Winter Cleaning

[Addestramento]

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    I ~ Il Diploma: Finalmente Genin!


    U

    rla che riecheggiavano nel cortile dell’Accademia di Konoha. - Yattaaa! Yattaaa! Yattaaa! - In una delle arene presenti sul retro della struttura si erano ormai concluse le sessioni invernali degli esami Genin. Anche se si respirava ancora aria di festa e l’intero villaggio era imbiancato i Chuunin Accademici non erano stati affatto clementi con gli studenti. Anzi avevano svolto come sempre i loro compiti di supervisione degli esami di diploma senza nessuna eccezione o maggior flessibilità. Coloro che erano riusciti ad ottenere il diploma da Genin se lo erano guadagnati con il sudore della loro fronte e mostrando le loro capacità, come ogni altro diplomato.
    E con grande sorpresa di Okada-Sensei la Fuyutsuki stringeva tra le mani il suo coprifronte saltellando ancora per la felicità. Alla fine le sue vacanze-studio al Paese delle Sorgenti Termali erano state ripagate. Aveva ottenuto i risultati che sperava, anche se all’inizio l’idea di passare più di ventiquattro ore con il Sensei la terrorizzava. Era sempre stato piuttosto severo e perentorio. E non aveva mai ottenuto le simpatie di Ayuuki.
    Ma se ora stringeva quella lamina di metallo con il simbolo di Konoha un po’ era anche merito di Okada Ieasu. Era sempre stata una studentessa “svogliata”, o almeno studiava solo ciò che le interessava. Prediligeva la pratica alla teoria, punto di contrasto con il Chuunin. Ma alla fine dopo tante insufficienze, insuccessi e sacrifici era riuscita a diventare Genin.
    - Grazie Okada-Sensei! - Presa dalla felicità la ragazza abbracciò per fino il suo “acerrimo nemico”, colui che le aveva rovinato le vacanze natalizie. Ma alla fine era stata ben ripagata. Era felice, davvero felice. Quel piccolo traguardo raggiunto l’avvicinava sempre di più ad Ai-oneesan.

    [ … ]

    Erano passati alcuni giorni dal suo diploma eppure il sorriso di Ryuhei-sama non accennava a svanire. Non lo aveva mai visto così felice ed orgoglioso di sua figlia. Era la prima volta, dopo il tradimento di Ai, che l’uomo mostrava un sereno sorriso. Era come se si fosse scrollato di dosso un peso. Forse temeva che la minore dei Fuyutsuki non fosse all’altezza della sorella, che la sua dinastia non fosse riuscita ad ottenere di nuovo la gloria che gli spettava. Ma si sbagliava. Era orgoglioso della sua bambina.
    Il tanto atteso diploma invece ebbe un effetto opposto per Natsumi-san, sua madre che continuò ad essere taciturna e a celare il suo dolore per la perdita della figlia maggiore. Ora che Ayuuki era diventata una Genin aumentavano le possibilità che anche lei potesse un giorno venire strappata dal sicuro tetto familiare o peggio ritrovarsi in una bara. Non era pronta a perdere una seconda figlia. Per questo se ne restava in disparte come un’ombra ed evitava d’intervenire nelle discussioni sul mondo Ninja tra la ragazza e suo padre.
    – Credo che sia per te. – Ultimamente alla villa Fuyutsuki stavano arrivando più missive di quanto fossero giunte negli ultimi anni. Prima la convocazione di Atasuke-sama, poi la lettera di Sachi-chan, poi ancora l’ammissione agli esami per il diploma ed ora una missiva proveniente da una famiglia di pescatori di Konoha. Ovviamente non aveva letto il suo contenuto ed attese che la figlia l’aprisse in sua presenza. Ora che la sua fronte reggeva il simbolo di Konoha le sue responsabilità si erano triplicate. Il Capo-Clan dei Fuyutsuki sperava di poter riportare la sua famiglia agli antichi fasti. - Uhm.. è di Hiro-kun, un Genin del Villaggio, mi chiede aiuto per una faccenda da risolvere nei territori del Paese del Fuoco. - Gli occhi di Ryuhei-sama s’illuminarono, sperando che fosse un incarico di una certa rilevanza. Ed invece dovette ricredersi. - Una facoltosa Vedova di Konoha possiede una villa non molto distante dalle mura cittadine. È stato un inverno particolarmente rigido e ha chiesto di poter avere assistenza da alcuni Shinobi per rimuovere la neve e il ghiaccio che si è accumulato in cortile. - Alzò le spalle. Non sembrava nemmeno una missione. In effetti Ayuuki era delusa quanto il padre, sperava qualcosa in più soprattutto dopo la sua promozione a Genin.

    [ … ]

