La cerca del Kiseki Nero

Quest di Villaggio

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    Non era passato poi molto da quando il giovane Ryoshi era tornato a Suna nelle sue vesti da spia. Gli ordini di Anteras, e quindi di Diogenes, erano stati chiari: diventa forte, scala la piramide sociale del villaggio e raccogli informazioni sulle difese del villaggio e i ninja attivi. Tuttavia un secondo corvo sarebbe giunto dal giovane ragazzo prima del previsto; lo avrebbe potuto intuire dal sigillo dietro la schiena che gli prese a bruciare improvvisamente...erano le 4 del mattino. Il meccanismo di individuazione non avrebbe fallito e il rapace sarebbe giunto nella destinazione più consona indotta dallo spostamento del ragazzo.

    Era il suo primo corvo ma Ukitake lo aveva addestrato bene sul come trattare quelle creature e accedere al contenuto delle missive. La busta che portava era molto spessa, evidentemente vi erano degli allegati al classico foglietto con le istruzioni; infatti, disattivato infatti il sigillo di sangue, l'involucro si sarebbe aperto e le scritte cremisi avrebbero impegnato la lettura della spia:

    " Aggiornamento. Hai una nuova missione da svolgere in concomitanza con la prima. Trattasi dei Kiseki di Suna, degli antichissimi e potenti manufatti segreti del villaggio. Vogliamo che tu scopra che fine abbiano fatto. Ti inviamo tutto il materiale inerente la missione: troverai la trascrizione approssimata della prima riunione di Suna, nella quale il Kazekage si presentava al villaggio, e il report di una missione di recupero di uno dei manufatti. Dovrai far credere di aver ottenuto queste informazioni dagli archivi di Suna. Fatto ciò dovrai opportunamente selezionare un compagno sufficientemente forte e partire in direzione delle Catacombe. In caso di ritrovamento dovrai riuscire ad ottenere personalmente il Kiseki.
    Aspettiamo lo stato di avanzamento per entrambe le missioni. "


    Sparite le scritte, il corvo avrebbe spinto con il becco i fogli spediti al sunese. Poi avrebbe atteso un eventuale messaggio di risposta del ragazzo, un po' di carezze e qualche vermicello o un tozzo di pane per affrontare il viaggio di ritorno (aveva consumato molte energie per portare tutto il materiale). Quindi, ritrovate nuove energie, si sarebbe alzato in volo per tornare a "casa" e lasciare alla spia di compiere il suo lavoro.

    gif

    Analizzando meglio il materiale a sua disposizione, Ryoshi avrebbe notato due fascicoli e una mappa. Il primo, come citato nella missiva, riguardava la riunione tenuta nel palazzo amministrativo di Suna, ed in particolar modo l'ufficio del Kazekage, e risaliva a 26 anni dalla fondazione, quindi quasi 10 dal presente. La descrizione degli eventi era secondo il punto di vista di un giovane ragazzo dal nome di Siomaru e, attraverso la sua esperienza, Ryoshi avrebbe potuto ripercorrere gli eventi che caratterizzarono quell'incontro. L'attuale Kazekage, Gin Chikuma, si presentò ai ninja del villaggio e, tra le altre cose, parlò loro dei Kiseki, della loro natura e delle missioni di recupero da affidare ai sunesi lì riuniti.
    Il secondo fascicolo, invece, parlava proprio di una di queste missioni. Si intitolava "Le catacombe della Piramide" e narrava con estrema scrupolosità le vicende vissute sempre da questo Siomaru nel dungeon segreto collocato sotto la Piramide si Suna (come indicato nella mappa). Di certo il genin non poteva immaginare che quel ninja evidentemente inetto e alla prime armi era proprio Diogenes! La missione era finita con un fallimento e ora il Mikawa voleva in pratica che fosse la nuova leva di Suna a portarla a compimento. Se nessuno aveva spostato da lì l'antica Pietra, le probabilità di trovarla erano ancora elevate.

    Ryoshi aveva tutto ciò che gli serviva per scoprirne di più, ora stava solo a lui riuscirci!



