Ascesa agli Inferi

Oni no Kuni

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  1. Boreanz
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    Mentre Shutei parlava, esponendo opinioni, fatti, ricordi e notizie, Jeral lo osservava dall'alto senza mostrare un'emozione. Ma, dentro di sé, il Flagello era compiaciuto: la nemesi della natura che aveva creato era una vera e propria macchina da guerra, senza pietà o scrupoli, pronta a tutto per esaudire la volontà di colui che lo aveva messo al mondo per la seconda volta. Parlò dei tre mortali, Aloysius Mikawa, Itai Nara e Febh Yakushi. A suo parere, i suddetti mortali possedevano poteri sufficienti per sfidare la supremazia del Flagello. La cosa non lo smosse: più volte aveva incontrato mortali dai poteri straordinari. Quei tre, probabilmente, erano parte di quell'elenco, ma nulla di più.

    Non erano esistenze speciali, come la sua o quella del Risorto.

    « ... »

    Fedele agli ordini ricevuti, Shutei proseguì nella sua esposizione di quanto sapeva: a quanto pareva, i due Otesi avevano schiacciato in segreto il Kokage ed erano loro a tirare le fila del villaggio. Questa era una sorpresa; Oto, a quanto aveva sentito, era piena di clan agguerriti ed avvezzi al combattimento, nonché usi all'utilizzo di arti proibite. Un luogo per certi versi affine alla filosofia d'esistenza del Flagello stesso, se non fosse stato per l'incolmabile abisso del suo destino divino. Non pensava che il Suono si sarebbe piegato così facilmente a due soli individui, per quanto in grado di battere congiuntamente il successore della leggendaria Serpe. Quest'ultimo il Flagello avrebbe avuto piacere ad incontrare, per più di un motivo. Aveva sentito che quell'"uomo" si fosse spinto più in là di molti altri sul cammino che conduce i mortali a quella che, agli occhi di Jeral, non era che una pallida imitazione della vera immortalità.

    Sembrava, inoltre, che lo Yakushi fosse in grado di riprendersi da qualsiasi danno, nonché di curare tramite il morso e di richiamare delle lucertole. Oltre a questo, però, non sembrava che ci fosse nulla di notevole da menzionare. Anzi, pareva che il Garth del Suono lo tenesse appositamente all'oscuro dei suoi piani, insicuro sul modo di gestire quello che, evidentemente, era un concentrato di potenza senza uno scopo. La differenza con il Flagello era evidente: egli era un portatore di caos con un fine. E di certo nessuno l'avrebbe mai usato, al contrario di come avveniva con l'uomo-lucertola. I sigilli della squadra speciale di Oto, una volta posti sulla schiena dello Yotsuki nel vano tentativo di proteggerlo ed ora ridotti in cenere dal Flagello, ne erano la prova.

    « Hah. », ghignò, divertito da quanto stava udendo.

    Shutei proseguì, rivelandogli la presenza di un piano di conquista senza eguali nella mente del jonin dei Mikawa; egli complottava da anni, intenzionato a rovesciare l'Accademia e portare il Suono all'apice del comando. Per certi versi, Jeral era già a conoscenza di quell'attitudine dell'uomo bendato, che - a quanto pare all'oscuro del precedente Yotsuki - possedeva anche due artefatti di grande valore, ricevuti in combattimento con un essere parimenti pericoloso. L'uomo della Zanna in grado di manipolare le lame era stato piuttosto certo di quanto rivelato. Si sarebbe assicurato di farsi raccontare nel dettagli del piano "lungo e complesso" che il Garth stava mettendo in atto. Pareva inoltre che il Mikawa avesse depredato alcuni villaggi senza ripercussioni, nonché sconfitto la precedente Forza Portante dell'Enneacoda e la Bicoda stessa. L'Immortale non fu particolarmente impressionato dai primi due fatti: dopotutto si parlava sempre di piccoli, fragili esseri umani; al contrario, la notizia che quell'uomo fosse stato in grado, come lui, di affrontare un Cercoterio allo stato brado lo incuriosì.

    Si chiese che tipo di uomo fosse quel Mikawa, che a quanto pareva aveva anche piegato la morte (qualunque cosa volesse dire). Incontrarlo, di certo, gli avrebbe regalato un divertimento sostanzioso, soprattutto se davvero quest'ultimo era stato il maestro del precedente Yotsuki. Piegare le ginocchia dei vendicatori era il massimo per il Flagello: un avversario privo di odio era un avversario vuoto, ai suoi occhi. Per questo, prima di procedere alla rinascita eretica dello Yotsuki, Jeral lo aveva spinto a combatterlo, ad odiarlo, a desiderare di annichilire la sua esistenza stessa. E per questo Shutei era rinato così, pericoloso, spietato, violento: un perfetto esempio dell'arte del Flagello Immortale.

