Sulle orme del Mithril

Shiltar - Near

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  1. lNearl
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    Il signor Lodo mi piaceva. Solitamente il degrado dei costumi aveva portato persone che non si erano mai viste prima a darsi del tu e parlarsi amichevolmente. Io invece, amavo in un qual certo la formalità. La sfortuna ? Il mio lavoro richiedeva invece che mi fingessi sempre in confidenza, amato dagli altri,e fonte di fiducia. O così, o niente informazioni altrimenti. Ad ogni modo, per il momento non sembrava esserci bisogno di spiare niente, e per l'avventura in nome di Shirai potevo concedermi qualche formalità in più del solito.


    Concordo. Purtroppo l'artigianato sembra andare nel dimenticatoio, e con esso anche la qualità. Io mi vedo costretto a doverne apprendere l'arte per rimediare alla pochezza che si può trovare nei villaggi. Capirà, nel mio mondo lavorativo non sempre si hanno a disposizioni settimane per viaggiare e cercare qualcosa di buona fattura, e di conseguenza ci si ritrova a dover fare di necessità virtù.

    Il tutto era sostanzialmente vero. Inoltre, una spia non poteva comprare microfoni, microspia e quant'altro, altrimenti sarebbe stato un colossale imbecille. Ma se avessi saputo come produrmi gli strumenti del mestiere avrei mantenuto l'anonimato. In realtà, del negozio ben poco mi importava, ciò che realmente premeva era apprendere quest'arte, come ordine dell'organizzazione.
    Lodo parlò poi di alcune delle differenze tra le lavorazioni dell'artigianato e delle altre arti della creazione e della lavorazione dei materiali, per poi arrivare direttamente al dunque, chiedendomi di preparare della corda di canapa.
    Rimasi inizialmente interdetto, guardando Lodo con uno sguardo leggermente dubbioso. Non avevo mai fatto niente di simile prima, ero proprio un novizio in materia, e non avrei disegnato un po' di teoria prima di mettermi direttamente alla prova.
    D'altra parte, questo genere di cose richiedevano manualità, tatto ed esperienza. Cose che io non avevo, e che dovevo sin da subito iniziare ad apprendere. Dopo qualche attimo di esitazione decisi di pensare a qualche soluzione. Sul tavolo vi erano diversi materiali sfusi, tra cui alcuni gambi dai quali iniziare la lavorazione. Non avevo ben idea di come iniziare, ma indubbiamente raccimolare la fibra era la parte fondamentale. Incisi leggermente il primo gambo, dal quale poi con delicatezza provai ad estendere l'incisione, cercando di rompere meno fibre possibili, e di ricavarne il più possibile.




    Il lavoro era abbastanza delicato, in quanto seppur c'erano parecchi gambi dai quali attingere il taglio iniziale e l'opera di rimozione delle fibre doveva essere fatta con criterio. Se usavo troppa forza, o se non usavo abbastanza destrezza nel muovere le dita tra le fibre rischiavo che il tutto si intrecciasse troppo, o che si rompesse, costringendomi a ricominciare o a dover buttare via parte del lavoro fatto. Impiegai diverso tempo per ricavare parecchia fibra da lavorare. Una volta raggiunta una quantità decente notai che erano ricche di rimasugli, e che non sarebbe stato mica facile intrecciarli in quel modo. Inoltre la corda sarebbe stata troppo ruvida e non maneggiabile. Passai poi al cosiddetto " lavaggio", non avevo idea di come pulirli esattamente. Sicuramente non potevo togliere i pezzi in residuo uno per uno, di conseguenza presi i lungi filamenti tra le mani ed iniziai a strofinarli delicatamente, stando ben attendo a non romperli. Facendo salire e scendere tra le mani le fibre mentre le fregavo. In questo modo tendevo a compattarle, ed i pezzi in eccesso avrebbero ostacolato il meccanismo, di conseguenza secondo la mia impressione si sarebbero rotti o staccati.
    Una volta terminata quest'operazione mi ritrovai con parecchia fibra, in condizioni discrete da poter poi lavorare. Non l'avevo mai visto prima, ma avevo usato diverse volte della corda di canapa durante le missioni, gli addestramenti e in altre attività, di conseguenza avevo un'idea del risultato finito.


    Certo che per iniziare non è così semplice sa!!

