Ascesa agli Inferi

Oni no Kuni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Resurrezione

    Villaggio dei Demone pt.III





    La coscienza di Deveraux si era già spenta quando il Demone degli Inferi fece la sua comparsa alle spalle del Saigokage.
    La temperatura della stanza crollò di colpo.
    Completamente nudo, il corpo del Chunin iniziò a raffreddare pericolosamente.

    Il ragazzo dai capelli bianchi non provò nessun dolore o sensazione.
    Si trovava in un luogo senza confini o vie di uscita. Nel limbo, tra la vita e la morte.
    Il suo respiro era così debole da essere impercettibile.
    Dalle labbra semichiuse divenute viola per il freddo, una sottile linea di aria condensata saliva ondeggiando per pochi centimetri.
    Agli occhi dei due sadici, Deveraux non era altro che un sacco di carne appoggiato su un lettino, pronto per essere aperto.


    Cosa prova un uomo in coma quando la sua anima si separa definitivamente dal corpo? La risposta è semplice: nulla.
    Il cuore del Chunin smise semplicemente di battere. Prima che la morte sopraggiunse, il Fulmine emanò un ultimo triste crepitio.
    Deveraux si spense nel silenzio più assoluto, lontano dal suo villaggio che aveva sempre servito con onore e orgoglio.

    Ciò che accadde in quella stanza ebbe del soprannaturale.
    Con qualche strana tecnica o sotterfugio, Jeral riuscì a far ripartire il cuore di Deveraux.
    Di nuovo in circolo, il sangue fluì su tutto il corpo, riscaldandolo.
    Le cellule ritornarono attive.
    Il suo organismo riprese a produrre quel Fulmine che solo gli Yotsuki erano in grado di generare, ma qualcosa era cambiato dentro di sè. In una parte nascosta del suo corpo, nel sangue o nel suo stesso spirito, vi era un anomalia.
    Il Fulmine non era così puro come lo era stato in precedenza.
    La sintonia con la Natura che lo aveva portato a diventare l’Araldo era stata spezzata e rovinata.
    Quando avrebbe ripreso coscienza, Deveraux se ne sarebbe subito accorto.
    Dentro di sè albergava parte dell’anima del Flagello e gli effetti sul ragazzo potevano essere devastanti.

    CITAZIONE
    « Prestami ascolto, strumento della mia volontà.
    Ciò che senti ora non è morte.
    È vita.
    Una nuova vita.
    Vedi ciò che vedo io!
    Senti ciò che sento io!
    Insieme faremo nostra la luna splendente nel cielo nero. »

    Frasi di cui Deveraux non avrebbe mai avuto ricordo. Ciò nonostante esse vennero assimilate come comandamenti dal suo cervello.

     
    .
11 replies since 15/12/2015, 19:36   383 views
  Share  
.