Buon sangue mente eccome

Free per Sho, Oda e Keiji

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    Sembrava impossibile ma ce l'avevamo fatta, eravamo entrati a Konoha dopo aver superato i controlli del guardiano, mi sentivo felice di essere di nuovo a casa, anche se avevo una strana ed insolita voglia di gustarmi un drink.
    Il mio compagno di viaggio era visibilmente stanco ed afflitto dalla separazione dai suoi beni alla quale era stato costretto da Atasuke.

    -Vedrai che ne avranno buon cura e che li riavrai come nuovi, mi prendo personalmente il compito di assicurarmi che sia così.-

    Gli dissi sorridendo.

    -Certo! Ti ospiterò da me, non è un castello ma per riposarti andrà più che bene, da Raizen andremo una volta che ti sarai ripreso.-


    Così dicendo mi diressi verso la mia dimora, Oda sapeva che sarei rientrato oggi, quindi probabilmente sarebbe stato a casa a prepararmi da mangiare, una cosa gentile, certamente, ma sconveniente in quel particolare momento.
    Volevo tanto bene a mio fratello, ma tra quello e presentarlo a qualcuno vi era una gran differenza, soprattutto in casa nostra, dove avrebbe sicuramente espresso al massimo la sua follia con discorsi di demoni e fantasmi.

    [...]



    Aprii la porta e feci cenno a Keiji di entrare, mi tolsi le scarpe ed allungai la testa verso la cucina, da dove avevo sentito provenire un rumore, vidi così Oda intento a cucinare, come avevo previsto.

    -Oda sono a casa, abbiamo anche un ospite.-

    Dissi avanzando verso mio fratello ed indicandogli il kiriano.

    -Lui è Keiji, è qui per questioni amministrative , roba noiosa, starà da noi fintanto che rimarrà a Konoha.-

    I due si presentarono in maniera normale, il che mi fece fare un respiro di sollievo, dato l'aspetto di Keiji, completamente insanguinato, non mi sarei stupito se Oda lo avesse preso per un demone e cercato di esorcizzare.
    Condussi quindi il mio ospite verso il bagno per permettergli di darsi una ripulita e gli portai dei vestiti vecchi di mio fratello, erano circa la sua misura data la stazza di Oda, anche se non gli fossero entrati precisi poco importava, mi pareva di essere stato comunque abbastanza ospitale.
    Aspettai quindi che Keiji finisse nel bagno prima di farmi anche io una doccia, potevo non essere cosparso di quel liquido cremisi come lui, ma certo era che anche io avevo dovuto affrontare un lungo viaggio, questo certo non mi faceva profumare di rose.

    [...]



    Mi sedetti a tavola una volta che il pranzo fu ultimato, mi bastò un boccone pr capire che Oda aveva fatto qualcosa che non andava, il piatto era estremamente insipido, non è che c'era poco sale, non ce ne era affatto.
    Se si fosse trattato di una qualsiasi altra persona avrei pensato ad una svista, una semplice distrazione, ma era mio fratello quello in balle, lui e le sue folli credenze mi erano ben noti, e se non aveva messo il sale , sapevo che era perché aveva paura della sfortuna.
    Strinsi gli occhi fino a ridurli a fessure mentre guardavo Oda, non volevo certo approfondire la questione con un ospite lì davanti, sarebbe venuta fuori una discussione ai limiti della follia, di quello ne ero cosciente, mi limitai quindi a far capire a mio fratello che sapevo che c'era qualcosa di storto nel suo comportamento e che, prima o poi, me lo avrebbe dovuto spiegare.
    Mi alzai da tavola per prendere il sale, anche se Keiji non aveva espresso opinione sul pasto era palese che ne volesse un po' anche lui, probabilmente le sue buone maniere gli avevano però impedito di farlo presente.
    Neanche il tempo di arrivare alla saliera che il campanello squillò con una modalità inconfondibile, Oda mi guardò con occhi di ghiaccio, sapevo che sarebbe toccato a me aprire.
    Intanto il ninja della nebbia mi dimostrò di essere assai più stanco di quanto pensassi, delirando in preda a quelle che ritenni visioni scatenate dal perforante ed insistente suono del campanello.

    -Ahahahah keiji non ti preoccupare, è solo mia madre, quelli che si devono preoccupare, purtroppo, siamo io e Oda!-

    Così dicendo mi diressi alla porta, ma solo dopo aver messo la saliera su tavolo, davanti a mio fratello.

    -Ciao mamma, che inaspettata sorpresa.-

    Dissi una volta trovatami davanti mia madre, con un sorriso fin troppo fasullo.

    -Prego entra, stavamo mangiando, abbiamo un ospite stasera, cose ninja che non ti sto a raccontare.-

    Introdussi quindi mia madre nella sala da pranzo.

    -Mamma, Keiji. Keiji, questa è mia madre.-

    Un attimo di assoluto silenzio invase la stanza, non potevo sapere che quello che sarebbe accaduto dopo avrebbe completamente sconvolto la mia vita.
     
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