    In realtà la delusione passò presto anche perché era più che contenta di poter aiutare Hiro-kun. Aveva dovuto rinunciare alla sua proposta di andare insieme al Paese delle Sorgenti Termali, nonostante l’idea le piacesse molto, perché era stata “prigioniera” di Okada-sensei. Nonostante tutto si erano incontrati lì e tra una chiacchierata e le attrazioni che Hotami offriva avevano passato delle belle vacanze. In un certo senso si sentiva in dovere di aiutarlo, almeno per rimediare al rifiuto dell’invito.
    Per raggiungere le Porte di Konoha impiegò solo qualche minuto, visto che la Villa di famiglia si trovava in periferia, ed attese con pazienza l’arrivo del Genin. Arrivò in netto anticipo e diede un occhiata ai negozi che si trovavano sul percorso principale, o almeno quelli rimasti aperti nonostante le rigide temperature. Non comprò nulla, nonostante avesse con sé un po’ di denaro per ogni evenienza. Era pronta per partire per una missione.
    Secondo la lettera che le era stata recapitata la madre di Hiro-kun aveva incontrato la donna nell’onsen in cui lavorava. Era più un incarico di poco conto, dettato dai capricci di una bisbetica signora, piuttosto che una missione. Ma se il Genin aveva chiesto proprio il suo aiuto doveva esserci un motivo. Per questo si era preparata ad ogni evenienza.
    Indossava un tunica di allenamento bianca senza maniche con una zip centrale che nascondeva una pesante maglia in filo intrecciato sotto di essa. In prossimità della zip la candida colorazione del tessuto mutava in un pallido azzurrino. Pantaloncini elasticizzati e un gonnellino scuro che la copriva fino all’altezza del bacino. Portakunai legato alla coscia destra e sacche posteriori che erano tenute tramite una cinghia di cuoio in vita. Calze con fitta trama a rete che ricoprivano completamente le sue gambe e le bende da combattimento. Le braccia erano coperte dalle stesse bende e da una coppia di guanti di cuoio come protezione. Sandali Ninja bianchi e anelli in ottone che legavano i suoi capelli in una lunga treccia color nocciola. Sulla fronte esponeva con una certa fierezza il coprifronte di Konoha, coperto appena da alcune ciocche di capelli castani. Viste le rigide temperature aveva portato con sé anche una sciarpa azzurra e un coprispalle di lana bianco che la proteggeva dal freddo invernale.
    Non aveva mai visto un inverno così freddo. Nonostante i fiocchi di neve non cadessero da più di una settimana ormai, le temperature non accennavano ad alzarsi. I tetti delle abitazioni erano completamente imbiancati e cumuli di neve si accalcavano in prossimità delle strade principale. Alcuni vicoletti secondari erano stati completamente sommersi dal candore invernale rendendoli quasi inagibili. Questo era stato uno degli inverni più rigidi degli ultimi anni.


     
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    Un nuovo genin in città




    Se c’era una cosa che non avevo tenuto in conto nel mio voler intraprendere la carriera ninja era il ruolo che mia madre avrebbe avuto in questo percorso.
    Una volta acquisito il titolo di genin immaginavo che sarei stato impegnato in svariate missioni, che mi avrebbero permesso addirittura di vivere da solo, magari non troppo distante da mia madre, ma comunque in autonomia.

    Così però non fu, le missioni accademiche erano veramente poche. Mia madre quindi, reputando che stessi buttando il mio tempo allenandomi in solitaria, era sempre alla ricerca di piccoli impieghi da potermi assegnare per racimolare qualche gruzzoletto utile alla precaria situazione finanziaria della famiglia. Il suo lavoro all’onsen aveva un’importanza particolare in quest’attività.
    Era proprio lì che mia madre veniva a contatto con quelli che sarebbero potuti divenire futuri committenti di qualche incarico.

    Lo era stato Benzo e lo erano stati altri.
    L’ultima donna a cui mi madre aveva avuto il piacere di “vendermi”, era una bisbetica di nome Machiko. Fra le sue rughe si intravedeva una bellezza aristocratica, di tempi però passati.
    Sia dal suo linguaggio corporeo sia dal suo modo altezzoso di parlare era facilmente intuibile che quella donna era cresciuta vedendosi assecondati tutti i propri vizi e capricci e non sentendosi mai dire di no. Questa la rendeva antipatica ai più. Nonostante l’onsen fosse frequentato da persone del suo rango, veniva spessa evitata anche dai, per così dire “pari grado”. Tutto ciò permise agevolmente a mia madre di attaccare bottone e di capire di cosa avesse bisogno e di come io sarei stato in grado di soddisfarla.

    A causa della notevole quantità di neve caduta nei giorni precedenti, Machiko si era ritrovata con tutto l’esterno della casa pieno di neve: tetti, grondaie, balconate, tutto ricoperto di acqua congelata. Uno degli elementi che era messo senza dubbio peggio era il cortile esterno. Oltre agli svariati centimetri di neve che ricoprivano tutte cose, le fronde degli alberi erano talmente carichi della coltre bianca che i rami si sarebbero spezzati da lì a qualche giorno se le temperature non fossero salite. In oltre la signora non adorava avere sconosciuti in giro per troppo tempo, quindi riteneva che due ninja, con i loro “strani poteri magici”, sarebbero stati in grado di assolvere al suddetto compito in maniera più veloce e secondo Machiko, più completa.

    Motivo per cui, nel giorno stabilito, mi misi in marcia per raggiungere le porte del villaggio, dove mi sarei incontrato con Ayuuki.
    La signora aveva infatti espressamente chiesto per due shinobi.
    Certo non potevo chiedere a Sho il torturatore o a Maki l’ubriacone, motivo per cui la mia scelta ricadde facilmente su Ayuuki. Dopo la mano che avevamo dato a Benzo sentivo la necessità di dare una raddrizzata al nostro rapporto, per quanto già mi fossi scusato in occasione di Shi-e-En.
    Con una delle mie solite lettere l’avevo dato la notizia, che era stata accolta di buon grado.

    Accompagnato dalle nuvolette di condensa, finalmente raggiunsi le porte, dove, con mia grande sorpresa potei notare Ayuuki con un bel coprifronte sulla fronte.
    Sorridendole da lontano, feci cenno con la mano ed affrettai il passo per raggiungere.

    Wooo!
    Complimenti Ayuuki, ora sei anche tu un genin.
    Non mi hai detto niente, sono veramente molto contento.


    Dissi allargando ancor di più il mio sorriso una volta che le fossi arrivato vicino.

    Eh brava brava, com’è andata? E’ stato così brutto?

    Così dicendo mi avvicinai e le diedi una piccola pacca sulla spalla.

