Scavando nel passato..

Free Gdr

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  1. -Hidan
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    Scavando nel Passato

    La Chiamata


    Cupa giornata.
    Mi ero svegliato all'alba, come di mia abitudine, dopo poche ore di sonno passate per la maggior parte a rigirarmi nel letto nella completa solitudine della mia camera da letto.
    Non amavo dormire, mi sembrava solo di perdere tempo prezioso, e dopo tre anni fuori dal villaggio con mio padre la routine quotidiana mi aveva già tormentato. Avevo viaggiato con lui per molti paesi dell'est del mondo, sopravvivendo alla giornata per lo più.
    Sotto la sua guida avevo incominciato, finalmente, dopo svariati anni di richieste rimaste inascoltate, ad addestrarmi nelle arti ninja, soprattutto quelle riguardanti l'insinuazione del dubbio e del sospetto nell'altrui persona e alle capacità d'infiltrazione. Sapevo benissimo cosa l'aveva frenato ad iscrivermi all'Accademia in età fanciullesca ed io, divenuto conscio del mio essere, non glielo avevo mai rinfacciato. Ma adesso ero pronto.
    La richiesta ufficiale all'Accademia era già stata inviata da qualche giorno ma, colpevole anche la burocrazia, non avevo ancora ricevuto nessuna chiamata. Il tempo libero, quindi, lo passavo semplicemente allenandomi, o annoiandomi.
    Scesi per le sei del mattino dal letto, recandomi nella grande palestra del quartiere Tokugawa. Utilizzavo le prime ore del mattino per allenare il mio fisico, approfittando anche dell'esiguo numero di persone che, a quell'ora, frequentavano quel posto. Dopo due ore scarse di blando allenamento, rientrai in casa, trovando mio padre sveglio.
    Era un uomo alto, capelli e occhi rigorosamente neri, dai lineamenti molto marcati, decisi, molto diversi dai miei più delicati a causa dei geni orientali di mia madre. Già finito l'allenamento? Annuii. ... Mi sedetti altavolo per fare colazione. Su di esso vi era già riposto il pesce della sera prima, accompagnato con del riso e dell'orzo. Presi un piattino in cui riposi un pò di tutto, iniziando a mangiare. Sai, vengo dal mercato e... Lo interruppi bruscamente. Ancora nessuna risposta? Sono stufo di dover restare a marcire qui dentro rinchiuso... Commentai gelido. Se mi lasciassi parlare, sapresti quel che ho da dirti, magari... Continuai a guardare il piatto. No, nessuna risposta dall'Accademia. Sii paziente. Ho visto qualcos'altro che potrebbe essere divertente però. Alzai un sopracciglio, guardandolo seriamente. Divertente? Che significa? Sentenziai, mentre mio padre mi raggiungeva al tavolo, mettendosi a sedere di fronte a me. Il figlio di un ninja di Kiri che ho conosciuto qualche tempo fa, un certo Takeshi Yamamoto, ha messo un annuncio rivolto a tutti i "veri" Kiriani per completare una missione... Potresti ammazzare il tempo, no? Ripresi a mangiare, disinteressato. Dovrei perdere tempo dietro a queste sciocchezze? Mio padre sbuffò. Io qualcosa da trovare te l'ho trovata, meglio che continuare ad allenarti e studiare da solo... Si alzò dalla sedia per prendere dell'acqua. Sai che non mi piacciono le persone... Cercai di giustificarmi, quasi. Ma tu dovrai piacere a loro, altrimenti sarai uno shinobi inutile a qualsiasi causa... Sforzati, so che ne sei capace. L'hai già fatto in questi anni. Prendilo come un addestramento. Misi in bocca l'ultimo pezzo di salmone del mio piatto, accompagnando il tutto con un pò di riso. Ci penserò... E conclusi così il pasto, alzandomi dal tavolo e salutando mio padre con un quasi impercettibile cenno del capo. Fasciati il braccio. La raccomandazione era sempre la stessa.
    Sapeva che avevo già deciso cosa fare.

    [...]

    Sarei uscito poco dopo da casa, andando a controllare di persona le informazioni che mi aveva riferito mio padre solo poco tempo prima. L'appuntamento era fissato al centro della piazza del mercato, e il ragazzo avrebbe avuto un cappello di bambù. ... Mi dileguai da quel luogo, svanendo nell'oscurità e nella nebbia di un vicolo nelle vicinanze. Indossavo i vestiti logori che mi avevano accompagnato per gli ultimi mesi del mio viaggio, ovvero dei pantaloni e una maglietta completamente neri con delle cinture color marrone scuro che servivano per fissare le sacche porta oggetti ai miei fianchi. Il braccio sinistro, come sempre, completamente fasciato da delle bende color grigio scuro.
    Sarei arrivato sul luogo dell'appuntamento, tenendomi però ben a distanza dal centro. Avrei voluto prima osservare per bene chi e quante persone si sarebbero presentate in quel posto, e soprattutto volevo vedere questo Takeshi Yamamoto.
    Avrei deciso solo allora quando e se fare la mia mossa.

     
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8 replies since 28/10/2015, 17:18   174 views
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