putrefatto non poteva essermi d'alcuna utilità per placare la mia sete. Avevo bisogno di carne viva, fresca e ciò che avevo ai miei piedi era poco più di uno scarto, data la sua condizione. Estrassi Saruhyondo dal mio fianco e con un secco colpo trapassai da parte a parte il cranio del malcapitato. La Lama Insanguinata si conficcò a terra ed iniziò a vibrare, entusiasta dalla piega che stava prendendo la situazione. « No, amico mio, » dissi all'ormai esanime corpo del soldato che avevo ai piedi, « sono IO il Demone della Nebbia! » in quel momento strinsi Saruhyondo, che si stava nutrendo del sangue con cui si era appena trovata a bagnarsi, irrorandola di chakra. Quando essa fu sazia, con un colpo altrettanto secco, poggiando il mio piede destro sul cranio della mia vittima così da fare leva, la estrassi, facendola roteare poi al mio fianco, schizzandomi le vesti di sangue. Iniziai lentamente a chiudere quei pochi metri che mi separavano dall'oscura figura: nel frattempo, il mio viso oramai tumefatto, si era nuovamente tramutato in quella maschera distorta della volta precedente; un sorriso innaturale si era stampato sul mio volto, gli occhi erano spalancati e sembrava che le ciglia non sbattessero mai per idratarli; i capillari al loro interno erano gonfi di sangue, rossi, sporgenti. « Sei tu l'artefice di tutto questo? Se tu il sangue fresco che la mia spada va cercando? » dissi, una volta arrivati a circa quattro metri di distanza. « Posso, gentilmente avere un po' del liquido cremisi che scorre nelle tue vene? Giusto una goccia, giusto per riempire questo piccolo filatterio e porre fine alle mie bramosie. »
    Qualora il ninja non avesse accettato le mie richieste, mi sarei nuovamente pronunciato. « Quindi dovrò prendere il tuo sangue con la forza? Che peccato! »
    Correndo contro il misterioso ninja, avrei portato un colpo orizzontale, mirando a recidere la testa dal collo del mio avversario, da destra verso sinistra, con Saruhyondo. Sarebbe stata aiutata da un po' di chakra e il suo potere sarebbe stato notevolmente aumentato grazie alle sue abilità. [Slot Azione I]Tributo di Sangue: L'utilizzatore può potenziare la propria Lama Insanguinata. Il Tributo di Sangue aumenta di potenza dell'arma di 5 ogni consumo ¼ Basso impiegato per 1 slot. Riducendo di 10 la potenza della Lama Insanguinata, la lama può causare 1 volta a round un Sanguinamento (DnT Medio).

    Forza: 500
    Velocità: 400 + Impasto + Tributo di Sangue x2 = 500
    Potenza Spada: 30 + Tributo di sangue x2 (+10) = 40
    Qualsiasi fosse stato l'esito del colpo, avrei provato a portare un affondo al cuore del mio avversario, brandendo la spada con due mani e caricando il movimento da sotto l'ascella destra fino al petto del mio avversario, distendendo rapidissimamente le braccia. Questa volta il colpo sarebbe stato più lento, ma non meno insidioso: attingeva sempre dai poteri di Saruhyondo. [Slot Azione II]Tributo di Sangue: L'utilizzatore può potenziare la propria Lama Insanguinata. Il Tributo di Sangue aumenta di potenza dell'arma di 5 ogni consumo ¼ Basso impiegato per 1 slot. Riducendo di 10 la potenza della Lama Insanguinata, la lama può causare 1 volta a round un Sanguinamento (DnT Medio).

    Forza: 500
    Velocità: 400 + Tributo di Sangue x2 = 450
    Potenza Spada: 30 + Tributo di sangue x2 (+10) = 40
    Il terzo attacco sarebbe stata una cosa totalmente inusuale per me. Che il secondo fosse andato a segno o meno, avrei fintato un colpo discendente diretto verso il collo del mio avversario con la lama di sbieco, come se avessi voluto che la lama si conficcasse tra il collo e le scapole, e, quando la lama sarebbe giunta all'altezza della testa circa, avrei lasciato col braccio sinistro il vincolo Kenkichi, spostato la gamba sinistra avanti e, girando con un movimento fluido ma deciso il bacino, avrei provato a colpire con il gomito il mento del mio avversario, spingendo questo leggermente verso l'alto dalla posizione salda cui si trovava sulla spada. [Slot Azione III]Forza: 500
    Velocità: 400
    Potenza Spada: 30


    Se invece il mio avversario avesse concesso di darmi il suo sangue, avrei riposto il filatterio nel mio cappotto, prima di ritornare in me. A quel punto però, avrei avuto mille domande da porre alla figura che avevo davanti: « Chi sei? Perché hai ucciso queste persone? E cosa diavolo ci fai qui? » Sarei stato nuovamente pronto al combattimento, rimettendomi infatti in guardia, con Saruhyondo stretta in entrambe le mani, portate al fianco e la punta della spada rivolta verso l'altro; le gambe erano invece una distesa in avanti, quasi distesa, l'altra, che sosteneva il peso, flessa. Rispetto alla volta precedente, avrei acquisito lucidità un po' prima, tanto da poter osservare la reazione del ragazzo nel vedere le ferite sul mio volto richiudersi velocemente e risanarsi come se niente fosse mai accaduto. Certo era che non avrei condiviso con lui nessuna informazione senza prima averne ricevute altrettante.

    Le mie richieste diventavano sempre più strane ogni volta che i miei denti prudevano con più insistenza.




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.


     
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