    Dai incamminiamoci.
    Non voglio metterti ansia, però Machiko è abbastanza esigente.
    Quindi sarebbe meglio se parlassimo durante il tragitto.


    Così facendo iniziai ad incamminarmi verso la villa non troppo distante, incoraggiando Ayuuki a seguirmi con un semplice gesto della mano.

    Bene dicevamo?
    Ah si, raccontami un poco dell’esame!


    Ascoltai con attenzione la risposta della neo genin, contento di aver superato anche io il mio esame tempo fa e di non doverlo più ripetere. Quando ebbe finito di parlare decisi di voler raccontarle un poco di me.

    Io invece ho combattuto con un mio ex maestro.
    Si chiama Ryuu, è uno di Kiri.
    Me le ha suonate di santa ragione, non che io non abbia fatto altrettanto eh ahahaah


    Continuai sorridendo

    Però sai, era la prima volta che combattevo con uno di quel villaggio.
    Usano tattiche strane, differenti dal mio stile.
    Prima mi ha fregato con dei cloni acquatici, poi mi ha piantato un kunai nel polpaccio


    Mi fermai un attimo e piegandomi sulle ginocchia tirai su la gamba del pantalone, mostrando il foro del kunai.

    Vedi?

    Rialzandomi ripresi a parlare

    In più tra nebbia e cose varie mi ha anche fatto esplodere una bomba di sopra e infilzato due spiedi proprio al centro del ginocchio. Non hai idea del dolore…

    Per uno, due secondi persi lo sguardo nel vuoto mentre continuavo a marciare.

    Però anche io gliele ho date eh!
    Lo elettrizzato un bel pochino e gli ho fatto crollare una caverna di sopra..


    Poi mi venne un’idea e le lanciai uno sguardo

    Ehi ma ora che sei genin anche tu potremmo organizzare un bello scontro.
    Che ne pensi?


    Il ricordo delle pene causatemi da Ryuu era ancora vivido nella mia mente, ma la mia voglia di menare le mani era rimasta immutata.
    Il resto del tragitto continuò senza troppi intoppi, con il rumore della neve schiacciata a fare da contorno alla conversazione di due giovani shinobi.

     
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    II ~ La villa ghiacciata: Una fredda accoglienza


