Sulle orme del Mithril

Shiltar - Near

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Teoria & Pratica

    La logica del buon artigianato - "Shirai"

    Lodo osservava in silenzio il suo interlocutore ed inatteso allievo: sorrise alle parole sulla qualità di certi oggetti di vario uso che molti ninja dovevano sfruttare, spesso a causa della necessità nei luoghi peggiori, ma non commentò inizialmente, così come non commentò quando il Nano gli disse che era al quanto difficile come primo compito da svolgere.
    Alla fine, ancora in silenzio, l'artigiano studiò la corda che Shirai era riuscito a creare, diede delle leggere strattonature, se ne avvolse un'estremità alla mano e, in generale, la guardò con attenzione, solo dopo parlò.
    "Molto bene, Shirai-san, devo dire che il suo lavoro è buono, per essere la prima volta che si applica in queste discipline. Non si nasce istruiti da subito in qualcosa ed il fatto che lei abbia saputo intuire, con il semplice uso che può averne fatto in vita sua, come produrre una corda di canapa, mi dà delle buone speranze sul suo acume.
    Perché due sono le abilità di cui un vero artigiano ha bisogno: manualità ed acume. E con questa, in vero difficile, prima prova, le ho testate entrambe, ma ora vedremo di metterle un pò di più sotto sforzo, specialmente la seconda.
    Come lei stesso ha detto, molto spesso ci si trova a dover lavorare con quel che si trova, ma non per mancanza di fondi, o quant'altro, bensì per mancanza di mezzi, il ché è solo parzialmente vero.
    Un artigiano non ha bisogno di grandi quantità di metallo ben lavorato a caldo, non ha bisogno di viti, martello, pinze... o almeno non sempre.
    Un artigiano ha bisogno di inventiva e reattività con le mani e con la testa.
    Non starò qui a spiegarle come mettere insieme fili, o come creare una giara per contenere elementi, non subito per lo meno, prima voglio saggiare ulteriormente la sua sagacia, quindi, la prego, mi segua."
    , avrebbe detto l'uomo, prima di invitare l'altro a stargli dietro, allontanandosi verso un ulteriore tavolo da lavoro, molto più confusionario del primo, poiché pieno di molti oggetti.

    "Voi ninja, per quel che so, siete distinti per grado, corretto? E mi par di capire che ogni grado sia legato all'esperienza, quindi lei potrebbe essere un uomo con parecchia esperienza, o meno, ciò non mi è noto, ma le voglio proporre una sorta di indovinello, se mi passa il termine.", avrebbe continuato Lodo, indicando la cianfrusaglia di roba che c'era sul tavolo, "Cosa di tutto ciò utilizzerebbe, e come, per crearsi un kit per delle trappole?"
    Shirai avrebbe potuto distinguere, in mezzo al resto di oggetti, che alcuni avrebbero anche potuto considera di nullo uso, o addirittura degli scarti, le seguenti cose: filo di nylon (diversi metri); piccole lastre metalliche; una boccetta di un liquido infiammabile; dei morsetti metallici; del terriccio; una piccola vanga; almeno due orologi da polso di scarso prezzo e diverse altre cose che, a ben vedere, avrebbe forse potuto utilizzare.
    Ora era il suo momento di mettere insieme i pezzi per ottenere qualcosa che dimostrasse la sua sagacia all'interlocutore che aveva davanti.

    Comodità e funzionalità - "Zong Wu"

    Gechi Comizu iniziò una serie di osservazione, di certo degne di particolari sulle differenze fondamentali nella forgiatura di un'arma da Mischia rispetto a quelle utilizzate per forgiare Corazze, o in generale, verosimilmente, oggetti difensivi.
    Tutte osservazioni più che corrette: dalla necessità che i blocchi che costituivano la corazza non fossero lavorati solo ai bordi, poiché la loro adattabilità a chi li indossava sarebbe stata pressoché nulla, a ben più rilevanti aspetti, fino ad arrivare alla richiesta più specifica, facendosi portare ulteriori utensili che avrebbe lasciato a Zong Wu da usare.
    L'obiettivo era creare la parte dorsale di una corazza per un uomo grande il doppio dello "Shogenin" di Suna, dalle dimensioni già di per se parecchio invidiabili.

