La Veglia

[Free GdR] [Combattimento]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Hidan
        Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    La Veglia

    L'ironia del destino


    Il destino, a volte, gioca scherzi crudeli.
    Si dice che anche il battito d'ali di una farfalla può generare un terremoto nell'altra parte del mondo. Questa volta, magari, non si tratterà di un terremoto, ma anche la svogliatezza e la frivolezza con cui un dipendente dell'amministrazione svolge il proprio ruolo può avere la sua importanza.
    La storia è semplice.
    I coniugi Harada, possessori di tutta l'immensa eredità lasciategli da questa antica famiglia di commercianti di Kiri, hanno richiesto l'intervento dei ninja di Kiri per sorvegliare l'occhio dell balena, uno zaffiro grande come la testa di un bambino di cui sono possessori. Il secondo "occhio", anche questo della famiglia Harada, era stato rubato qualche giorno prima nella loro magione principale appena fuori Kiri da una banda di ladri e briganti che, nella rapina, hanno ucciso anche due dei servitori. Il secondo gioiello, localizzato in una seconda grande villa nell'interno del Paese dell'Acqua, adesso è, secondo loro, in grave pericolo. Proprio per questo motivo hanno fatto richiesta di inviare dei ninja per proteggere lo zaffiro e, dopo l'eventuale difesa, eventualmente acciuffare uno o più dei birbanti per recuperare il primo importante gioiello.
    Per quanto essi siano una famiglia ricchissima, l'amministrazione di Kiri non poteva certamente mandare grandi ed affermati ninja per svolgere questa missione, sia perché i più esperti erano impiegati sulle mura in un'opera di rafforzamento delle difese del villaggio, sia perché dei briganti non dovrebbero essere degli avversari troppo ostici.
    Fu così che la missione venne affidata a Ryuu Mizukiyo, genin dalle belle speranze con qualche esperienza alle sue spalle, e Kei Tokugawa, uno studente che aveva ottenuto votazioni apicali in tutti i test selettivi accademici.
    Fatto sta che, nel compilare le missive, il destino lanciò uno brutto scherzo ai due ninja, che però ancora non lo sapevano: per una triste coincidenza, nelle missive dei due ninja, la cui compilazione fu affidata a due impiegati diversi, e per i quali era stato previsto che un impiegato con qualche ora di sonno in meno - e qualche bottiglia di alcool in più nello stomaco - andasse a informarli entrambi della presenza di un ulteriore ninja oltre alla loro persona, decidesse improvvisamente di tornare a casa prima dal lavoro, per la gioia della moglie che ogni sera doveva andarlo ad acciuffare nelle peggiori taverne di Kiri.

    I due ninja avrebbero ricevuto le loro rispettive missive, con la richiesta della missione, lo scopo, i mandatari, l’esatta posizione della grande villa – che sarebbe stata evacuata da tutti i servitori e domestici appositamente per l’occasione – ma con un’unica, grande, pecca: nessuno dei due sapeva dell’esistenza dell’altro.
    Il destino ora li attendeva.


    Era ormai l’ora di cena quando mio padre rientrò in casa con una grande lettera in mano. Finalmente finirai di lamentarti, adesso… Capii immediatamente cosa volesse significare, ma non manifestai in alcun modo la mia felicità. Continuai a cucinare il pollo con verdure e riso, mentre mio padre si sedeva al tavolo, porgendo verso il mio lato la missiva dell’amministrazione.
    Portai la pentola a tavola, ponendola al centro. Mio padre prese in mano i mestoli, io la lettera.
    Lessi tre volte la lettera, in modo da memorizzare tutti i dettagli e il contenuto preciso del messaggio, che era abbastanza semplice. E’ una missione di protezione, in sostanza. Devo difendere un gioiello della famiglia Harada, localizzato fuori Kiri, da una banda di ladri. Mi è richiesto di catturarne anche uno, in modo da poterlo interrogare a dovere ed organizzare, in questo modo, una missione di recupero di un secondo gioiello già rubato. Mio padre mi guardò quasi perplesso. Penso sia il tuo discorso più lungo delle ultime due settimane. Guardai il piatto vuoto dinanzi a me, e incominciai a servirmi la cena. ... Mio padre assaggiò il pollo. Ecco, appunto… Aggiunse, con il boccone in bocca. Quando partirai? Attesi di deglutire prima di rispondere. Appena finito di mangiare. Nessuna reazione. Non sei un pò troppo frettoloso? Dovresti essere lì domani pomeriggio. La villa è disabitata. Prima arrivo, prima posso studiare la planimetria, meglio saprò affrontare questi banditi... E poi sai che mi piace di più viaggiare con l'oscurità. Mio padre annuii, soddisfatto della risposta. Adesso finalmente tocca a te. Non... Usare il tuo braccio sinistro, a meno che non sia necessario. Annuii silenziosamente per risposta. Metti a frutto i tuoi addestramenti, tutto quello che ti ho insegnato in questi tre anni fuori dal villaggio. Non rischiare mai, sii sempre prudente, nessuna pietà o esitazione. Loro non ne avranno per te. Il mio sguardo, gelido, rimase fermo sul piatto dinanzi a me, mentre nella mia mente scorrevano velocemente le immagini dei miei anni fuori. Non ne avrò. Mi alzai dal tavolo, terminato il piatto. Mio padre appoggiò la sua mano sulla mia spalla, unico cenno di saluto.
    Impiegai poco tempo a preparare le mie cose, quindi lasciai la casa alle spalle.

