I Rintocchi dell'Anima

Corso Base per **Kat**

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  1. **Kat**
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    V ~ Un viaggio faticoso: L'inizio delle ricerche


    L

    a giornata era piuttosto nuvolosa. Un spessa coltre di nebbia si alzava dalle strade del Villaggio e limitava leggermente la visibilità. Il Paese del Fuoco sembrava quasi ibernato nel freddo mattutino e lentamente tutti i suoi abitanti riprendevano la routine quotidiana. Ma per la Fuyutsuki questo non era un giorno come un’altro. L’inaspettato incontro con il Maestro del Karyuuken aveva portato diverse novità nella vita dell’aspirante Kunoichi.
    Ayuuki sentiva nella gelida aria mattutina una brezza di cambiamento. Era quasi certa che qualsiasi cosa fosse accaduto nel viaggio che si apprestava a compiere con l’Uchiha qualcosa sarebbe cambiato. Era stanca di vivere nell’incertezza e nel timore di dover adempire alle grandi responsabilità che Ryuhei-sama le aveva affidato inconsapevolmente. Inoltre desiderava incrociare di nuovo quello sguardo ricolmo di vita che aveva fin da sempre contraddistinto Natsumi-san. Attualmente la donna sembrava solo lo spettro di se stessa. Ed era innegabile quanto la più piccola dei Fuyutsuki tenesse alla sorella maggiore, Ai-oneesan.
    L’Allieva dell’Accademia aveva molte aspettative sulla missione che stava per affrontare. Era la sua prima missione in verità, e nonostante la pessima performance che aveva dimostrato nel Taijutsu al Dojo, non sembrava minimamente preoccupata. Forse per leggerezza o forse per incoscienza. Ma la sua priorità restava sua sorella, era pronta davvero a tutto pur di riportarla a casa.
    Quindi si presentò puntuale al luogo di ritrovo che aveva prefissato con Atasuke. Era quasi certa di ritrovarlo all’esterno della Mura di Konoha, in prossimità di una radura circondata da una rigogliosa foresta, ed assorta nei suoi pensieri non si era concentrata molto sulla figura mascherata. E ciò la guidò verso l’errore, ancora una volta. Pensava che le prove di Atasuke fossero finite ormai, ed invece dovette ricredersi.
    Ayuuki si chinò con disciplina e diligenza verso il Chuunin in attesa di una risposta o quantomeno di un saluto. La schiena rimase inarcata per qualche secondo e lo sguardo cristallino a terra in segno di rispetto. Ma nessuna parola venne proferita. La ragazza alzò lo sguardo leggermente confusa per osservare meglio la figura ammantata. La maschera demoniaca rendeva il suo volto indecifrabile, anzi per un attimo dubitò anche che il presunto Chuunin la stesse guardando.
    Una risata sbigottì l’allieva dell’Accademia, che sembrava sempre più perplessa dallo strano atteggiamento del Maestro del Karyuuken. Solitamente l’uomo era pacato, serio e distinto. Quindi non capì l’improvvisa ilarità che provocò una risata fanciullesca e cristallina nell’uomo. Era forse di buon umore?
    - Eh? Atasuke-sama? - Si guardò intorno e pensò seriamente di aver commesso uno scambio di persona o di essersi sbagliata sul punto di ritrovo. Fino a prova contraria pensava di essere nel luogo giusto. Strizzò gli occhi visibilmente confusa dalla situazione che si era venuta a creare. E la figura dell’uomo iniziò a deformarsi e a contorcersi sotto il lungo mantello. Ben due giovani voci continuavano a ridere. - Stà bene? - Ciò aggiunse ulteriore divertimento per le due bambine, che alla fine rivelarono la loro reale identità.
    Dal nero mantello comparvero due bambine di 5 anni intente a deriderla e poi a litigare. A questo punto Ayuuki si accorse immediatamente, anche se con imbarazzante ritardo, di essere vittima di una burla. Guance che iniziarono ad imporporarsi, non per rabbia, ma per sincero imbarazzo. A quanto pare era stata più sprovveduta del previsto. Si sentì una stupida, anzi era stata una stupida. Ed inevitabilmente il suo pensiero volò verso Ai. La sorella maggiore la rimproverava spesso per la sua leggerezza. Si applicava raramente e si lasciava guidare troppo dall’istinto, finendo di apparire piuttosto ingenua.
    Le due bambine che si palesarono davanti agli occhi cristallini della Fuyutsuki erano molto diverse. La chioma chiara della prima con il Kimono nero, era in contrasto con quella bionda con Kimono bianco. Inoltre c’era qualcosa in loro che non le rendeva “umane”. O almeno delle bambine di quell’età non si sarebbero mai allontanate dalle sicure mura cittadine senza una reale motivazione.
    I suoi mille pensieri vennero interrotti dall’arrivo di Atasuke. Era in ritardo, ma Ayuuki aveva ben altro a cui pensare. Il suo volto era ancora rosso per l’imbarazzo. Riempì le guance di aria non appena venne a sapere che era uno “scherzo” architettato dal Chuunin per metterla alla prova ancora una volta. In sostanza aveva fallito ogni Test. E ciò non giovava alla sua autostima.
    - Heee?! - Sgranò gli occhi e stavolta sembrava davvero imbronciata. - Inizio a sospettare che Atasuke-sama si diverta a prendermi in giro. - Aggiunse una vivace lamentela. Scosse leggermente la testa per cacciare via quell’innoportuno imbarazzo. Non era il momento di arrossire. In tutto ciò però aveva avuto modo di notare un Atasuke “diverso”, non più formale ma molto apprensivo e paterno con Hari e Kitsu. Ciò le strappò un sorriso e lo stupore non abbandonò il suo volto quando le due bambine si trasformarono in volpi.
    - Ma cosa..!? - La risposta dell’uomo fu provvidenziale. Non erano semplice bambine, ma preferì non approfondire l'argomento. Era il momento di mettersi in cammino.

