Gourmet Hunter

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  1. **Kat**
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    III ~ Il viaggio sulle pendici del monte: Sulle traccie del cinghiale


    I

    l locale di Benzo-san era rimasto negli anni identico, a parte qualche miglioria e cambio di disposizioni. Inevitabilmente il suo sguardo continuava ad andare verso quel tavolo in prossimità delle cucine. Era il loro posto speciale, dove le due sorelle Fuyutsuki si riunivano per trascorrere un po’ di tempo insieme. Da quando Ai era diventata Chuunin era sempre molto impegnata. Rimase a fissare quel punto per parecchi minuti, quasi disinteressandosi alla spiegazione dello Chef. Quel luogo continuava a rievocare dolci e dolorosi ricordi nell’aspirante Kunoichi. Era impossibile per lei rimanere indifferente. Aveva evitato per troppo tempo l’Ace of Queen proprio per questo motivo.
    Ma il suo percorso di vita e da Kunoichi le aveva insegnato che in alcune situazioni era indispensabile nascondere le proprie emozioni e portare a termine i propri obbiettivi. Un Ninja non mostrava mai i propri sentimenti in missione. E con questo precetto accademico ben stampato in testa ignorò quelle fugaci immagini di Ai per poter prestare attenzione alle parole di Benzo-san.
    L’uomo si esibì in strane e buffe pose, mostrando ancora una volta i suoi muscoli ed andando orgoglioso della sua ricetta. Ayuuki sembrava un po’ perplessa a riguardo, visto gli ingredienti così pericolosi e letali. Ma lo sguardo sereno e rassicurante di Sachi-chan la fece ricredere sulle proprie titubanze. - Esattamente! È importante che alla Sagra della Sequoia riusciremo a presentare il nostro piatto migliore. Infatti parteciperemo ad una gara di cucina con altri ristoranti e chioschi della zona. E chi riesce ad ottenere maggiori consensi dalla giuria avrà dei finanziamenti dal Paese del Fuoco. - Gli occhi violacei della ragazza iniziarono a brillare. Stavolta non sembrava così diversa dal padre. - È la nostra occasione per recuperare le perdite degli ultimi mesi! - Insomma la missione che stavano affidando ai due “shinobi” era piuttosto seria per questa famiglia.
    E nel rispetto dell’antico legame d’affetto che la legava a Sachi-chan e a quel ristorante decise di accettare ad occhi chiusi la mini-missione, anche se era piuttosto pericolosa. La sua esperienza oltre le mura del villaggio era piuttosto nulla e non aveva mai partecipato ad un combattimento reale. Quelle bestie dei boschi potevano essere letali per una studentessa Accademica. Sospirò leggermente ed annuì alle parole di Hiro.
    Intanto la figlia di Benzo-san si alzò dal tavolo per poter recarsi nelle cucine del locale e recuperare due zaini in iuta e una mappa. Ritornò con il suo solito docile e sereno sorriso. - Ecco a voi! - Lasciò al padre il compito di dare le ultime direttive.
    - No. Possiamo andare! Augurateci buona fortuna.. a presto! - Sperava di non morire avvelenata da un gigantesco serpente o caricata da un aggressivo cinghiale. Ma non poteva lasciare in balia del destino Sachi-chan e Benzo-san. Era pronta a rischiare la vita pur di salvare quel posto tanto caro ad Ai. - Yahhh! Dorayaki! Arigatou… Arigatou! - Stavolta non riuscì a trattenersi, tanto che abbracciò l’energumeno per la sua estrema gentilezza. Era sempre stato un gigante dal cuore d’oro. Un motivo in più per aiutarlo.
    Ayuuki uscì insieme al Genin dal locale per recuperare il carro in legno, che presumibilmente serviva a trasportare la grossa mole del cinghiale. Secondo le leggende locali il re della foresta pesava più di una tonnellata, ma l’aspirante Kunoichi era convinta che fosse un’esagerazione dei residenti. Mentre s’incamminarono per raggiungere il monte indicato sulla mappa, il ragazzo decise di presentarsi e rompere il ghiaccio. - Una famiglia di pescatori? Ahw! Allora sai pescare? - La ragazza era sempre stata molto socievole, anche se l’idea di parlare della sua famiglia non la entusiasmava più di tanto.
    Improvvisamente il suo volto s’imporporò proprio come all’Inaugurazione del Dojo di Atasuke-sama. A quanto pare il Genin era riuscito a ricollegare il suo viso a quell’evento. Non era passata inosservata come desiderava. - Ehm.. Esattamente. - Iniziò a guardarsi intorno piuttosto evasiva. Non andava fiera per la figuraccia che aveva fatto al Dojo. Cadere come una ragazzina distratta e con la testa tra le nuvole non rendeva onore alla sua famiglia. - Comunque appartengo alla casata dei Fuyutsuki. Abbiamo una villa nella periferia di Konoha e siamo sempre stati una famiglia di Shinobi e Kunoichi! - Ovviamente non fornì troppi dettagli sul suo conto. Il tradimento di Ai Fuyutsuki era risaputo nelle mura del villaggio, quindi non preferì aggiungere altro. Almeno riguardo alle sue origini. Era un argomento delicato.

