Sull'onda della Vendetta

Leo - Near

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  1. lNearl
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    Non si poteva certo dire che la mia manata avesse avuto l'effetto sperato, i due stronzi l'avevano agevolmente evitata, così come avevano evitato senza problema alcuno i successivi pugni di sabbia che avevo preparato per loro. Invece, ciò che non avevo sbadatamente previsto è che a stringere i patti con diavolo ci si rimette sempre, e lo stupido Giuda avrebbe imparato prestissimo la lezione. I due, invece che ferirlo in maniera superficiale, avevano cercato direttamente di ucciderlo, andandoci molto vicino. Nella foga del combattimento non potevo accertarmi delle sue condizioni si saluta, ma guardando quanto la lama fosse entrata in profondità, ed a giudicare da quanto il poveraccio stesse sanguinando gli rimaneva ben poco di vita.


    Tutto meritato, morirai lentamente in preda a grandi agonie. Sfortuna vuole ch'io non abbia dell'adrenalina per farti sentire meglio il dolore... Invece pare che questi due debbano rompere le scatole più del previsto.. beh, morirete anche voi.

    L'idea del combattimento non mi dispiaceva. Certo, avevo sbagliato l'agguato dando loro possibilità di notare la sabbia e di evitarla, ma questo non comprometteva più di tanto la situazione. Iniziai sin da subito a prepararmi. La mia arte prediligeva una difesa perfetta, ma soprattutto inaspettata. Appena vidi i due evitare i miei attacchi utilizzai una tecnica caposaldo del vecchio Kazekage Gaara :L'armatura di sabbia.Armatura di Sabbia
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare un'armatura completa di sabbia, a contatto con il proprio corpo. L'armatura ha potenza difensiva pari a 30 e durezza 5. Non ha tempo di disattivazione. Causa Ingombro.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto - Mantenimento: null)
    [Richiede Manipolazione della Sabbia I]
    [Da genin in su]


    Senza che nessuno di loro se ne potesse accorgere il mio corpo venne prontamente ricoperto da un sottile strato di sabbia, durissima. Ciò rallentava alcuni movimenti, e potevo essere d'ostacolo a certo offensive, ma garantiva una perfetta protezione da individui di questo genere. Di conseguenza, quando dopo il breve e triste discorso iniziato dai due luridi malfattori uno di essi si lanciò verso di me non feci altro restare immobile, ed estrarre con teatralità il mio Dadao. Ciò che Saruka non poteva aspettarsi era che i suoi attacchi non avrebbero nemmeno graffiato la mia possente armatura, nè il suo tentativo di sgozzamento , nè tanto meno il suo affondo. Ciò che feci, però, fu molto infame. Dopo che la sua lama passò lungo il mio collo portai la mano alla gola, fingendo di dover tenere la gola, cercando di trattenere il sangue come se fossi stato realmente colpito. Mentre, contemporaneamente all'affondo mi piegai, come se la lama potesse colpirmi. Il mio nemico d'altronde era probabilmente concitato dalle fasi del suo attacco per notare di non avermi realmente reciso la gola, ed allo stesso tempo si sarebbe accorto solamente all'ultimo di come il suo attacco, un affondo portato di punta piena avrebbe semplicemente rimbalzato sul mio addome.
    Sfortunatamente la sua scelta era tristemente errata. Un affondo... Per compierlo si sbilancia tutto il corpo, la mano che impugna l'arma scatta in avanti, seguita dalla spalla e da una torsione del busto. Inutile sottolineare come il collo e la testa rimangano incredibilmente scoperti da un'eventuale contrattacco. Lui aveva deciso di attaccarmi impugnando la lama nella mano destra, esattamente la stessa mano nella quale io impugnavo il mio Dadao, che sarebbe calato sul collo del malcapitato con grande violenza, proprio mentre si rendeva conto di come i suoi attacchi non potessero in alcun modo ferirmi, cercando di decapitarlo. Il poveraccio era scoperto su quel lato, e non riuscivo proprio a capire come avrebbe potuto impedire alla mia lama di penetrare nella sua debole e morbida carne.


    Finalmente, dopo molto tempo posso forse di nuovo gustare questo sapore...

    Le immagini di Villa Mikawa tornarono alla mia mente, e per una frazione di secondo non potei che gustare l'idea di quel ricordo. Il sangue, il divano sporco, i genitori morti. Poi, tornai alla vita reale, davanti a me c'era ancora uno dei due scagnozzi. Qualunque esito avrebbe avuto il mio attacco, avrei tirato indietro la lama, e avrei eseguito subito dopo altri due fendenti verso lo stesso collo del malcapitato. Se non il primo, se non il secondo, il terzo avrebbe cercato di togliere quella testa dal resto di quel corpo immondo.


    Gente di alto livello ?