    CITAZIONE
    OT / Missione antecedente alla cerca dei Kiseki che sta venendo a Suna.
    Nei post futuri darò per scontato che abbiate letto i due link indicati.
    Buon divertimento ;) / OT
     
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    Eccolo li, nel pieno della notte il piccolo corvo dal becco rosso bussò alla mia finestra. Sapeva che non sarei scappato, ma che anzi aspettavo trepidante il suo arrivo, come sempre. La bestiolina era sempre foriera di novità e missione, entrambe questioni che mi stavano a cuore e che non vedevo l'ora di ricevere.
    Aprì la finestra, accarezzando l'uccello e facendolo entrare in casa. Aveva comprensibilmente fame dopo il lungo viaggio che aveva affrontato, e cercai di saziarne i bisogni con qualche briciola di pane.
    Nel mentre, presi il foglietto leggendo il contenuto della missiva.


    Ecco qui, questa volta si fa sul serio...

    Si parlava addirittura dei famosi Kiseki. Oggetti leggendari, che potremmo definire di proprietà di Suna. Per meglio dire, da quanto si evinceva dal riassunto della riunione del kazekage, oggetti nascosti nei meandri del deserto, e protetti dal territorio come se ne fossero parte integrante. Questi equilibri tra natura e uomini erano delicati, intuivo che non sarebbe stato semplice arrivare all'oggetto della missione.


    Riparti quando ti senti bestiaccia... Io non posso comunicarti nulla.

    Ancora non mi fidavo a lasciare messaggi personali agli uccelli. Mentre il Garth conosceva il linguaggio con il sangue, e poteva escogitare questi sistemi di cifratura, io ancora ero inesperto in materia. E per quanta fiducia avessi nel corvo e nella sua abilità a non farsi scoprire, non mi sembrava il caso di rischiare.
    La missione prevedeva ch'io "reclutassi" un compagno sufficientemente forte, in modo da farmi aiutare. Conoscevo alcuni validi elementi in quel di Suna, come Zong Wu ed Hoshikuzu, ma non volevo rischiare di contattarli. In entrambi i casi i nominativi mi erano stati suggeriti in precedenti occasioni proprio dal Garth, e ciò li rendeva in un certo senso pericolosi. Non sapevo cosa essi sapessero, ma siccome si trattava della ricerca dei Kiseki, non era il caso di correre rischi.
    L'ultimo esponente molto valido che avevo conosciuto era invece Hohenheim, conosciuto nella missione sul paese dei demoni. Anche lui mi era sembrato particolarmente valido, e soprattutto per quanto ne sapessi io non aveva contatti approfonditi con Oto.




    . . .




    Il mattino seguente andai negli uffici burocratici di Sunagakure. L'idea era scoprire qualcosa a riguardo del chunin, o nel migliore dei casi di trovarlo sul luogo. Inoltre, dovevo passare del tempo presso l'ufficio degli archivisti, in maniera tale da poter garantire la testimonianza di uno di essi, che potesse confermare d'avermi visto negli archivi, e che potesse un giorno, se necessario, avallare la mia tesi di aver rinvenuto le informazioni presso qualche registro, o simile.
    Che dire, dopo un'intera giornata passata negli archivi non avevo trovato traccia concreta di Hohe, il quale era probabilmente indaffarato in altri generi d'operazioni. Conoscevo la posizione della sua abitazione, in quanto durante i dieci giorni trascorsi in mare mentre ci recavamo presso il paese dei demoni avevamo avuto modo di parlare e raccontarci qualcosa sui nostri trascorsi. Non mi rimaneva che far precipitare la cosa.


    Tra l'altro deve sembrare un'opera a fin di bene per Suna...

    Mi recai nella zona in cui abitava verso le cinque di pomeriggio, sperando di trovarlo in rientro verso casa.

    Se l'avessi individuato, sarei sceso senza farmi notare, e dopodichè gli sarei andato incontro, salutandolo ed avvicinandomi.
    Se non l'avessi individuato, sarei sceso, andando a bussare alla sua abitazione.
    Ora, non mi rimaneva che essere convincente, puntando sullo spirito patriottico del mio connazionale.



    Ciao Hohenheim, sono Ryoshi, come ti ricorderai siamo andati insieme nel paese dei demoni, per la storia delle sparizioni...

    Fatto ciò, salutandolo e presentandomi in maniera normale, rendendo il tutto privo di alcuna stranezza se ci fossero stati occhi indiscreti nella zona, avrei cambiato tono di voce, rendendomi ben più serio.


