Shi-e-En

[Free GdR aperta a tutti: Nuovo Anno]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Asgharel
        Like  
     
    .

    User deleted



    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Winter has Come! 一

    ~La Decisione~


    L'invero era ormai giunto da parecchi giorni. La neve, già scesa copiosamente nei giorni precedenti, continuava a calare in quellafredda giornata, continuando ad imbiancare con il suo candido velo ogni dove. Nel villaggio della foglia, pochi sembravano intenzionati ad uscire di casa quel giorno, fatto salvo per i bambini ed i novelli studenti, che, eccitati dall'evento meteorologico, inondavano le stradine e le piazze passando le loro giornate in feroci battaglie mortali, combattute con le più raffinate tecniche e le più mirabolanti armi che la scienza e la tecnica avevano donato loro: Palle di Neve.
    Il fuoco scoppiettava placido, mentre dai camini lente salivano le nuvole di fumo dando un'ulteriore senso di placida staticità al quadro che si disegnava davanti agli occhi dell'Uchiha che osservava le strade ed i vicoletti del quartiere Uchiha dalla terrazza.

    “Atasuke-sama?”


    Una voce familiare attirò l'Uchiha, distogliendolo dai suoi pensieri e riportandolo al mondo reale.

    «Dimmi pure Heisuke»


    Rispose lui, senza voltarsi per non distogliere lo sguardo dalla piacevole vista che aveva sul quartiere innevato. La sua non era mancanza di rispetto verso l'allievo, anzi, era più un invito non verbale a raggiungerlo per bearsi a sua volta di quello spettacolare panorama.

    “Konoha è splendida in questo periodo... Eppure siete sempre così pensieroso... C'è qualcosa che vi turba? Ha forse a che fare con...”

    «Di pure a Keisuke di non preoccuparsi. Ormai ho chiuso con i Kobayashi, quindi non vedo perché preoccuparsi oltre. Shizuka sposerà quel Kurogane ed io, proseguirò per la mia strada»


    Lo interruppe, intuendo la domanda che stava per fare, oltre che la bocca da cui era partita quella domanda e di cui Heisuke era solo il messaggero.

    “Ma allora... Che cos'è che vi disturba tanto? Nel senso, è da tempo che siete silenzioso, anche durante le lezioni, sembrate distaccato, come se qualcosa vi preoccupasse sempre”


    Atasuke sorrise, voltandosi verso l'allievo e poggiando una mano sulla spalla dello stesso in segno di fraterna comprensione.

    «Davvero vi state preoccupando tanto? Devo proprio essere stato un pessimo maestro negli ultimi giorni... Ora va, scendi pure con gli altri. Vi raggiungerò a breve»


    Heisuke non ribattè, limitandosi ad un semplice inchino prima di voltarsi ed eseguire quanto richiesto, tornando al piano inferiore dove gli altri attendevano trepidanti delle risposte malcelati lungo la scalinata di legno che collegava i due piani.

    «Sembra proprio che non l'abbia presa bene quanto credevo se addirittura i miei allievi si sono accorti che qualcosa non andava...»


    Commentò in appena un sussurro, riportando per un attimo ancora lo sguardo sulla distesa innevata che componeva quel piccolo scorcio del villaggio.
    Tornato al piano inferiore, la vista dei suoi allievi che fingevano disinvoltura con tanta maestria da essere palesi nella menzogna, strappò un sorriso al maestro, il quale non poté evitare di chiedersi come fossero effettivamente giunti ad un tale punto.

    «Ahi, Ahi, deve essere proprio grave allora... Non fate quelle facce... Lo avevo detto che sarei sceso poco dopo»

    “Acc... Ve ne siete accorto eh? Atasuke-sama”

    «Quando imparerete a celarvi ai miei occhi sarò troppo vecchio e rintontito per essere il vostro maestro Sano-san»


    Rispose divertito all'ammissione di Sanosuke che non poté evitare di grattarsi la testa, conscio di essere stato “beccato” nonostante la sua abilità nel fingere.

    “Lieto di vedere che state riacquistando il buonumore, Atasuke-sama”

    «Sicuro Keisuke di quel che dici? Lo sai che so benissimo da chi sono partite le preoccupazioni»

    “Sembra che ancora una volta abbiate ragione, Atasuke-sama... Lasciate quindi che vi consigli una breve vacanza per l'ultimo dell'anno”

    «Una vacanza? E dove pensi di spedirmi questa volta?»


