Un passo dopo l'altro

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    Aspettò qualche istante li fuori sebbene veramente poco, quando ecco che qualcuno arrivò alla porta, aprendola.
    Davanti a lei si ritrovò un ragazzo vestito alla ben e meglio, dallo sguardo assonnato e più alto di lei.
    Il corpo era snello per quanto comunque allenato, sebbene all'apparenza potesse sembrare gracile rispetto a quello di altre persone.
    La testa era ricoperta da una zazzera bionda, coi capelli che sembravano ribellarsi andando sparati in ogni direzione.
    Anche il viso non aveva segni particolari, ben delineato oltre che semplice e pulito.
    L'unico dettaglio su cui si soffermò per qualche istante, furono le iridi dell'altro che erano di un colore molto simile a quello dei suoi occhi.
    Comunque sia il ragazzo prese parola, e ben presto capì che era proprio lui il Mizukage. Chi altro poteva avere una conoscenza tale in materia da riconoscere a occhio un'altra portatrice? Fu visibilmente sorpresa dalla cosa, almeno inizialmente.
    A quel punto si lasciò andare ad un sospiro liberatorio, socchiudendo per un attimo gli occhi e divenendo visibilmente più rilassata.
    Il fatto che l'avesse riconosciuta da solo e che il Nibi era stato nominato, di certo facilitava il tutto. Non avrebbe dovuto girarci attorno prima di toccare quello che sarebbe stato il nocciolo della questione, perchè poco ma sicuro che nel caso cui avesse dovuto iniziare a parlare lei della cosa le sarebbe risultato un po' difficile prendere l'iniziativa.
    Certo anche quello che si apprestava a dire in quel momento non era facile, non per lei.
    Tornò col capo in posizione eretta da che l'aveva leggermente abbassato, oltre che riaprire completamente gli occhi per poi guardare dritto nelle iridi il Mizukage.

    Io... Prima di tutto vi chiedo scusa, Mizukage, per avervi disturbato a casa però si trattava di una questione urgente. Mi chiamo Nakora e sono una Genin, piacere.

    Il tono per quanto pacato metteva comunque in evidenza una certa incertezza, anche il fatto che avesse passato una mano ad afferrare il polso dell'altro braccio, stringendolo, era un chiaro segno di come non fosse sicura di quello che stava per dire.
    Mai in vita sua era stata così attenta alle parole da dire, anche il fatto che stesse dando del Lei al suo interlocutore era una cosa mai accaduta in precedenza, se n'era sempre sbattuta delle formalità, ignorando gradi, gerarchia e via discorrendo.
    Eppure in quel momento stava uscendo fuori, per così dire, il suo lato più insicuro. Un lato che aveva provveduto a nascondere molto bene agli occhi di Febh, Diogene e al Demone stesso.
    Si morse appena il labbro inferiore prima di continuare col discorso.

    Sono venuta qui per chiedervi aiuto.

    Disse tutto d'un fiatto mentre faticava a reggere lo sguardo dell'altro, le parve addirittura di sentire il proprio orgoglio che veniva infranto come uno specchio che andava in mille pezzi.
    Però dire quelle parole fu come togliersi un peso, un macigno che aveva portato fino a quel momento sulle proprie spalle rotolò via, cadendo a terra e frantumandosi in tanti piccoli pezzi.
    A quel punto continuò a parlare, visibilmente più sciolta e tranquilla, oltre che sicura di sè stessa.

    Anzi, ho sbagliato. Non sono solo io, siamo Io e il Nibi ad aver bisogno di aiuto, e credo fermamente che lei sia l'unico a poter fare qualcosa a riguardo. Dubito vi siano altre persone con le conoscenze adatte.

    Più andava avanti più il suo sguardo si stava facendo duro, segno che stava riacquistando tutta la propria sicurezza.
    Certo non dava assolutamente per scontato che l'altro avrebbe accettato di aiutarla, dopotutto era pur sempre una kunoichi di un altro villaggio, la quale non aveva nulla a che vedere con Kiri nè tanto meno aveva mai fatto nulla per quel villaggio. Però valeva la pena provarci fino all'ultimo, ormai era li.

    Nessuno ad Oto sa il motivo della mia visita, non credo capirebbero. Dopotutto non sono molti quelli in grado di vedere i Demoni non come armi, bensì come compagni, no?

    Addirittura sorrise timidamente in quel momento, tra l'altro apparentemente con un che di nostalgico.
    Era stato proprio questo il motivo per cui si rifiutava di comportarsi con il Nibi come molti si aspettavano, non era così facile il rapporto tra un portatore e il proprio Demone, e molti non lo capivano.
    Vedevano solamente un'arma di distruzione di massa incapace di ragionare.

    Il punto è che... Vogliamo imparare a difendere meglio il nostro legame, proteggerlo. Un sigillo sappiamo entrambi che non basterà in casi estremi. C'è anche altro, però a quel punto si guardò un attimo dietro, prima di voltarsi nuovamente verso di luiNon mi sento sicura a dire tutto qui fuori, spero capisca. Se vuole ascoltare finirò di spiegarle, altrimenti me andrò come sono venuta senza dare alcun problema, anche perchè capirei in tal caso.

    Sulle ultime parole abbassò leggermente lo sguardo, come rattristita però era evidente come stesse cercando di nascondere la cosa. In quella situazione non aveva lei il potere per decidere, doveva affidarsi ad un'altra persona e sperare in lei.
     
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18 replies since 5/11/2015, 23:57   273 views
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