Gourmet Hunter

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  1. Mberu
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    Gourmet Hunter

    Mister Muscolo




    HIROOOOO!!

    Come per incanto, per merito di mia madre, venni catapultato in quell’orrida accozzaglia di eventi che molti chiamano “vita”.
    Nel tentativo di controllarmi, strinsi le coperte, presi fiato e finalmente fui pronto per ribattere.

    Cose c’è mamma? Stavo dormendo..

    A rispondermi non fu la voce della donna che tanto gioiosamente mi aveva svegliato, ma i suoi inconfondibili passi che con poca leggiadria percorrevano la scalinata che l’avrebbe condotta alla mia stanza. Consapevole dell’inevitabilità degli eventi, decisi di affrontare di petto la questione. Mi voltai verso la porta, rimanendo comunque disteso a letto. Qualche secondo dopo entrò mia madre, con il grembiule leggermente sporco.

    DEVI SVEGLIARTI!
    BUNZO HA BISOGNO DI TE!


    Mentre lei riprendeva fiato, mi misi seduto sul letto e inspirai profondamente un'altra volta.

    Mamma… mamma… mamma..

    Dissi scandendo progressivamente le parole con tono più alto e lento.

    NON VEDI CHE SONO SVEGLIO?!
    TI AVEVO GIA’ DATO RISPOSTA PRIMA CHE SALISSI LE SCALE.
    POI CHI DIAMINE E’ BUNZO?
    MA SOPRATTUTTO, CHE CAZZO URLI?


    Alla violenza della mia risposta, mia madre prima restò a bocca spalancata come un allocco per qualche secondo, poi scoppio in un pianto simile a quello di un cane. Gli occhi mi rotearono per istinto.

    Sigh..lo sapevo io… sigh non sarei mai stata in grado di educarti per bene sigh

    Nuovamente roteai gli occhi senza volerlo.
    Mi avvicinai con passo lento, lo stesso passo di chi rivive la stessa situazione ogni giorno e che ogni giorno non si riesce a capacitare di come tutto ciò si possa verificare.
    Con le mie braccia che giorno dopo giorno diventavano più vigorose, cinsi mia madre in un abbraccio consolatorio.

    Suvvia mamma che c’entra ora questo..

    Si invece è così sigh.. ultimamente mi rispondi sempre male sigh.. sarà l’adolescenza ma io non ce la faccio..

    Non è che forse invece tu stai entrando in meno pausa?

    Un risolino mi venne spontaneo

    Ma come ti permetti?!

    Disse dandomi quello che difficilmente si potrebbe definire un colpetto sul petto.

    Eh daaai! Stavo solo scherzando!
    Se ti rispondo in quel modo è perché tu ogni giorno mi svegli urlando!


    Io lavoro dalla mattina alla sera!

    Embè? Se potessi anche io lo farei! Ma ciò non significa che ti sveglierei urlando, si può comunicare anche con un tono di voce più basso sai? A proposito, che mi dovevi dire?

    Calmatasi, mia madre ruppe l’abbraccio e allontanandosi leggermente si asciugò il volto.

    ..Bunzo, un cliente che spesso viene all’onsen e che possiede un ristorante ha avuto un problema.
    Tempo fa gli diedi la tua disponibilità pe..


    Grazie per avvisarmi sempre in tempo

    La tua disponibilità per dare una mano, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno.
    Poco fa è arrivato un messaggio che diceva che a causa della tempesta della settimana scorsa, il carico di merci contenente i vari ingredienti che servivano a Bunzo è andato perso. Per non lasciare l’attività per troppo tempo chiuso, questo rispettabile signore necessita di qualcuno che vada a caccia di qualche animale o che gli prenda questa o quel tipo particolare d’erba.. niente di difficile o pericoloso.. almeno spero..


    La cosa mi stuzzicò parecchio, innanzitutto avrei potuto gustare qualcosa di prelibato data la situazione e in secondo luogo tutto ciò mi avrebbe permesso di mostrarmi utile agli occhi di mia madre.

    Va bene per questa volta ti perdono.
    Non mi sembra una cosa troppo impegnativa, dove si trova il ristorante?


    Mamma si allontanò nuovamente di qualche passo, avvicinandosi alla parete dov’era affissa una mappa.

    Dovrebbe trovarsi più o meno qui, non troppo distante dal villaggio comunque.

    Ok d’accordo, mi preparo e parto subito.

    Mia madre allora si avvicinò nuovamente e mi diede un forte bacio sulla guancia, tenendomi il capo stretto fra le mani.

    Bravo mio figlio! Così ti voglio, non come quando passi le giornate a fare flessioni o strani esercizi..

    Subito dopo imboccò l’uscita della stanza, senza quasi darmi la possibilità di replicare.

    Beh veramente è proprio questo quell… oh lasciamo stare..