    Chiese ironico ed incuriosito Atasuke, avvicinandosi all'allievo che continuamente gli proponeva vacanze e svaghi di svariata natura nella speranza che egli accettasse per svagarsi un minimo.

    “Shi-e-en la festa per il capodanno nel paese delle sorgenti termali. Dicono che sia una delle feste più belle dell'anno e credo che apprezzerete”

    «Guarda, apprezzo l'offerta, tuttavia...»


    Non ebbe il tempo di finire la frase, che un altro allievo, nella fattispecie Kazama, lo interruppe nuovamente, aggiungendo alcuni piccoli dettagli.

    “Atasuke-sama, vi abbiamo già prenotato una stanza e pagato l'ingresso”

    «V-voi!? Cosa avete!?»

    “Abbiamo deciso di comune accordo di farvi un regalo”


    Atasuke tacque. Non sapeva come rispondere, ne cosa dire. Non sapeva se odiarli per aver tramato nell'ombra contro di lui o se ringraziarli ad uno ad uno per il regalo che gli era stato fatto.

    "Nel viaggio vi accompagneranno anche Kazumi, Sanosuke e Shinpachi"


    A quell'affermazione Atasuke portò lo sguardo sui tre che erano stati nominati, accorgendosi solo in quel momento del fatto che Shinpachi, in effetti era sparito e non si era visto fino a quel momento.

    “Noi tre avevamo già preso dei biglietti per nostro conto, quindi abbiamo pensato di approfittarne per portarvi con noi, se vi fa piacere”


    Ammise una voce delicata e sensuale che attirò lo sguardo dell'Uchiha.

    «Come potrei rifiutare un tale invito Kazumi-chan? E sia dunque, verrò con voi al...»


    Ancora una volta Atasuke venne interrotto. Non da un'allievo questa volta, ne da semplici parole, bensì da una palla di neve, che impattò alle sue spalle proprio contro la nuca. Un brivido gelido percorse la sua schiena, mentre gli occhi divennero rapidamente affilati come a voler cercare una preda di cui cibarsi.
    Alle sue spalle, una delle ante era stata aperta e proprio davanti alla stessa vi erano Hari e Kitsu, visibilmente piene di neve e con i vestitini bagnati, mentre in un misto tra terrore e divertimento osservavano l'Uchiha che gelido non si muoveva.

    «Quante volte vi ho detto che non si gioca a palle di neve in casa?»


    Disse gelido, senza neppure voltarsi, drizzando solo la schiena che si era lievemente inarcata come reazione istintiva dopo l'impatto. Le due, rimasero impietrite per alcuni istanti, finchè kitsu con coraggio non decise di alzare la manina rispondendo.

    "Non siamo state noi... è... è stato... è stato Shinpachi!"


    Di tutta risposta gli occhi dell'uchiha brillarono di un rosso cremisi che solo gli altri allievi potevano vedere dato che alle piccole ed al folle, ancora in posa sotto la neve che calava dopo il lancio si trovavano alle sue spalle.
    Gli sguardi preoccupati dei presenti fecero capire a Shinpachi che era meglio per lui iniziare a correre ed a correre estremamente veloce dato che l'Uchiha, si sapeva, non perdonava.

    «Shinpachi... Sarò magnanimo... Ti darò ben tre secondi di vantaggio... Uno...»


    Sibilò l'Uchiha a denti stretti senza muoversi nemmeno di un passo.

    "A-Atasuke-sama, non credo che sia il cas..."

    «...Due...»

    "Veramente, io!"

    «... Tre!»


    Conscio di ciò che stava per accadere, Shinpachi cercò di scappare via, ma nello scattare sulla neve calpestata, scivolò a terra rimanendo bloccato sul posto mentre l'Uchiha, ormai voltatosi era su di lui con una ferocia inaudita.
    La leggenda narra che quel giorno venne scatenata la più violenta delle battaglie per le strade del villaggio. Un normale pomeriggio di festa nella casa dell'Uchiha divenne poi una delle più brutali e sanguinose battaglie. Alla fine della guerra si contarono oltre un centinaio di partecipanti, divisi tra vari conflitti più o meno piccoli lungo un fronte esteso lungo l'intero quartiere Uchiha. I combattenti, che contavano rappresentanti di tutte le età tra le loro fila si destreggiarono in ogni angolo, non limitandosi solo alle strade, ai giardini ed alle piazze, ma addirittura sui tetti. Il conteggio delle vittime fu estremo alcuni dicono che caddero per l'influenza e la febbre oltre 50 persone, altri non osano nemmeno immaginare la mole dei caduti.
    Intervistati, alcuni sopravvissuti dichiararono: "Non potete immaginare che cosa abbiamo vissuto. Alle nuove generazioni dico solo una cosa: Io c'ero"
    Saito fu l'unico a restare in disparte, leggendo alcuni dei libri dell'Uchiha, mentre silenzioso osservava imparziale il dilagare di quella guerra ed alla fine dichiarò una sola cosa: "L'essere umano è una creatura orribile."

