Scavando nel passato..

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  1. Sesshomaru25
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    Capitolo I
    La lettera nascosta





    Faceva freddo a Kiri, come al solito. La luce a stento riuscivo a penetrare la fitta nebbia creando solo una leggera opalescenza che illuminava la mia stanza.
    Era seduto sul letto, mentre giravo tra le mani un kunai, ne avevo già lanciati alcuni contro un bersaglio appositamente posizionato a qualche metro dal mio letto.
    Era una giornata davvero noiosa.
    Lanciai il kunai che stringevo in mano, conficcandolo a pochi centimetri dagli altri. Faticosamente mi misi in piedi ed andai ad estrarre le mie armi dal bersaglio ormai ridotto ad uno scolapasta! L'ultimo si era conficcato più in profondità rispetto agli altri.
    Tirai con più forza, strappando via anche una parte di parete!

    Cavolo! Questo non farà piacere a... Che diavolo....?!

    Nascosta nella parete c'era una piccola casettina di legno, che riportava sopra il sigillo della mia famiglia. Allungai la mano e tirai fuori quella piccola scatola impolverata, tagliai il sigillo col kunai appena estratto e l'aprii.
    Al suo interno c'era una lettera, indirizzata a mio padre da parte di un certo Izuru Kira. Ma perchè una lettera destinata a mio padre era stata nascosta nella casa di mio zio?
    Senza esitazione la iniziai a leggere.

    Caro Hayato,
    Ti scrivo questa lettera non sapendo quanto ancora durerà questa mia vita...
    Ormai sono diventato paranoico! Vedo gli uomini del Mizukage dovunque io mi giri!!! So che vogliono da me ma non l'avranno mai al costo di uccidermi e portare con me il segreto nella tomba!!!
    Solo tu sai quant'è pericolosa e non posso permettere che una cosa del genere cada nelle mani sbagliate!
    Ti lascerò alcuni indizi sparsi per tutta Kiri, ti prego seguili e trovala! Solo tu puoi aiutarmi...

    Distinti saluti,
    Izuru Kira.


    Rimasi paralizzato e sconcertato, qualcosa di pericoloso era nascosto a Kiri e mio padre ne era a conoscenza, non avevo la minima di cosa si trattasse ma era mio dovere come ultimo erede della famiglia Yamamoto svolgere questo compito. La data sulla lettera era di pochi mesi dopo la morte di mia madre, quando mio padre era ancora nel pieno delle sue capacità cognitive, probabilmente l'aveva nascosta qui sapendo che nessuno sarebbe mai venuto a cercarla a casa di suo fratello, povero mercante di Kiri.
    Presi nuovamente la piccola scatola in legno e la rivoltai come un calzino. Niente! Qualunque fosse stato l'indizio lasciato mio padre aveva avuto cura di separarlo dalla lettera e di nasconderlo chissà dove! Era un ninja molto scrupoloso che sapeva il fatto suo! Ecco che uomo era mio padre..
    Pieno di segreti, mai una volta gli avevo sentito nominare questo tale di nome Izuru Kira e non una volta l'avevo mai colto nel nascondere oggetti o qualsiasi altra cosa. Era davvero un ninja modello.
    Piegai la lettera su stessa per quattro volte e la infilai in tasca; poggiai la scatola di legno sul letto e mi affrettai a raccogliere tutto l'equipaggiamento necessario.
    Non avevo idee di quanta gente stesse cercando questa cosa o se fossero implicati nukenin o ninja di altri paesi, ma il primo a risolvere il mistero sarei dovuto essere io!
    Ero pronto ad uscire dalla mia stanza ed iniziare questa "ricerca del tesoro" ma mi bloccai.
    Ero solo, e per aver successo in un'impresa di questo tipo avrei avuto bisogno di aiuto. Avrei potuto rivolgermi all'attuale Mizukage, che si era dimostrato estremamente corretto e disponibile nei miei confronti, ma lui era un politico e come tutti i politici avrebbe preso qualunque cosa avessi trovato e l'avrebbe chiusa a chiave nella sua armeria.
    Dalle parole di Izuru Kira solo mio padre era degno di fiducia, si poteva fidare solo di lui; ma io ero solo un ninja inesperto alle prime armi e, forse, altri ninja fedelissimi di Kiri e della pace instaurata col resto dei paesi avrebbe potuto aiutarmi a venire a capo di questo mistero; mi missi seduto alla scrivania sporca del bianco del muro e afferrai una pena ed un pezzo di carta.

    A tutti i "veri" Kiriani!
    Il mio nome è Takeshi Yamamoto,
    Figlio di Hayato Yamamoto, fedelissimo ninja di Kiri,
    Vi chiedo con speranza e fervore di aiutarmi nel concludere l'ultima missione di mio padre...
    Non so cosa troveremo e non so quali difficoltà dovremo affrontare,
    Ma per il mio genitore e per il bene di Kiri
    Dobbiamo riuscire dove lui ha fallito!
    Vi aspetterò al centro della piazza del mercato,
    sarò lì con un cappello di bambù tra le mani.

    Firmato
    Takeshi Yamamoto.


    Rilessi con attenzione la lettera ed uscii di casa dalla finestra, non volevo sentire le lamentele di mio zio una volta che avesse scoperto il disastro che avevo combinato alla sua preziosa casa. Saltai fuori dalla finestra e mi diressi verso la bacheca del villaggio della nebbia.


    Qualche ora dopo...


    Era a pochi passi dalla piazza di Kiri, avevo affisso l'avviso un paio d'ore fa ed avevo spesso il resto del tempo nel raccogliere foglie di bambù per creare un piccolo cappello in modo da rendere più facile a chiunque avesse deciso di rispondere al mio annuncio di riconoscermi tra la folla.
    Il vociare della piazza era quasi assordante, gente che vedeva pesce e varie spezie urlando a squarciagola come se non ci fosse un domani! Era davvero irritante per me, ma era anche la strada più breve per arrivare alla mia vecchia casa d'infanzia; se mio padre aveva trovato qualche indizio su quello che Izuru Kira voleva fargli trovare sicuramente era nascosto lì.
    Mi poggia con la spalla destra di fianco ad un chiosco di verdure ed aspettai.

    Forse non è stata una buona idea...

    Pensai tra me e me che forse il mio annuncio sarebbe rimasto li per chissà quanto tempo, infondo non avevo lasciato trapelare alcun indizio su cosa avremo dovuto fare ne avevo accennato ad alcuna ricompensa una volta ultimata la nostra piccola missione privata.
    Di proposito. Volevo attirare solo un certo tipo di ninja, ninja di sani principi e pronti a tutto per aiutare il proprio paese e onorare la memoria di chi aveva combattuto per esso.
    Forse avrei aspettato in eterno, immerso nel caos e nel dubbio. Se nessuno si fosse presentato avrei iniziato la mia avventura da solo.

    Aspetterò fino al tramonto poi chi s'è visto s'è visto...

    Incrociai le braccia e sbuffai.
    Ora dovevo solo aspettare...





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8 replies since 28/10/2015, 17:18   175 views
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