    [ … ]

    La conversazione con Hiro-kun però fu molto piacevole. Era un ragazzo solare ed intraprendente, infatti decise di condurre tutto da solo il carro. La ragazza non fece nessuna opposizione, anzi lo affiancò per poter continuare la loro interessante conversazione. - Quindi sei un Genin? - Chiese con un pizzico di curiosità cercando d’individuare sul suo abbigliamento la lamina di metallo con l’effige della foglia. - Dov’è il Coprifronte? - Lei stava studiando davvero tanto per poterlo ottenere. Era il sogno di ogni studente dell’Accademia ottenere quella fascia di metallo e il diploma. Sperava di concludere presto gli studi.
    - Come mai hai scelto di diventare uno Shinobi? E non seguire il lavoro dei tuoi genitori? - Poteva essere una domanda piuttosto personale, ma tra una chiacchiera e una risata era il momento di rompere il ghiaccio definitivamente ed iniziare a conoscere il ragazzo. Aveva una chioma rossa e più o meno erano coetanei. Era poco più alto di lei e le infondeva positività. Abbozzò un sorriso per incoraggiarlo a parlare, sperando di non essere troppo inopportuna ed invadente. In effetti lei sulla sua famiglia era stata piuttosto evasiva.
    Raggiunta le pendici della montagna indicata da Benzo-san i due ragazzi decisero di concedersi una pausa. Affiancò il rosso sul carro ed aprì il suo cestino con i Dorayaki. Iniziò a mangiarne uno senza perdere di vista la natura che la circondava. Si concedettero un po’ di riposo e in questo frangente Ayuuki iniziò ad osservare i rigogliosi cespugli ricolmi di bacche che fiancheggiava il sentiero, gli alberi secolari che creavano ombre sul verde prato e piccoli roditori o lepri che si rifugiavano nelle loro tane sotterranee. La ragazza si sdraiò sul prato per un po’.
    - Concordo! - Era il momento d’iniziare la missione. La Fuyutsuki ascoltò attentamente il piano del Genin e rimase piacevolmente colpita per le capacità organizzative del rosso. Insomma non si aspettava che il ragazzino fosse così meticoloso e serio. Annuì ad ogni singola parola. - Va bene. Cercherò il cinghiale, anche se non appena sarò riuscita a catturarlo.. dovrò attendere te con il carro. Non credi che debba portarlo io? - Chiese attendendo una sua decisione. Infondo con o senza il carro era costretta a ricongiungersi con Hiro per poter recuperare i funghi allucinogeni insieme. Lasciò la decisione al Genin ed annuì ancora una volta alle sue parole. - Hiro-kun! Non pensavo che eri così meticoloso sai? Seguirò il tuo piano. - Il coetaneo si stava dimostrando un buon “capo team”.
    Si sorprese non appena un filo di Chakra unì le loro bocche tramite un’abilità peculiare del ragazzo. Gli occhi cristallini della studentessa cercarono d’intravedere il flusso di chakra, ma essendo invisibile dovette affidarsi ancora una volta nelle mani di Hiro-kun. - Ahi! Buona caccia.. e stà attento! - A questo punto ogni parola era superflua. Preferì mettersi in cammino con o senza il carro, a seconda della decisione del rosso.

