La Veglia

[Free GdR] [Combattimento]

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    La Veglia

    L'ironia del destino


    Il destino, a volte, gioca scherzi crudeli.
    Si dice che anche il battito d'ali di una farfalla può generare un terremoto nell'altra parte del mondo. Questa volta, magari, non si tratterà di un terremoto, ma anche la svogliatezza e la frivolezza con cui un dipendente dell'amministrazione svolge il proprio ruolo può avere la sua importanza.
    La storia è semplice.
    I coniugi Harada, possessori di tutta l'immensa eredità lasciategli da questa antica famiglia di commercianti di Kiri, hanno richiesto l'intervento dei ninja di Kiri per sorvegliare l'occhio dell balena, uno zaffiro grande come la testa di un bambino di cui sono possessori. Il secondo "occhio", anche questo della famiglia Harada, era stato rubato qualche giorno prima nella loro magione principale appena fuori Kiri da una banda di ladri e briganti che, nella rapina, hanno ucciso anche due dei servitori. Il secondo gioiello, localizzato in una seconda grande villa nell'interno del Paese dell'Acqua, adesso è, secondo loro, in grave pericolo. Proprio per questo motivo hanno fatto richiesta di inviare dei ninja per proteggere lo zaffiro e, dopo l'eventuale difesa, eventualmente acciuffare uno o più dei birbanti per recuperare il primo importante gioiello.
    Per quanto essi siano una famiglia ricchissima, l'amministrazione di Kiri non poteva certamente mandare grandi ed affermati ninja per svolgere questa missione, sia perché i più esperti erano impiegati sulle mura in un'opera di rafforzamento delle difese del villaggio, sia perché dei briganti non dovrebbero essere degli avversari troppo ostici.
    Fu così che la missione venne affidata a Ryuu Mizukiyo, genin dalle belle speranze con qualche esperienza alle sue spalle, e Kei Tokugawa, uno studente che aveva ottenuto votazioni apicali in tutti i test selettivi accademici.
    Fatto sta che, nel compilare le missive, il destino lanciò uno brutto scherzo ai due ninja, che però ancora non lo sapevano: per una triste coincidenza, nelle missive dei due ninja, la cui compilazione fu affidata a due impiegati diversi, e per i quali era stato previsto che un impiegato con qualche ora di sonno in meno - e qualche bottiglia di alcool in più nello stomaco - andasse a informarli entrambi della presenza di un ulteriore ninja oltre alla loro persona, decidesse improvvisamente di tornare a casa prima dal lavoro, per la gioia della moglie che ogni sera doveva andarlo ad acciuffare nelle peggiori taverne di Kiri.

    I due ninja avrebbero ricevuto le loro rispettive missive, con la richiesta della missione, lo scopo, i mandatari, l’esatta posizione della grande villa – che sarebbe stata evacuata da tutti i servitori e domestici appositamente per l’occasione – ma con un’unica, grande, pecca: nessuno dei due sapeva dell’esistenza dell’altro.
    Il destino ora li attendeva.


    Era ormai l’ora di cena quando mio padre rientrò in casa con una grande lettera in mano. Finalmente finirai di lamentarti, adesso… Capii immediatamente cosa volesse significare, ma non manifestai in alcun modo la mia felicità. Continuai a cucinare il pollo con verdure e riso, mentre mio padre si sedeva al tavolo, porgendo verso il mio lato la missiva dell’amministrazione.
    Portai la pentola a tavola, ponendola al centro. Mio padre prese in mano i mestoli, io la lettera.
    Lessi tre volte la lettera, in modo da memorizzare tutti i dettagli e il contenuto preciso del messaggio, che era abbastanza semplice. E’ una missione di protezione, in sostanza. Devo difendere un gioiello della famiglia Harada, localizzato fuori Kiri, da una banda di ladri. Mi è richiesto di catturarne anche uno, in modo da poterlo interrogare a dovere ed organizzare, in questo modo, una missione di recupero di un secondo gioiello già rubato. Mio padre mi guardò quasi perplesso. Penso sia il tuo discorso più lungo delle ultime due settimane. Guardai il piatto vuoto dinanzi a me, e incominciai a servirmi la cena. ... Mio padre assaggiò il pollo. Ecco, appunto… Aggiunse, con il boccone in bocca. Quando partirai? Attesi di deglutire prima di rispondere. Appena finito di mangiare. Nessuna reazione. Non sei un pò troppo frettoloso? Dovresti essere lì domani pomeriggio. La villa è disabitata. Prima arrivo, prima posso studiare la planimetria, meglio saprò affrontare questi banditi... E poi sai che mi piace di più viaggiare con l'oscurità. Mio padre annuii, soddisfatto della risposta. Adesso finalmente tocca a te. Non... Usare il tuo braccio sinistro, a meno che non sia necessario. Annuii silenziosamente per risposta. Metti a frutto i tuoi addestramenti, tutto quello che ti ho insegnato in questi tre anni fuori dal villaggio. Non rischiare mai, sii sempre prudente, nessuna pietà o esitazione. Loro non ne avranno per te. Il mio sguardo, gelido, rimase fermo sul piatto dinanzi a me, mentre nella mia mente scorrevano velocemente le immagini dei miei anni fuori. Non ne avrò. Mi alzai dal tavolo, terminato il piatto. Mio padre appoggiò la sua mano sulla mia spalla, unico cenno di saluto.
    Impiegai poco tempo a preparare le mie cose, quindi lasciai la casa alle spalle.

    Arrivai alla villa della famiglia Harada dopo poco più di tre ore di viaggio da Kiri, poco prima della mezzanotte.

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    La villa era una vera e propria magione di tre piani che si estendeva per una lunghezza di più di trecento metri, larga quasi cento. Alla sua sinistra si ergeva una struttura dalle dimensioni minori che aveva la funzione di alloggio per i vari domestici che, solitamente, si prendevano cura di quel posto. La villa si trovava sul lato occidentale dell'isola maggiore, a pochi chilometri dal mare, ed era circondato da un fitto bosco. Portava al suo, unico, ingresso principale un vialetto di terra battuta adornato da varie siepi ai suoi lati. Sopra l'immenso portone vi era posto lo stemma araldico della famiglia Harada in marmo.
    Giunto sul luogo feci un rapido giro di controllo dell'area. Il fitto bosco che circondava il palazzo rendeva impossibile individuare eventuali assalitori, se questi si fossero avvicinati con prudenza. Sarebbero stati visibili solo una volta che avessero ormai raggiunto la prossimità della villa, a circa quindici metri quindi.
    Quello poteva essere un gran problema, ma purtroppo non avevo altre possibilità, a meno che non mi fossi messo a disboscare una foresta da solo.
    Entrai nella villa e incominciai subito a perlustrare la struttura.
    Era semplicemente immensa.
    Un numero infinito di stanze, quattro salotti, due sale da pranzo, una cucina grande da sola come casa mia. Ai piani superiori si trovavano poi una biblioteca, una palestra, una sala dove erano riposti vari trofei di caccia insieme a bottini di vario genere, da teste di alci a pellicce di orso bianco di Genosha.
    In poche parole quel luogo era impossibile da difendere da solo. Sbuffai, leggermente spazientito, quindi decisi di andare subito nel luogo dove, da missiva, era conservato lo zaffiro. L'occhio della balena era riposto in una teca di cristallo, situato nello studio del signor Harada al terzo piano della magione. La stanza era, in proporzione con il resto, molto piccola. Completamente circolare, con un unica grande porta in ebano nero, completamente arredata con una tappezzeria color rosso e con la grande finestra che dava sul viale di ingresso.
    Mi avvicinai alla tecca, ammirando l'enorme gioiello. Era più grande del mio pugno chiuso ed emanava una sorte di luce in quell'oscurità più profonda.
    Capii fin da subito perché quei banditi erano così ostinati nel voler rubare anche quell'unico esemplare, senza accontentarsi del fratello gemello.
    Vicino alla finestra, due sedie di legno con cuscini color rosso era riposte, quasi a guardarsi l'un l'altra, ma entrambe rivolte verso l'esterno.

