Buon sangue mente eccome

Free per Sho, Oda e Keiji

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Sangue amaro ma buon sangue
    Capitolo Primo


    Atto I
    Agognato Riposo †

    Dopo una notte a dir poco movimentata, una mattinata all'insegna della più fervida fantasia nonché abilità di togliersi dagli impicci, un pomeriggio estenuante in viaggio ed un calar della sera speso nell'attesa, ero finalmente giunto a Konoha. Sebbene Sho si fosse dimostrato un giovane compagno di viaggio discreto e nient'affatto invadente, il fatto che fossi stato spogliato della mia amata Saruhyondo mi faceva sentire così solo e abbandonato al mondo che la sensazione di malinconia e stanchezza si accentuarono ancora di più. « Posso chiederti, Sho, di introdurmi al mio alloggio? Ho troppa stanchezza addosso per sostenere anche solo il più breve ed informale dei dialoghi verbalizzanti. » dissi al mio accompagnatore, accennando un sorriso. L'idea di incontrare l'Hokage in quegli abiti, con quella fermezza mentale mi faceva rabbrividire. « Necessito anche di pulire un po' i miei abiti, come puoi ben vedere. » aggiunsi, facendo una sorta di spallucce, dopo essermi squadrato da testa ai piedi. Avrei a quel punto seguito Sho per il resto della giornata, sperando che, almeno questa volta, accogliesse le mie parole e mi facesse davvero riposare, non come aveva detto - ma non fatto - durante il pomeriggio.

    [...]


    Quando arrivammo a casa di Sho appresi che non abitasse da solo o con la famiglia ma con suo fratello, che si presentò dicendo di chiamarsi Oda. « E' un piacere, Oda, io sono Keiji. » Poco prima il ragazzo aveva accennato alla cena, cosa che mi fece venire un certo languorino; in quel momento ero sospeso tra la necessità di riposarmi e la voglia di mangiare un boccone. Il mio innato senso di educazione mi costrinse a sedermi a tavola con i due fratelli, ad una sola condizione, però: « Posso mettere a lavare questi vestiti e presentarmi con qualcosa di più comodo? »
    Rapidamente mi fu indicata la mia camera, vi entrai e chiusi la porta dietro le mie spalle. Mi tolsi il cappotto cerimoniale completamente insanguinato e lo poggia per terra cercando di sporcare il meno possibile. Lentamente poi, inizia a togliermi i bendaggi dal volto, dalle braccia ed infine dal petto e le riposi anch'esse col cappotto. Mi riaffacciai dalla porta, decisamente imbarazzato, dicendo « Siamo andati via da Kiri di fretta e furia, a ben pensarci, non ho nient'altro da potermi mettere. Risulterei troppo sfacciato se vi chiedessi un cambio pulito? In tal caso, però, vorrei anche farmi una doccia, prima, per non imbrattare niente. »
    L'alternativa era andare a tavola a petto nudo, cosa che sarei stato costretto a fare, in caso di declino della mia richiesta.

    [...]

    Felice nella pulizia dei miei nuovi abiti o nella frescura dell'assenza di questi, mi sarei seduto a tavola con i due fratelli, iniziando a gustare il pranzo preparato dall'appena conosciuto Oda. Non era male, seppur un po' insipido, decisamente insipido; il ragazzo mi sembrò poi decisamente agitato, come se qualcosa lo stesse turbando, assorto nei suoi pensieri. Era molto diverso da Sho. Stavo tagliando il secondo boccone della mia cena e prendendo un po' di riso quando un suono squillantissimo destabilizzò la mia ritrovata calma. Forse per via della stanchezza che avevo in corpo, forse per via della concentrazione che lentamente stava abbandonando le mie membra, il mio cervello interpretò il rumore del campanello come la campana d'allarme dell'Esercito Maeda. Prontamente mi alzai in piedi brandendo coltello e forchetta come se fossero due spade e, mettendomi in guardia, lanciai indietro la sedia facendola cadere. « Che diavolo succede!? » dissi a voce decisamente alta. « Camerati, non facciamoci cogliere impreparati! » aggiunsi, completamente immerso nella precedente vita militare. Terminata la frase realizzai subito l'ambiguità della situazione, sentendomi incredibilmente in imbarazzo. Quando poi l'ospite si avvicinò, mi resi immediatamente conto dello scherzo che mi aveva giocato il mio sesto senso.

    Le posate mi caddero di mano, cadendo a terra in una danza metallica.




    Legenda


    Narrato
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    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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