    Immediatamente iniziai con i preparativi, per quanto non sembrava una cosa che necessitasse di particolari accorgimenti, preferi portarmi il mio intero equipaggiamento, eccezion fatta per il mantello. Dopo essermi lavato, vestito e munito di tutto il necessario, scesi sotto, nella zona giorno della casa. La nonna come sempre ricamava o faceva l’uncinetto, non che avessi mai imparato bene la differenza. Mentre mamma stava ultimando i preparativi per uscire.
    Presi quindi un dolcetto avanzato dal giorno precedente, salutai la nonna e uscì di casa con la mamma. Le nostre strade si divisero però quasi subito dato che eravamo diretti in zone opposte.

    In bocca al lupo! E si prudente, mi raccomando!

    Mamma sono un diavolo di shinobi, ho tipo tante lame, sputo palle di fuoco con un raggio di svariati metri e ancora ti preoccupi!

    Sono pur sempre tua madre!

    Non volendo continuare oltre la discussione, la baciai sulla guancia in segno di saluto, non prima di aver sbuffato e roteato gli occhi per l’ennesima volta per quel giorno.

    Il viaggio non fu particolarmente degno di nota. Era una bella giornata invernale, con il fresco che pungeva la pelle e che stimolava a sgranocchiare qualcosa, cosa che facevi con il dolcino che avevo preso in precedenza. Arrivato nella zona intorno alle 9 iniziai a chiedere in giro a qualcuno che mi sembrava del luogo e dopo qualche minuto ancora, finalmente giunsi a destinazione.

    Il locale sembrava abbastanza rustico, era costruito principalmente con legna appartenente ai boschi limitrofi e pitturati o di amaranto o lasciati al colore naturale. Una grossa insegna campeggiava al centro del tetto spiovente: Ace of Queen.

    Se questo Bonzo ha chiamato così il locale sono curioso di scoprire come avrà chiamato il suo cane

    Un rumore però mi distolse dal particolare nome.
    Sembrava come qualcosa di duro che impattava ciclicamente contro del legno.
    Girando intorno al locale mi accorsi subito che a produrre il rumore era qualcuno che stava tagliando la legna, ma quando lo vidi, rimasi a bocca aperta. Sino ad allora, in quasi 15 anni di vita, non mi era mai capitato di vedere una persona come quella.
    Accortosi anche lui di me cercò di capire chi fossi, una volta notato il coprifronte mi fece un cenno con la mano.

    EHI!

    Vedendo che io non mi muovevo a causa dello stupore, piantò l’ascia sul ceppo e si mise a correre verso di me.
    Arrivato a circa un metro e mezzo da me assunse una strana posizione, mettendo ben in mostra le sue particolare caratteristiche fisiognomiche dato il suo essere a petto nudo.


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    IO SONO BENZO!
    E TU DOVRESTI ESSERE HINZO, PIACERE DI CONOSCERTI!


    Il timbro della sua voce mi colpì come un fulmine, facendomi rincretinire per qualche secondo.
    Lo conoscevo da qualche attimo e prima mi aveva lasciato a bocca aperta per quanti muscoli possedesse e poi mi aveva reso al limite della sordità a causa del suo timbro di voce.

    Ehm.. Piacere di conoscerti Benzo.
    Io sono HIRO


    Dissi facendo un piccolo inchino e scandendo bene il mio nome

    OH HIRO, CERTO CERTO..
    BEH LA TUA AMICHETTA DOV’E’?


    Ormai avevo perso le speranze, quella giornata era iniziata all’insegna delle urla con mia madre e probabilmente sarebbe finita con Benzo che mi portava all’ospedale con le orecchie sanguinanti.
    La sua domanda però destò la mia curiosità. Spostando il peso da una gamba all’altra e mettendo le mani ai fianchi lo guardai con fare interrogativo.

    Amichetta? Mia mamma non è venuta.. pensavo che lo sapesse

    Anche Benzo mi guardo con aria interrogativa, poi scoppio a ridere

    AHAHAAHAHAH

    Alle sue spalle, in mezzo alla foresta, la cima di un albero veniva giù, forse a causa della poderosa risata del gigante pelato.

    MA NON PARLAVO DI TUA MADRE.
    DOVREBBE VENIRE UN’ALTRA RAGAZZA DI KONOHA.
    FREQUENTA ANCORA L’ACCADEMIA MA SI CONOSCE CON MIA FIGLIA, PENSAVO AVESSTE FATTO STRADA INSIEME


    No veramente non ne sapevo nulla, che brutta figura..
    Probabilmente mi odierà per non averle fatto compagnia o comunque per non averla aspettata dato che sono di un grado superiore al suo..


    OH TRANQUILLO, LE DONNE D’OGGI SE LA SANNO CAVARE ANCHE MEGLIO DI NOI UOMINI.
    A PROPOSITO, MENTRE CHE ASPETTIAMO L’ALTRA RAGAZZA TI FACCIO CONOSCERE MIA FIGLIA.
    AMOREEEEE VIENIII C’E’ HERO!


    Hiro….
     
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17 replies since 4/12/2015, 22:58   209 views
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