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    Sprofondai su una delle due sedie, chiudendo leggermente gli occhi.
    L'indomani mattina avrei pianificato qualche trappola d'allarme rudimentale.

    Adesso potevo anche riposare.

    Eccoci qui :wosd: Giocata introduttiva ad un addestramento tra me e Yusnaan :wosd:
     
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    La veglia

    Una pietra da difendere


    Una tranquilla serata stava per concludersi per il giovane genin della Nebbia, che aveva trascorso le ultime ore a divertirsi col suo amico Izumo. Essendo da poco tornato da una missione, quel giorno aveva proprio voglia di passare tutto il tempo cazzeggiando in giro per distrarsi dal suo lavoro e rilassarsi, combinando anche dei guai in giro per il villaggio utilizzando le sue arti ninja, trattenendosi molto più del solito ed infrangendo volontariamente l'orario del coprifuoco imposto dai nonni.
    Non capitava spesso che facesse tardi, ma sicuramente non aveva mai sforato così tanto l'orario, sperando che nessuno fosse rimasto sveglio ad aspettarlo. Dopo essersi separato dal suo amico ed aver proseguito il suo cammino verso casa, finalmente vide la sua stradina ed in quel momento dei brividi gli attraversarono la spina dorsale, avvertendo un brutto presentimento che gli fece pentire all'istante di essersi spinto fino a dopo mezzanotte.
    Ma chi me l'ha fatto fare. Questa volta mi ammazzano, addio carriera ninja.
    La nebbia era particolarmente fitta e non riuscì a localizzare casa sua prima di trovarsi a meno di 10 metri da essa, controllando ossessivamente se ci fossero le sue nonne appostate ad aspettarlo, magari nascoste su qualche tetto nelle vicinanze e dietro dei pali della luce. La paura si era ormai impossessata di lui, ma dato che sembrava non esserci nessuno ad aspettarlo, avendo controllato che non ci fossera neanche luci accese all'interno della casa, si avvicinò lentamente alla porta d'ingresso, cercando di azzerare ogni rumore per nascondere la sua presenza.
    Entrò in casa richiudendo molto cautamente la porta dietro di lui, togliendosi successivamente le scarpe e superando l'atrio in punta di piedi, cercando addirittura di respirare il meno possibile pur di evitare qualsiasi suono. Attraversando il corridoio, prima di superare la porta aperta che dava sulla cucina, si affacciò cautamente per assicurarsi che non ci fosse nessuno occultato nell'ombra, ma avendo constatato di avere via libera, proseguì dritto verso le scale, cercando di farle scricchiolare il meno possibile mentre saliva e maledicendosi per non ancora imparato a controllare il chakra in modo da poter camminare sulle pareti. Non c'è dubbio che in situazioni del genere ne avesse particolarmente bisogno, ma non era certo il momento di provarsi. Sempre molto silenziosamente e sempre in punta di piedi, arrivò in cima, dovendo superare l'ultimo ostacolo, nonché il più pericoloso: le stanze dei nonni.
    In quei momenti sentiva il cuore battergli allì'impazzata e ci mise più di qualche istante per prendere coraggio e fare finalmente gli ultimi passi nel suo tragitto ed arrivare alla stanza in fondo al corridoio.
    Non restava altro da fare che superare la stanza in cui dormivano nonna Kazuko e nonno Daisuke, e la stanza della nonna Ayaka, poste ai lati del corridoio. Con un autocontrollo invidiabile, un passo dopo l'altro, arrivò lentamente alla fine del corridoio senza emettere un fiato per non rompere il silenzio assoluto che regnava sovrano e anche se ci impiegò quasi 5 minuti, finalmente pote aprire la porta scorrevole quanto bastava per infilarcisi dentro e richiuderla dietro di sè. Ormai era fatta e fiero di come era riuscito a gestire la situazione, si voltò verso l'interno della sua stanza...solo per scoprire di essere in cucina.
    Ebbe un tuffo al cuore quando invece della sua stanza si accorse di essere entrato in cucina, in cui la luce era accesa e sua nonna Ayaka stava bevendo tranquillamente una tazza di thè, poiché quello voleva dire solo una cosa, di cui aveva paura di chiedere conferma.
    Rimase pietrificato da quella scena, perché non era la prima volta che veniva punito per qualcosa che aveva fatto, ma in tutta la sua vita aveva imparato che niente era più pericoloso delle punizioni di nonna Ayaka, in quanto avvenivano solo in occasioni speciali, ma ogni volta gli rimase impressa nella memoria per sempre. Con un filo di voce tremolante si spinse a fare quella domanda retorica che avrebbe voluto proprio evitare.
    Sono in un genjutsu, vero?
    Già. Ci sei caduto nel momento in cui hai messo il primo piede in casa. Tesoro, le conosci le regole e stavolta hai proprio esagerato, non facendoti sentire per tutto il giorno e tornando a quest'ora.
    La tranquillità con cui la nonna gli rispose era spaventosamente stressante come al solito, in quanto Ryuu sapeva perfettamente che non significava che non fosse furiosa.
    Ti prego, perdonami obaa-san, non lo farò mai più, te lo prometto.
    La disperazione aveva preso il sopravvento, cercando in qualche modo di rimediare all'errore fatto, ma niente poteva smuovere le ferme decisioni di sua nonna, che con la sua spietatezza da assassina professionista non si faceva scrupolo ad usare tutti i mezzi che conosceva per punirlo, rimanendo comunque con il volto sereno.
    Va bene, ti perdono, ma una punizione la meriti, quindi mettiti comodo e non ti preoccupare.
    Che mi stai facendo?
    Sto usando le mie conoscenze nell'agopuntura per infliggerti delle pene atroci, ma tranquillo, avvertirai solo dolori lancinanti in tutto il corpo per un paio di minuti, quando ti sveglierai. Niente di debilitante, solo perché avrai ben altro da fare appena sveglio. Con quelle parole, tirò fuori dal suo kimono una lettera, che appoggiò sul tavolo.
    Che cos'é?
    Una missiva dall'amministrazione. Mi sono permessa di leggerla, sei stato richiesto per una nuova missione.
    Ryuu si avvicinò al tavolo, ormai rassegnato che non avrebbe potuto evitare le sofferenze che in quel preciso istante la reale nonna stava infliggendo al suo corpo inerme, e allo stesso tempo incuriosito da quel foglietto appena mostratogli, prendendolo in mano e cominciando a leggerlo.
    Ma come fai ad averla tu, non siamo in un genjutsu?
    Su, caro, non fare domande stupide, è una ricostruzione mentale. Cosa credi che stia bevendo in questo momento? Disse, portandosi nuovamente alla bocca la tazza di thè e continuando a sorseggiandolo mentre il suo adorato nipotino si aggiornava sulla sua missione.
    Grande! Devo andare a proteggere una pietra preziosa da dei ladri. Sono molto richiesto ultimamente.
    Si, ma questo non ti dà l'autorizzazione di fare quello che vuoi e disubbidire. Spero tu abbia imparato la lezione.
    Si, si, ho imparato. Vuol dire che non mi farai ancora male?
    Oh, non essere sciocco, lo sto già facendo. Dimmi solo in che orario vuoi essere svegliato, anche se io ti consiglio di trovarti lì per l'alba, così che tu possa avere il tempo per studiarti bene la struttura della casa e memorizzare ogni possibile accesso.
    Con una nota di tristezza e preoccupazione per quello che lo aspettava al risveglio, Ryuu non poté fare altro che trovarsi d'accordo con il piano della nonna, convincendosi che fosse la soluzione migliore.
    Si, penso sia meglio così.
    Bene, allora ti lascio dormire ancora per un'oretta. E non ti preoccupare, scoprirai di sentirti completamente riposato e pieno di energie. Certo, dopo aver sofferto atrocemente. Buon risveglio.
    E detto questo, il genjutsu si sciolse, lasciando Ryuu in un sonno profondo, mentre la reale Ayaka lo portò di peso in camera sua e lo sistemò nel suo letto, riservandogli tutte le amorevoli attenzioni possibili come togliergli le scarpe e rimboccargli le coperte come se niente fosse successo. Per lei niente era più importante di suo nipote, ma proprio perché lo amasse così tanto ci teneva molto affinché crescesse nel rispetto delle regole, anche se i suoi metodi potevano sembrare piuttosto esagerati.
    Attese pazientemente che il suo nipote si riposasse per il tempo stabilito, sistemando nel suo zaino tutto il necessario per il viaggio ed andando a preparargli il pranzo al sacco in cucina.
    Passata un ora andò finalmente a svegliare Ryuu, ma non prima di avergli tappato la bocca con del nastro adesivo, in modo che nel momento in cui si svegliò, le sue grida di dolore soffocate non furono abbastanza forti da svegliare nessun altro. Le sofferenze che patì in quei momenti furono immense, non riuscendo nemmeno a muoversi per la paralisi indotta volontariamente dalla nonna, ma per fortuna non durò molto e tempo un minuto ed il dolore passò, lasciando spazio ad un piacevole sollievo. Proprio come annunciato da Ayaka, poco dopo si sentì pienamente in forze, come se avesse riposato per ore e una volta alzatosi e preso la sua roba, si avviò al piano di sotto, seguito dall'amorevole nonna, che prima di lasciarlo partire gli diede un forte abbraccio e la missiva che avrebbe portato con sé. Il ragazzo non era per niente arrabbiato con la nonna, sapendo in fondo di essersi meritato una simile punizione e dopo essersi infilato in tasca la lettera ed aversi stretto il coprifronte alla testa, la salutò ricambiando l'abbraccio ed uscendo di casa.