    A proposito di quella missione, c'è qualcosa di cui vorrei parlarti, magari se hai un attimo ci sediamo a tavolino... Mancano alcuni dettagli nel rapporto...

    Era un Chunin, non un pirla, avrebbe capito facendomi accomodare in casa. Perlomeno, me lo auguravo.


    Oggi mi sono recato presso gli uffici di Suna, sono senza missioni in questo periodo e sono andato a vedere se c'erano dei compiti disponibili. Non ho trovato nessuna missione interessante o che non fosse già stata intrapresa, e quindi mi sono buttato negli archivi per vedere se trovavo qualcosa di interessante. A parte un funzionario distratto all'entrata c'ero solo io, e mentre mi aggiravo ho sentito dapprima uno strano rumore, e andando a controllare ho trovato alcuni registri e dei fogli per terra. Evidentemente ho disturbato qualcuno che non voleva farsi notare...

    Una storia inventata, certo, ma che filava perfettamente. Il fatto dell'altra persona non era confermabile da nessuno, in quanto era vero che quand'ero entrato non c'erano altre persone, fatto confermabile dal funzionario. E per il resto della storia che doveva ancora venire chiunque tenesse un minino al patrimonio di Suna, o anche solo avesse un minimo d'ambizione personale m'avrebbe ascoltato attentamente.


    I fogli riguardavano il Kiseki nero.

    Feci una pausa, mentre contorcevo il volto in un'espressione seria.


    La faccenda non avrebbe risvolti particolari, ma il fatto che questi sia sparito dagli archivi dopo la mia entrata è strano.. Una vera e propria fuga sembrerebbe, non ha nemmeno pensato a rimettere i fogli a posto, lasciando tutto per terra. Mi puzza terribilmente, non vorrei qualcuno voglia rubare questo patrimonio storico.
    Sfortunatamente, il funzionario disse di non aver visto nessun'altro oltre a me, e quindi se andassi a segnalare la cosa mi prenderebbero per pazzo.
    Tu sei più alto in grado di me, e mi affido alla tua decisione, ma io ritengo che ci sia il rischio che qualcuno voglia rubare il Kiseki nero, andando apposta a spulciare i documenti segreti di Suna... Per come la vedo io, vale la pena di andare a controllare... Nel peggiore dei casi, se dovesse essere ancora al suo posto, lo potrai tenere tu!


    Come si poteva dire di no ?
    Nel peggiore dei casi, qualora non avessimo trovato nulla di strano o particolare, avremmo semplicemente potuto tenere la faccenda per noi, ma in caso ci fosse stato davvero un " salvataggio " Hohenheim avrebbe potuto dire d'aver salvato un Kiseki dal furto.
    Nessun aspirante Jonin poteva farsi scappare l'opportunità.
     
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    Quest:Introduction
    Il Kiseki Nero
    Suna


    Hohenheim stava iniziando a cucinare (cenava piuttosto presto!) quando sentì bussare alla sua porta. Nell'aria, l’odore di cibo era sufficientemente appetitoso da far intendere che le abilità del ragazzo di Suna non si limitavano a quelle su campo di battaglia. Siccome aveva le mani indaffarate, l’artista mandò alla porta una statua di argilla che stava ultimando, raffigurante una donna che quello stesso giorno aveva visto passeggiando per le strade di Suna.

    ‘Avanti!’



    Disse il ragazzo, mente la sua creazione apriva la porta ed invitava il nuovo venuto ad entrare con un cenno silenzioso. Ryoshi sarebbe riuscito a fare tre, quattro metri dentro l’abitazione del chunin prima che Hohenheim riuscisse ad uscire dalla cucina, strofinandosi le mani dentro un canovaccio.

    ‘Certo che mi ricordo di te Ryoshi…prego entra. Scusa, non aspettavo delle visite. Prego, accomodati in soggiorno, arrivo in un attimo’



    L’abitazione del chunin non era particolarmente grande e l’arredamento era molto semplice, nonostante la vena artistica del ragazzo. Tuttavia, qui e lì erano presenti delle piccole statuine di argilla, raffiguranti animali per lo più.

    ‘Eccomi’



    Disse il chunin entrando nel salotto, questa volta senza strofinaccio nelle mani.

    ‘Che cosa posso fare per te?’



