Un passo dopo l'altro

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    Il Mizukage parve come notare il suo stato d'animo, tuttavia cercò di non darvi troppo peso dimostrandosi cordiale e senza pensieri come al solito.
    Doveva ammettere che apprezzava quel suo modo di fare, in un certo senso l'aiutava a farla sentire più a suo agio.
    Comunque sia dopo una breve presentazione con Chomei, ebbe modo iniziare a vedere com'era il rapporto tra quest'ultimo e Itai.
    Senza ombra di dubbio erano su tutto un altro livello rispetto a lei e il Nibi.
    Lei non riusciva nemmeno a immaginare di poter vivere tranquilla col Demone, senza che questi fosse separato da lei da delle sbarre o simili. Dopotutto per quanto la considerasse come una vecchia amica, era conscia che al momento la tentazione di impadronirsi del suo corpo così da potersi liberare rimaneva ben presente.
    In ogni caso rispose con un lieve sorriso, facendo appena un cenno del capo in segno di rispetto.
    Incredibile come fosse stato umile nei suoi confronti Chomei, il Nibi aveva ancora molto da imparare e solo adesso se ne rendeva conto.
    Prima di poter anche solo pensare di raggiungere un livello pari a quello del Mizukage, in quanto alla relazione col Demone, avrebbe dovuto faticare molto, moltissimo.
    Nonostante questo però la cosa non la infastidiva più di tanto, dopotutto era stata una sua scelta.
    Fin dall'inizio era stato un suo desiderio divenire una portatrice, per tanto non poteva permettersi di venire abbattuta da brutti pensieri, ironicamente in pochi mesi aveva affrontato più di quanto, probabilmente, ci si sarebbe aspettati da una studente appena diplomata.
    Eppure era riuscita a passare attraverso tutte quelle esperienze, una dopo l'altra in un modo o nell'altro.
    In conclusione non aveva di che preoccuparsi.
    Comunque sia Itai cercò di spiegarle come mai l'aveva fatta venire fin li, dicendole anche quello che avrebbe dovuto imparare mentre Chomei ogni tanto si rivolgeva a lei, visibilmente incerto e forse, preoccupato.
    Quando il Mizukage le diede dimostrazione con un esempio pratico, lei piegò leggermente il capo di lato come un uccellino incuriosito.
    Sbattè un paio di volte le palpebre, riflettendo su quello che stava vedendo innanzi a lei.
    Modificare liberamente il proprio Mondo eh?
    In effetti non ci aveva mai pensato a quella possibilità, già dalla prima volta che aveva incontrato il Nibi subito dopo che era stata sigillata dentro di lei, l'ambiente era stato quello che c'era tutt'ora.
    Riportò lo sguardo su Itai come questo le disse che il secondo passo, sarebbe stato quello di imparare a tagliare fuori dalla sua realtà alternativa eventuali esterni, in quel caso il Mizukage stesso.
    Nel mentre Chomei si avvicinò a loro, generando un turbinio estremamente forte il quale tuttavia a parte smuoverle i capelli non la spostò minimamente, quasi le fosse passato attraverso.
    Le sue parole ancora una volta parevano come un avvertimento, e lui stesso confermò che era questo il senso.
    Il Nibi ingannarla? Non era una possibilità da escludere, anzi, però non la temeva in questo senso, d'altra parte era stata lei a ingannare il Demone la prima volta, riuscendo così a farla rinchiudere dentro di lei.

    Tranquillo Itai, non c'è problema affermò sentendo la sua preoccupazione venire a galla, temendo che le parole del Demone potessero spaventarla. Subito dopo volse lo sguardo su di lui, riprendendo il discorso visibilmente tranquilla Non lo escludo Chomei, però non mi spaventa la cosa. Nonostante sia stata lei, il Nibi a trovarmi, ero io che la cercavo. Ormai sono preparata mentalmente. ammise all'ultimo sorridendo tuttavia con una certa amarezza, dopotutto seppur era stato tutto finto e limitato alla sua mente, ricordare certe cose dava sempre fastidio.