    Era ancora notte fonda e la nebbia sempre molto fitta, ma conoscendo alla perfezione la strada che doveva percorrere, si diresse a passo spedito verso le mura del villaggio, non stando più nella pelle per star cominciando un'altra missione ed attraversando il gate informando fieramente i guardiani del motivo per cui stava lasciando Kiri.
    Era una grande responsabilità proteggere un simile gioiello ed il fatto che avessero scelto solo lui, forse era un passo avanti perché magari aveva dimostrato di essere molto in gamba nello svolgere i compiti che gli venivano assegnati, quindi decise di continuare a procedere a passo spedito, percorrendo il lungo sentiero che in una manciata di ore lo portò a destinazione. La nebbia si era ormai dissolta da un pezzo, avendo lasciato il villaggio molto prima, ma il sole ancora non era sorto, facendo soltanto cominciare a schiarire il cielo notturno e permettendo al giovane genin di vedere l'immensità della villa.
    Wow
    Non aveva mai visto una casa tanto maestosa ed enorme, rimanendo per qualche secondo imbambolato, per poi farsi un rapido giro attorno per vedere fin dove si estendeva, esplorando il gigantesco giardino, tra le varie statue e la moltitudine di alberi e cespugli perfettamente sagomati, e tornando infine alla scalinata principale.
    Che ficata. Questi si, che sono ricchi.
    Quel'enorme magione era tutta per lui e non vedeva l'ora di esplorarla in lungo e in largo, varcando il portone e rimanendo di stucco solo mirando l'enorme atrio.
    Porca vacca.
    Anche se fremeva dalla voglia di esplorare le innumerevoli stanze, per prima cosa doveva accertarsi che il famoso zaffiro fosse ancora al sicuro al suo posto, raggiungendo in poco tempo l'ultimo piano della villa ed entrando nello studio dove era situata la teca di cristallo. Si avvicinò lentamente alla teca, ammirando il maestoso zaffiro. Ancora una volta rimase a bocca aperta, dopo aver posato gli occhi su quella meraviglie che doveva valere proprio una fortuna, ma non poggiando neanche un dito sulla teca, limitandosi a guardarlo da lontano.
    Subito dopo si sarebbe voltato e avrebbe esplorato per bene la stanza, per assicurarsi che non ci fosse nessuno o niente che avrebbe potuto attirare la sua attenzione, per poi dirigersi ai piani inferiori per cominciare ad esplorare il posto.
     