    E

    ra stato uno degli inverni più rigidi che Konoha aveva visto negli ultimi anni. Solitamente la neve rimaneva tra le strade solo per pochi giorni, prima di sciogliersi per le mite temperature autunnali. Ed invece quest’anno le temperature non arrivavano mai a sfiorare lo zero, ibernando il villaggio della Foglia tra ghiaccio e neve. Ciò aveva creato un bel po’ di disagio per i mercanti che erano costretti a sostare più del dovuto nelle locande visto che le strade erano ricoperte da una sottile patina di ghiaccio, rendendole inagibili per le loro covane. Invece i negozianti preferivano rimanere chiusi, visto che la maggior parte dei cittadini del Paese del Fuoco restava in casa accanto al caldo focolare domestico.
    Per i bambini del Villaggio e gli Studenti dell’Accademia era stato invece un anno fortunato. Non c’era stata mai così tanta neve in giro. E i residenti del quartiere periferico erano costretti a spalare la neve per permettere un accesso più agevole alle proprie abitazioni. In ogni angolo della strade, soprattutto nei parchi e nelle piazzette, erano stati creati numerosi pupazzi di neve. E non era infrequente che interi quartieri di bambini fossero in guerra con quello di fronte per la carica di Mr. o Miss. Palla di neve dell’anno. La stessa Ayuuki era scampata per miracolo ad una battaglia tra due fazioni di bambini armati fino ai denti mentre si recava alle porte del villaggio.
    La Fuyutsuki nell’attesa non potè far altro che ammirare la bellezza di Konoha completamente imbiancata. Era stata via dal villaggio per alcuni giorni con Okada-Sensei. Purtroppo aveva trascorso le vacanze con il Chuunin per avere ripetizioni sugli argomenti dell’esame di diploma e aveva anche partecipato allo Shi-e-En al Paese delle Sorgenti Termali. Al suo ritorno non aveva trascorso molto tempo per le strade cittadine, visto che il suo esame era vicinissimo. Ora che era diventata Genin poteva ammirare Konoha imbiancata. Era davvero suggestiva.
    La sua attenzione venne catturata da una voce familiare. Ormai aveva imparato a riconoscere la tonalità di voce del ragazzo dalla chioma scarlatta. Avevano passato insieme le feste natalizie ad Hotami e avevano aiutato l’Ace of Queen di Benzo-san. Erano una buona squadra, abbastanza affiatata, o almeno per ora erano riusciti a collaborare perfettamente. Anche per questo motivo aveva accettato l’incarico della vecchia Machiko. Non conosceva la facoltosa donna, ma da quelle poche righe scritte dal ragazzo non era facile da accontentare.
    - Hiro-kun! Non ti ho detto nulla perché volevo farti una sorpresa.. ho sostenuto il mio esame pochi giorni fa. Allora.. ora siamo parigrado. - Alzò il pollice destro per mostrare la sua fronte adornata dalla lamina di metallo con il simbolo di Konoha. Finalmente ogni sacrificio era stato ripagato. Forse non aveva trascorso le vacanze da sogno che desiderava al Paese delle Terme, ma con il senno di poi poteva affermare con certezza che gli insegnamenti di Okada-sensei erano stati utili. Un po’ le dispiaceva non seguire più le terrificanti lezioni del Chuunin, ma ora era una Genin ed aveva altre responsabilità.
    Ricevette con un sorriso la pacca sulla spalla da Hiro-kun. I suoi modi di fare erano ben apprezzati dalla Fuyutsuki. Era un ragazzo solare, ottimista e propositivo. Un carattere ben affine con quello della ragazza. Annuì alle sue parole ed iniziarono a mettersi in viaggio. La Villa di Machiko non distava molto dalle mura cittadine, forse quindici minuti di marcia, ma ad un passo svento potevano raggiungerla anche in soli dieci minuti.
    Ayuuki mantenne il passo del Genin ed ascoltò le sue parole. Ne approfittarono, come sempre, per scambiare quattro chiacchiere. Ormai poteva considerarlo un suo amico, più di un conoscente. Ne avevano passate tante insieme. - All’inizio ero terrorizzata all’idea di sostenere il mio esame di diploma, devo essere sincera. - Rivelò con una certa spontaneità. - Non sono mai stata una studentessa modello all’Accademia. Pensavo di non farcela.. ed invece bastava credere un po’ in più in me stessa e mantenere la concentrazione. - La Fuyutsuki aveva sempre avuto una concentrazione labile. Si distraeva per poco e perdeva di vista spesso l’obbiettivo. Forse poteva apparire frivola e distratta in alcuni momenti, ma sotto quella lunga chioma castana c’era un cervellino.
    - Per quanto riguarda la teoria mi hanno chiesto la struttura geo-politica delle Cinque Terre Ninja e la Tecnica della Trasformazione. Non sono mai stata brava nell’Henge no Jutsu, ma mi sono trasformata in un orso polare con un minimo di margine d’errore. - Non era stata perfetta nelle Ninjutsu, ma tutto sommato si era impegnata molto nella loro esecuzione. - Invece la pratica è stata semplice. Sono stata l’unica a centrare il bersaglio più lontano e me la sono cavata nel Taijutsu! - E su questo non aveva nessun dubbio. Si era allenata duramente dopo le lezioni in accademia per raggiungere un livello nel Taijutsu più che discreto. - Raccontami il tuo esame. - Propose.
    Ma gli argomenti tra i due Genin non sembravano esaurirsi. Infatti Hiro-kun mise al corrente la ragazza del suo recente incontro contro un certo Ryuu, ex-maestro del ragazzo. Il volto della Fuyutsuki divenne per alcuni secondi serio, soprattutto quando notò la cicatrice sul polpaccio. Era stato un combattimento senza esclusione di colpi e ciò rammentava alla ragazza che la via della Kunoichi non era affatto semplice. Inoltre non conosceva le capacità dei ninja stranieri. - Non deve essere stato facile. Sono certa che con duro allenamento riuscirai a raggiungerlo. Hiro-kun sei così pieno di energia e determinazione che il tuo ex-maestro dovrà guardarsi bene le spalle! Il talento non ti manca. - Doveva essere uno sprono per il ragazzo, che non sembrava minimamente turbato dalla sconfitta, anzi ancora più motivato. Era proprio questo ciò che ammirava del figlio dei pescatori. Non si arrendeva mai.
    - Ma certo! - Sembrò riacquistare il suo entusiasmo di sempre, effettuando un saltello sul posto e congiungendo le mani al petto. - Scoprirai il potere di noi Kunoichi! - Ovviamente era un chiaro avvertimento a non sottovalutarla. E un modo per lanciare il guanto di sfida. Il tutto con un ampio sorriso sulle labbra.
    Giunsero alla Villa della facoltosa vedova. Situata nel bel mezzo di un paesaggio imbiancato, la struttura si ergeva su ben tre piani con un attico. Era un’abitazione davvero sontuosa e degna di una duchessa. Lo porte d’ingresso erano anticipate da un cortile esterno con un sentiero affiancato da statue di marmo con raffigurazioni di animali e miti. Il prato era completamente ghiacciato e bianco, come la ferrea recinzione che delimitava il podere della donna. Sul retro c’erano anche dei campi incolti per la rigida stagione invernale. E il cortile esterno era abbellito con fontane e stagni con canneto. La villa sembrava ibernata come il resto del paesaggio circostante. Ampie finestre ghiacciate ed eleganti cornicioni ricoperti di neve. Oltre le tende s’intravedevano delle luci di candelabri, segno che Machiko era in casa.
    - Siamo arrivati! - La Fuyutsuki tirò un sospiro di sollievo. Era stato un viaggio breve, ma il freddo riusciva a penetrare nel pesante abbigliamento della Genin. A pochi centimetri dalle rosee labbra il suo respiro si condensò. - Uhm.. è davvero terribile come dicevi? - Chiese improvvisamente mentre la ragazza sospingeva il cancello in ferro innevato. Cumuli di acqua ghiacciata caddero dal freddo metallo, sfiorando per un soffio i due Genin. La Villa era completamente invasa dalla neve. C’era molto lavoro da fare.
    Attraversò il sentiero anche questo ghiacciato ed imbiancato. In alcuni punti erano costretti a deviare sul prato visto che i cumuli di neve ostruivano il passaggio. Sembrava che il rigido inverno non aveva risparmiato nessun abitante del Paese del Fuoco. Finalmente Ayuuki raggiunse la porta d’ingresso. Afferrò con una mano il pomello a forma di testa di leone e bussò.La porta si aprì quel tanto per permettere alla donna di uscire.
    Machikohanasaku_sui_2866 possedeva una bellezza aristocratica, composta e d’altri tempi. Indossava un Kimono invernale verde privo di decorazioni ma comunque molto elegante. I capelli sbiaditi dal tempo erano tenuti in una capigliatura corta ed ordinata. Solo alcune ciocche sulla fronte erano completamente bianche e ribelli. Gli occhi castani squadrarono i due ragazzini. - Uhm? - Lo sguardo era serio ed imperturbabile. Con sufficienza alzò una mano. - Ohayou Gozaimasu! Non ho dolci da darvi, nemmeno pochi spiccioli.. non ho intenzione di comprare nulla. Addio! - Liquidò rapidamente i due Genin senza degnarli di uno sguardo e richiudendo la porta prima che entrambi potessero dire nulla.
    Lo sguardo della Fuyutsuki era tutt’altro che lieto e gentile. Il volto esprimeva fastidio, un fastidio quasi viscerale. Era stata ben educata dai suoi genitori nonostante fosse stata cresciuta negli agi di una ricca famiglia di Konoha. Aveva sempre mal sopportato i prepotenti e i nobili che si davano troppe arie. E quella vedova aveva già superato ogni limite. In effetti erano troppo giovani per essere riconosciuti come Shinobi, ma aveva un Coprifronte per essere riconosciuta come tale. Ed invece?
    - I…Io l’ammazzo! - Strinse i pugni. A quanto pare Hiro-kun non aveva bisogno di rispondere alla sua domanda sul carattere e l’indole dell’antipatica Machiko. Aveva ampiamente dimostrato quanto potesse essere odiosa. Alzò il pugno con l’intenzione di bussare con più forza e meno gentilezza. O almeno questi erano i suoi propositi. Infondo c’era Hiro-kun che poteva impedirle di sfondare quella porta ed aggredire verbalmente la donna.


