Un passo dopo l'altro

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    La risposta del Mizukage la prese completamente alla sprovvista.
    Non si aspettava che accettasse nè tanto meno che la facesse entrare.
    Dopotutto era pur sempre un estranea in fin dei conti, eppure non le chiude la porta in faccia nè tanto meno la schernì.
    Difatti quando la invitò ad entrare rimase imbambolata li per qualche istante, sicura di aver capito male.
    Vedendolo però allontanarsi e sentendo che le diceva di chiudere la porta, capì che stava accadendo veramente.
    Forse quella fu una delle prime volte che lei e il Nibi sorrisero assieme, proprio nello stesso identico momento.
    Non fosse stato che stava cercando di mantenere un minimo di dignità, probabilmente sarebbe saltata sul posto urlando di gioia, ovviamente però si trattenne quel minimo così da evitare un gesto del genere.
    Tornò improvvisamente con la testa nel mondo reale, e immediatamente entrò chiudendo la porta con attenzione dietro di lei e seguendo l'altro.
    Mentre avanzava all'interno della casa iniziò a farsi un'idea di che genere di uomo potesse essere il Mizukage, questo soprattutto quando vide le foto delle bambine e di lui con la moglie.
    Inizialmente pensò fossero nipoti o simili, tuttavia come vide la parte del matrimonio capì che non era così.
    Si diede della sciocca mentalmente, pensando a quanto fossero state stupide ed inutili tutte quelle sue pippe mentali, indubbiamente doveva essere una persona di buon animo.
    Inoltre vedere tutte quelle cose riguardanti la famiglia la fece sentire un po' di più a suo agio, visto che anche lei viveva con sua sorella gemella e sua madre avendo col loro un legame molto particolare.
    Comunque sia in alcuni punti la casa era in disordine, in altri pulita e così via discorrendo ma in ogni caso doveva ammettere che era arredata in maniera abbastanza semplice, per quanto comunque elegante.
    Giunti fino al salotto l'altro si scusò per la lattina a terra e simili, lei dal suo canto sorrise divertita facendo un cenno con la mano che non c'era da preoccuparsi.
    Lei stessa non era di certo una ragazza ordinata, era abituata a vivere nel disordine per tanto non le diede affatto fastidio il tutto.
    Si andò ad accomodare sul divano indicatole mentre l'altro andava a prendere qualcosa da bere, alla sua domanda decise di non fare complimenti. Inoltre bere qualcosa di sicuro avrebbe alleviato la tensione.

    Una birra andrà più che bene, grazie.

    Già gli alcolici aiutavano decisamente a sciogliersi, inoltre visto e considerato quanto le piacevano a lei personalmente di sicuro era la scelta migliore vista la situazione.
    La raggiunse poco dopo portandole quanto le aveva chiesto, e sentendo le sue parole si sentì sollevata, sorridendo mestamente quando disse che loro potevano comprenderla.
    Era contenta di sentirglielo dire, veramente, voleva dire che lei e il Nibi ci avevano visto giusto, forse si poteva veramente fare qualcosa a riguardo.
    Afferrò la lattina di birra e ne bevve un sorso, per poi tornare con lo sguardo su di lui e prendere parola. Ora andava molto meglio.

    Va bene... Allora, come ti dicevo desideriamo trovare un modo per difenderci da coloro che potrebbero provare a separarci, sia passando per il sigillo che magari per vie traverse. Certo, siamo consci che è difficile che qualcuno eccetto me sia in grado di interagire con lei, il Nibi, però vogliamo essere previdenti. Nessuno deve esserne in grado a meno che non siamo noi a permetterlo. Vogliamo imparare di più su di noi, oltre che avere maggior controllo.

    Ammise facendosi seria.
    Avevano deciso tutto quello insieme e se non fosse stato per come si era comportata non molto tempo fa, era assai probabile che il Demone non avrebbe mai e poi mai provato a darle quel pizzico di fiducia che stava riponendo in lei ora.
    Il tono della voce nel mentre si era fatto più morbido, in particolare quando aveva parlato della sua compagna segno che ci teneva realmente.