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    La Veglia

    Alle Prime Luci


    Mi destai dal leggero torpore in cui ero caduto per qualche ora.
    La fitta nebbia e l'oscurità non permettevano ancora al leggero sole dell'aurora di illuminare la villa e lo spazio tutt'attorno. Non doveva mancare ancora molto all'alba vera e propria, e sarebbe incominciato in quel momento il mio compito di vigilanza.
    Avevo pensato per un pò ai sistemi di sicurezza da adottare, se di sistemi di sicurezza si poteva parlare. La villa era indifendibile per una sola persona, non riuscivo a credere che avessero mandato un singolo ninja senza alcun supporto per quella missione. Probabilmente non c'era niente di meglio da mandare, o avevano eccessivamente sopravvalutato le mie possibilità e capacità.
    Non aveva comunque senso piangersi addosso, e non lo avrei di certo fatto.
    Una volta pensato ad una leggera colazione per prendere qualche energia - immaginando che la servitù fosse stata così intelligente da lasciare almeno qualche provvista nelle cucine - avrei creato dei sistemi di allerta utilizzando oggetti vari che mi sarei procurati dall'arredamento della magione stessa. Chiudendo tutte le porte avrei utilizzato vasi e similari, posizionandoli in modo strategico tale per cui sarebbero caduti creando rumore se le porte fossero state aperte. Nulla neanche di troppo ingegnoso, avrei utilizzato quello che avrei trovato ed avuto a mia disposizione, e mi sarei fatto portare un pò anche dall'istinto, sebbene non fosse solito nel mio agire.
    Questi erano i piani, ma sappiamo bene tutti come questi siano sempre difficilmente attuabili. Dalla sommità dell'ufficio, proprio di fronte al viale, avrei potuto osservare la sagoma di un ragazzo emergere dalla nebbia ed avvicinarsi sempre più al portone. Dopo aver sgranato gli occhi, mi sarei velocemente abbassato, portando le spalle contro il muro.
    Non avrei avuto il tempo che pensavo di avere. Incominciai da subito a tracciare con le dita, impregnate di chakra, dei semplici fuuinjutsu, uno sul braccio destro e uno sulla gamba sinistra. [Slot Tecnica Avanzata]Simbolo del Fisico
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare la parte del corpo in cui presente il sigillo. Per un round avrà un miglioramento di 1 tacca in una statistica scelta per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza attivare alcun effetto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: ½ Basso ogni tacca )
    [Simboli Massimi: 2 ogni grado]

    [Da studente in su]
    ... Perché arrivava dal viale principale? Erano veramente così sconsiderati quei banditi, oppure erano in tale vantaggio numerico da non avere paura di essere visti? O, ancora, era una trappola?
    Le possibilità erano infinite, e non avrei avuto la possibilità di constatarle tutte.
    Avevo poco tempo per agire.
    Osservai la stanza per individuare il miglior punto da cui avrei iniziato la mia offesa. Il mio sguardo passò sopra un grande lampadario a soffitto, praticamente al centro della stanza, quasi sopra alla teca di cristallo. In men che non si dicesse saltai sopra di esso, e restai seduto sulle gambe, pronte ad esplodere in qualsiasi momento. L'ombra sarebbe stata ancora mia amica, e le mie abilità e doti naturali, insieme al mio travestimentoRivestimento Mimetico [Meccanismo]
    Tramite un rivestimento posto in qualsiasi protezione, l'utilizzatore potrà mimetizzarsi con l'ambiente circostante. L'utilizzatore può considerarsi sotto un occultamento parziale finché non compie azioni offensive.
    Tipo: Speciale-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: - | Durezza: - | Crediti: 25)
    non avrebbero fatto altro che rendere la mia presenza celata agli occhi degli osservatori meno attenti.
    Attesi lì sopra qualche breve, ma infinito, minuto. Finché non sentii un leggero rumore dei passi avvicinarsi sempre più alla porta che separava quell'ambiente dagli altri. Chiusi gli occhi, bloccando il respiro e concentrandomi sul battito del mio cuore.
    Dovevo essere tutt'uno con l'oscurità.
    La porta si aprì e fece ingresso un ragazzino di bassa statura e dal fisico snello dai capelli color nero. Non che le cose sarebbero state diverse, la missione per me era una sola e niente e nessuno avrebbe messo le mani su quel diamante, dal primo dei ragazzini all'ultimo degli uomini, o donne. Non avrei avuto pietà o misericordia se fosse stata una mia decisione, ma avevo bisogno di catturarlo vivo, e così non avrei mirato ai punti vitali. O, almeno, avrei tentato di non farlo.
    Avrei atteso in assoluto silenzio, finché il ragazzo non si sarebbe fermato dinanzi all'enorme gioiello. Lì avrei agito.
    Mi sarei lasciato cadere dal lampadario, atterrando a mezzo metro circa dal ragazzo dai capelli neri, alle sue spalle. [Slot Movimento Gratuito] Le ginocchia sarebbero andate verso l'esterno, scaricando il peso della caduta verso il terreno, e mi sarei trovato così in una posizione leggermente accovacciata e caricata sulle gambe. I miei occhi gialli avrebbero scrutato l'obiettivo, gelidi. Avrei sfruttato, allora, il caricamento delle gambe per iniziare il mio attacco. Facendo perno su di esse, avrei cercato di colpire il mio avversario con un gancio destro, accompagnando il pugno con un leggero spostamento del mio corpo verso la sinistra del ragazzo, così che avrei trovato la teca sulla mia sinistra una volta lanciato il pugno. Il colpo avrebbe mirato a colpire il viso, privilegiando la tempia o la mascella del bandito. Il chakra sarebbe andato ad aumentare la velocità dei miei muscoli, mentre il primo simbolo sul mio braccio si sarebbe leggermente illuminato, così da rilasciare il suo effetto, aumentando anche la potenza del colpo. Le fasce da combattimento avrebbero, anch'esse, svolto il loro compito nell'aumentare la pericolosità del gancio. [Slot Azione I]
    Sia che il pugno avesse trovato o meno il suo obiettivo, avrei continuato immediatamente la mai offensiva, proseguendo con un calcio frontale sinistro. Il colpo, sebbene potenziato anch'esso dal chakra e dal secondo simbolo, che andava a scomparire dalla mia pelle, aveva come obiettivo primario quello di colpire in pieno busto il mio nemico, magari nella zona del ventre, e utilizzando l'estensione successiva al colpo della gamba, scalciare via il ragazzo, facendolo allontanare dalla mia posizione e, soprattutto, dallo zaffiro.

    A quel punto, se il mio avversario sarebbe stato abbastanza lontano da me, avrei preso la grande teca di cristallo che conteneva l'occhio della balena e, con un movimento semi circolare, l'avrei scagliata contro il ragazzo. [Slot Azione III] L'attacco avrebbe avuto l'unico fine di rallentare l'offensiva del mio avversario ed ostacolarne l'avanzata, ma avrei avuto anche la possibilità di prendere in mano il grande zaffiro, che avrei tenuto con il braccio braccio sinistro.

