Ascesa agli Inferi

Oni no Kuni

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  1. Roronoa™
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    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Shutei

    Villaggio dei Demone pt.IV





    CITAZIONE
    « Alzati e cammina, Shutei. »

    Le palpebre si aprirono di scatto.
    La nuova creatura respirò profondamente, riempiendosi i polmoni con l'aria fresca proveniente dal mare.
    I suoi muscoli erano ritornati ad essere quelli di una volta.

    Il piccolo, stupido e ingenuo Deveraux tremava ogni qualvolta l'aura di potere rilasciata da Jeral lo avvolgeva, ma Shutei appariva tranquillo e soave, completamente a suo agio.
    Il Deveraux Yotsuki che Jeral aveva conosciuto nell'Anarouch e incontrato nel Ferro non esisteva più.
    I due sadici guerrieri avevano creato un essere a loro immagine e somiglianza.

    Shutei ricordava con chiarezza il suo passato.
    Si faceva chiamare Deveraux, un nome strambo, come quello del clan a cui apparteneva.
    Yotsuki...
    Percepì il Fulmine scorrere rabbioso all'interno del suo corpo.
    Quella forza straordinaria che lo aveva reso un tutt'uno con la Natura era stata resa malvagia dal suo salvatore.

    Scavò ancora nei suoi ricordi.
    Era stato per mesi il Guardiano dell'East Gate di Oto e solo poco tempo prima aveva giurato fedeltà al Garth dei Mikawa.
    Gli accordi stretti nella vita precedente non avevano più importanza. Ai suoi nuovi occhi, il villaggio che aveva tanto amato e da cui aveva ricevuto ben poco non era che un'insieme di case di fango costruite sotto le montagne di Kumo.
    Kumo...

    Frammenti del suo passato ritornarono a galla.
    Davanti ai suoi occhi si materializzò il viso di Nakora, la ragazzina che aveva addestrato.
    Se prima di quel giorno egli avrebbe scosso il capo per scacciare gli odiosi ricordi del suo passato, Shutei rimase immobile e in silenzio.

    Immerso nelle tenebre della notte, all'interno dell'aura di potere di Jeral, egli puntò lo sguardo sulla luna.
    Quella sfera lontana emanava un bagliore argenteo alquanto fastidioso.
    Si scrocchiò il collo e ogni singolo dito delle sue possenti mani.
    Senza spostare gli occhi dal satellite grigio, egli si tastò lentamente il viso, con una freddezza tale da far gelare il sangue.

    Nessun urlo di terrore o di disperazione fuoriuscì dalla sua bocca.
    Prese atto del cambiamento, annuendo in direzione del Flagello.
    Abbassò il capo in segno di rispetto e profonda gratitudine.

    Attese ordini.












     
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11 replies since 15/12/2015, 19:36   383 views
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