    Ti ringrazio comunque.

    Affermò con aria sincera.
    Subito dopo riportò la sua attenzione su Itai, il quale se ne uscì con un affermazione abbastanza dubbia tant'è che fu in grado di farla ridere per appena un istante, mentre scuoteva leggermente il capo, divertita.
    Successivamente così com'erano arrivati nel mondo del Mizukage, si trasferirono ancora una volta nel suo, ricomparendo davanti al Nibi il quale ormai pareva sonnecchiare placidamente.
    Alle parole di Itai aprì appena leggermente un occhio, lasciandosi andare ad uno sbuffo per poi richiuderlo e non filarseli nemmeno di striscio.
    Era evidente ormai che non si sarebbe curata di loro nè tanto meno delle loro azioni, d'altra parte qualunque fosse stato il risultato a lei non sarebbe cambiato granchè, fatta eccezione ovviamente per il fatto che in base a come fossero andate le cose, il suo parere su Nakora sarebbe cambiato in positivo o negativo.
    Lei dal suo canto stava già pensando a cosa poter provare a fare, tuttavia Itai la anticipò, affermando che avrebbe voluto una poltrona.
    Lo guardò appena con entrambe le mani sui fianchi, scuotendo leggermente il capo e avvicinandosi di un paio di passi.

    Eddai, non saranno nemmeno dieci minuti che non senti più il cuscino del divano sotto il tuo sedere!

    Disse fingendosi infastidita, era ben visibile il fatto che stesse giocando anche per via dell'espressione infantile - guance gonfie e sguardo rabbuiato - che le aveva dipinto il volto.
    Comunque sia dopo queste poche parole, tornò seria lasciandosi andare a un bel respiro e facendo cadere le braccia, morbide, lungo i fianchi.
    Socchiuse gli occhi cercando di concentrarsi, svuotando la mente da pensieri superflui e cercando di espandere i suoi sensi, le proprie percezioni in quel mondo alternativo che condivideva con il Nibi.
    Una poltrona eh?
    Prima di tutto doveva cercare di trovare quel legame che vi era tra lei, la sua figura onirica e quel posto.
    Ripensò al percorso che seguiva ogni volta che andava nella realtà alternativa, le sensazioni e il flusso da cui si lasciava trascinare tranquillamente, ricercando la medesima sensazione.
    Ci vollero un paio di secondi dopo i quali un brivido la percorse da capo a piedi, e conscia che quel posto era nella sua mente nonchè di conseguenza sotto il suo diretto dominio e controllo, cercò di piegarla ai propri desideri con quella che era la sua mera volontà. Già in precedenza aveva avuto modo di vedere come quest'ultima non le fosse mancata, difatti già dalle prime volte era stata in grado di attingere al potere del Demone senza troppi problemi.
    Qui non fu poi tanto diverso.
    Lo spazio parve come distorcersi affianco ad Itai, mentre lei ripensava alla poltrona presente nel salotto e improvvisamente una fetta di realtà parve come staccarsi dalla stessa, prendendo forma e muovendosi.
    Da che i lineamenti iniziarono ad apparire uno alla volta, successivamente andò ad aggiungersi il contenuto, il colore, il materiale e tutto il resto.
    Con un tonfo sordo la copia della poltrona della casa del Mizukage apparve li accanto sbattendo per terra.
    Magari le dimensioni non erano così simili, forse aveva un po' esagerato però l'importante era che ci era riuscita.

    Beh dai se non è altro dev'essere più comoda di quella reale!

    Ammise cercando di giustificarsi sorridendo appena, in ogni caso avrebbe dovuto fare un po' di pratica nel tempo però una volta compreso il procedimento era tutto infinitamente più semplice, almeno così credeva lei.
     
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18 replies since 5/11/2015, 23:57   273 views
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