Demone di Fatto contro Demone di Nome

Nakora vs Keiji Kagome

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    Probabilmente si sarebbe ricordata quel giorno per il resto della sua vita.
    Per la prima volta in anni e anni, non aveva nulla da fare. Niente, nada, zero assoluto.
    Era un evento più unico che raro considerando che di norma tra Oto e l'Accademia, arrivavano sempre degli ordini su cosa avrebbe dovuto fare in quella giornata.
    Invece quella volta incredibilmente non era arrivato nulla del genere, ed era già mezzogiorno. Di conseguenza dubitava sarebbe arrivato qualcosa nel resto della giornata, di norma se c'era bisogno veniva contattata mattina presto.
    Eppure l'euforia nata dall'idea di avere un'intera giornata libera, si tramutò in noia.
    Si era talmente abituata a stare sempre in giro, andando prima da una parte poi da un'altra che ora che aveva un po' di tempo per sè stessa... Beh, non riusciva a trovare qualcosa da fare.
    La sua gemella come sempre era uscita di casa abbastanza presto, così da passare in negozio e più tardi andare a controllare all'ospedale se avevano bisogno di una mano.
    Anche la madre dal suo canto, aveva dovuto alzarsi di buon ora visto il lavoro che le competeva assieme ad altri a uno dei cancelli.
    Quindi nonostante avesse dormito fino alle undici e mezza, prendendosela con tutta la calma di questo mondo possibile, ora si ritrovata per metà in pigiama e biancheria intima, con le gambe a ciondoloni ai piedi del letto mentre fissava il soffitto.
    Le palpebre leggermente socchiuse, atte ad evidenziare quanto si stesse annoiando in quel momento.
    Il sole era già alto, tant'è che filtrava attraverso le tapparelle illuminandola a tratti mentre ill vento di tanto in tanto, soffiava smuovendo le piante e i cespugli all'esterno.
    Si lasciò andare improvvisamente ad un mugugno abbastanza rimarcato, mentre si voltava rotolando su un fianco e affondando la faccia nel cuscino.
    Stava iniziando ad arrabbiarsi, il fatto che non sapesse cosa fare la stava infastidendo.
    Però come poteva risolvere? Fintanto che non avesse pensato a qualcosa in grado di stimolarla, avrebbe ignorato anche il freddo pungente che la pizzicava sulla pelle scoperta.
    Chiuse appena gli occhi, apparendo così improvvisamente davanti al Nibi, trasportata da un vento impetuoso che arrivò a formarla da una serie di piume cineree.
    Il Demone la guardò senza particolare interesse, conscio di quello che stava pensando in quel momento.
    Senza alcun timore si avvicinò alle sbarre, arrivando così a poggiare la fronte contro di esse ed emettendo un sonoro Toc che si propagò per tutto il tempio.
    Il Nibi sdraiato a terra e con la testa poggiata su ambo le zampe, la guardò sbuffando ed emanando appena qualche fiamma nerastra con sfumature di blu.

    Ehi, dimmi che hai in mente qualcosa da fare. Mi sto annoiando.

    Quasi fosse stata una persona vera e propria, vide il Demone roteare gli occhi innalzandoli al cielo per qualche secondo.
    Non era la prima volta che presa dalla noia andava da lui a rompergli le scatole, per tanto ormai ci era abituato. Inoltre finivano sempre sullo stesso discorso, ovvero: quello che aveva in mente il Nibi non era qualcosa che potesse fare in quel momento Nakora, nè tanto meno risultava conveniente.
    Insomma l'ultima volta le aveva consigliato di andare a spargere accendini nel palazzo di Febh, così, a caso. Giusto per vedere se faceva saltare in aria qualcosa e farsi due risate.
    Tuttavia per quanto avesse trovato allettante un'idea del genere, inutile dire che se l'avesse beccata sarebbe finita a fare compagnia a Ssalar nei sotterranei, rinchiusa in una lattina formato umano.

    Ragazzina... Che ti devo dire? Con Febh non vuoi giocare, l'ultima volta che ti ho proposto di bruciare un villaggio dimenticato dal mondo anche, tutto quello che ti propongo dici che è esagerato!