    [ ... ]

    Il viaggio non fu lungo come pensava. Di solito per raggiungere i confini del Paese del Fuoco, uno dei più estesi e floridi, impiegava più di mezza giornata. Anche se le sue incursioni oltre le mura del villaggio era piuttosto sporadiche, sopratutto dopo gli ultimi avvenimenti. Avvertì immediatamente il dislivello di velocità tra lei e il Maestro del Dojo. E si sorprese su come riuscisse a mantenere una velocità così elevata per i suoi standard. Ma non fece parola dei suoi dubbi, sia per orgoglio e sia per non apparire come una ragazzina ingenua ancora una volta.
    Le volpine dell’Uchiha avevano un passo piuttosto svento e rapido, a differenza di Ayuuki che cercava di mantenere quanto possibile il ritmo della marcia, restando in coda al gruppo. Le due bambine si muovevano con naturale disinvoltura su ogni terreno o albero. Il viaggio che avevano intrapreso li portò ad attraversare rigogliose radure, boschi silenziosi e lande desolate. Lentamente la civiltà del villaggio e delle rotte commerciali lasciò spazio ai campi coltivati e ai variopinti frutteti. La maggior parte degli alberi erano quasi privi di foglie ed alcuni contadini lavoravano la terra con aratri e buoi.
    Dopo solo 4 ore di viaggio la Fuyutsuki giunse ad un piccolo ed anonimo villaggio di confine. Rientrava nelle terre del Paese del Fuoco ma l’atmosfera che si respirava era diversa. Qui il tempo era come si fosse fermato da secoli. La maggior parte dei cittadini erano contadini e sembravano quasi estranei agli eventi della Foglia. Vivevano del loro raccolto e lavoravano dall’alba fino al tramonto per poter sostenere le loro famiglie.
    All'arrivo la povera Ayuuki era piegata in due nella speranza di recuperare un pò di fiato. Aveva arrancato per buona parte del viaggio. Non riuscì nemmeno a parlare e si sorprese dell’iperattività delle due volpine, che sembravano intenzionate ad iniziare le ricerche dell’arena del Purgatorio fin da subito. Si chinò sulle ginocchia per recuperare un pò. La marcia forzata l’aveva sfiancata.
    Non appena l’Uchiha si rivolse a lei, la Fuyutsuki si alzò di scatto e finse di stare bene. - Ovvio che ce la faccio! Mi hai presa per una scansafatiche? - Era più l’orgoglio a parlare, mentre il suo corpo chiedeva pietà. Le goccioline perlacee di sudore sulla fronte tradivano il candido sorriso inscenato sulle sue labbra. - Se ce la fanno.. Hari-chan e Kitsu-chan... sono certa che posso farcela anche io! - Ovvio che si. Anche se era stanca era intenzionata ad iniziare le ricerche.

