La Fatale Debolezza dell'Hokage

Otafuku - Zona Mercantile

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  1. Yato Senju
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    .:Un piccolo Prezzo da Pagare:.


    Avevo come l'impressione di avere una zanzara che mi ronzava intorno, mentre quel "Jin delle Sabbie" con le sue ridicole orecchie a punta sembrava aver appena deciso che io ero un tipo socievole e desideroso della sua compagnia dopo esser stato coinvolto nel suo piccolo escamotage per superare la guardia all'ingresso. Inizialmente feci per ignorarlo, accelerando il passo. Come se potesse fregarmene qualcosa del suo essere nato nel deserto o di quanto mi ritenesse fortunato per via dei miei antenati...antenati un corno! Erano mesi che avevo intrapreso la carriera ninja e non ero ancora riuscito ad ottenere un coprifronte, altro che antenati illustri!

    Ma stavo esercitandomi per tenere sotto controllo il mio temperamento irascibile, quindi misi da parte quei pensieri, facendo dei respiri profondi e cercando di escludere la zanzara dalla mia sfera cosciente, concentrandomi sull'immagine dell'acqua stagnante...o di un bonsai, o roba del genere. Niente che fosse anche solo vagamente irritante. Certo, la vocetta fastidiosa del sunese che continuava a ripetere "Hokage" non faceva che evocare nella mia testa l'odiata immagine di quel bastardo che era appena stato eletto e che mi ricordava in continuazione la mia inadeguatezza, ma che altro potevo fare se non accettare questo evento come una nuova, ennesima fonte di allenamento per temprare la mia mente così come il mio corpo? Non degnai di una parola il sunese, proseguendo spedito specie mentre quello si proponeva di accompagnarmi da Babà la Zuccherosa. Oltre al danno anche la beffa? Non credevo proprio: avrei continuato ad ignorarlo alla grande.

    O almeno ci avrei provato, se non avesse tirato fuori quella frase. Mi arrestai di botto, quasi non riuscendo a credere a ciò che avevo sentito! La prima emozione fu la sorpresa, ma mi trattenni abbastanza da non voltarmi di scatto come un cane affamato al richiamo della cena. Subito fece seguito l'entusiasmo: se davvero c'era un indizio del genere...doveva essere mio! Poi il sospetto, che smorzò l'esuberanza: che fosse una trappola? Perchè mai un Sunese doveva sapere qualcosa del genere? E perchè dirlo proprio a me? Magari era un test dell'organizzazione, o magari solo una coincidenza...in ogni caso era un'opportunità, e per superare quel baratro che mi separava dal Bersaglio dovevo raccogliere quante più opportunità possibile per costruirmi un traballante ponte che portasse fino alla morte dell'Hokage.

    In sostanza dovevo cercare di dimostrarmi interessato ma senza esagerare...non potevo permettere che la mia Missione trapelasse per una cosa del genere....eppure "debolezza fatale dell'Hokage" era un insieme di parole dal quale non potevo separarmi in alcun modo e, complice la mia inesperienza nonostante le decine e decine di ore passate ad imparare a controllare emozioni ed espressioni facciali, in quell'occasione forse esagerai appena, non modulando in maniera efficace la quantità di emozioni che lasciati trapelare. Mi voltai verso di lui:

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    Ma certo, amico Jin, sarò ben felice di aiutarti in questa tua missione, per il bene di Konoha e dell'Hokage!
    In effetti ero stato un pò troppo amichevole ed entusiasta, col senno di poi...ma lì per lì mi era sembrata la giusta mezza misura. In ogni caso diedi due colpi di tosse, cercando di darmi un tono, almeno un poco. Coff-coff...ehm...ora andiamo da Babà e poi subito dopo ti aiuterò nella tua ricerca! Ripresi a camminare, cercando di comunicare, stavolta, ma stando sul vago. Ehm...dove avresti sentito di questa leggenda? Mi resi conto che cominciavo a sudare...dannato il nervosismo: tutto l'addestramento del mondo non poteva preparare alla realtà della vita, questo era certo! E...ehm...sei venuto qui da Suna solo per questo? Provai a gettarla in una risata che forse sarebbe suonata un pò nervosa. La Sabbia non vorrà mica un'arma contro il nostro beneamato Kage, no? Ahahah... Non era uscita divertente come me la ero immaginata. Più isterica, a dire il vero, ma sarei stato salvato dall'arrivo a destinazione.

    Il Mio Pasticcino era un bordello di piccole dimensioni poco più che un quadrilocale, ma era molto rinomato per la sua clientela dai gusti particolari, perlopiù feticismi. Quando Babà mi aveva dato gli estremi della missione avevo rischiato di avere in omaggio un Marron Glaceé, ed ero abbastanza sicuro che non sarebbe stato qualcosa che avrei voluto ricordare in futuro...specie nel vederla mentre preparava la pastella per giocare alla frittura col cliente. Aeheheh...oh, siamo arrivati. Eh, si. Arrivati. Bussai nel modo prescritto e ben presto una donna dai tratti mascolini aprì la porta, squadrando entrambi con occhio da mercante. Non era Babà, forse impegnata, ma sapevo che si faceva chiamare Cioccolatino Croccante ed era la sua allieva prediletta...sempre che fosse una donna, cosa che non avevo particolare interesse a scoprire.

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    Tesorini... Disse con voce da baritono. Ho solo una stanza ora, ma se vi va possiamo fare il Ciambellone ai due gusti...siete affiatati? No, non lo siamo. Replicai seccamente: per fortuna erano almeno quattro anni che frequentavo i bordelli ed ormai non c'era più nulla che mi potesse imbarazzare in quell'ambito. Sono Yato Senju...ho gli ingredienti. Porsi la busta. Mi servirebbe una firma sulla ricevuta. Mi ero temporaneamente scordato di Jin, tornando al mio solito fare distaccato. E poi...uhm...non è che hai mai sentito parlare di una certa leggenda sulla..."Debolezza dell'Hokage"? Le Signore sapevano sempre molto, e se uno era gentile con loro, o faceva loro dei favori, spesso ne otteneva incredibili vantaggi.
     
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