    Il chunin ascoltò la storia del ragazzo con interesse e nascondendo un certo velo di scetticismo. Non che dubitasse di Ryoshi, ma quello che stava raccontando implicava una falla di una certa gravità nelle misure di sicurezza del Villaggio; oppure indicava la presenza di minacce interne che non erano note ai Sand Scorpion. Il chunin prese una nota mentale. D'altro canto, poteva benissimo essere che il ragazzo avesse avuto una missione difficile e che questo lo avesse portato ad essere paranoico. In quel caso, lasciarlo a se stesso avrebbe potuto comportare dei pericoli per Ryoshi anche gravi.

    ‘Posso vedere i documenti?’



    Se glieli avesse mostrati, Hohenheim li avrebbe trpvati estremamente interessanti, tanto da rimanere sorpreso che tali informazioni non fossero state rinvenute prima. Se quei documenti potevano davvero condurre ad una delle Pietre dell’Anima, Ryoshi stava fornendo un grande servizio a Suna.

    ‘Ti ringrazio per aver portato alla mia attenzione queste informazioni Ryoshi. Capisco le tue preoccupazioni e credo che tu abbia ragione a dire che dobbiamo investigare. Vediamoci fra mezz’ora all’ingresso del Villaggio’



    Il chunin sarebbe venuto a capo di quella storia immediatamente. Le mappe sembravano puntare a delle strutture nel derserto di cui Hohenheim non era a conoscenza, e questo fece ululare di gioia il suo intinto di avventura ed esplorazione: ci sarebbe stato da divertirsi.
     
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    Doccia Fredda



    Le parole del bambino, esattamente come me, mi gelarono il sangue. Una richiesta che non mi aspettavo minimamente. Nel mio parlare avevo accennato ai fogli, ma non avevo detto di averli con me.
    Le due opzioni che mi ritrovavo davanti erano entrambe foriere di rischi. Se gli avessi dati i documenti inviatimi dal Garth, che erano delle mere trascrizioni, fogli che plausibilmente chiunque avrebbe potuto trovare all'interno degli archivi, lui avrebbe potuto credere ch'io mi fossi permesso di " prendere " e quindi, Rubare, dei documenti direttamente dagli archivi.
    In caso contrario avrebbe potuto non credere alla mia storia, ed effettivamente per un certo tempo sul suo volto era comparsa una sorta d'espressione scettica. Se avesse rifiutato d'aiutarmi sarebbe stato un problema bello e buono, non solo perchè avrei dovuto cercare un'altro valido aiuto, ma perché lui avrebbe saputo della faccenda. Un rischio ingestibile in sostanza.
    Mascherando abilmente la mie emozioni mi finsi ben contento di poter dargli i documenti. D'altra parte, se il mio aver quei fogli potesse sussumersi come furto, la sua era indubbiamente induzione al...


    L'intento è ovviamente di rimetterli al loro posto il prima possibile, ma sino ad allora penso che nelle tue mani siano ben più al sicuro.

    Allungai le due trascrizioni. I documenti erano sicuramente passati dall'archivio di Suna, ma probabilmente nell'ultimo periodo avevano invece vissuto nelle più tenebrose stanze di Ukitake. Dopo avergli dato i documenti continuai il discorso, guardando intorno di tanto in tanto per ammirare le costruzioni d'argilla. Conoscevo l'abilità del Chunin bambino davanti a me, ne aveva accennato nella missione che avevamo affrontato insieme. Entrambi eravamo due manipolatori, ma la sua abilità era incredibilmente più definita della mia. Non era certo sotto sforzo, era in casa a cucinare e nel frattempo i suoi costrutti erano definiti e perfetti. Non vedevo l'ora di essere in grado di accrescere ulteriormente il mio controllo sulla sabbia. Gli allenamenti quotidiani erano duri, come mi avevano insegnato a villa Mikawa non bisognava perdere tempo. Costanza, dedizione e fatica, gli unici ingredienti del vero miglioramento. Mi stavo applicando, e tutto sommato i risultati arrivavano velocemente, ma la strada davanti a me era ancora lunga, molto lunga. Che questo viaggio mi potesse aiutare a bruciare le tappe ?


    Sono contento del tuo aiuto. Spero si possa rivelare un buon aiuto per il nostro villaggio.

    Mi alzai, pronto per partire con lui alla volta di questa nuova avventura.
     