    Poi giunse una notizia inaspettata: oltre al Mikawa, anche il Mizukage sapeva di Jeral e, soprattutto, della faccenda del cuore di Shiltar. Era stato Deveraux stesso ad informarlo. A quelle parole, l'espressione dell'Immortale tornò impassibile. Di certo non si era aspettato una simile mossa dal piccolo shinobi di Oto, quando nel Ferro lo aveva lasciato andare. Invece, egli aveva trovato la forza - e la temerarietà - di spifferare tutto sul cuore e, quindi, sul proprio coinvolgimento con il Flagello stesso. Eppure, quando Jeral era arrivato ad Oto, egli non era sottoposto a nessuna condanna ed anzi svolgeva il proprio ruolo di guardiano con ardore.

    Lo avevano lasciato andare.

    Si fidavano di lui? Possibile, ma di certo c'era di più. I sigilli che una volta aveva avuto sul corpo erano prova di questo, ma di certo anche il Mizukage aveva avuto modo di imprimere la sua impronta sul fu Yotsuki. In altre parole, lo avevano lasciato andare nella speranza di tendere una trappola al Flagello. Una realizzazione che, una volta fatta, in realtà suonò alle orecchie di Jeral come piuttosto scontata: con tutta l'infamia che aveva accumulato, egli era ora sulla bocca di tutti e il più ricercato nel continente. Che qualcuno di abbastanza folle provasse a catturarlo era normale. Il fatto, però, che il Nara - che a quanto pareva era anche una Forza Portante, in grado di trasformarsi nel demone per di più - ora sapesse del cuore lo infastidì. Non tanto per il fatto che recuperarlo sarebbe stato più difficile: dopo che il Risorto gli aveva rivelato che non si trattava del cuore di Shiltar, come la Magnificenza gli aveva detto, bensì del cuore fisico di Hayate stesso, egli aveva perso interesse nel suo recupero. Hayate aveva tentato di manipolarlo, di sfruttare i suoi poteri per evitare di sporcarsi le mani. Per questo lo avrebbe ucciso. E per questo il cuore poteva anche essere bruciato, per quello che gliene importava. Non gli piaceva il fatto che il Mizukage potesse pensare, per quanto erroneamente, di essere in vantaggio strategico su di sé: una della chiavi del suo successo nel scatenare il terrore e lo scompiglio era essere inafferrabile, potente oltre ogni dire, ed imprevedibile.

    Si sarebbe occupato anche di questo.

    Shutei completò l'analisi della figura del Nara precisando che fosse un sensitivo ed un esperto di ninjutsu, oltre che rapido più di quanto l'occhio di Deveraux era stato in grado di seguire ed in grado di evocare un'enorme drago femmina. Quest'ultima notizia, in particolare, era degna di nota: Shosei era un kirin enorme, ma non raggiungeva certo la taglia del verme alato del Nara. Anche su quel fronte, considerò, era forse giunto il momento di prendere provvedimenti. Lo divertì sapere che il Mizukage aveva "un cuore buono." Lo aveva sospettato. Per questo, alla fine, il Nara si sarebbe autodistrutto, in un modo o nell'altro. Jeral avrebbe anche potuto solo stare a guardare gli eventi susseguirsi, finché l'inevitabile fosse avvenuto. Un uomo così non era interessante. Un uomo così era semplice da leggere e da manipolare. Un uomo così non valeva il suo tempo.

    A meno che non provasse odio.

    Jeral accarezzò l'idea di spingere il Kage nell'ombra, con una trama delle sue, e farlo cadere preda dei sentimenti più cupi e terribili, finché non fosse stato degno di affrontare il Flagello in battaglia. A quel pensiero ghignò una seconda volta. Forse aveva identificato un giocattolo divertente per i mesi a venire. Alfine giunse la menzione di una genin di Oto, tale Nakora, che racchiudeva in sé il potere del Nibi, il Cercoterio che a quanto pareva il Mikawa aveva sottomesso. Una notizia interessante quella dell'esistenza di quest'ultima: era ancora piccola e tenera, e Shutei la conosceva bene. Nuove possibilità affollarono la sua mente, solleticando la sua immaginazione con prospettive di orrore e massacro.

    Sollevò il mento in alto, osservando intensamente l'uomo in ginocchio davanti a sé.

    Poteva sentire la sua brama di distruzione, la sua fame di morte. Il suo desiderio di lordarsi di sangue innocente.

    E sorrise.



    « La scintilla dell'energia eretica pulsa dentro di te. Ma non fremere, Shutei. Presto il suo signore ti darà in pasto le prede che aneli. », disse, fissando l'uomo freddo come il ghiaccio dritto negli occhi. « Distruggeremo il mondo a sazietà. Seguimi. », ordinò, ed iniziò a scendere verso la tana di Saigokage. Aveva ancora qualche parola da scambiare con quel mortale che lo aveva servito così bene. E una volta compiuto quanto necessario, Jeral avrebbe condotto Shutei dritto nel massacro che la sua anima eretica tanto anelava.

    OFF GAME

    Gran giocata, Roro! Continua così con l'interpretazione del nuovo PG :wosd:

    La tua ascesa all'empireo oscuro è iniziata: impegnati a dovere e continua a salire :guru:

     
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11 replies since 15/12/2015, 19:36   383 views
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