    Se invece il ragazzo sarebbe stato ancora nelle vicinanze, avrei tentato di colpirlo nuovamente con un pugno, ancora il destro, accorciando la distanza con un minimo passo in avanti ed estendendo completamente la leva. Sarebbe stato un diretto a tutti gli effetti che puntava a colpire ancora una volta il volto, ed in particolare il naso, del bandito. [Slot Azione III]
    A quel punto, con il mio avversario così vicino, avrei deciso di impugnare con il braccio sinistro uno dei miei spiedi potenziati.

    In entrambe le alternative, avrei poggiato il peso sui talloni, scaricando il tutto verso terra ma restando caricato sulle gambe, con la sinistra leggermente davanti all'altra. La guardia sarebbe stata bassa, ma gli occhi avrebbero come tagliato il mio avversario.

    Mi ero contenuto abbastanza.



    Scusa il ritardo, settimana molto complicata ç_ç Incominciamo il tutto :guru:
     
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    La veglia

    Agguato nell'ombra


    Un silenzio che pareva innaturale, regnava nell'enorme magione, ed il ragazzo di Kiri poteva sentire i suoi stessi respiri quasi come se rimbombassero nel vuoto dell'enorme atrio in cui era appena entrato varcando l'ingresso principale.
    Eco!
    Nessuna risposta...
    Ma non funziona.
    Avevo detto "quasi", ma è ovvio che non rimbombano. Non ci riesci proprio a non rovinarmi ogni volta la suspence, eh? Comunque...
    Il giovane genin della nebbia si inoltrò nella casa, muovendo lentamente i suoi passi sulla scalinata per mirare il più possibile ogni particolare che poteva saltargli all'occhio. Non era mai stato in un luogo tanto lussuoso e a tratti immaginò come potesse essere stata la sua vita se avesse avuto tanto soldi come i padroni di quella casa. Non che gli importasse essere ricco, anzi per la verità non ci aveva mai pensato e non si era mai lamentato della sua condizione, ma in quei momenti si perse nei suoi pensieri, immaginando tutte le cose che avrebbe potuto avere.
    Una grande stanza da letto tutta per lui ed un cavallo, furono queste le cose che più si insinuarono nella sua mente, avendo sempre desiderato imparare a cavalcare, e piacendogli molto l'idea di avere una casa enorme come quella, per sistemarci i suoi nonni e con una gigantesca stanza solo per lui, abbastanza grande da usarla anche come dojo. Ok, forse stava viaggiando un po' troppo con la fantasia ed era il momento di tornare alla realtà, perchè finalmente era arrivato difronte alla stanza dove era conservato l'enorme zaffiro.

    La stanza era avvolta in una penombra dovuta al sole che ancora non era sorto del tutto, ma al centro di essa si poteva scorgere perfettamente la teca in cui era riposto il prezioso gioiello, che rifletteva i pochi e tenui raggi di luce che entravano dalle finestre. Si avvicinò lentamente al suo obbiettivo, constatando felicemente che era ancora al suo posto e allo stesso tempo a bocca aperta per la maestosità di quella pietra.
    Il silenzio della stanza, però, fu interrotto da un improvviso tonfo sordo, alle spalle di Ryuu, che gli fece immediatamente capire che non era solo in quel momento. La cosa lo spaventò non poco, perchè il suono provenne da molto vicino, quindi poteva solo significare che si trattava di una seria minaccia, poichè solo delle persone esperte potevano occultarsi così bene in quel poco buio presente e per non rischiare di rimanere ferito gravemente nel probabile imminente attacco attivò immediatamente tutto il chakra che poteva, distribuendolo in tutto il corpo per aumentare le sua difesa e voltandosi contemporaneamente verso la fonte del suono.
    Come il suo istinto gli aveva suggerito, il rumore che aveva sentito proveniva proprio da qualcuno che proò immediatamente ad attaccarlo, colpendolo con un potente pugno in piena guancia sinistra, provocandogli un tremendo dolore alla mascella. In quell'istante si sentì completamente spiazzato e per un attimo anche stordito dalla forte botta, ma il suo avversario non gli diede neanche il tempo di cadere per la perdita di equilibrio che gli sferrò un calcio dritto all'addome per sbalzarlo via, all'indietro. Per fortuna, il secondo colpo fu attutito quasi completamente dalla cotta di maglia che indossa sempre sotto la maglietta, causandogli solo un breve attimo di dolore agli addominali e facendolo indietreggiare di alcuni passi.
    Per via del forte dolore alla mascella, i muscoli del viso gli si contrassero e gli occhi gli si chiusero d'istinto, ma dopo che quel calcio lo allontanò dal suo avversario, si decise a riaprirli e a non voler cedere così facilmente, puntando il piede destro a terra in modo che frenasse il suo sbandamento e guardando la successiva mossa imminente del nemico. Il dolore che provava era ancora pienamente attivo sul suo volto, ma toccarsi la guancia non avrebbe potuto alleviarlo, anzi, probabilmente sarebbe andato a peggiorarlo e d'altronde non era il caso di preoccuparsi di una ferita superficiale e di farsi scoraggiare da un vigliacco che lo aveva attaccato alle spalle, quindi inquadrò bene la situazione e si concentrò sul suo avversario, il quale aveva preso la teca di vetro dove era riposto il prezioso zaffiro e l'aveva lanciato nella sua direzione.
    Ormai era chiaro che quell'individuo, che ora finalmente poteva guardare con più chiarezza, era sicuramente uno dei banditi che volevano impadronirsi del gioiello, dato che se lo sistemò per bene sotto il braccio nel probabile tentativo di darsela a gambe, ma per Ryuu questo voleva solo dire che la sua missione era appena cominciata: se era stato inviato lì per proteggere quella pietra preziosa, così avrebbe fatto.
    Non si fece minimamente spaventare dalla grossa teca che volava nella sua direzione, tendendo le braccia e le mani aperte verso di essa, in modo che una volta che questa arrivò al suo cospetto, ritrasse le braccia per poterla afferrare dolcemente con le mani per poi sfruttare la forza che gli era stata impressa nel lancio a suo vantaggio, rilanciandola in aria come un colpo di pallavolo, facendola volare alle sue spalle. [Slot Difesa]
    La teca si sarebbe infine andata a frantumarsi contro una parete qualche metro alle sue spalle, lasciandolo libero di poter agire prima che il ladruncolo potesse svignarsela con lo zaffiro. Dalla potenza del colpo che gli aveva inferto poco prima capì che doveva trattarsi di un tipo pericoloso e che sapeva il fatto suo, ed ora che la luce del sole cominciava sempre più a fare capolino, schiarendo pian piano la stanza, potè notare che si trattava di un ragazzo dall'aria vagamente cupa e misteriosa, e che certamente non era da sottovalutare.
    L'unica cosa che gli interessava in quel momento era riprendersi lo zaffiro e ce l'avrebbe fatta ad ogni costo.
    Posa immediatamente lo zaffiro, perchè tanto non andrai da nessuna parte!