    [ ... ]

    La Fuyutsuki venne condotta nel villaggio di contadini per poter aiutare nelle ricerche. Si sentiva emotivamente coinvolta nelle indagini, e ciò poteva essere un'arma a doppio taglio. Per orgoglio aveva scelto di non concedersi una pausa, nonostante il viaggio era stato piuttosto faticoso per il suo corpo. Non poteva perdere tempo. Secondo le informazioni che aveva ottenuto Ai si era fermata al piccolo villaggio, ma nulla era certo. Quindi cercare le sue traccie o almeno quelle dell'Arena del Purgatorio poteva essere un buon inizio. Non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione.
    Fu abbastanza facile individuare il centro cittadino in quell'agglomerato di capanne. Intorno all'umile centro abitativo c'erano campi coltivati e pascoli per il bestiame. La maggior parte delle casupole aveva un tetto fatto di paglia e solo le strutture che si avvicinavano alla piazzetta centrale erano costruite con mattoni. Inoltre il centro cittadino, se così poteva essere definito, era punto di ritrovo di giovani madri e contadine che con pesanti brocche dietro la schiena o sulla testa s'incamminavano verso l'unica fonte d'acqua potabile nei paraggi, il pozzo. Alcuni bambini correvano nei campi, seguiti dalle urla e i rimproveri dei contadini, temendo che rovinassero i germogli appena piantati.
    Tutto sommato era un villaggio molto tranquillo e povero. Anzi la stessa Ayuuki si stupiva che dietro questa apparente tranquillità c'era una bisca clandestina con un Arena e degli incalliti scommettitori. Non appena venne lasciata in prossimità della strada principale del piccolo villaggio la ragazza ne approfittò per concedersi una piccola pausa. - Pfff! Sono esausta! - Iniziò a lamentarsi, ben consapevole o nella speranza di non essere udita nè da Atasuke e nè dalle due bambine. Lasciò scivolare la schiena su un muro di pietra e si chinò sulle ginocchia per riprendere un pò di fiato. Inspirò ed espirò profondamente per allontanare la stanchezza. Ma non aveva dimenticato la sua missione.
    Dopo alcuni minuti riuscì ad alzarsi e si addentrò nella quotidianità del villaggio. Mentre i campi venivano arati, in un vicoletto in prossimità del pozzo centrale notò che erano state costruite delle bancarelle e dei banconi. Sembrava un mercatino. - Ahw! Sicuramente qui troverò qualcosa. - Essendo un villaggio di umili contadini l'unico posto di ritrovo, oltre la piazzetta, poteva essere il mercato. E qui solitamente circolavano pettegolezzi, maldicenze, informazioni e dicerie. Quale posto migliore per cercare informazioni?
    Gli occhi cristallini di Ayuuki si soffermarono sulla frutta e verdura fresca e di qualità esposta sui banconi. C'erano anche uomini che urlavano alla folla per vendere il proprio bestiame. Abili donne che intrecciavano copricapi o filavano la lana. Insomma c'era di tutto e la ragazza dimenticò per un attimo la stanchezza per concentrarsi sul variopinto mercato.
    - Yaah! Onigiri! - Una donna dietro ad un bancone posto sulla strada preparava dello polpette di riso ripiene di verdure. - Ohayoo! Ne vorrei una. - In effetti il viaggio le aveva messo un pò di appetito. - Ecco a te! - Rapidamente ne preparò una per la Fuyutsuki e gli e la porse gentilmente. - Arigatou! - Addentò con gusto la palla di riso, dopo aver consegnato un sacchetto con il denaro richiesto.
    Ma non si era offerta di cercare indizi sulla posizione dell'Arena del Purgatorio? Con avidità continuò a riempirsi lo stomaco e tra un boccone e l'altro decise di parlare un pò con la donna dietro al bancone, visto che la stava osservando con aria incuriosita. - Sono appena arrivata al villaggio. E mi chiedevo se c'è un posto dove dormire.. una locanda o una bettola? - Solitamente erano i posti più malfamati e dove poteva trovare qualche informazioni sull'Arena clandestina. - Di solito quanto villaggio è sempre così tranquillo? - Chiese con altrettanta curiosità senza nominare direttamente il luogo che intendeva trovare. Era estroversa ed ingenua, ma non stupida.


     
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19 replies since 19/11/2015, 01:19   354 views
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