    Non è una domanda poi così difficile: nel fare un'armatura la cosa migliore è avere assieme integrità e movimento, non come certi animali di mia conoscenza...
    Parlavi di me? La mia corazza era un perfetto esempio di invincibilità e poi non mi pare che nemmeno le fantomatiche ossa Kaguya siano sempre state così perfette!
    Intanto, la tua corazza è stata sconfitta, mentre non è stato per le mie ossa che io sono caduto!
    Ricordo male, o sono stato ucciso perché ti ho mangiato un braccio? Tu, invece, non hai retto alla fatica dello scontro! Ahahahahahahah

    Zong Wu cercò di non focalizzarsi sulle voci che aveva in testa, ma piuttosto sull'unica cosa corretta: relazionarsi con le sue esperienze come Kaguya.
    Il defunto Sandaime Mizukage era stato famoso, fra le altre cose, per le virtù delle sue ossa, specialmente da un punto di vista difensivo: Shiltar Kaguya era solito corazzarsi così tanto da resistere ad attacchi che, almeno in alcuni casi, avrebbero probabilmente abbattuto nemici grossi il doppio del Mizukage stesso (o almeno questa era la ragione, secondo alcuni, per cui era sopravvissuto al suo scontro con l'attuale Mizukage, allora semplicemente Jonin e Jinchuuriki Kiriano).
    Ogni volta che aveva forgiato una corazza sul proprio corpo, Shiltar non aveva creato un unico blocco osseo, anche perché, era ben consapevole che nel fare ciò avrebbe semplicemente ridotto al minimo le sue possibilità di movimento, no, il defunto Mizukage era solito generare blocchi distinti che poi congiungeva fra loro, per mantenere abbastanza mobilità.
    Il ché riportava alla realtà del suo studio su come unire i due blocchi metallici: un'armatura costituita da un unico pezzo, o comunque da pezzi fusi assieme, dava, verosimilmente, minori possibilità ad un attacco nemico di colpire, ma, allo stesso tempo, riduceva la mobilità di chi la indossava.
    Proprio per questo le migliori armature erano quelle fatte con più lastre, lastre magari bombate, in alcuni punti più ricurve, in altri meno maneggevoli, ma, in generale, lastre che si utilizzavano per permettere comunque mobilità, riducendo le aree facili da colpire.
    Lo Shogenin aveva letto che le migliori armature per samurai erano costituite da lastre più piccole congiunte le une con le altre, il che permetteva un'ottima mobilità anche in battaglia.
    Ho un'idea, Comizu-sama, su quale sia l'opzione migliore, almeno secondo la mia esperienza nell'indossare le armature., avrebbe esordito alla fine, andando ad esaminare i diversi oggetti presenti ed iniziando a lavorare con gli stessi, dopo essersi, letteralmente, rimboccato le maniche.

    La prima parte del lavoro fu inserire ganci e cerniere nella zona di congiunzione fra i due blocchi: non li avrebbe congiunti esattamente sui bordi, quello che sarebbe stato il pezzo superiore avrebbe avuto dei ganci leggermente più in alto, seppur così avrebbe perso qualche centimetro con la lastra inferiore.
    In questo modo, la zona di congiunzione fra le due parti metalliche sarà relativamente coperta dalla lastra superiore, il che impedirà che un eventuale attacco alle spalle riesca facilmente a trovare una falla nella difesa e, allo stesso tempo, permetterà comunque una certa mobilità, grazie anche ai ritocchi fatti sul mio lavoro, che era decisamente rigido nella parte centrale.
    Mi rendo conto che questo lavoro ruba qualche centimetro di protezione nella parte lombare, ma credo che anche per questo si debba considerare il lavoro poi nella sua totalità, unendo allo stesso la protezione che poi si dovrà fare per la cintura, o qualsiasi cosa si creerà per coprire l'inguine e tutta l'area relativa.
    , avrebbe spiegato all'inatteso sensei, mentre continuava a lavorare, inserendo dove necessari i ganci e quant'altro per poter rendere i due blocchi compatti, ma abbastanza mobili.
    Alla fine, voltandosi verso il proprietario della compagnia di produzione d'armature, avrebbe chiesto: Credo serva utilizzare un panno, o qualche altro tipo di stoffa per coprire questi ganci lungo la schiena del cliente, giusto?
    Perché, abiti a parte, una corazza così a diretto contatto sulla pelle, potrebbe essere al tatto un problema, fra attrito e quant'altro, servirebbe qualcosa di leggero, ma abbastanza morbido da ridurne l'effetto. O mi sbaglio?


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    OT: Per la mia parte, non mi sono dilungato troppo nel lavoro in sé, quanto nelle spiegazioni delle mie azioni e di come e perché le compio con il pg, spero vada bene :ahsi:
    Per la tua parte, invece, ti lascio piena inventiva: come dice il PNG, un artigiano dovrebbe essere qualcuno sì bravo con le mani, ma che sa anche come risolvere qualsiasi situazione ottenendo gli oggetti migliori con il poco che ha, ergo se vuoi aggiungi anche altri materiali base fra le cose che ti dà Lodo, sono stato volutamente vago in tal senso. /OT
     
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17 replies since 22/10/2015, 09:59   193 views
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