    Per prima cosa doveva accertarsi di bloccare ogni possibile via di fuga al ladro, quindi in breve estrasse la wakizashi
    Wakizashi [Mischia]
    La Wakizashi e' una spada corta ad una mano che veniva portata insieme alla Katana. Essendo lunga circa mezzo metro è adatta per battersi negli interni
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    dal fodero [Slot Gratuito Ist] e la lanciò verso l'unica porta della stanza, cosicchè si sarebbe conficcata all'interno del legno e l'avrebbe potuta usare nel caso in cui il bandito avrebbe voluto fuggire da lì, dato che erano fin troppo in alto per tentare di saltare dalla finestra. [Slot Gratuito Vel]
    Come seconda mossa, non tardò nel pensare ad un modo per passare in una posizione di vantaggio, quindi avrebbe congiunto le mani per formare il sigillo dell'ariete e una volta richiamato il chakra necessario, avrebbe attivato la tecnica. [Slot Tecnica A.]
    Acqua Caramellosa - Mizuame Nabara
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete (4)
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca una getto d'acqua che andrà a ricoprire una notevole area davanti a se di raggio pari a 12 metri. Escluso l'utilizzatore e i suoi alleati, chi cammina in questa area avrà intralcio Medio.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]
    [Abilità]

    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.

    Suiton, Mizuame nabara!


    In quell'istante avrebbe concentrato tutto il chakra nella bocca e l'avrebbe sputato fuori velocemente, cambiandone sia la natura ché la forma, riversando quell'enorme massa liquido-gelatinosa su tutto il pavimento, andandolo a ricoprire quasi completamente con un movimento semi rotatorio da sinistra verso destra, a partire dal punto in cui si trovavano le finestre (poste alla sua sinistra), procedendo con lo spazio che separava lui e la porta, e finendo voltandosi verso il suo avversario.
    In breve quasi tutta la superficie calpestabile della stanza sarebbe stata ricoperta da uno strato di liquido appiccicoso, che avrebbe sicuramente incollato a terra il misterioso ragazzo, qualora avesse provato a metterci un piede sopra o ne fosse rimasto colpito, così da essersi assicurato che non sarebbe potuto uscire tanto facilmente da quella stanza. Ryuu tirò un ghigno soddisfatto, ma il suo lavoro ancora non era finito.

    Se il suo avversario fosse riuscito ad evitare la tecnica, rifugiandosi nella piccola area alle spalle o alla destra di Ryuu o anche sul lampadario, il genin si sarebbe immediatamente spostato verso la sua sinistra [Slot Gratuito Ist], finendo sul pavimento appiccicoso al quale lui era immune, in modo che il suo avversario non avrebbe potuto nuovamente raggiungerlo se non col rischio di rimanere vittima del ninjutsu.
    Aveva già sperimentato che era un tipo abbastanza forte e data la sua scarsa massa muscolare non sarebbe stata una buona idea ingaggiare immediatamente un combattimento diretto. Subito dopo avrebbe estratto immediatamente 3 spiedi
    Spiedi [Distanza]
    Simili a lance di piccolissime dimensioni, gli spiedi sono leggeri, veloci e possono raggiungere massimo 15 metri.
    Tipo: Da Lancio-Perforazione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 12
    (Potenza: 5 | Durezza: 3 | Crediti: 5)
    dal porta armi [Slot Gratuito Ist] e li avrebbe immediatamente lanciati verso di lui, mirando alle gambe, per cercare di rallentare i suoi movimenti. [Slot Azione I]

    Se invece fosse rimasto intrappolato nella tecnica, avrebbe ugualmente eseguito la sua strategia per debilitare i movimenti del nemico, ma lo avrebbe fatto senza muoversi dal suo posto.

    In entrambi i casi, si sarebbe successivamente avvicinato al suo avversario [Slot Gratuito Ist], sfruttando la distrazione del colpo appena sferrato, e con l'ultimo passo, poggiare il piede sinistro a terra per usarlo come perno e ruotando su se stesso verso sinistra, portando così la gamba destra in avanti per sferrargli un calcio all'addome con il collo del piede, aiutandosi con una piccola parte del suo chakra. [Slot Azione II] A quel punto, mentre riportava a terra il piede destro avrebbe portato in avanti il fianco sinistro per caricare il più possibile il pugno mancino e dare un gancio mirato al volto dell'avversario, cercando di colpire la guancia destra, sebbene il colpo non potesse essere particolarmente potente. [Slot Azione III]
    In quel modo avrebbe cercato di indebolirlo il tempo sufficiente per sfilargli il gioiello da sotto il braccio, ma prima di tutto doveva pensare a non farsi sopraffare dal nemico, piegando leggermente le gambe e tenendosi pronto a balzare via nel caso in cui il ragazzo avrebbe risposto al suo attacco.

    Se invece fosse riuscito ad evadere da quell'ambiente ormai per lui ostile prima che il ninjutsu si abbattesse su di lui, lo avrebbe inseguito senza perdere tempo per non lasciarsi sfuggire il prezioso tesoro che aveva con sé.

    Statistiche

    Vitalità: 9.5 Leggere
    Chakra: 20 Bassi
    En.Vitale: 30 Leggere

    Forza: 175
    Velocità: 225
    Riflessi: 225
    Resistenza: 175

    Agilità: 200
    Precisione: 200
    Concentrazione: 200
    Intuito: 200

    Azioni


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    I: Deviazione teca

    Slot Azione I: Lancio spiedi
    Slot Azione II: Calcio laterale
    Slot Azione III: Pugno al volto

    Tecnica Avanzata: Acqua caramellosa

    Slot gratuito I: Estrazione wakizashi
    Slot gratuito II: Lancio wakizashi
    Slot gratuito III: Movimento (ipotetica 1)
    Slot gratuito IV: Estrazione Spiedi
    Slot gratuito V: Movimento

    Ferite / Consumi


    Ferite | Chakra | Equipaggiamento

    Colpo alla guancia destra: 2,5 Leggere
    Colpo all'addome: 1 Leggera

    I: Tecnica Avanzata (1,5 Bassi)
    II: Impasto (1 Basso)
    III: Impasto (1 Basso)

    Wakizashi, 3 spiedi

    Rimanenze


    Vitalità: 6 / 9.5
    Chakra: 16.5 / 20
    Energia Vitale: 26.5 / 30
    Equipaggiamento: 9 Spiedi - 3 Kunai - Carta Bomba Distruttiva - Fumogeno - Filo d'acciaio (10m) - 2 Marchingegni ad Acqua - Tonico C. Inf - Tonico R. Min - Guanti in cuoio - Cotta di Maglia Inf.

    Note


    OT/ Normalmente mi sarei fatto colpire dal pugno iniziale senza impastare, perchè penso sia più realistico, ma dato che avevamo detto che sarebbe dovuto essere uno scontro non esagerato, farmi colpire in pieno significava stendermi con un solo colpo e non credo avremmo potuto continuare molto facilmente l'add in questo modo.


