Un passo dopo l'altro

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    Il Mizukage l'ascoltò pazientemente lungo tutto il discorso, stando ben attento a non interromperla e mantenendo sempre il contatto visivo con lei.
    In particolare di quest'ultimo dettaglio lei non se ne accorse, presa com'era dal parlare però indubbiamente le avrebbe fatto piacere se ci avesse fatto caso.
    Comunque sia una volta terminato il discorso, fu lui a prendere la parola rispondendo così alle sue aspettative.
    Sembrava aver capito perfettamente il discorso riguardo la famiglia, tuttavia cercò di convincerla a cambiare punto di vista se non idea.
    Capiva quello che voleva dire, il fatto che per persone come loro essere soli poteva essere un vero problema, ancora più grande rispetto a quanto poteva esserlo per le persone più comuni.
    Tuttavia faticava ad accettare quel suggerimento, veramente non avrebbe creato ulteriori danni la cosa?
    Non era che aveva voluto tenerselo per lei perchè temeva cosa avrebbero pensato, dopotutto erano la sua famiglia... Più o meno, in realtà non era poi così sicura di potersi fidare di quella che aveva scoperto essere la sua madre adottiva, però quantomeno di Yushino, la sorella, poteva dire di fidarsi ciecamente, erano gemelle d'altra parte.
    Rimase in silenzio rimuginando su quanto le stava venendo detto, preferendo sentire tutto quello che aveva da dire prima di rispondere.
    Inoltre anche volendo al momento non avrebbe saputo esattamente che cosa dire, aveva bisogno di rifletterci sopra così da poter decidere con calma. D'altra parte il Mizukage più che darle consigli e aiutarla per come riusciva, non poteva fare altro.
    La decisione finale spettava comunque a lei, e non poteva essere di certo un'altra persona a prendere le scelte al posto suo.
    Comunque sia presto il discorso si andò a spostare sul discorso del sigillo, e capendo che non si poteva fare nulla a riguardo finì per mordersi il labbro inferiore visibilmente impensierita, tuttavia non perse tutte le speranze. Magari c'erano anche altri modi per tutelare il loro rapporto, e se si poteva fare qualcosa a riguardo ormai era sicura che lui gliel'avrebbe detto.
    Infine arrivò a chiederle se poteva parlare col Nibi, una domanda abbastanza inaspettata a dire il vero.
    Difatti potè vedere come sbattè le palpebre un paio di volte, incerta se aveva capito bene.
    Per lei non c'erano problemi, però sinceramente non credeva che ne avrebbe avuto voglia.
    Si riprese poco dopo sorridendo contenta, per poi rispondere.

    Sì certo, nessun problema.

    Si stava già preparando mentalmente per farlo riemergere quando lui l'anticipò, fermandola e spiegandole che non ce n'era bisogno.
    Alzatosi dalla poltrona su cui si trovava si era andato a sedere vicino a lei, tendendole la mano.
    Più che intimorita era confusa, non capiva quello che voleva fare per tanto guardò prima quel suo gesto e poi il suo volto, cercandovi come una risposta.
    Lui dal suo canto cercò di rassicurarla, spiegandole che non c'era motivo di esitare e che le avrebbe mostrato un po' di cose.
    Abbassò nuovamente lo sguardo sulla sua mano e senza dire nulla allungò la propria, toccandola.
    Immediatamente si ritrovò catapultata innanzi al Nibi, con la differenza che però oltre loro due vi era anche il Mizukage.
    Esterrefatta guardò prima lui poi il Demone, come per capire se era solo una sua illusione oppure fosse tutto vero però presto capì che non si trattava di un falso, d'altra parte il Nibi era decisamente tranquillo e come lei aveva lo sguardo rivolto su di lui.
    Per quanto riguarda il processo e l'ambiente in cui si ritrovò il Mizukage, fu presto detto: nel procedimento mentale aveva potuto vedere anche l'esterno della struttura in cui si trovava.
    Era come una vallata cosparsi di fuochi fatui, mentre una luna bluastra rimaneva fissa in cielo e un venticello piacevole soffiava in una direzione non ben precisa.
    In questa vallata sorgeva un enorme tempio, era completamente in marmo e non aveva una forma che si potesse definire comune nel mondo reale.
    Il tetto era a spiovente, sorretto soprattutto sulla facciata frontale da diverse colonne dalle dimensioni decisamente non umane.
    Una volta all'interno aveva potuto notare come l'ambiente fosse completamente spoglio, giusto delle torce erano presenti ad ambo i lati le quali si erano accese lungo il loro passaggio, emanando una fiamma con colori tra il nero e blu che si rifletteva sul pavimento, donando al tutto un'atmosfera più surreale.
    Infine sul fondo vi era un altare con vari motivi e decorazioni, le quali rimandavano al mondo dei morti e alle anime ormai perdute da tempo.
    Dietro questo dopo diversi metri si poteva intavedere come un ulteriore entrata, presto però fu chiaro che era una vera e propria cancellata.
    Vi erano dei blocchi di marmo conficcati nella parete, sia per lungo che per di lato e al di la' di esse si poteva vedere chiaramente il Nibi.
    Le sue fiamme al momento erano quiete, avevano emanato giusto un guizzo di energia quando il Mizukage si era materializzato davanti a lui da delle piume grigio cenere, però poi nulla di più.
    Da che era seduto a terra con la testa sulle proprie zampe incrociate, si era alzato in piedi iniziando a camminare in lungo davanti alla gabbia, per poi tornare indietro e così via discorrendo.
    Quando parlò salutandolo l'altro sorrise, divertito.
    Non sembrava un sorriso di scherno o simili, semplicemente pareva trovare buffo tutto quanto quello, per quanto comunque gli facesse piacere vederlo.

