Allievo contro Maestro [Pt. 1]

Ma dov’era?
Lo avevo cercato fra tutti i documenti della mia piccola scrivania, nella libreria che ospitava i romanzi rosa di mamma, sotto al letto, chiesto alla nonna, insomma avevo guardato da per tutto.
Al di là dello scopo per cui lo stavo cercando, non potevo aver perso il documento che certificava il mio passaggio a Genin!
Alle mie orecchie giunse però il classico suono di chi apre la porta, si leva le scarpe, continuando con le classiche pratiche di un lavoratore tornato a casa dopo una giornata di lavoro.

Finalmente!

Mia madre, pur essendo quella che passava meno tempo in casa a causa del lavoro, era colei che conosceva sempre l’esatta ubicazione della stragrande maggioranza degli oggetti presenti, tutto ciò aveva dell’incredibile. Rappresentava la mia ultima chance di trovare il mio diploma.
Rapidamente andai in corridoio e scesi le scale. A giudicare dal rumore di acqua che scorreva doveva trovarsi in bagno a lavarsi le mani.
Virai, passando davanti alla nonna, la quale, inutile dirlo, stava ricamando.

Hiro!
Sono proprio contenta di vederti, ti ho portato una cosa!

Oh grazie mille mamma,
Ma devo mandare una lettera a Kiri e mi servirebbe il mio diploma, sai dov’è finito?

Mia mamma si asciugò le mani su un asciugamano e mi guardò sbuffando.

Uff.. sei sempre il solito ingrato..

In effetti aveva ragione, ero troppo impegnato su me stesso, a portare avanti i miei obiettivi al posto di rendere grazie per il pensiero che aveva avuto nei miei confronti.

Hai ragione scusa..

Dissi leggermente amareggiato

Cosa mi hai portato di bello?

Mia mamma mi sorrise come una bambina a cui hanno fatto un regalo che attendeva da tanto.

Vieni!

Uscì quindi dal bagno e mi costrinse a seguirla sino all’entrata. Dove, tutto impacchettato, c’era quello che somigliava essere un quadro.

Cos’è?

Al posto di chiedermelo apri!

Non volendole disubbidire, presi il pacchetto e lo aprì, scoprendo che sotto la carta regalo si celava il mio diploma incorniciato.
Dovetti dare fondo a tutte le mie capacità da attore per sembrare entusiasta e non urlarle contro che avevo perso un pomeriggio intero alla ricerca di questo benedetto foglio di carta.

Oh mamma ma sei sempre così gentile con me!
Grazie davvero.. questo significa molto per me

Non volendo dare beneficio del dubbio, l’abbracciai.

Figurati miglio mio!

Una volta finito con i convenevoli, passai dalla cucina, facendo una scenetta con la nonna, in cui io mi mostravo entusiasta del regalo e la nonna interessata. Finito anche con questo teatrino, salì rapidamente le scale, misi il diploma sulla scrivania ed iniziai a leggerlo, alla ricerca del nome che cercavo.

Ryuu Mizukiyo

Eccolo qui!

Purtroppo per me non ricordavo completamente il suo cognome, probabilmente non me lo aveva manco mai detto. Presi quindi un foglio ed iniziai a scrivere.



Finito di scrivere la lettera, la imbustai quindi inforcando le scarpe uscì di casa, andando a imbucare la lettera.

[…]

Finalmente era passata una settimana.
La conferma da parte di Ryuu era arrivata per come mi aspettavo.
Dovendo raggiungere le arene dell’accademia mi svegliai prima del solito. Mia madre ancora dormiva. La nonna invece, dormendo poche ore a notte, era quasi sicuramente sveglia, ma nel suo letto. Preparai tutto il mio equipaggiamento che ormai conoscevo come le mie tasche, presi il mantello che mi accompagnava durante i momenti più impegnativi ed uscì.
Fortunatamente il cielo era sereno, almeno non avremmo dovuto combattere sotto la pioggia.

Diamine non vedo l’ora!

Durante il tragitto non avevo fatto che immaginare come sarebbe stato il nostro incontro.
Dalla sua, Ryuu aveva l’esperienza, ma io ero migliorato molto dalla nostra ultima schermaglia.
In più avevo già avuto modo di conoscere alcune delle tecniche del Genin, che da bravo Kiriano, sfruttavano l’acqua. Motivo per cui, volendo mettermi in vantaggio sin da subito, avevo ben pensato di scegliere un’arena priva d’acqua. L’arena della montagna era però peculiare anche per altri motivi, in anzitutto si dice che spesso alcuni siano stati soggetti ad illusioni ottiche naturali, e fino ad allora io non ne avevo mai viste di rilevanti, in più c’erano tante altre chicche come un terreno fortemente soggetto a frane, cunicoli o profondi burroni.

Quando arrivai all’arena, Ryuu non si era ancora presentato.

Mh, spunterà anche questa volta con delle buste della spesa?

Nell’attesa, mi misi a girovagare un poco nella spaziosa costruzione accademica.
Il luogo che più mi piacque furono i cunicoli, decisi di aspettare lì Ryuu.
Più precisamente al centro di un cunicolo che faceva parte di una sorta di “8”.
Anche se non ero ben visibile, prima o poi mi sarebbe venuto a cercare.
In più se mi avesse chiamato urlando, avrei senza dubbio sentito e quindi risposto.

RYUUUUUU