    Domandai guardando invece l'altro uomo, rimasto in disparte pensando di osservare con gusto la mia disfatta. Certo, chi avrebbe potuto immaginare un'esito del genere ? A questo punto non rimaneva molto da fare, la morte avrebbe dovuto raggiungere anche lui, prima o dopo. I due si erano difesi dai miei attacchi di sabbia, ma non l'avevano certo distrutta. La mia sabbia era a terra, sulla stessa terra dove ora presumibilmente scorreva il sangue del fratello dell'uomo in piede, o dove comunque il pavimento era stato lerciato dal sangue di Giuda. Li, la mia sabbia riposava, forse fuori dal campo visivo dell'uomo, che dopo essersi difeso aveva probabilmente archiviato la faccenda. Anche la sua testa mi dava molto fastidio, ma avevo bisogno di non ucciderlo per poterlo interrogare. La mia sabbia, ora a terra e nascosta dal sangue, avrebbe preso la forma di una lunga e sottile lama, e si sarebbe mossa lunga il pavimento fino all'ultimo, per poi risalire velocemente cercando di conficcarsi come una lama all'interno del ventre del poveretto. L'idea di base di questo attacco è che l'uomo fosse a bocca aperta, o perlomeno fosse concentrato sul nostro combattimento, con lo sguardo dritto verso di noi ed incurante del pavimento, dove il muoversi del sangue degli altri due avrebbe nascosto almeno inizialmente la mia lama di sabbia, per renderla visibile solo all'ultimo minuto.


    Dov'eravamo rimasti ? Chi è il Re ? Qual'è la destinazione degli evasi ?

    Chakra : 50 bassi iniziali - 1 ( occultamento ) - 3 ( controllo unità di sabbia post precedente ) - 4 ( armatura di sabbia ) - 1 ( ultimo attacco ) : 40

    ricapitolando :
    mi difendo con l'armatura, che ha potenza difensiva 30 dagli attacchi di sakura.

    Attacchi
    Slot 1, 2, 3 con il mio dadao cerco di decapitarlo, attaccando subito dopo di lui e cercando di sfruttare la sua posizione piegata dopo l'affondo.

    slot tecnica 1 : uso la sabbia per terra per fare una lama che cerca di colpire l'avversario al ventre. Rimane a livello di pavimento fino all'ultimo, per poi risalire in fretta cercando una sorta di attacco a sorpresa.


    Asmodai



    Il kiriano aveva fatto un buon lavoro, o per meglio dire, lo aveva fatto almeno in parte. Ciò che sarebbe stato auspicabile era un miglior controllo da parte dell'evocazione dei ragazzini. D'altronde, tra tornare indietro per dire che non c'era motivo di correre verso Nord, e non tornare affatto, non c'erano grandi differenze. Forse, rimanendo sul luogo, avrebbe potuto scoprire dell'altro. Ad oggi, se i cattivi fossero andati realmente da quelle parti non li ritroveremo mai più.
    Seinji invece affrontò le impronte circolari nel migliore dei modi, la prima creazione illusoria durò poco o niente, dopo pochi passi venne travolta dall'esplosione, dando il via al secondo costrutto. Esso invece riuscì ad arrivare quasi alla porta, mentre il terzo costrutto riuscì addirittura a salire sulla porta, azionando i veleni. Seinji, per fortuna o per grazia di dio, era fuori dal diretto contatto con i fumi velenosi, e riuscì ad arrivare alla porta.
    Una volta aperta avrebbe potuto vedere solamente una fossa. Una fossa che stranamente non aveva visto prima attraverso la terra. Era difficile stabilire quanto la fossa fosse profonda, e se lui avesse provato a gridare per usare l'eco, o se avesse fatto cadere degli oggetti all'interno non avrebbe sentito niente. Di conseguenza, l'ipotesi che non si trattasse di una fossa, ma di un tunnel, di uno scivolo, o di un passaggio per un qualche posto segreto era più che valida.
    D'altra parte, ciò che invece avrebbe dovuto valutare, era l'idea di infilarcisi. Se avesse provato ad usare i poteri dei suoi occhi non avrebbe sarebbe riuscito a vedere nulla di particolare. Anzi, usando la vista vitale direttamente sulla galleria sarebbe stato ingannato dai suoi stessi occhi, che gli avrebbero fatto vedere il terreno come se non ci fosse nulla.
    Come poteva essere possibile tutto ciò ?
    Gli era mai capitato prima d'ora che fossero proprio i suoi occhi, segno distintivo di ogni Akuma degno di nota, a tradirlo ?

    E di cosa doveva fidarsi ? Dei normali sensi umani, che gli dicevano esserci una galleria, o dei suoi sensi innati, che rivolti nella stessa direzione non vedevano nulla, solo della terra, mera terra ?

    Cosa scegliere lo poteva sapere solo la sua anima. La galleria, ad ogni modo, era piccola, e sarebbe riuscito a entrarci solo una persona alla volta.


    KKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK

    Nel profondo silenzio che aleggiava attorno ad Asmodai un piccolo suono elettrico ruppe la calma e la tranquillità. Non c'erano molti arbusti attorno a loro, ma dai pochi che c'erano si levarono in volo tutti gli uccelli presenti, in fuga. Cos'aveva scatenato questa reazione ?
    Cosa significava quel suono ? Che fosse stato lui, aprendo la porta a far scattare un segnale ?
    O nell'altra versione, quella suggerita dai suoi occhi nella quale la galleria non esiste, fosse stato avvistato ?
    E se anche fosse stato avvistato, chi aveva interesse a far scattare un'allarme ? Lui era il buono, i cattivi erano da tutt'altra parte...

    Quella che si svolgeva attorno a Seinji era una scelta complessa, nella quale avrebbe dovuto capire cosa fare. Le scelte erano molte, ma si riconducevano a due grandi filoni : fidarsi , o meno, dei proprio occhi.
    Potevo buttarsi nella galleria o fossa, se effettivamente esisteva, oppure poteva correre a cercare cos'avesse fatto scattare quello strano suono che aveva appena sentito. Lui, e la sua creatura erano li, a loro determinare il loro destino.
     
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