La Fatale Debolezza dell'Hokage

Otafuku - Zona Mercantile

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  1. Boreanz
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    La guardia, un paffuto uomo con ispidi baffi neri, stava urlando come un ossesso, e non era colpa mia. Be'. Almeno non del tutto. Ero arrivato alle porte di Otafuku dopo un lungo viaggio: avevo attraversato il deserto della mia terra passando per le montagne a nord del villaggio e avevo proseguito attraverso il Paese del Fiume, fermandomi solo per l'occasionale imprevisto. Cacciare in terre straniere è una mia passione. Imparo ogni volta cose nuove: nel Fiume ho scoperto che abbattere una pecora è sbagliatissimo. Eppure non capisco: nel gregge dentro il recinto ce n'erano così tante. Nutrirsi di una che male può fare? Ho dovuto lavorare una settimana per ripagare il proprietario. Più che altro per le spese mediche. Quando mi è saltato addosso come una furia mi sono dovuto difendere, ma il mio difettuccio ha colpito ancora. Quando caccio, controllare il mio respiro e la mia forza mi viene naturale. Ma quando ho a che fare con altri esseri umani mi scordo completamente di tutto. È che mi perdo nella conversazione. In quel momento, il guardiano mi diede uno spintone.

    « Ti ho detto che prima di entrare devi identificarti! E PER TUTTA RISPOSTA TU MI BUTTI A TERRA?! »

    Uh. Noi gente del deserto siamo reticenti su queste cose. I nomi hanno potere. Sono una cosa privata. Un simbolo di fiducia tra due persone. In generale, io sono un tipo allegro e spensierato. Non ho problemi a regalare il mio nome al prossimo, se mi è simpatico. Ma se c'è una cosa che non sopporto è venire costretto a fare qualcosa. Per questo a Kiri mi sono intrufolato all'interno senza passare i controlli alle mura: per motivi a me sconosciuti, i guardiani tendono sempre a prendermi in antipatia ed a farmi fare le cose più assurde. Non si può razionalmente chiedere ad un cacciatore di separarsi dal suo coltello, o no?

    « Se cerchi rogne le hai trovate, ragazzino! », ringhiò l'uomo, puntandomi una lancia al ventre.

    E dire che per una volta non volevo finire nei guai. Il solo motivo che mi ha spinto a compiere questo viaggio - a parte l'amore sconfinato che provo per i viaggi in generale - è quello di indagare su una storia che ho sentito raccontare dagli anziani del mio villaggio. Quando ho toccato leggerissimamente la spalla della guardia, voleva solo essere un gesto amichevole, per spezzare la tensione! Ma, come ho detto, tendo a perdermi nella conversazione ed a dimenticarmi di controllare la mia forza. E così la guardia è rovinata a terra davanti ai miei occhi. Ho paura che questa volta l'incomprensione sia più grave di quella con l'allevatore di pecore.

    t0DqNtD

    « Uh. No, ehm, agente. », dissi, sollevando i palmi in un gesto pacificatore. « Sono di Suna. », tentai di spiegare, indicando il coprifronte fissato alla mia cintura. « Noi ci salutiamo così. Non volevo mancare di rispetto a nessuno. »

    La guardia non parve convinta. La lancia non indietreggiò di un millimetro dal mio ventre e, sul collo tozzo del suo possessore, mi parve di vedere una vena pulsare rapidamente. « I combina guai non sono i benvenuti ad Otafuku! Fa' retrofronte e ritorna tra le tue dune, moccioso, prima che ti sbatta dentro per un mese a pane e acqua. » Ahhh. Sono sinceramente dispiaciuto quando gli altri si arrabbiano così per colpa mia. Il problema è che succede più spesso di quanto vorrei, ovunque vada. Immagino che i guai abbiano una passione per me. Non me la prendo nemmeno se qualcuno mi insulta. Dopotutto, se li fa sentire meglio ben venga. Non è che mi danneggino, in ogni caso. Sospirai. Venire mantenuto da altri per un mese senza dovermi procacciare il cibo non suonava così male, ma ero troppo curioso di scoprire di più sulla storia della "debolezza fatale dell'Hokage" per fermarmi un mese intero.

    Abbassai lo sguardo sull'impugnatura della lancia. Baffi non mi sembrava malaccio, ma probabilmente sarei riuscito a disarmarlo, buttarlo di nuovo a terra e battermela all'interno del villaggio senza troppi problemi. In quel momento, benedetti siano i miei occhioni azzurri, captai alla mia destra un'altra presenza. Mi girai leggermente, abbastanza per scorgere il nuovo arrivato. Era un ragazzo più o meno della sua età, con capelli corvini di media lunghezza ed uno sguardo freddissimo. Un altro mio difetto è che mi piace fare scherzi. Più una persona sembra seria, o triste, o distaccata dagli altri, più mi piace prenderla in giro in qualche modo. Come avevo fatto con quella nanerottola di Juku all'ufficio delle poste di Suna. Non riuscii a resistere.

    « Non sono un combina guai, agente! Mi chiamo Jin. », protestai amabilmente, sollevando le mie sopracciglia fino a farle scomparire sotto la mia scompigliatissima chioma color rame. « E il mio amico qui », dissi, indicando il ragazzo appena arrivato con il pollice della destra, « mi ha consigliato di salutarvi secondo le mie usanze, per meglio dimostrare il valore esotico che posso aggiungere alla vostra zona mercantile. » Megabugia. Non sono un mercante e mai lo sarò, ma di certo ho un aspetto esotico, con la mia altezza considerevole, i miei vestiti bianchi e il mio charm point: le mie grandi orecchie a punta. Dopotutto, avevo sentito che ad Otafuku tenevano molto al libero scambio di merci tra i popoli. Mi esibii in un sorriso a tutto denti, raggiante come il sole. Non era finta: sono un tipo allegro per natura, e questo tipo di situazioni mi mette di buon umore. Baffi ritrasse la lancia, appoggiandone il retro di nuovo a terra, ma la sua espressione adirata non cambiò di molto quando si rivolse al mio nuovo amico.

    « Ma che ti dice il cervello, eh, ragazzo?! Dovrei sbattervi entrambi in gattabuia. » A quanto pareva Baffi soffriva di acuta sindrome da affittacamere e pativa nel vedere dei locali vuoti. « Identificati in modo decente e potrete passare », aggiunse, un po' più calmo. Buon Baffi. Sapevo che non era una cattiva persona. « ma verrete tenuti d'occhio. Al primo guaio finirete in galera così velocemente da non rendervi neanche conto di cosa è successo. », ringhiò.

    Oooops. Non avevo idea del motivo per cui il mio nuovo amico era venuto ad Otafuku, ma neanche era entrato e già aveva un bersaglio sulla schiena. Lo guardai con fare amichevole, sorridendogli contento.

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    « ... »

    Sperai che non se la prendesse troppo.

    OFF GAME

    Buona giocata Febbholo :diego:

     
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