    So che suoni assurdo il fatto che il Nibi abbia deciso di provare a fidarsi, però ho mantenuto una promessa che le feci quando ci incontrammo la prima volta, per tanto ha deciso che forse vale la pena credermi. Che poi, apparentemente sono diventata una Jinchuuriki per caso.

    Disse con aria vagamente divertita, guardandolo dritto negli occhi.
    Bevve al volo un altro sorso dalla lattina, ripensando a quel giorno.
    Al tempo non l'avrebbe mai detto che un giorno lei e il Nibi sarebbero state in grado di parlare così tranquillamente, eppure ora eccole li a distanza di alcuni mesi.
    Decise di dire al Mizukage anche di quella parte, magari l'avrebbe aiutato a capire meglio come comportarsi con loro.

    Non che non lo volessi, chiariamo. E' da quando ero una studente che volevo diventarlo, ed è accaduto tutto così velocemente... Nemmeno un mese e mezzo prima di diventare la portatrice ero una semplice studentessa. Poi ho conosciuto Febh, gli ho sputato in faccia che volevo diventare la Jiinchuuriki del Nibi, sono entrata nel Bosco dei Sussurri per dimostrare che ero seria, e poi fece spallucce, quasi come se faticava lei stessa a crederci. Anzi probabilmente era veramente così poi sono diventata Genin e nemmeno un mese dopo sono andata in Amministrazione. Mi era stato promesso che se fossi tornata dal Bosco avrei potuta incontrarla, lei, e così è stato solo che le cose sono sfuggite di mano.

    Si lasciò andare poggiandosi con la schiena contro i cuscini del divano, mentre spostava lo sguardo sulla lattina tra le sue mani rigirandosela quasi fosse stato un giocattolo.
    Era assai probabile che stesse cercando di raccogliere i pensieri, oltre che le parole adatte con cui proseguire e da quanto aveva detto fino adesso, si poteva capire che non era facile per lei.

    Il vaso aveva una crepa. Quando siamo entrati, lei era già libera e ha attaccato me e Febh, provando a divorarmi visto che ero la più debole. Ci siamo confrontate mentalmente, il controllo del mio corpo l'avevo perso praticamente subito e il prossimo passo, sarebbe stata la mia morte per via dell'estrazione. Fortunatamente però, sono riuscita a riguadagnare il controllo del flusso di chakra per un istante che mi è stato sufficiente per emanarlo all'esterno, dimostrando così a Febh che ero ancora viva. Grazie a questo, decisero di sigillarlo dentro di me.

    Si lasciò andare un respiro liberatorio come finì di raccontare tutta quanta la vicenda.
    La cosa buona, per così dire, era che nonostante tutto non ne aveva parlato con tristezza o come se rimpiangesse la cosa, no ne era contenta, orgogliosa però era comunque evidente che fosse stato difficile per lei tutto quello.
    Alla fine era accaduto il tutto praticamente in due mesi, gli eventi l'avevano travolta uno dopo l'altro e lei aveva solamente potuto reagire adeguandosi alle varie situazioni.
    Riportò lo sguardo sul viso del Mizukage, sorridendo lievemente.

    Devo dire grazie a mia madre se ho scelto di diventare una kunoichi, lei lavorava come guardia a uno dei gate e ci ha cresciute al meglio delle sue possibilità a me e mia sorella gemella, nostro padre invece è svanito nel nulla quando avevamo circa dieci anni. Naturalmente, nessuno di loro sa che sono diventata una Jiinchuuriki, non voglio che qualcuno faccia loro del male per arrivare a me.

    Ammise facendosi particolarmente seria sull'ultima parte.
    Fosse stata in un'altra situazione probabilmente avrebbe evitato quella parte, però avendo visto le foto del Mizukage con la sua famiglia credeva di potersi permettere di dire certe cose, confidava che l'avrebbe capita. La famiglia è la famiglia.
    Bevve un altro sorso dalla lattina finendola una volta per tutte, per poi poggiarla ai suoi piedi così da buttarla via più tardi.

    Questa è la nostra storia, Mizukage. Si può fare qualcosa?

    Ora stava tutto nelle sue mani.
     
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18 replies since 5/11/2015, 23:57   273 views
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