    [ … ]

    Percorse con calma e senza fretta il sentiero che le era stato indicato da Hiro-kun, mantenendo comunque una certa cadenza nel passo. La strada in alcuni punti era appena visibile, visto che la natura prendeva il sopravvento con grosse radici di alberi secolari e buche scavate da qualche animale del bosco. Tenne gli occhi ben aperti, anche se solitamente nessuna creatura si spingeva oltre la rigogliosa vegetazione di quel Bosco ai confini del Paese del Fuoco.
    Ayuuki sfruttò l'abilità del Genin
    Arte della Comunicazione [1]
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un contatto tra due ninja in contatto visivo attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare entro un chilometro. A causa della sua inconsistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile. Sono parlare sia l'utilizzatore che il destinatario. Per trasmettere la voce è necessario emettere suoni.
    (Mantenimento: ¼ Basso per ogni 250 metri)
    per poter comunicare la sua posizione. - Anche io sono arrivata. O almeno credo! - Un po’ incerta. Non aveva contato i passi o i metri che aveva percorso, ma più o meno aveva raggiunto il punto prestabilito. Attese conferme dal ragazzo prima di avventurarsi lungo le pendici del monte. Il terreno era piuttosto ripido in alcuni punti, e gli alberi si alternavano costantemente lungo il cammino. Alle orecchie dell’aspirante Kunoichi sopraggiunsero i cinguettii degli uccelli e il fruscio delle fronde degli alberi mossi dal vento autunnale. Anche qui il colore predominante era il giallo, a parte alcune piante sempreverdi. Era un luogo piuttosto tranquillo.
    Almeno fino a quando non notò i segni di un animale. Una sequoia era stata abbattuta dal passaggio di qualcosa molto grosso. E in prossimità di alcune conifere c’erano segni di artigli lungo il duro tronco. - Uhm? - La Fuyutsuki si chinò per cercare di riconoscere le impronte lasciate dall’animale. Sembravano quelle di un cinghiale. Sfruttò ancora una volta l’arte della comunicazione di Hiro-kun per avvertirlo dei suoi spostamenti. - Mi sposto verso Est. Credo di aver trovato delle impronte.. sono enormi e i segni sul tronco di un Pino mi lasciano ben sperare che si tratta proprio di un cinghiale! - Forse gigante, ma era pur sempre un cinghiale.
    Cercò quindi di seguire le imponenti orme lasciate dalla creatura quadrupede. Avanzò con passo felpato, scostando arbusti e cespugli con le mani per non perdere la pista ed evitare di creare troppo rumore al suo passaggio. Chinò leggermente la schiena in avanti e le gambe nella speranza di essere meno visibile da eventuali predatori. Passo dopo passo sentiva l’ansia crescere. Quelle impronte erano davvero gigantesche.

    [ … ]

    Intanto Hiro-kun, dall’altro lato delle pendici del monte, continuava a cercare indizi sulla posizione del famigerato serpente descritto da Benzo. La vegetazione lungo il percorso era piuttosto rigogliosa, soprattutto i cespugli ed arbusti sparsi sulle radici degli alberi dalle foglie ingiallite. Il fogliame che si accumulava sulla fresca erba era il perfetto nascondiglio per un rettile, come i massi che si trovavano lungo le pareti rocciose del monte.
    Improvvisamente la fortuna girò in favore del Genin di Konoha, che notò un solco sul terreno e il fogliame di circa un metro di diametro. Sembrava la tipica scia che si lasciava un serpente alle spalle e dalla grandezza c’erano buone probabilità che si trattava proprio del rettile che stava cercando. Quelle sinuose impronte continuavano fino alla base di un albero completamente spoglio. Il solco si fermava in un cespuglio ricolmo di bacche rosse. Osservando attentamente Hiro potè notare che c’erano frammenti di pelle ovunque. L’ofide aveva appena fatto la muta.


     
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