    Dissi ridendo mentre iniziavo ad unire le fibre, a formare tre grossi " fili " di fibra di canapa, che avrei poi intrecciato. I tre grossi fili servivano a rendere la corda resistente. La funzione primaria di questa corda era quella, doveva resistere bene al peso ed alle forze esterne, di conseguenza dopo aver riunito le fibre nei tre grossi fili feci alcune prove di resistenza. Provai a tirarle e contorcerle leggermente, senza esagerare in quanto non erano ancora il risultato finito, ma solo parte di esso.
    L'intrecciatura l'improvvisai totalmente. Presi il primo filone e lo tenni tra il pollice della mano sinistra e le dita, poi presi un altro filone e lo feci volteggiare in senso orario per poi tirarlo verso il corpo, infine infilai il terzo filone tra i due. Era come comporre una sorta di treccia per le ragazze, solo che al finire di ogni operazione ben tiravo i tre fili, per serrare bene la corda e cercare di renderla stretta e salda. Una volta completata l'operazione avrei continuato a ripeterla sino a completare i due metri di corda, per poi mostrarli al mio sensei di turno.


    Sia clemente, è la prima volta che provo qualcosa del genere...


    Zong Wu



    L'abilità dell'uomo nella lavorazione delle armi era evidente, ed effettivamente se la cavava discretamente bene nel battere il ferro. C'era poco da dire, il ragazzone sembrava portato, ed anche l'idea di iniziare a battere le grandi lastre di metallo che gli erano state affidate dai bordi era sostanzialmente vincente.


    Bene, sembra che su questo tu te la stia cavando egregiamente. Ricorda solo una cosa importante. Se tu sei abituato a battere il ferro per lavorare delle armi sai bene che ciò a cui devi puntare e che il metallo raggiunga un altissimo livello di temperatura, in quanto per fare le lame devi renderlo sottile ed affilato. Lo stesso discorso è invece negativo per le armature. Queste devono si essere grandemente battute, ma il calore dev'essere minore, difatti modellarle nella forma richiesta richiede maggior forza. Inoltre, com'è ovvio nella lavorazione delle armi sei abituato a battere una determinata zona, nella quale dovrai realizzare la lama o la parte incidente. Mentre la lastra per un'armatura dev'essere battuta in tutta la sua area. Non dovrai modellare solo i bordi, ma anche il centro ed ogni zona. La temperatura dovrà essere uguale in ogni suo punto.

    Qui la teoria non scarseggiava, Gechi Comizu sembrava interessatissimo a spiegare sotto tutti i dettagli le lavorazioni.


    Se ti ritrovi a dover fare le armature, vorrai che colui che l'indossa non la trovi scomoda, quindi dev'essere personalizzata. Se questi che ti chiede l'armatura ha una scapola sporgente, dovrai far in modo tale che l'armatura prenda la giusta forma, e se hai battuto solo gli angoli, nemmeno con i tuoi braccioni riuscirai a realizzare la giusta bombatura all'altezza della scapola. E se dovessi riuscirsi, non essendo questa una sfida, avrai snaturato il metallo, ed in quel punto l'armatura sarà più debole. Mi auguro tu non venga mai a sapere che la spada nemica ha trovato breccia nella tua corazza, o nella corazza che hai forgiato ad un amico.

    L'uomo era molto serio, più di prima. Ad ogni modo non si perse in chiacchiere, prese tra le mani una delle lastre lavorate dal Kaguya e ne valutò la battitura. Dopodichè prese anch'esso un martello e diede una sistemata ai punti che secondo la sua valutazione lo richiedevano. Dopodichè fece portare altre 4 lastre delle stesse dimensioni, alcuni ganci, blocchi ad elle, e cernienere, nonchè strumenti quali cacciaviti, pinze, e quant'altro.


    Per il momento va bene, adesso cerchiamo di rendere la cosa funzionale. Queste lastre le devi unire, devono formare il retro di un'armatura. Considera che l'uomo a cui dev'essere consegnata ha una schiena larga il doppio della tua, di conseguenza non abbiamo lastre singole in grado di proteggerlo totalmente. Devi essere abile ad unirle, renderle compatte. A te la scelta, puoi anche fare diversi tentativi, ma devi renderti conto tu di quale sia la via migliore. Solo l'esperienza aiuta. Puoi scegliere se battere i bordi e tentare di fondere assieme le due lastre, sempre considerando la giusta curvatura che queste devono prendere sulla schiena, oppure se utilizzare cerniere o altri strumenti per attaccarle. A te pensare quale sia la via migliore per rendere l'armatura meno penetrabile, e con meno punti deboli.

    Gechi Comizu adesso sorrideva, incuriosito da quella che sarebbe stata l'idea del gigantone. Esisteva una sola soluzione, o si poteva realizzare una perfetta armatura in diversi modi ? indubbiamente in base alla scelta variava il modo di realizzare la veste, e indubbiamente il modo di utilizzarla. Al risorto il vaglio delle possibilità!
     
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17 replies since 22/10/2015, 09:59   193 views
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