Lontani da Casa

Addestramento Haruki/Hoshi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Bartok
        Like  
     
    .
    Avatar

    I'll be watching you.

    Group
    Fan
    Posts
    3,042
    Reputation
    +114

    Status
    Anonymous
    Corsero per qualche ora senza fermarsi e senza incontrare particolari difficoltà. Superata la parete di roccia, solo un'enorme distesa di sabbia si estendeva davanti ai loro occhi. Ovviamente, viaggiare in quelle condizioni, poteva essere piuttosto stancante anche per due Sunesi come loro. La sabbia era ustionante, mentre il calore sembrava drenare ogni stilla di energia rimasta in corpo. Nonostante ciò, nessuno dei due si era lamentato di quelle condizioni. Entrambi avevano affrontato difficoltà di grandezza ben superiore. Inoltre, per i Monaci del Tempio della fiamma non era insolito passare molto tempo ad allenarsi nell'Anauroch. Pertanto, Haruki si era limitato a sopportare in silenzio. Beh, non proprio in silenzio. Per tutto il viaggio non era rimasto zitto per un secondo. Si era profuso in una lunghissima lezione di teologia che avrebbe messo K.O. anche il più temprato degli Shinobi. Fortunatamente per il Chikuma, il destino volle mettere un freno a quello sproloquio da sacerdote troppo zelante.


    Fermatisi per una piccola sosta, giusto per bere un po' d'acqua, qualcosa sconvolse il loro viaggio. Hoshizuku era improvvisamente sprofondato della sabbia. Prima che Haruki potesse chinarsi per cercare di aiutarlo, il terreno iniziò a cedere anche sotto i suoi piedi. Ciò lo obbligò a fare un piccolo salto per spostarsi più indietro ed evitare di finire nelle stesse condizioni del Turbine rosso. I pensieri cominciarono a rincorrersi nella sua mente, mentre cercava di capire come tirar fuori da quell'inghippo il suo sensei. Tuttavia, qualcosa di ben più preoccupante attirò la sua attenzione, interrompendo il filo del suo ragionamento. Qualcosa era emerso dalla sabbia e si stava dirigendo verso di loro. Erano scorpioni. Giganti. Ed affamati. Inoltre, a quanto detto dal Chikuma, erano finiti nel loro nido, ovvero un'enorme distesa di insidie mortali.


    L'ultima cosa che sentì fu la voce di Hoshikuzu che gli intimava di scappare. Haruki non se lo fece ripetere un'altra volta e, obbedendo a quel saggio consiglio, iniziò a correre per scappare da quegli esseri mostruosi. Muoversi in un campo minato sarebbe stata un esperienza mortale per un qualcuno nelle sue condizioni, quindi non gli restava che seguire il percorso tracciato da Hoshikuzu, che non aveva avuto alcuna difficoltà nel liberarsi da solo. Per fare ciò i suoi sensi sarebbero bastati. In una situazione simile, una persona comune si sarebbe fatta prendere dal panico, ma anni di torture e meditazioni avevano permesso al monaco rosso di sviluppare un invidiabile sangue freddo. Liberò la mente dai pensieri negati, incanalò paura e agitazione in modo da evitare che lo portassero all'autodistruzione e si concentrò su quanto gli stava difronte. Doveva saltare, se non voleva trasformarsi nel pranzo di uno di quegli artropodi. E sopratutto doveva farlo usando il chakra. Quelle trappole erano troppo grandi perché potesse farcela senza l'aiuto di quell'energia. Non aveva mai fatto una cosa simile e aveva solo una vaga idea di come agire. Maledii la propria inesperienza, mentre il Chikuma si allontanava sempre più e gli scorpioni si facevano sempre più vicini. La cecità gli impediva di stabilire con precisione la loro posizione e il loro numero, ma a giudicare dal rumore e dalle vibrazioni del terreno, dovevano essere decisamente troppi. Quella consapevolezza lo aiutò a trovare la forza di saltare. Concentrò una grande quantità di chakra nelle gambe, si piegò sulle ginocchia e poi lo rilasciò in un solo colpo, così da spingersi al di là dell'ostacolo. Ovviamente quel primo tentativo si rivelò un completo fallimento. Haruki riuscì a superare la trappola, ma l'eccesso di energia l'aveva fatto finire con la faccia nella sabbia. Fortunatamente i suoi occhi erano coperti dalla benda che portava sempre, ma, rialzandosi il più velocemente possibile, dovette sputare una bella quantità di sabbia. Quantomeno sono ancora vivo. Pochi metri dopo, dovette affrontare nuovamente un altro ostacolo del tutto simile al precedente. Questa volta riuscì a gestire meglio il chakra da usare per il salto e, nonostante l'atterraggio piuttosto brusco, riuscì a non perdere l'equilibrio. Al terzo tentativo riuscì a trovare un compromesso decente tra forza e controllo. Ormai aveva appreso il meccanismo e presto sarebbe riuscito a imitare perfettamente il suo sensei. Haruki sperava che ciò succedesse prima di essere raggiunto da una di quelle bestie affamate.
     
    .
17 replies since 29/10/2015, 21:45   283 views
  Share  
.