    Lei lo guardò con le palpebre a mezz'asta, come a sottolineare l'ovvietà del fatto che non poteva mettersi a fare certe cose.
    Improvvisamente le venne in mente un'idea, e per tanto ringraziò mentalmente Itai e quello che le aveva insegnato.
    Alzò appena una mano mentre la realtà iniziava a distorcersi, fino a che dal nulla comparve nella sua mano un gomitolo.
    Il Nibi improvvisamente sgranò gli occhi, guardando prima lei e poi quel coso.
    Lei dal suo canto sorrise appena incurvando l'angolo della bocca, forse le avrebbe alleviato la noia stizzirlo un poco.
    Proprio come fosse stato un gattino, ecco che si abbassò lanciandoglielo tra le sbarre per poi schizzare via saltando indietro.
    Il Demone guardò prima il gomitolo, poi lei e viceversa. Questo un paio di volte per poi iniziare a fremere, le fiamme che lo avvolgevano stavano iniziando a farsi più intense.

    Tu... SMETTILA DI PRENDERMI PER IL CULO DANNATA!!

    In un attimo fu in piedi col muso schiacciato contro le sbarre, visibilmente infastidito.
    Lei dal suo canto se la stava ridendo, adorava vedere la sua faccia schiacciata in quel modo! Lo rendeva buffo oltre ogni dire!
    Tirò un'artigliata contro il pavimento, facendo tremare un po' il tempio.

    Non sono un fottuto gatto domestico! Impara ad avere rispetto!

    Ormai Nakora era caduta a terra visto quanto stava ridendo, le mani sullo stomaco mentre piangeva dalle risate.
    Diavolo non si sarebbe mai stancata di fare quel giochetto, ogni volta era uno spasso.
    Peccato che durasse poco, sapeva che portarlo avanti alla lunga sarebbe stata un'esagerazione, non voleva dopotutto litigare seriamente con la sua compagna.
    Iniziò a rialzarsi, pulendosi con il polso le lacrime dal viso e cercando di riguadagnare un minimo di compostezza.
    In tutto questo il Nibi visibilmente offesa, si era appena staccata dalle sbarre girando un attimo intondo per poi tornare a sdraiarsi a terra, chiudendo gli occhi e senza nemmeno guardarla.

    Se proprio non sai cosa fare vai a picchiarti con qualcuno! Ma non rompere a me!

    Quella fu come una rivelazione a cielo aperto, sentì chiaramente gli Dei del cielo cantare in onore di quell'idea.
    Sorrise in maniera smagliante per poi sparire così com'era apparsa, trasportata via dal vento e dissolvendosi in un turbinio di piume cineree.
    In tutto quello però, c'era da dire che comunque il gomitolo non l'aveva mica bruciato il Nibi.

    [...]

    Ormai era circa l'una di pomeriggio, lei si era mangiata qualcosa strada facendo ed era visibilmente di buon umore.
    In effetti all'arena dell'Accademia non ci era mai andata, si era sempre limitata agli allenamenti in zona ma nulla di più, inoltre sapeva molto bene che il Nibi scalpitava all'idea di potersi lasciar andare un po', da quando erano diventati una cosa sola ancora non aveva mai utilizzato veramente i suoi poteri, e questo non l'aveva reso affatto felice.
    Di conseguenza farlo di sicuro avrebbe migliorato ulteriormente il rapporto che vi era tra loro due, c'era solo da domandarsi chi diamine avrebbe mai potuto incontrare a quell'ora.
    Con le mani raccolte entrambe dietro il capo, entrò già con l'equipaggiamento addosso e vestita come al solito all'interno dell'arena, guardandosi attorno abbastanza disorientata.
    Era arrivato il momento di trovarsi qualcuno con cui picchiarsi, tuttavia oltre l'ora c'era anche da considerare il fatto che l'arena in cui era entrata non era esattamente delle, ehm, più belle da vedere e in cui stare per così dire.
    Sembrava una sorta di palude in miniatura, con qualche acquitrino qui e li.
    Sospirò accarezzando di già l'idea che forse, tra non molto, sarebbe stata costretta a tornarsene a casa.
     
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7 replies since 17/12/2015, 12:00   248 views
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