Sull'onda della Vendetta

Leo - Near

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  1. lNearl
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    Stoici.
    L'unica parola con cui potevo definirli era questa, incredibilmente determinati nel loro attaccamento alla vita. Con uno slancio vitale incredibile Sakura era riuscito ad evitare il mio ennesimo tentativo di ucciderlo, ed eccolo ancora li a tentare di sorprendermi con un'ennesima tecnica... Ancora una volta cercava di liberarsi di me, in qualche assurdo modo e con una voglia di vivere, più che altro sopravvivere difficile da quantificare...


    Siamo ad un paio di metri di distanza e ti metti a comporre sigilli... Non meriti proprio di vivere...

    Ricordavo di aver ben due avversari, anche se l'altro secondo i miei piani era bloccato non potevo certo smettere di curarmi di lui. Mi posizionai con le spalle parallele al muro, in modo da poterli tenere entrambi relativamente sotto controllo. Stava per iniziare la loro seconda offensiva, e dovevo essere preparato... Difficilmente mi avrebbero dato ulteriori fastidi, ma non volevo certo commettere l'errore di sottovalutare qualcuno... L'imbecille davanti a me era appena scattato via, portandosi a circa 5 metri di distanza da me. Appena vidi che stava per comporre dei sigilli mi finsi incredibilmente impreparato, come se stessi per crepare in quel momento esatto.


    NOO. Ti prego risparmiami!!!

    Dissi, mentre mi fingevo anche con il linguaggio del corpo sorpreso, mentre generavo un'ennesima quantità di sabbia. In realtà, affianco alla sua testa, da circa 1,5 metri stavano partendo due enormi blocchi di sabbia, che miravano a frantumargli il cervello. ADO : Slot azione 1 . La mia offensiva era ben più rapida della sua composizione di sigilli, e se non si fosse mosso per evitare di rimanere con un cervello in meno non sarebbe mai arrivato a concludere la sua stupida tecnica...


    Per carità, non capisco come le accademie possano far uscire imbecilli di questo genere...

    In realtà l'omino non aveva avuto, come me, un'addestramento accademico prima, e presso la residenza di Oto dopo. Sfortunatamente per lui si vedeva, si vedeva eccome. Dalla mia posizione riuscì inoltre a vedere il fratello. L'altro imbecille stava per preparare anch'esso una tecnica. Quello era fuori dal mio raggio d'azione, e di conseguenza non potevo riservargli lo stesso genere di sorpresa che avevo avuto in serbo per il fratello più piccolo... D'altra parte, si trattava dell'ennesima tecnica inutile... Il corridoio nel quale mi trovavo era piccolo, mi ero già difeso una volta in maniera sublime... L'avrei rifatto, nello stesso modo... Alzai un'enorme muro di sabbia davanti a me, che avrebbe coperto l'intera area del corridoio, chiudendo ogni spazio alla pioggia di fuoco avversaria, che altro non avrebbe fatto che abbattersi contro la mia creazione. Slot difesa 1 . Le piccole e tenere sfere di fuoco altro non avrebbero fatto che spegnersi sul mio muro di sabbia, seguite poco dopo da altri 8 tonfi. Non sapevo cos'altro Konono avesse lanciato, in quanto la visuale era totalmente oscurata dal mio muro, ma constatai con piacere che nemmeno il suo secondo attacco aveva avuto alcuna utilità. Totalmente protetto da quel muro, mi voltai verso Sakura.

    Se fosse stato ancora vivo, o perlomeno in grado di attaccare l'avrei visto estrarre dei kunai. Mi sarei divertito, fatto una grande risata, e mio malgrado mi sarei difeso anche da quell'ennesimo e triste attacco. Da quella distanza potevo intercettare i Kunai appena partiti, mi sarebbe bastato alzare una piccola quantità di sabbia e tutti i kunai sarebbero impattati li contro. slot difesa 3 / 4 eventuale. Il poveretto era proprio un'imbecille.
    Avrei aperto un piccolo buco nel muro di sabbia per controllare Konono, giusto in tempo per vedere come questi si fosse avvicinato al muro, probabilmente per attaccarmi da vicino...


    Mi avete realmente rotto le scatole... Come siete prevedibili...

    Se Sakura non fosse morto o fosse stato in grado di attaccare, vedendolo arrivare verso di me avrei creato un'altro muro, dal suo lato, proteggendomi da entrambi i lati. Slot difesa 5 .
    Mi sarei ritrovato tra i miei due muri di sabbia, e gli avversari proprio dietro di essi. Avrei fatto capo le mie forze per quella che speravo fosse l'ultima volta. I due muri si sarebbero chiusi su se stessi, inglobando in entrambi i casi i due rispettivi fratteli, per poi stritolarli con le mie forze. Non badavo più ad eventuali interrogazioni successive, mi avevano stufato, e per il momento mi interessava solo la loro morte. slot azione 2 , tecnica 2.

    Al termine di quest'ennesima offensiva, incurante dei due, o di come sarebbero state le loro condizioni mi sarei buttato giù dalla finestra, ed usando il chakra adesivo sarei corso a vedere le condizioni di giuda.