    Scusa se ci ho messo tanto, ma in questo periodo ho lavorato un po' più sulla sezione SD. Vediamo come te la cavi a camminare sul caramello :asd:
     
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    La Veglia

    Problemi di Prospettiva


    I miei colpi ebbero un certo effetto sul mio avversario.
    Complice l'utilizzo del mio fuuinjutsu, mi accorsi immediatamente che, almeno per quanto riguardava il piano fisico, ero nettamente superiore, in tutto e per tutto.
    Un ghigno apparve sul mio volto, appena il mio avversario riuscì a scansare in tempo la teca di cristallo che gli avevo lanciato contro. Pff. La teca esplose a contatto con il pavimento, riversando attorno a noi minuscoli frammenti di cristallo.
    Non mi sarei dovuto muovere da lì secondo il bandito, e consgenargli lo zaffiro, ma forse non si era reso conto della situazione in cui si era messo.
    Non esistevano vie di mezzo per me, vivevo di assolutismi, la missione poteva solo andare per un verso, e quel verso era il compimento.
    Nessun fallimento era previsto nell'addestramento di Tokugawa, nessun compromesso.
    Lo zaffiro non appartiene a te come non appartiene a me. Esclamai, gelido, mentre il mio avversario lanciava contro la porta alle mie spalle la sua wakizashi. Impedirmi la fuga, ma liberandosi della sua unica arma che poteva dargli un vantaggio concreto nei miei confronti. Amava rischiare, o più semplicemente doveva intrattenermi per lo stretto tempo necessario affinché i suoi compagni sopraggiungessero.
    Non avevo tempo da perdere in chiacchiere, non potevo rischiare.
    Dopo quell'azione cercò di limitare ancora i miei movimenti tramite un suiton. Dalla sua bocca, rapida come un fiume che sgorga, una grossa quantità di acqua vischiosa incominciò ad estendersi a macchia d'olio in tutta la stanza. La differenza fisica si fece sentire ancora una volta, infatti non fu troppo difficoltoso saltare verso l'alto, in direzione del lampadario. [Slot Difesa I] In men che non si dicesse, mi aggrappai al lampadario con un braccio, mentre l'altro impugnava ancora lo spiedo. L'acqua passò indisturbata sotto di me, riversandosi su tutto il pavimento, mentre il lampadario incominciò a muoversi per via del mio peso e del mio movimento.
    L'offensiva del mio avversario, però, era ancora in corso.
    Aveva messo in conto la possibilità che io avessi potuto utilizzare l'ambiente a mio vantaggio, quindi estrasse degli spiedi e li lanciò verso le mie gambe.
    Pensai ad un'unica cosa... Vantaggio.
    Vantaggio... E poi posizione.
    Per ottenere un vantaggio bisognava sacrificare qualcosa. La strada era decisa.
    Gli spiedi colpirono in pieno la mia gamba sinistra, conficcandosi nella mia carne. [Danno] Un danno leggero, malgrado tutto, ma necessario per la mia offensiva. Proprio mentre questo si avvicinava a me, lasciai la presa del lampadario, lanciandomi verso di lui con tutto il corpo. Il mio obiettivo era quello di franare addosso a lui con tutto il corpo, colpendolo dapprima con gli arti inferiori, per poi attestare il peso di tutto il mio corpo sul suo busto, in modo da farlo cadere. Sarei atterrato sul liquido vischioso, ma avrebbe avuto poca importanza. [Slot Azione I] A quel punto, se fossi stato sopra di lui, avrei velocemente mosso il mio braccio con lo spiedo verso la sua gola, premendo l'arma contro la sua giugulare. Ultime parole... Ladro? [Slot Azione II]
    Nessun bandito avrebbe messo mani su quello zaffiro. Quella era la mia missione.
    Uhm? L'oscurità non mi aveva permesso di vederlo prima. Che diavolo... Un coprifronte della Nebbia. Adesso capivo tutto.
    Pff... Ti stavo per sgozzare. Mi alzai da sopra di lui, lasciandolo libero di alzarsi. La missiva non parlava di altri ninja. E, anche lui, come me, aveva frainteso la presenza di un individuo misterioso in una stanza con un gioiello agognato da dei banditi. Quindi, se tu non sei un ladro... Dove sono? Ma la risposta era bella e pronta.
    Un tonfo rumore accompagnò il boato assordante del grosso portone principale che cadeva, mentre un numero indefinito di passi fece ingresso nella villa.
    Come dicevo... In piedi, forza. Allungai la mia mano verso di lui, aiutandolo a tirarsi su. Lo zaffiro lo tengo in tasca, le presentazioni le facciamo dopo... Aspetta un attimo. Concentrai il mio chakra nelle dita della mano destra, imprimento sul suo braccio destro lo stesso simbolo che tanti problemi gli aveva creato prima. [Slot Tecnica Avanzata]Simbolo del Fisico
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare la parte del corpo in cui presente il sigillo. Per un round avrà un miglioramento di 1 tacca in una statistica scelta per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza attivare alcun effetto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: ½ Basso ogni tacca )
    [Simboli Massimi: 2 ogni grado]

    [Da studente in su]
    Utilizzalo con attenzione. Scrocchiai il collo, spostandolo verso sinistra con il braccio libero. Sentii i miei piedi attaccati al pavimento. Ti dispiacerebbe rilasciare questo ninjutsu, o almeno escludermi dalla sua efficacia? E' abbastanza scomodo combatterci sopra...
    Esclamai, atarassico, mentre il rumore dei passi era ormai vicinissimo.
    Stavano per arrivare.



     
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    ehm...da qualche parte

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    Parlato kiriano
    Parlato Ladra


    La Veglia

    Uno scontro inutile


    Il piano del genin non andò proprio come aveva previsto, in quanto il ladro saltò immediatamente per aggrapparsi al lampadario evitando di rimanere invischiato nella tecnica, ma fortunatamente, l'azione successiva andò a buon segno e i 3 spiedi che Ryuu prontamente gli lanciò contro, si andarono a conficcare nella sua gamba sinistra.
    Il colpo aveva avuto successo, ma al contrario di quello che il genin si aspettasse, il ragazzo si diede una spinta lanciandosi dritto su di lui, ad una velocità tale che gli risultò troppo difficile evitare e finendo con le spalle a terra, sovrastato dalla massa del suo avversario. Come se non bastasse, sentì subito dopo una punta fredda sfiorargli il collo e a quel punto capì che non avrebbe più potuto fare niente per contrastarlo.
    Il ladro chi stava puntando una lama alla gola ed il sangue gli si gelò nelle vene. Possibile che fosse tutto finito così presto? La sua vita era terminata, strappatagli da un lurido criminale durante una delle sue prime missioni. Non riusciva a credere di avere ormai i secondi contati.
    Ultime parole... Ladro?
    Ladro a chi? Non cercare di rigirare la frittata, sei tu il ladro.
    Solo allora, il ragazzo che era sopra di lui si sollevò, perdendo ogni volontà di finirlo, e fu in quel momento che anche Ryuu capì la situazione. Erano entrambi ninja di Kiri ed erano stati mandati lì per sorvegliare lo zaffiro, in quanto anche lui parlò di una missiva, la stessa che aveva ricevuto Ryuu, probabilmente. Ma in effetti, come affermò l'altro kiriano, nella lettera non era menzionato nessun compagno di squadra.
    Il giovane genin si era quasi slogato la mascella e stava per tirare le cuoia solo perchè qualcuno si era forse dimenticato di avvisarli che non sarebbero stati da soli.
    Si erano scontati per niente, sprecando energie e subendo ferite per una stupida dimenticanza.