     
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    Un'antipatica signora e un'irascibile ragazzina




    Ero molto contento che anche Ayuuki avesse raggiunto il grado di genin.
    Ciò significava che avrebbero potuto iniziare ad intraprendere anche missioni ufficiali insieme e perché no, magari formare un team. Essere in un gruppo affiatato sarebbe stato d’aiuto a tutti, ogni membro avrebbe avuto l’opportunità di confrontarsi con gli altri e al contempo di ricevere consigli.

    Durante il tragitto intraprendemmo una discussione sui nostri esami e sul passaggio a genin in generale.

    Neanche io sono mai stato uno studente modello, non avendo nessuno alle spalle che mi potesse dare qualche dritta sfruttavo semplicemente gli insegnamenti delle lezioni. Ma essendo in tanti i sensei non si potevano concentrare solo su di me. Ora però mi sto riprendendo alla grande o almeno spero.

    Dissi sorridendo, poi alla domanda sullo svolgimento del mio esame continuai.

    Ahahah diciamo che ho rimosso un poco tutto.
    All’inizio sono partito molto forte con i ninjutsu, qualche imprecisione nei lanci di precisione. Nella teoria sono stato una vera frana invece ahahaha per fortuna i punteggi alti nelle altre prove mi hanno permesso di superare l’esame. Diciamo che ce l’ho fatta per un pelo.


    Finalmente giunti in prossimità della villa rimasi estasiato da cotanto sfarzo.
    Laghi, forse artificiali, fornivano una perfetta decorazione ad un complesso di costruzioni che lasciava molti di stucco per la sua magnificenza. Come se ciò non bastasse delle splendide statue allietavano il nostro passaggio. Una di quelle raffigurava un cinghiale che combatte con un ragazzino o una ragazzina, non si capiva bene. Mi venne da sorridere per la casualità della cosa.

    Chissà se c’è anche una statua di un serpentone gigante..

    Pensai fra me e me.
    Purtroppo però, nessuna rappresentazione del lungo rettile mi saltò all’occhio.

    Siamo arrivati!
    Uhm.. è davvero terribile come dicevi?


    Chiuse Ayuuki mentre spingeva il cancello di ferro.

    A breve lo scoprirai.. vedi però di mantenere la calma, nel caso in cui sia irritante.

    Mi piaceva che stesse prendendo lei l’iniziativa, la lasciai fare mentre apriva le porte della villa e si introduceva nei suoi grandi spazi. Digrignai leggermente i denti mentre procedevo alle spalle della neogenin una volta che mi resi conto della quantità di lavoro che c’era da fare. Come toccato da un potentissimo incantesimo, tutto era ricoperto di bianco.

    Certo che almeno l’essenziale qualcuno avrebbe potuto farlo..

    Una volta raggiunta la porta d’ingresso venne ad aprire una donna che tra le rughe lasciava intendere che in passato fosse stata portatrice di una bellezza non da poco.
    Subito però, senza neanche darci il tempo di aprire bocca, ci liquidò scambiandoci per mendicanti o per bambini in cerca di dolciumi.
    Rimasi leggermente a bocca aperta, poi, scoppiai in una fragorosa risata.

    AHAHAHAH

    La donna aveva frainteso la situazione, dando vita ad un simpatico teatrino.
    Certo ci si sarebbe potuti offendere per i modi poco miti e gentili di Machiko, ma al posto di farmi salire la bile decisi di prenderla sul ridere.

    Dello stesso avviso non era la mia compagna.
    Da dietro le sue spalle la vidi irrigidirsi e stringere i pugni con forza, per poi alzare uno di questi, con l’intenzione di sbatterlo contro la porta.

    Intuita l’intenzione di Ayuuki mi diedi uno slanciò in avanti e bloccai la mano che stava per colpire la porta. La presa non era dura al punto da far male, ma ferma il giusto necessario per impedire alla kunoichi di andare oltre.

    Wo wo wo Ayuuki!
    Ti avevo detto di stare calma..
    Forza fammi bussare a me. Se però non vuoi stare qui prova ad entrare da qualche altra parte, non farti scambiare per una ladra però mi raccomando ahahaha


    Aspettai che Ayuuki si calmasse e che decidesse cosa fare, quindi mi avvicinai ancor di più la porta e bussai nuovamente.