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    Giunti alla Piramide, trovarne l'ingresso non sarebbe stato così banale. Le informazioni in possesso dei due non citavano nulla riguardo l'ubicazione precisa delle catacombe. Evidentemente anni prima quella zona era ben tenuta e tutti sapevano dove gli scavi iniziassero, per questo motivo relazionare una cosa del genere sarebbe risultata del tutto superflua. Un tempo, infatti, Suna aveva investito molto nella ricerca scientifica e in nuove tecniche archeologiche per tentare di svelare i segreti celati dentro quell'antichissima tomba ma ora iniziative del genere non erano che un antico ricordo. Basti pensare che per molto tempo gli stessi Sand Scoprion erano stati sciolti proprio per motivi economici: le missioni scarseggiavano e i pochi fondi venivano impiegati per problemi sociali ben più rilevanti.
    Era un dato di fatto che a sempre più crescente desertificazione aveva spinto le sabbie dell'Anunaroch fino a ricoprire per diversi metri la base della piramide e distruggere le piccole oasi che nascevano lì attorno.

    Qualora i due ninja avessero trovato un modo per scovare l'ingresso, si sarebbero trovati difronte un antico portone di spesso metallo a sbarrargli la strada. Evidentemente Gin il Kazekage aveva ordinato di sigillare la Piramide dopo gli ultimi tentativi di ricerca e recupero conclusi con un fallimento ed infatti un fuuinjutsu era stato piazzato per garantire che solo dei Sunesi potessero accedere alla porta. Non appena uno dei due si fosse avvicinato a meno di un metro, un alone di chakra lo avrebbe investito prosciugandoli una considerevole parte della riserva [10 Bassi]; un dazio necessario per poter accedere in uno dei posti più antichi e misteriosi di Suna. In alternativa il duo avrebbe potuto o usare la forza dalla distanza, piegando il duro metallo [Pot 15, Direzza 4], oppure l'intelletto per scardinare dai suoi supporti la porta pesante oltre 300 kili [For Viola].

    Penetrati nella struttura la descrizione fornita dai rapporti "dell'archivio" avrebbe sostanzialmente combaciato con la situazione attuale. Sabbia, oscurità, insetti e animali del deserto erano i padroni indiscussi di quel luogo inviolato da tempo. La mappa in possesso del duo avrebbe permesso loro di giungere senza interruzioni, risolti i primi problemi logistici di orientamento e visione, fino al vero ingresso nella struttura sotterranea, dove la concezione di spazio avrebbe assunto un nuovo significato nelle loro menti.

    Fellowship-of-the-Ring-dwarrdowdelf1

    Le pergamene parlavano di un enorme sala di cui non si poteva vedere la fine ma un conto era leggerne la descrizione un altro era esserci dentro...le ciclopiche colonne in pietra finemente decorate ricoprivano tutta la superficie di base della piramide, costruita sopra e al di sotto di quella inimmaginabile struttura portante. Un'opera ingegneristica incredibile per il presente, figuriamoci per il tempo in cui veniva datata la costruzione della piramide! Doveva essere costata molte vite umane o, perché no, l'impiego di ninja dai poteri sovrumani...

    Delle strane fiaccole disposte su tutto il perimetro e a diverse altezze combattevano il buio con mistiche fiamme violacee. Analizzandole, i ninja avrebbero scoperto che non emanavano né odore né calore; un sensitivo [Percezione del Chakra] le avrebbero catalogate come ammassi di chakra di impronta Oscurità al cui contatto avrebbero punito l'incauto ficcanaso [Stordimento, 1 round].

    In ogni caso, percorrendo la sala, gli shinobi sarebbero arrivati nella parte semi distrutta indicata nei referti, dove una colonna spezzata faceva come da divisorio alle tre vie che in passato avevano messo in seria difficoltà il gruppo di aspiranti chunin Sunesi.

    Il nuovo duo sarebbe riuscito ad arrivare alla fine di quell'intricato labirinto?