    Anche Ryuu, a quel punto si sollevò da terra, del tutto confuso dalla situazione, ma almeno felice di non essere morto. Una tremenda esperienza da non ripetere. Aveva imparato 2 cose da quella lezione: quanto fosse importante avvisare i ninja di eventuali compagni di squadra e quanto fosse orribile avere uno spiedo puntato alla gola. D'ora in poi avrebbe fatto sicuramente molta più attenzione quando si sarebbe trovato davanti dei nemici più forti di lui.
    Ormai quasi gli dispiaceva per i 3 spiedi con cui aveva colpito il ragazzo, ma quando ripensava alla sua mascella ancora dolorante, non si sentiva per niente in colpa.
    Quindi, se tu non sei un ladro... Dove sono?
    Quella domanda lo fece riflettere su quel particolare a cui non aveva ancora fatto caso. Se in effetti nessuno dei due era un ladro...i veri dove si trovavano.
    Non ci volle molto a trovare una risposta. Dal piano di sotto si sentì un rumore molto chiaro ed assordante rimbombò in tutto l'edificio, un chiaro segno che qualcuno aveva appena fatto saltare in aria qualcosa, e subito dopo cominciarono a riecheggiare chiari suoni di passi venire nella loro direzione.
    Il suo nuovo compagno di squadra infilò subito in una delle sue tasche lo zaffiro, cosicchè sarebbe stato decisamente più al sicuro, e Ryuu non ebbe obbiezioni in merito, ma quando gli si avvicinò per tracciare un segno sul suo braccio, rimase un po' perplesso e dubbioso, solo per capire una volta visto il simbolo, di cosa si trattasse.
    Utilizzalo con attenzione. Non era la prima volta che vedeva quella tecnica, capendo solo allora che avrebbe potuto fidarsi di lui, in quanto aveva utilizzato un po' del suo chakra per aiutarlo. Ah, grazie.
    Subito dopo, però, fu lui a chiedergli un favore, ovvero di rilasciare la tecnica in cui era rimasto incollato o di escluderlo da essa, ma il problema era che il genin non aveva la minima idea di come fare, non essendosi mai preoccupato di una cosa del genere.
    Ah...bè, è imbarazzante, perchè io non ho mai provato ad annullarla. Di solito la uso all'aperto, quindi...la lascio lì e la pioggia la porta via. Però, aspetta, forse posso provare a... Il genin appoggiò la sua mano destra in cui infuse una minuscola quantità di chakra su di una spalla del kiriano, che avrebbe potuto constatare che la presa del liquido appiccicoso si annullò all'istante sui suoi piedi, lasciandolo libero di muoversi come più gli pareva, con grande soddisfazione del genin per il suo improvviso acume ritrovato.

    I passi erano ormai arrivati in prossimità della stanza in cui si trovavano, e Ryuu cominciò a chiedersi chi si sarebbero trovati di fronte, facendo anche caso che il suono che producevano era abbastanza strano, non sembrando dei normali passi prodotti da scarpe comuni, i tonfi non erano affatto sordi, ma più acuti e rimbombanti, non riuscendo proprio a decifrare quella bizzarra curiosità.
    I dubbi del genin e probabilmente anche dell'altro ragazzo trovarono presto risposta.

    1454177666_0_occhi_di_gatto_nell_immaginario_ero


    Improvvisamente, tre avvenenti donne in tute aderenti apparvero sulla soglia della porta, svelando il mistero del suono curioso dei loro passi, prodotto dai loro tacchi, e Ryuu non potè di certo non esprimere il suo apprezzamento per quella bella visione.
    Eh la peppa.
    Il sole stava finalmente facendo capolino della stanza, dando a tutti una chiara visione sull'ambiente, e le tre donne poterono notare il casino provocato dai 2 ninja, compreso aver notato l'assenza della pietra dalla sua teca... e la teca. Ryuu, però, prima di iniziare si ricordò della lezione che aveva appena imparato e che sicuramente non avrebbe voluto ripetere, rompendo l'atmosfera tesa che si era venuta a creare, schiarendosi la voce e rivolgendosi alle tre apparenti ladre.
    Ehm, scusate... siete voi quelle che vogliono rubare la pietra? No, perchè, come potete notare, c'è stato un po' di bordello per un piccolo malinteso.
    La bandita al centro non volle certo rispondere a quell'insula domanda, parlando con tono alquanto aspro, essendo rimasta spiacevolmente sorpresa che il loro piano non fosse andato come previsto.
    Dove avete messo lo zaffiro, dannati mocciosi?
    Bene, sono loro.
    Il ragazzino non sapeva se sentirsi contento che i loro avversari fossero delle donne, o imbarazzato, non avendo mai picchiato una femmina, quindi si rivolse al suo compagno parlando a bassa voce.
    Ma...possiamo attaccarle? Sono delle donne, che figura ci facciamo.
    Ad una successiva risposta positiva, Ryuu si sarebbe messo in posizione di combattimento, spostando indietro il piede destro e portando su i pugni per prepararsi allo scontro, ma in ogni caso, la stessa cosa avrebbero fatto le tre donnone criminali, estraendo dalle loro fasce strette in vita ognuna un piccolo pugnale
    Kaiken [Mischia]
    Il Kaiken era un'arma definita tale per le proprie fatture e facilità d'uso. Usata preferibilmente dalle Ninja donna, ovvero dalle Kunoichi, aveva la stessa funzione e dimensioni del Tanto. Poteva essere nascosto tra le vesti, era un'affilata lama da taglio.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 2 | Crediti: 25)
    .
    Non restava altro da fare che cominciare a combattere, ma prima, Ryuu si ricordò della sua wakizashi ancora conficcata nella porta, facendo partecipe il suo compagno del suo segreto, bisbigliando molto piano.
    Ah, nella spada è incastonato un marchingegno ad acqua. Usalo per la moltiplicazione, se vuoi.

     
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5 replies since 6/11/2015, 23:19   112 views
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