    Salve, non cerchiamo dolciumi, siamo i genin che ha richiesto per pulire la villa dalla neve!

    Quindi attesi una risposta.


     
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    III ~ L'inopportuna invadenza delle vecchiette: Guerra!


    E

    ra la prima volta che la Fuyutsuki usciva dalle mura cittadine di Konoha con il coprifronte, che la rendeva ufficialmente una Kunoichi. Ai due Chuunin che registravano le entrate e le uscite dal Villaggio della Foglia ora doveva fornire i suoi nominativi non come cittadina del Paese del fuoco, ma come un Ninja di Konohagakure no sato. In un certo senso si sentiva più libera, anzi felice per essere riuscita a compiere un primo passo verso la sorella maggiore. Forse non tutto era perduto. E i suoi continui progressi ne erano la conferma.
    Il grado Genin però non era un traguardo per Ayuuki, ma solo una delle tante tappe. Non poteva adagiarsi sugli allori, anche perché il Villaggio era pieno di talentuosi Genin. E se voleva davvero riuscire a riportare a casa Ai-Oneesan doveva continuare con i suoi estenuanti allenamenti e non dimenticare i consigli di Okada-Sensei sull’importanza della teoria. Il suo percorso da Kunoichi era appena iniziato.
    Confrontarsi con Hiro-kun, oltre a conoscere qualcosa in più del ragazzo dalla chioma scarlatta, le permise di scambiarsi esperienze e sensazioni sul tanto temuto esame di diploma. Fin dall’inizio avevano istaurato un buon dialogo e c’era simpatia tra di loro. Non era un Genin borioso o saccente, anzi era sempre disposto ad aiutare il prossimo e pieno di energie. Inoltre riusciva ad infondere nell’animo della Fuyutsuki una certa positività, che aggiunta a quella già presente nell’animo della ragazza riusciva a creare una giusta sintonia di squadra.
    In cuor suo sperava di andare in missione con Hiro-kun o essere scelta come membro di una squadra genin capitanata da un Jonin o un Chuunin insieme al ragazzo. Erano già abbastanza affiatati come team e ciò avrebbe facilitato le cose anche al sensei che li avrebbe guidati. Ma per ora si godeva la “passeggiata” per i sentieri innevati del Paese del fuoco e la chiacchierata con il Genin.
    - Abbiamo un’altra cosa in comune! - Da quando lo aveva conosciuto aveva imparato a stupirsi di come fossero in realtà simili, nonostante provenissero da contesti sociali diversi. Il primo era il figlio di un pescatore, che si era dato da fare fin da piccolo per poter mandare avanti la famiglia, guidata dalla madre e dalla nonna dopo la scomparsa dell’unica figura maschile. Invece la seconda era figlia di una delle più importanti casate di Konoha, caduta recentemente in disgrazia per il tradimento di una capace e talentuosa Kunoichi, diventata una Mukenin. Due realtà completamente diverse, ma due caratteri particolarmente affini. Anzi ciò che mancava all’uno ce l’aveva l’altro, e viceversa.
    - Nemmeno il mio esame non è stato brillante. Ma alla fine ciò che conta è aver raggiunto il nostro obbiettivo.. no? Ma non il nostro traguardo. Si può sempre migliorare. - A riguardo aveva le idee piuttosto chiare. Ed era certa che Hiro-kun avesse concordato con lei.
    Dopo una decina di minuti di marcia con passo cadenzato i due Genin raggiunsero la destinazione. La villetta di Machiko-sama era quasi una reggia. Gli ampi spazi e la maestosità dell’abitazione lasciava intuire che la facoltosa donna aveva ereditato più del dovuto dopo la morte di suo marito. Era una ricca vedova e poteva permettersi ogni capriccio che desiderava, anche disturbare due giovani Genin sottraendoli da eventuali missioni o incarichi per il Paese del Fuoco. La sua villa aveva bisogno di una ripulita e non c’era nulla di più importante.
    Anche la stessa Fuyutsuki rimase piacevolmente colpita, anzi meravigliata dalla costruzione architettonica che innevata acquistava un tocco mistico. Era davvero una bellissima residenza. Nemmeno i Fuyutsuki agli albori della loro fama possedevano una villa tanto sontuosa. Erano sempre stati dei nobili piuttosto modesti e ligi al dovere. Si concedevano qualche vezzo nobiliare, ma raramente ostentavano le loro ricchezze o mostravano superbia. Andavano orgogliosi del loro nome, della loro famiglia.
    Ma Ayuuki non aveva fatto i conti con l’unica abitante di quella villa. Machiko-sama li aveva scambiati per due ragazzini in cerca di dolci o mendicanti desiderosi di carità. Non aveva minimamente ascoltato le parole della Genin e Hiro-kun non aveva nemmeno avuto il tempo di parlare. La porta di pomelli dorati come si era aperta così venne chiusa. Il tutto eseguito con una certa superficialità ed insensibilità. Era proprio vero, più le tasche traboccavano di Ryo più piccoli diventava la dimensione del cuore. Quella vecchia e bisbetica donna aveva fin da subito dimostrato il suo pessimo caratteraccio.
    Il ragazzo dalla chioma rossa la prese diversamente dalla Fuyutsuki, mentre la ragazza sembrava oltraggiata ed offesa dal comportamento asciutto ed insensibile di Machiko-sama, lui era scoppiato in una fragorosa risata. Anzi ci mancava davvero poco che si piegasse in due. Il teatrino inscenato dalla nobile donna l’aveva divertito.