    Arrivai alla villa della famiglia Harada dopo poco più di tre ore di viaggio da Kiri, poco prima della mezzanotte.

    grand_mansion_02___updated_by_fuguestock-d4vnilb


    La villa era una vera e propria magione di tre piani che si estendeva per una lunghezza di più di trecento metri, larga quasi cento. Alla sua sinistra si ergeva una struttura dalle dimensioni minori che aveva la funzione di alloggio per i vari domestici che, solitamente, si prendevano cura di quel posto. La villa si trovava sul lato occidentale dell'isola maggiore, a pochi chilometri dal mare, ed era circondato da un fitto bosco. Portava al suo, unico, ingresso principale un vialetto di terra battuta adornato da varie siepi ai suoi lati. Sopra l'immenso portone vi era posto lo stemma araldico della famiglia Harada in marmo.
    Giunto sul luogo feci un rapido giro di controllo dell'area. Il fitto bosco che circondava il palazzo rendeva impossibile individuare eventuali assalitori, se questi si fossero avvicinati con prudenza. Sarebbero stati visibili solo una volta che avessero ormai raggiunto la prossimità della villa, a circa quindici metri quindi.
    Quello poteva essere un gran problema, ma purtroppo non avevo altre possibilità, a meno che non mi fossi messo a disboscare una foresta da solo.
    Entrai nella villa e incominciai subito a perlustrare la struttura.
    Era semplicemente immensa.
    Un numero infinito di stanze, quattro salotti, due sale da pranzo, una cucina grande da sola come casa mia. Ai piani superiori si trovavano poi una biblioteca, una palestra, una sala dove erano riposti vari trofei di caccia insieme a bottini di vario genere, da teste di alci a pellicce di orso bianco di Genosha.
    In poche parole quel luogo era impossibile da difendere da solo. Sbuffai, leggermente spazientito, quindi decisi di andare subito nel luogo dove, da missiva, era conservato lo zaffiro. L'occhio della balena era riposto in una teca di cristallo, situato nello studio del signor Harada al terzo piano della magione. La stanza era, in proporzione con il resto, molto piccola. Completamente circolare, con un unica grande porta in ebano nero, completamente arredata con una tappezzeria color rosso e con la grande finestra che dava sul viale di ingresso.
    Mi avvicinai alla tecca, ammirando l'enorme gioiello. Era più grande del mio pugno chiuso ed emanava una sorte di luce in quell'oscurità più profonda.
    Capii fin da subito perché quei banditi erano così ostinati nel voler rubare anche quell'unico esemplare, senza accontentarsi del fratello gemello.
    Vicino alla finestra, due sedie di legno con cuscini color rosso era riposte, quasi a guardarsi l'un l'altra, ma entrambe rivolte verso l'esterno.

    40selagance__by_andyp89


    Sprofondai su una delle due sedie, chiudendo leggermente gli occhi.
    L'indomani mattina avrei pianificato qualche trappola d'allarme rudimentale.

    Adesso potevo anche riposare.

    Eccoci qui :wosd: Giocata introduttiva ad un addestramento tra me e Yusnaan :wosd:
     
    .
5 replies since 6/11/2015, 23:19   112 views
  Share  
.