    29 bassi - 11 = 18




    Asmodai




    Aiuto delle catene!! Mi hanno preso, aiutatemi imbecill!!! Capo!! Non si preoccupi, sarà solo un'inganno, uno dei tanti... è sicuramente colpa dell'applauso... Non mi interessa di che cazzo è la colpa, aiutami! C'è poco da fare, vorrei tanto impalarlo con il mio troncone!!

    Al di là della poca saggezza dimostrata dai tre, erano stati relativamente abili a capire sin da subito, o perlomeno lo era stato lo Jashin, la presenza di un Genjutsu. D'altra parte, per il livello dei due combattenti che il boss mafioso si era scelto la potenza del jutsu avversario era sostanzialmente inarrivabile.


    Uniamo il rilascio Jinui! Quest'illusione è veramente molto potente, non posso farcela da solo! Sei proprio scemo, sai bene che per me le ferite non sono mai state un problema... Smettetela, è me che dovete proteggere!

    Era evidente che qualche screzio tra i due nel passato c'era stato. Probabile che la poca lucidità dell'utilizzatore del Motukon avesse ampiamente aiutato. Lo Jashin era l'unico ad aver capito seriamente il problema, e l'unico con le capacità di uscire da una tecnica così potente. Odiava gli altri due, ma era stata lautamente pagato per quel lavoro, e fino ad ora aveva contribuito con tutto se stesso alla causa. I due shinobi unirono le loro tecniche del rilascio, unico modo per poter fronteggiare quella potente illusione, ma neppure con il massimo sforzo riuscirono ad uscire dall'illusione.


    Forza testa di cazzo pugnalati!! Mi tocca sempre lavorare con gli imbecilli...

    Nonostante il paradossale dibattito, svolto nel momento meno opportuno, lo Jashin prese la sua falce, conficcandosela nel petto, ferendosi in maniera letale per qualsiasi altro genere di persona.


    AHHHHH Cazzo... CAPOOOOO

    La lentezza dei due mercenari nel liberarsi delle catene era stata fatale. Il corpo del boss mafioso giaceva a terra, in un lago di sangue. Mentre la testa del malcapitato, dopo una breve rotolata teatrale, era miseramente caduta all'interno della frattura nel terreno precedentemente creata. Pochi secondi di silenzio assoluto, che venne infine rotto da un semplice :

    TONF





    Noi qui abbiamo finito... Ma come cazzo puoi dire qualcosa del genere ? Ha appena decapitato il nostro capo... Appunto, niente capo, niente paga...


    Il pragmatismo dello Jashin andava ben contro il suo credo. Il suo Dio richiedeva sangue, e lui stesso glielo avevo promesso all'inizio del combattimento. Evidentemente non era bastato il suo giuramento verso la fede, evidentemente il suo unico dio era in realtà il danaro. In maniera teatrale riagganciò la sua falce dietro la schiena, incamminandosi verso una struttura metallica, simile ad una sorta di ascensore.


    Tanto il cretino morirà qui dentro di stenti, non può uscire. Addio Mokuton.

    Al solo sentire queste parole anche l'altro scattò immediatamente verso un'altra di queste strutture. In pochi secondi i due uomini erano spariti. Seiji, probabilmente incredulo dal precipitare della situazione, si ritrovava da solo all'interno di quella sorta di laboratorio segreto. Se anche avesse provato ad impedire ai due di raggiungere le strutture non ci sarebbe riusciti, essi si sarebbero mossi con una velocità inaudita.
    Appena i due ascensori presi dai mercenari furono in movimento Asmodai avrebbe potuto sentire dapprima un fortissimo boato, e subito dopo un'enorme vibrazione. Continuativa, si trattava di un potentissimo terremoto. Evidentemente i due avevano attivato qualche sistema d'allarme, o autodistruzione. Il kiriano non avrebbe avuto neppure il tempo di muoversi, che un'enorme blocco di terra, pietra e detriti sarebbe franato davanti a tutte e tre le porte degli ascensori. L'ascensore distava da lui circa 20 metri, essendo praticamente dall'altra parte della stanza nella quale si trovava. Era pressochè paralizzato, tutto attorno a lui vibrava e cadeva a terra. Oltre al blocco centrale caduto davanti all'ingresso dell'ultimo ascensore utilizzabile tanti piccoli blocchi di terra si staccavano mano a mano dal soffitto, colpendo a casaccio tutto ciò che trovavano.
    L'unica via di uscita era quell'ascensore, ma come fare con il blocco davanti ad esso ? Se avesse pensato di usare la galleria dalla quale era entrato ben doveva considerare che il chakra all'interno non funzionava, e che essa sarebbe potuta franare prima di tutto il resto.
    Il kiriano, guardando la struttura, esperto com'era, avrebbe immediatamente capito che quella sorta di galleria sotterranea stava per scomparire una volta per sempre, il tempo era veramente pochissimo, e le possibilità molto risicate. Doveva dare il meglio di se per evitare di morire sotto terra, in una tomba eterna.

    Doveva raggiungere quel dannato ascensore.
     
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