    [...]


    Alla fine della battaglia, distesi nella neve e semi ricoperti dalla stessa c'erano tutti, Atasuke ed allievi compresi e tra questi, uno solo pensiero sembrava elevarsi verso il cielo, mentre ad occhi socchiusi guardavano verso l'infinito del cielo grigio e nevoso.

    °Come siamo arrivati a questo punto?°


    Si chiesero, esausti, lasciandosi cullare dalla gelida neve.

    [...]




    Winter has Come! 一

    ~La Partenza~


    La neve continuava a scendere copiosa quel giorno mentre tre figure con passo lento si allontanavano dalle porte del villaggio, avvolte nei loro caldi mantelli verso una nota destinazione: Il paese delle acque termali.

    “Su, su, stiamo andando ad una festa, cercate di divertirvi!”

    “Kazumi ha ragione, fate come me, lasciatevi tutto alle spalle e pensate solo alle belle donne che potremo incontrare!”

    “Certo, che incontreremo e che io ti soffierò da sotto il naso, Sano-kun”

    “Stai zitto tu, lo sai che le donne preferiscono i veri uomini come me!”


    “Sicuro?”


    Non fu chiaro come tutto ciò avvenne, fattostà che dopo non molti passi i due continuavano a camminare nella neve a torso nuto tendendo al massimo i muscoli come a cercare di mettere in mostra i loro fisici statuari, ignorando per molto più di un'istante la temperatura invernale che li circondava.

    “Uomini...”


    Commentò ella freddamente osservando i due compagni mentre si esibivano (inutilmente) nelle loro svariate pose. Atasuke, invece, non disse e non fece nulla. La sua mente rimaneva concentrata su quanto era accaduto alcuni giorni prima, soffermandosi in particolare sull'influenza che aveva colto le due piccole volpine, costringendole, di fatto, a starsene a casa al caldo mentre lui andava a spassarsela alle terme.

    «Kazumi... Credi davvero che debba andare all'evento lasciando sole Hari e Kitsu?»

    “Atasuke-sama... Seriamente? Sono solo due creature da evocazione, non avete nessun obbligo nei loro confronti”


    La freddezza delle parole di Kazumi colpì Atasuke nel profondo, lasciandolo momentaneamente stordito, mentre alle loro spalle, i due compagni di viaggio iniziavano a correre, essendosi finalmente resi conto di essere rimasti parecchio indietro, raccattando rapidamente i loro abiti da terra e rivestendosi per evitare una polmonite.

    “Atasuke-sama... Non prendete a male le mie parole. Io comprendo che avete un forte legame con quelle creature, tuttavia, vorrei ricordaste che per quanto piccine, non sono delle bambine comuni e non sono vostre figlie, ne sorelline... Quindi non crucciatevi come se lo fossero”

    «Forse hai ragione Kazumi, forse hai ragione...»

    “Cosa stavate dicendo? Che ci siamo persi?”

    «Nulla, Shinpachi, nulla di così preoccupante... Allora? Vogliamo andare a questa festa o no?»


    Rispose l'Uchiha con rinnovato vigore, il quale celava il turbamento per le piccole che, nonostante le parole, continuava a corroderlo dall'interno.
    Accelerò quindi il passo, aprendo la via al trio di allievi e procedendo a passo spedito, lasciando i due allievi con un sorrido divertito, mentre Kazumi, più composta, palesò un sorriso amaro. Ella, forse, come ogni donna, era in grado di vedere oltre quella maschera e sembrava aver compreso che in realtà Atasuke non era realmente tranquillo.