    La mano della Genin si alzò, stretta in un pugno, per poter bussare con maggior impeto. Stavolta senza utilizzare nemmeno il pomello dalla testa leonina. Anzi aveva tanta voglia di strapparlo via o fare qualche dispetto nel cortile innevato. Forse cavare gli occhi ad alcune strade o abbatterne un paio avrebbe gettato la vecchietta nello sconforto. Lo spirito natalizio non sembrava affatto averla addolcita. Ma la sua mano venne afferrata provvidenzialmente da Hiro-kun prima che potesse sfiorare il pregiato legno della porta. - Uhm? - Lanciò un’occhiata interrogativa al ragazzo, quasi non comprendendo la motivazione di quel gesto. Il suo impeto di rabbia le suggeriva di sfondare la porta e cantagliene quattro a Machiko-sama. La più piccola dei Fuyutsuki era cara e dolce, ma meglio non farla arrabbiare. - Pfff! - Sbuffò arrendendosi all’opzione più diplomatica del ragazzo. Sicuramente la sua era la scelta migliore da fare, anche perché ne andava della reputazione della madre di Hiro-kun. Non voleva metterla in imbarazzo.
    - Ok! Parlaci tu.. io mi rifiuto. - Rivolse lo sguardo altrove con un pizzico d’orgoglio mentre mosse la mano per liberarsi dalla presa del ragazzo. Alzò le spalle e cedette il passo, retrocedendo appena e scendendo dal marmo su cui era poggiato un tappeto, ormai bagnato e coperto di neve. Sospirò. L’idea di entrare nell’abitazione di quella donna non le piaceva affatto, ma non poteva fare altrimenti.
    Quando Hiro-kun bussò una seconda volta dall’altra parte della porta si udirono abbastanza distintamente un brusio tutt’altro che lieto per i due Genin e dei passi trascinati boriosamente. La vecchia Machiko-sama sembrava infastidita dall’insistenza dei due trovatelli. Già, perché per lei i due Genin erano solo due mendicanti formato “mini” disposti a tutto pur di rubarle una caramella o un sacchetto di Ryo. Aprì di nuovo la porta e squadrò con durezza entrambi gli Shinobi del Villaggio della foglia. - Vi ho detto che… - Stava quasi per cacciarli via di nuovo, ma le parole precise e chiare del Genin furono rivelatrici. Ma nonostante la situazione non un minimo d’imbarazzo o dispiacere comparve sul volto della donna. Anzi sembrava quasi che volesse far intendere che non si sentiva affatto responsabile di quel disguido. - Mi erano stati promessi due Shinobi.. non due ragazzini. Ma se il Villaggio di Konoha non ha da offrirmi nulla di meglio.. lasciamo perdere! Entrate pure. - Alla fine non sembrava molto contenta dell’arrivo dei due Shinobi, ma l’esterno della villa andava pulito.
    L’atrio della Villa corrispondeva alla sfarzosità del cortile esterno. Anche qui c’erano alcune statue, ovvero busti bianchi come la neve adagiati su mezze colonne di marmo. L’atrio si apriva a semicerchio, con due rampe di scale ai lati che davano sull’arcata d’accesso al primo piano della struttura. L’entrata era pavimentata con una moquette rossa e ben curata e Machiko-sama invitò i due giovani ad abbondonare i loro calzari bagnati per evitare di macchiarla. Voltò le spalle e fece un cenno per essere seguita. - Seguitemi! E non toccate.. nulla! - Enfatizzò soprattutto quest’ultimo avvertimento. Infatti lungo tutto il corridoio centrale, le pareti erano adornate da quadri e tele d’inestimabile valore. I busti si alternavano ai quadri e c’erano alcuni che ritraevano la bellezza di Machiko-sama nel fiore degli anni. Altri invece che ricordavano il defunto marito ed alcuni nipoti.
    I Due Genin si ritrovarono in una vera galleria d’arte. Una piccola collezione di una donna d’altri tempi che amava il bello e l’antico. Alla fine del corridoio si aprì un’ampia stanza per gli ospiti. Era un salottino con diversi cuscini e un tavolino da thè al centro. Di fronte si aprivano delle vetrate da cui filtrava la tenue luce invernale. E si potevano intravedere i campi ed alcune stalle di proprietà della donna sul retro dell’abitazione. La stanza, nonostante fosse ampia ed adornata con una fornita libreria, era abbastanza accogliente. In un camino ardeva della legna e riscaldava gli ambienti interni dell’abitazione. Su un lato c’erano alcune rampe di scale che probabilmente portavano ai piani superiori. - Accomodatevi. Gradite del Thè o una cioccolata calda? Ho anche dei biscotti se volete. - Si rivolse con garbo ai due Ninja. A quanto pare la sorpresa iniziale l’aveva inacidita, ma ora sembrava abbastanza disposta a dialogare per risolvere il suo “problema”. - Per me una cioccolata calda! - La Fuyutsuki finalmente interruppe il suo silenzio. Aveva seguito Hiro-kun senza meravigliarsi troppo delle bellezze di quella villa. Sembrava ancora diffidente e sul piede di guerra. Attendeva un passo falso della donna.
    - Come avete potuto notare.. il cortile esterno della mia villa è completamente ricoperto di neve. Lo stagno è ghiacciato, il prato soffocato dalla neve, le statue irriconoscibili e i rami degli alberi più deboli iniziano a cedere. - Insomma era una situazione disastrosa per una donna che aveva sempre il controllo su tutto. - Solitamente ho il mio personale giardiniere per questo genere di cose. Ma ho dovuto licenziarlo per aver fatto appassire i miei Gerani. Già.. una sciagura! - Cercò quasi conforto nei due ragazzini. Conforto che non arrivò da Ayuuki, che la squadrava ancora con aria diffidente. Non aveva seppellito l’ascia di guerra.
    - Oh! - Coprì con una mano le labbra secche e sottili. Scoppiò in una rauca risata, che sembrò piuttosto dettata dall’ipocrisia. - Mi sono dimenticata di presentarmi. Machiko Ishii. E tu devi essere il figlio della Signora Abe, la simpatica inserviente dell’onsen che frequento settimanalmente. - Squadrò Hiro-kun, per poi passare sulla ragazza al suo fianco. - E lei? È forse la tua fidanzatina? - Aggiunse con tono inquisitorio. - … - Ayuuki iniziò ad affilare la sua ascia da guerra.