    Itai, è da un po' che non ci si vede, vero?

    Finalmente anche lei venne a conoscenza del nome del Mizukage, tuttavia per il momento rimase in silenzio visto che la domanda era stata posta al Nibi stesso.
    Quest'ultimo come la sentì perse quell'aria divertita, rifacendosi serio e sbuffando pesantemente. Delle fiamme per un istante divennero più alte delle altre, per poi riassopirsi nuovamente.

    Nakora ti ha già detto molto, anche se mancano alcuni dettagli che lei ritiene siano di minore importanza, che non siano quelli la fonte del problema.

    Il suo sguardo si spostò improvvisamente su di lei, la quale si voltò parzialmente così da poter aver nel suo campo visivo sia Itai che il Nibi nello stesso momento.
    Era vero quello che diceva, però sinceramente non credeva proprio fossero quelli la cosa importante, per tanto si lasciò andare ad un verso di stizza schioccando la lingua, segno evidente che disapprovava l'ultima affermazione del Demone.

    Non farmi la bambina, comunque e riportò lo sguardo sul Mizukage tipo il fatto che non abbiamo ancora mai combattuto insieme, non ha richiamato il mio potere nemmeno una volta, mai. Dubito sia per paura Itai, ti dico solo che mi ha osato ridere in faccia mentre tentavo di divorarla. A sua detta è perchè non ce n'è mai stato bisogno, non che non sia del tutto vero, però comunque.

    Il fatto che avesse fatto una cosa del genere, probabilmente avrebbe fatto intuire al Mizukage come mai Nakora tutto sommato le piaceva come portatrice, era evidente che la rispettasse in un certo senso.
    Lei dal suo canto quando il Nibi disse quella cosa roteò gli occhi per aria, segno che non era affatto d'accordo. Per lei quella era una piccolezza che non aveva alcun significato, e non esitò a dirlo.

    Sappiamo entrambi che se ce ne fosse bisogno ne sarei tranquillamente in grado, fin dalla prima volta è stato chiaro sia a te che a me.

    Il Nibi la guardò appena come se la stesse squadrando da capo a piedi, tuttavia non disse nulla riguardo quella sua affermazione segno che probabilmente era veramente come diceva lei.
    Il discorso a quel punto tornò in mano al Demone che finalmente si era seduta a terra, fermandosi e riprendendo così il dialogo col Mizukage il quale era il suo oggetto di interesse in quel momento.

    Il punto comunque è che non sono sicuro di noi, mi spiego meglio. Nel mondo fisico lei sarebbe tranquillamente in grado di difenderci, fintanto che non arrivi qualcuno al di fuori della sua portata. Le cose però, cambiano se parliamo di questo mondo. Capisci cosa voglio dire, vero?

    In particolare sull'ultima frase parve come inarcare un sopracciglio in maniera abbastanza eloquente, e sebbene Nakora al momento non sapesse ancora come aveva fatto Itai a venire in quel posto con lei, intuiva cosa volesse dire il Nibi.
    Se poteva fare una cosa del genere indubbiamente doveva sapere anche come funzionassero le cose in quella realtà, per tanto era veramente l'unico che potesse fare qualcosa.

    Fintanto che eravamo separate tutto questo era solo suo, ora è diverso. alzò per un attimo una zampa quasi a indicarlo con un artiglio Se te sei in grado di interagire con noi, cosa mi assicura che non ve ne siano altri? Nakora non sarebbe in grado di fare nulla in questo mondo in breve, perchè non sa come funziona, quali sono le sue regole e via discorrendo, per quanto comunque suoni ironica la cosa considerando che stiamo parlando di una realtà che ci appartiene.

    Tornò con anche l'altra zampa sotto la sua testa, spostando al termine del discorso gli occhi sulla sua portatrice e poi nuovamente su Itai.
    Nakora dal suo canto rimaneva in silenzio e ascoltava quanto diceva il Demone, limitandosi ad annuire quando disse l'ultima parte sebbene visibilmente infastidita. Non le piaceva ammettere le proprie debolezze, questo era evidente.

    Questo è il problema Itai. Questo è quello che non mi va bene, se devo accettare di rimanere con lei allora tutto deve funzionare, e lei deve imparare a conoscere anche il nostro mondo. Io non posso farlo perchè sono chiuso qui dietro, sempre che non mi vogliate liberare ma dubito che il suo fisico reggerebbe. Puoi allora te colmare le sue lacune, Itai?

    Non era esattamente una richiesta, quanto più una semplice domanda che gli stava rivolgendo. Per quanto lo riguardava il fatto che se avesse potuto, avrebbe dovuto insegnarle era la conseguenza logica e sottintesa, era pur sempre un Demone col suo orgoglio.
     
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18 replies since 5/11/2015, 23:57   273 views
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