    […]


    Giunti sul luogo dell'evento epocale, i tre si guardarono attorno sbalorditi, apprezzando non poco le bellezze che serpeggiavano sotto quella fitta ragnatela di luci che si diramava in ogni dove illuminando ogni singola via, strada, ponte e viottolo.

    “Hotami, stiamo arrivando! Trattenete le ragazze, Shinpachi è qui!”

    “Sbruffone, datti una controllata. E poi lo sanno tutti che io piaccio più di te”

    “Uomini...”

    «Voi tre... volete darvi una calmata? Non siamo ancora arrivati e già state facendo baccano? A volte mi chiedo se vi ho mai insegnato qualcosa»


    Chiuse il discorso l'Uchiha, passando oltre ed entrando nel villaggio percorrendo quella che era la via principale cercando, prima di tutto, la pensione nota con il nome di “Sonno del Ginken” dove i suoi allievi avevano anticipatamente prenotato le stanze e dove si sarebbero preparati per la piacevole serata in compagnia di migliaia di sconosciuti. Chissà quali meraviglie li attendevano e quali incontri aveva da offrire quella serata di festa...

    […]


    Quando calò la sera, ormai rimessi in sesto dal lungo viaggio, il quartetto era ormai pronto ad affrontare il villaggi e le sue attrattive. Forti del calore emanato dalle fonti termali che riscaldavano ogni dove di quel luogo, Shinpachi e Sanosuke indossavano abiti leggeri, lasciando sempre perfettamente in vista i muscoli pettorali scolpiti dall'allenamento, pronti ad affrontare le frotte di ragazze che speravano gli sarebbero accorse incontro.
    Di tutt'altri modi Kazumi indossava un semplice kimono bianco con delicate decorazioni che ne impreziosivano il tessuto che non differiva molto dai soliti abiti indossati. I capelli della ragazza, rossi come il fuoco e lunghissimi erano lasciati liberi al vento, mentre sulla tempia destra, un piccolo dettaglio floreale ne adornava la semplice capigliatura creando un piacevole contrasto tra la rossa chioma e la candida fioritura bianca della rosa, il tutto accompagnato dall'inseparabile ombrello che la ragazza portava sempre e comunque con se, quasi come se non sapesse come vivere senza.

    «Kasumi-chan... Vuoi proprio lasciare il segno questa sera. Non oso immaginare quanti uomini vorranno farti la corte in questa notte di festa»


    Commentò l'Uchiha vedendo la donna che per la prima volta in effetti si mostrava a lui con abiti propriamente femminili e non in una tenuta comoda per il combattimento.

    “A-Atasuke-sama! Perdonatemi, ma non credo di meritare tali complimenti”


    Rispose ella arrossendo. Nonostante continuasse sempre a mostrarsi agli altri come una dura, la personalità di quella ragazza era estremamente complessa e nei rari casi in cui lasciava cadere la sua maschera di rigore, mostrava questo suo lato femminile molto insicuro, quasi come se nell'indossare quei panni si sentisse a disagio.

    «Suvvia, ti donano molto questi abiti, dobbiamo dirlo... Vieni, vorresti farmi l'onore di accompagnarmi alla festa?»


    Rispose lui sorridente, offrendo il braccio all'allieva ed incamminandosi mentre gli altri due ricominciavano con le loro solite discussioni alle loro spalle.
    Incedevano con passo sicuro e fiero, degno dei migliori esponenti della Karyuuken. Atasuke, elegante nel suo kimono di seta nero dalle finiture ricercate su cui era ricomparso l'ormai perduto stemma degli Uchiha, che da tempo non mostrava più sugli abiti, affiancato sul bavero da quello dorato che soleva portare solitamente raffigurante le tre tomoe, simbolo della Karyuuken.
    Il netto contrasto degli abiti della ragazza con quelli del maestro sembravano quasi completarsi a vicenda, coadiuvati anche dall'hakama grigia che ne smorzava il distacco troppo netto.
    Ed era così che il quartetto iniziò ad incamminarsi per le vie, alla ricerca di divertimento e piacevoli incontri nell'ultimo evento di quell'anno che si apprestava a terminare, portando con se la tristezza e le fatiche del passato e portando con se i sette dei recanti i doni per il nuovo anno...



    OT - Buon game a tutti, scusate per l'intro esagerato, ma per chi non è interessato alla guerra di palle di neve può passare diretto allas econda parte :ghu: - /OT
     
    .
70 replies since 8/12/2015, 18:43   2022 views
  Share  
.