Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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  1. **Kat**
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    II ~ Parametri di giudizio: Tea time!


    L

    a Fuyutsuki aveva optato per un abbigliamento leggero ed essenziale. Il suo corpo, forgiato dai duri allenamenti del Karyuuken, era coperto solo da una canottiera nera e dei pantaloncini che arrivavano appena all’inguine. Ai piedi portava dai semplici sandali di legno, che decise di abbandonare non appena varcò la soglia della Sala d’allenamento. I piedi nudi aderirono sul lucido e freddo pavimento della sala, dove il nuovo allievo ed Atasuke-sama l’attendevano.
    Si era cambiata con una certa celerità per evitare di prolungare l’attesa dell’Uchiha. Veniva convocata solo in occasioni formali o lezioni importanti direttamente dal Maestro, altrimenti lo trovava a meditare sotto gli alberi di ciliegio sul retro della struttura. Spesso si univa a quelle sessioni di profonda meditazione, oppure lo invitava con il suo buon temperamento ad una piccola esercitazione per affinare il proprio stile di combattimento.
    Atasuke-sama si era rivelato un buon maestro, superando di gran lunga le aspettative della Fuyutsuki. All’inizio si era unita agli allievi del Karyuuken per pura curiosità, seguendo il sentimento di rispetto ed affetto che nutriva per l’Uchiha. Infondo l’uomo aveva protetto con il suo stesso corpo la ragazza da alcune scosse elettriche durante la missione d’infiltrazione nell’Arena del Purgatorio. Solo in seguito aveva capito l’importanza dei suoi insegnamenti, ed ora che era di fronte al suo Maestro in seiza non riusciva a trattenere un naturale sorriso di riconoscenza.
    - Molto bene! Non era una missione semplice… Alcuni banditi al confine con il Paese del Vento hanno intercettato una carovana con delle erbe mediche indispensabili all’Ospedale di Konoha. Siamo riusciti ad individuare rapidamente il loro covo e costringerli alla resa. - Ovviamente la missione era stata molto più impegnativa del previsto. Non era durata meno di ventiquattro ore, e la raccolta d’informazioni era stata ostacolata dal regime di terrore istaurato dall’organizzazione criminale sulle popolazioni di confine. Aveva trascorso ben tre giorni fuori dalle mura di Konohagakure no Sato, insieme ai suoi compagni di Team nella ricerca di tracce o indizi sul carico di erbe e medicinali provenienti dalle serre di Suna. La parte più “semplice” della missione era stata nello stanare i criminali. Non erano ben preparati all’interno del loro covo, costituito da una semplice caverna sui confini del Paese del Vento. Costringerli alla resa era stato più facile del previsto. Ma alla Fuyutsuki non andava di raccontare ogni singolo dettaglio della Missione, per evitare di annoiare i presenti. - Ma non scendiamo troppo nei particolari, non vorrei tediarvi. - Infondo era stata convocata per altre ragioni.
    Si accomodò di fronte al Maestro, affiancando il neo-allievo del Karyuuken. Lanciò una piccola occhiata verso il giovane Uchiha. Conosceva già Kazuki-kun, visto che era stata proprio lei ad esaminarlo alla fine dell’Accademia, nel tanto temuto esame di diploma. Accolse il suo sorriso solare e lieto, a quanto pare aveva lasciato un bel ricordo nella sua mente nonostante il “particolare” esame. Ma non era lì per esaminarlo ancora una volta, anche perché Atasuke-sama deviò il discorso verso altri argomenti.
    L’improvvisa domanda del Maestro del Dojo la sorprese, ma pensò bene di non mostrarsi troppo sbigottita o curiosa per quel quesito. Cosa c’entrava con la lezione? Inarcò un sopracciglio, cercando negli occhi neri come la pece dell’uomo le reali motivazioni che l’avevano spinto a discutere del suo ruolo come esaminatrice in Accademia. In realtà la sua presenza agli esami di diploma era stata dal tutto casuale, visto che l’eterno rivale dell’Uchiha, Okada-Sensei si era beccato una brutta influenza. Ma era certa che se l’Accademia avesse avuto di nuovo bisogno della sua supervisione, non avrebbe esitato a convocarla con una missiva. Sospirò leggermente. - Sono certa che Kazuki-kun può rispondere tranquillamente a questa domanda. Sono stata io stessa ad esaminarlo nel giorno più importante di un Denshi in Accademia. - Lanciò un’occhiata al suo fianco per incrociare lo sguardo scuro dell’Uchiha. - Motivazione, temperamento e spirito di coesione! - Pronunciò quelle tre parole senza esitare. In parte comprendevano anche gli insegnamenti del Karyuuken. Abbozzò un lieve sorriso.
    - Un Ninja senza una buona motivazione, senza la Volontà del Fuoco che arde dentro di sé, non sarà dissimile ad un mercenario. E non potrà mai individuare il suo Nindo Ninja. - Iniziò a spiegare nel dettaglio i suoi personali parametri di giudizio, anche se non erano così statici e fissi. - Sogni, Ambizioni, rimpianti, gioie, dolori.. temprano l’animo ed il carattere di ogni Shinobi. Trovare un equilibrio dentro di sé è di fondamentale importanza, senza denaturare mai il proprio essere, senza rinunciare ai propri sentimenti e senza percorrere strade che conducano alla vanagloria e alla ricerca del potere finalizzato a se stesso. - Alzò le spalle per poi sospirare. - La vera forza di un Ninja in missione risiede nello spirito di squadra. Entrando in sinergia con i propri compagni di Team si riesce a colmare i punti deboli e rafforzare i punti di forza di ogni singolo membro. - Concluse con un sorriso.
    - Ovviamente sono l’esaminatrice meno titolata dell’Accademia, quindi questi sono solo “pensieri”, opinioni soggettivi.. e non parametri di giudizio. - Ci tenne a precisare. La serietà sul suo volto svanì non appena un Allievo del Dojo raggiunse i tre Shinobi seduti al centro della Sala di allenamento con un vassoio con del Thè. Tutto era stato perfettamente ordinato ed apparecchiato per tre. Le mani della Fuyutsuki si congiunsero davanti al petto. Ringraziò con un sorriso sia il Maestro del Karyuuken che il suo allievo per la gradita offerta. - Accetto volentieri. Sono rientrata al Dojo in cerca di un po’ di tranquillità e una tazza di Thè può sicuramente giovare ai miei nervi. - Soprattutto dopo una missione tanto impegnativa. Accettò ben volentieri la tazza di Thè, dopo aver atteso che l’acqua bollente si raffreddasse un po’. Accolse tra le mani la tazzina fumante ed iniziò a berla con prudenza per evitare scottature alla lingua. Mantenne la schiena dritta e le gambe incrociate in seiza. Portò la tazzina alle labbra per sorseggiarla.
    Intanto Kazuki-kun decise di attaccare il maestro del Dojo, dopo aver esitato per tutta la preparazione del Thè. La Fuyutsuki era a conoscenza delle capacità sia del Maestro che dell’Uchiha, quindi il ragazzo si era lasciato sfuggire un’occasione per prenderlo alla sprovvista. Forse attaccarlo in quel modo era alquanto vile, ma i sensi di Atasuke-sama erano così fini da percepire anche un singolo movimento del corpo. Le iridi della ragazza si spostarono verso le mani del ragazzo in procinto di lanciare alcuni Spiedi in pieno petto al Maestro ancora in seiza. La lezione era appena iniziata?


     
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