Sulle orme del Mithril

Shiltar - Near

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    I segreti della Creazione

    Shirai durante il viaggio sembrò essere di buon umore, tanto da parlare lungo il viaggio nella carovana, ben lieto di scoprire che il contatto di Zong Wu li aveva indirizzati bene e, ancora di più, stupito quando arrivarono alla mastodontica officina, termine al quanto riduttivo, di tale Gechi Comizu.
    Ancor prima di incontrarne il proprietario, il nano commentò verso lo Shogenin di Suna sulla sua fortuita conoscenza che li aveva portati fin lì: Ho viaggiato un pò prima di diventare un residente della Sabbia, e mi ci sono fermato giusto perché conoscevo Hoshi. Qualche persona qua e là la conosco, seppur non tutte hanno palazzi come questo. E comunque considera che sono già in accordi con Hoshikuzu per aprire un negozietto assieme, però, in tre, se tu diventi un bravo Artigiano, e considerando che il Rosso è un ottimo meccanico, se mi specializzo nelle corazze, faremo soldi a palate, sì., spiegò Zong Wu, poco prima del loro incontro con la segretaria e tutta l'altra gente del luogo.
    Ovviamente anche lo Shogenin accettò l'offerta fattagli per le due settimane di lavoro, così gli shinobi della Sabbia furono divisi ed ognuno andò con quello che sarebbe stato il suo insegnante per l'inizio di quel periodo d'addestramento.

    I segreti dell'Artigianato - "Shirai"

    Il "Nano" fu condotto in una piccola ala dell'immane serie di edifici dall'uomo che Gechi gli aveva indicato, Lodo, che lo fece entrare in un magazzino forse un pò più piccolo degli altri, iniziando, intanto a parlare: Sono piacevolmente sorpreso che anche un ninja voglia apprendere l'arte dell'Artigianato, è un'arte in disuso ormai, sa? Qui sono l'unico che la pratica e ho un tale carico di lavoro che certe volte me ne scapperei, non fosse che, proprio perché sono l'unico, Gechi-sama mi paga quasi a peso d'oro.
    Perché l'artigianato non è una cosa così inutile come si potrebbe pensare! Senza noi artigiani, sia i Samurai di queste terre sarebbero in problemi, sia molti di voi ninja.
    Le faccio qualche esempio!
    , iniziò a spiegare, indicando due oggetti che aveva su un ampio tavolo: il primo era una qualche sorta di maschera con uno strano largo boccaglio, il secondo era qualcosa che di certo il ragazzo conosceva meglio, un rotolo.
    "Le maschere? Te le crea un qualsiasi Corazziere con una mano abbastanza attenta, ma un respiratore ha bisogno di più inventiva e di maggiore precisione. Certo, qualsiasi fabbro le dirà che ci vuole precisione anche nel battere il ferro correttamente per forgiare le armi adatte, ma lì è precisione legata alla pura forza fisica, qui si parla di acume nel rendere gli oggetti perfetti per l'uso!", iniziò mostrando il respiratore.
    "E vogliamo parlare dei Rotoli da Richiamo? Probabilmente molti di voi ninja pensano che basta mettere della carta tutta assieme e chiuderla con un bel sigillo metallico, vero? Eh... niente di più falso! Un rotolo da richiamo ha bisogno di essere preparato, la carta deve essere ottenuta dal materiale corretto e poi lavorata lungamente per ottenere delle dimensioni adatte a portare un sostanzioso quantitativo di oggetti, perché si può, sì, nascondere armi in un rotolo, ma le dimensioni sono proporzionali alla quantità di cose che ci si può immettere, come credo lei sappia.", continuò a spiegare, prima di fermarsi davanti ad un altro tavolo dove c'erano diversi materiali sfusi.
    Iniziamo dalle basi comunque, con qualcosa di facile: provi a farmi un paio di metri di corda di canapa, va bene?, avrebbe proposto con cordialità Lodo, sorridendo come se fosse la cosa più ovvia del mondo, per quanto, in effetti, non era chiaro quanto la Spia sunese ne sapesse davvero di tale tipo di produzione.

    Di nuovo alle basi - "Zong Wu"

    Lo Shogenin di Suna era al quanto stupito da ciò che stava ammirando: conosceva la forgia di Mica-sama a Suna, il Fabbro che aveva iniziato lui e Hoshi all'arte della creazione di armi da battaglia, ma mai aveva visto una struttura così ben organizzata.
    Tutto ciò che il gigantesco insegnante sunese che aveva avuto, tendeva a fare da solo, qui era suddiviso fra decine di uomini che si occupavano delle diverse fasi di produzione delle corazze; forse un modo per sopperire con il numero alla mancanza di conoscenze ninja, forse pure pignoleria, oppure vere e proprie capacità che in questo modo davano risultati ancora migliori... sarebbe stata l'esperienza a permettergli di capire ciò.
    Ad ogni modo, mentre Gechi parlava, spiegandogli come fosse diviso il lavoro, i due arrivarono ad un massiccio, a dir poco, tavolo con dei blocchi di ferro su di esso ed il capo dell'organizzazione di corazzieri offrì un grosso martello al suo inatteso lavorante.
    Qui mi trova già un pò preparato, Gechi-sama, ho appreso come battere il ferro quando sono diventato un Fabbro in una forgia per armi, però, immagino che creare corazze richieda delle lavorazioni diverse del metallo, giusto?, avrebbe chiesto, osservando poi il blocco di metallo davanti a lui.

    Zong Wu iniziò a battere il metallo: sapeva di non dover esagerare nella forza utilizzata per dare i colpi, già nella piccola forgia di Mica-sensei il jonin aveva sprecato diversi blocchi metallici per l'aver esagerato con l'impeto dei propri colpi, spezzando, o piegando male, le sottili lastre di metallo che aveva sottomano al momento, stavolta non avrebbe fatto altrettanto.
    Aveva per le mani un martello dal peso considerevole, il che implicava che, oltre all'impeto del proprio colpo, anche il peso dell'oggetto che usava, incrementato dalla gravità, avrebbe reso la violenza del suo battere ancora più consistente, così, lo Shogenin ci andò cauto, colpo dopo colpo.
    Iniziò a lavorarne i bordi, dandogli una forma adatta per ciò che serviva: una qualsiasi armatura, lo sapeva bene come Kaguya, aveva bisogno di metallo fatto su più strati e fra di loro sovrapposti e ben congiunti.
    Certo, con le ossa era, almeno per lui, molto più facile e naturale, ma sapeva bene di dover sovrapporre i diversi blocchi ed unirli già mentalmente, quando li forgiava, il ché, riportato alla realtà della lavorazione di un'armatura, implicava che quei due pezzi di metallo erano, probabilmente, parte di qualcosa di più grosso da lavorare.
    Così, con queste considerazioni, il ninja continuò nel suo certosino lavoro di elaborazione degli angoli dei blocchi di metallo, lavoro che implicava anche una sostanziosa concentrazione nel non esagerare con la forza in uso sul martello.
    Questo finché l'altro non avesse dato un parere positivo, o meno, sul lavoro di Zong Wu, interrompendolo.

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    OT: Sono andato abbastanza "tranquillo" sulle conoscenze del mio pg in questo contesto, principalmente perché ha già la competenza "Creazione" seppur in un ambito diverso, ma qui si tratta di basi. Lascio decidere a te se la cosa va bene o meno ^^' /OT
     
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17 replies since 22/10/2015, 09:59   193 views
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