    CITAZIONE
    OT/ Eccoci qui! Allora, siate auto conclusivi nei vari step che vi ho messo difronte; in base alla veridicità delle vostre azioni verrete puniti o premiati in seguito ;) / OT


    Edited by DioGeNe - 16/1/2016, 12:47
     
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    Il Kiseki Nero
    Suna


    La Piramide era una struttura imponente in mezzo al deserto. A differenza delle curve sinuose che costituivano i saliscendi sabbiosi dell’Anauroch, la struttura aveva spigoli ben marcati ed, un tempio, lucidi e affilati. Adesso, la sabbia ricopriva ogni anfratto che il vento le aveva fatto raggiungere, e blocchi di pietra erano chiaramente mancanti o danneggiati o erosi. Nonostante la decadenza, che comunque poteva essere pensata come un minimo comun denominatore nel Paese del Vento, si capiva che l’ingegno umano si era innalzato a livelli strabilianti per realizzare quell’opera.


    ‘Mmmm…’



    Il chunin stava rileggendo i documenti che Ryoshi gli aveva portato. Raccontavano le vicende della prima cerca dei Kiseki, finita in un buco nell’acqua. La storia era raccontata attraverso gli occhi di un ragazzo di nome Siomaru che aveva partecipato alla spedizione, nonostante fosse solo un novizio delle arti ninja. Sfortunatamente, il report non dava alcun indizio su dove trovare l’effettiva apertura della piramide…


    ‘Bene sembra che da qui dovremo iniziare a cavarcela da soli. Guarda su quel lato, io ispeziono da questa parte’



    Hohenheim avrebbe iniziato a percorrere il perimetro della Piramide in senso antiorario, mentre i suoi passi affondavano pesanti nella sabbia. Percorse un oltre metà giro prima di ritrovarsi di fronte Ryoshi: non c’era nessun ingresso lì.


    ‘Trovato nulla?’



    Alla risposta negativa del suo compagno, il chunin avrebbe sbuffato. Nonostante il sole stesse quasi tramontando, faceva ancora molto caldo, anche per un ninja della Sabbia.


    ‘Ok proviamo in un altro modo..’



    Detto questo si concentrò mentre i suoi sensi si espansero per circa un kilometro in ogni direzione Sesti senso: Consumo Basso. Infine le sue attenzioni si posarono si una lieve vibrazione di energia che era localizzata circa 350 metri più in basso, alla base della duna di sabbia sulla quale la piramide era stata costruita. In quella zona, dalla sabbia emergevano delle rocce dal color marrone-rossastro molto intendo. Cercando con attenzione in uno degli anfratti, infine, il gruppo di Suna trovò quello che stavano cercando: un portone in metallo, dannatamente solido a vedersi. Sul portone, il chunin riusciva a vedere la scia di chakra di un sigillo che vi era apposto.


    ‘Sulla porta c’è una specie di sigillo: forse un meccanismo di difesa. Potremo provare a distruggerlo, ma onestamente io non mi azzarderei a piazzare una bomba alla base di una montagna di roccia e sabbia. La porta sembra troppo pesante per scardinarla…andrò avanti io, guardami le spalle’



    Il chunin si avvicinò cauto, guardingo e pronto a scattare al minimo segno di trappola. Quando fu entro un metro dal sigillo, un velo ci chakra lo avvolse ed il chunin fu privato di una quantità consistente di energia. All'inizio questo lo disorientò leggermente, ma Hohenheim fu felice di costatare che non c’erano state altre ripercussioni. La porta si aprì!


    ‘Bhe poteva andarci molto peggio’



    L’aria nella piramide era stantia ed a tratti sapeva di muffa. Il D-Visor nell’occhio destro garantiva al chunin di vedere nelle zone più oscure dell’immensa struttura. Quello che vide lo lasciò esterrefatto: mai nella sua vita aveva visto la magnificenza dell’opera umana prendere forma in una così chiara dimostrazione di forza ed abilità. Dalle colonne ai bassorilievi che decoravano le pareti di quel salone di cui a stento era percepibile il soffitto, tutto emanava un senso di antico e sacro. Incredibile. Il chunin cercò di distaccarsi dalla magnificenza che stava catturando i suoi occhi per ritornare concentrato sulla missione. Camminarono tranquilli e per lo più in silenzio, sempre all’erta. Qui e lì, fiaccole violacee illuminavano la con poca efficacia quell’enorme spazio sotterraneo.


    ‘Sta lontano da quelle fiaccole…sono malvagie’



    Come era stato descritto nei documenti, si ritrovarono infine ad un bivio. I loro predecessori avevano preso il corridoio che andava alla loro destra, ma loro? Il chunin credeva che se il testo che aveva in mano fosse stato affidabile, sarebbe loro convenuto proseguire lungo la strada che altri prima di loro avevano percorso. Del resto, il semplice fatto che quel report esistesse voleva dire che chi lo aveva scritto era sopravvissuto alla passeggiata nella Piramide senza morire.


    ‘Io sarei per continuare sul percorso segnato su questo documento, tu che dici?’






    Hohenheim




    Chakra:
    Vitalità:




    Riassunto Azioni



    Slot tecnica Avanzata:-
    Slot tecnica Base: -

    I slot azione: -
    II slot azione: -
    III slot azione: -


    I slot difesa: -
    II slot difesa:-
    III slot difesa: -


    Equipaggiamento Usato






    /// OT ///


    Ho pagato con il chakra!!!


     
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    Il viaggio si fece rapido, arrivammo davanti alla Piramide. Era un monumento incredibile, nonostante l'erosione, il tempo e l'incuria l'edificio risulta imponente. Impossibile osservarlo senza chiedersi quali persone potessero averla costruita a suo tempo. Impossibile anche non chiedersi qual genere di trappole, costruttori così abili avrebbero potuto inventare.


    Si, direi che è il caso di cercare una porta, per così dire...

    Dubitavo che anche solo entrare all'interno di quella struttura sarebbe stata una passeggiata. Anzi, probabilmente le insidie sarebbero iniziate proprio da questa prima fase. Dopo una prima ricerca non riuscimmo a trovare alcun ingresso, fu solo grazie alle abilità del chunin che riuscimmo a raggiungerlo.
    Un grande portone in metallo, che sin dalla prima occhiata non sembrava volerci lasciar passare senza un qualche genere di dazio. Forse era dovuto solamente al genere di impresa che stavamo cercando di fare, ma sentivo delle sensazioni particolari nella mia mente e lungo la schiena.
    Davanti a me c'era la possibilità di arrivare e poter raggiungere un incredibile dose di potere aggiuntivo. I kiseki erano oggetti magici, in grado di dare all'utilizzatore un potere inaudito. Erano pochi, e l'idea di poter essere uno dei privilegiati a poterli utilizzare mi attizava, molto.


    Concordo, eviterei di rischiare di distruggere l'intero edificio... Anzi, terrei bene a bada l'uso di esplosivi... Ti seguo!

    Lascia Hohe andare avanti di qualche passo, poi lo seguì. Nello stesso istante fummo investiti da una strana sensazione, una forte dose di disorientamento ci aveva avvolti. Provai come una sorta di giramento di testa, ed inizialmente non potei non pensare ad una qualche illusione. Poi, dopo qualche istante tutto tornò alla normalità, salvo una brutta diminuzione del chakra a disposizione.


    Considerando che non siamo ancora neppure entrati, non so bene come sarebbe potuto andare peggio! Forza e coraggio.

    Parlai con tono ironico, in quanto forse tutta la scena lo era per un eventuale spettatore non pagante. Due bambini, dal non così modesto potenziale, che si lanciavano all'esplorazione di una piramide abbandonata alla ricerca di chissà che cosa. Speravo davvero che le notizie del Garth fossero affidabili, per la prima volta stavo davvero andando ad affrontare qualcosa di ben più grande di me.
    Dopo essere entrati presi alla lettera il consiglio di Hohe di evitare le fiaccole, mentre ci addentravamo all'interno di uno spettacolo incredibile. Se già dall'esterno la struttura era fantastico, l'interno riservata ai pochi fortunati visitatori una delicatezza e magnifica forma di arte umana. Era quasi difficile vedere il soffitto della stanza nella quale eravamo.
    Per quella che era Suna oggi, era impensabile la realizzazione di un'opera del genere!
    Nonostante lo spettacolo offerto però, dovemmo concentrarci su quella che era la missione, e soprattutto a non abbassare troppo i riflessi, in vista di ciò che ci sarebbe potuto capitare.


    Si, direi che finchè possiamo è meglio seguire le orme di chi è già stato qui prima di noi. Finchè ci è concesso, è meglio viaggiare nel conosciuto, anche perchè potremmo notare eventuali discrasie, segno del passaggio di qualcuno nel mentre...
     
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