     
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    La reggia




    Il mio gesto repentino permise ad Ayuuki di non sfondare la porta di casa dell’antipatica vecchia.
    Una volta calmatasi, la neogenin mi permise di gestire personalmente la cosa.

    Grazie per la comprensione..

    Qualche secondo dopo aver bussato la porta si riaprì, con la solita anziana signora che tentava di scacciarci. Inevitabilmente, per non farci sbattere nuovamente la porta in faccia, dovetti parlarle di sopra.

    Siamo qui per pulire la villa dalla neve.
    Siamo i ninja della foglia!


    Dissi rapidamente indicandomi il coprifronte legato alla coscia.
    Machiko sembrò finalmente acquisire interesse in noi, non esantaodosi però dal commentare stizzosamente.

    Mi erano stati promessi due Shinobi.. non due ragazzini. Ma se il Villaggio di Konoha non ha da offrirmi nulla di meglio.. lasciamo perdere! Entrate pure.

    Facendo appello alla mia pazienza abbozzai un falso sorriso.

    Si beh, gli Shinobi di gradi elevati sono impegnati in incarichi che necessitano più esperienza..

    In breve la situazione si rassereno e dopo averci fatto levare i calzari ed averci raccomandato di non toccare nulla Machiko ci diede l’opportunità di entrare nella sua casa. Lo sfarzo si riproponeva con le stesse modalità con cui si mostrava fuori, a farla da principe erano le numerose statue che dal costo sicuramente elevatissimo. Tutta la vila era una vera e propria opera d’arta che non potè fare a meno di lasciarmi estasiato. Più razionalmente però non mi spiegavo del perché si sentisse la necessità di mostrare tutta questa ricchezza sotto forma di bellezza. Volgendo lo sguardo di qua e di là notando i vari particolari seguii senza troppe domande la padrona di casa.

    Finalmente giunti in un delizioso salottino l’anziana e ricca signora cambiò improvvisamente atteggiamento offrendoci bevande calde e dei biscottini, cosa che probabilmente avrebbe rifiutato ai bambini bisognosi. Infastidito da questo comportamento decisi di non prendere nulla, a differenza di Ayuuki che si era buttata su una cioccolata calda.

    Per me nulla grazie..

    Tenendo sempre d’occhio la mia compagna nel caso di altri scatti d’ira, ascoltai le parole di Machiko, la quale ci spiegò grosso modo il problema che l’affliggeva e del perché non potesse essere in grado di sistemarlo da sola. Infine però si ricordò le formalità, presentandosi e concludendo con una domanda inopportuna.

    Mi sono dimenticata di presentarmi. Machiko Ishii. E tu devi essere il figlio della Signora Abe, la simpatica inserviente dell’onsen che frequento settimanalmente. E lei? È forse la tua fidanzatina?

    Riproposi lo stesso sorrisetto falso di poco prima e riappellandomi alla mia pazienza risposi in tono pacato.

    Si sono proprio il figlo della Signora Abe, mi chiamo Hiro e no.. lei non è la mia fidanzatina, siamo solo compagni di missione. Lei si chiama…

    Conclusi facendo un gesto con la mano che intendeva dare spazio ad Ayuuki per la sua presentazione.

    Una volta finiti i convenevoli decisi di andare al sodo, mettendoci subito a lavorare e passando il minor tempo possibile in compagnia di Machiko.

    Bene direi che ora possiamo metterci a lavoro.
    Ha indicazioni particolari che dovremo seguire?


    Chiesi infine.
    Ognuno aveva un proprio modo di prendersi cura di oggetti, abitazioni e giardini.
    Non volendo rendere scontenta dei nostri servizi la ricca signora sarebbe stato meglio mettere i puntini sulle “i”.


     
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  7. **Kat**
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    IV ~ La diplomazia di Hiro-kun: Un cortile da scongelare


    I

    n verità la Fuyutsuki pensava di partire per la sua prima missione dopo aver ottenuto il coprifronte del Villaggio. Ora era una Genin e le responsabilità che gravavano sulle sue spalle si erano moltiplicate. Suo padre, Ryuhei-sama, Capo-clan dei Fuyutsuki confidava molto nella sua secondogenita. Quindi assecondare i capricci di una vecchia bisbetica non rientrava nei suoi piani, almeno non dopo essere diventata a tutti gli effetti una Kunoichi.
    Ma non poteva di certo lasciare da solo il figlio della signora Abe, con cui fin dal loro primo incontro c’era stata molta affinità e simpatia. Potevano considerarsi una buona squadra. Purtroppo la loro pazienza era stata messa fin da subito a dura prova da Machiko-sama. Era una vedova ricca e la sua abitazione ne testimoniava l’opulenza che solo una donna del suo rango poteva manifestare con tanta sicurezza e superbia. I suoi modi erano stati bruschi ed insensibili, lasciando i due Genin alla mercé del freddo invernale.
    Solo l’intervento diplomatico e paziente di Hiro-kun aveva dissipato ogni fraintendimento e reso la vedova più affabile. Non era una donna estroversa o accogliente, anzi entrati nella villetta aveva vietato ai due ragazzi di toccare qualsiasi cosa. Ogni cimelio possedeva un valore inestimabile, che i due adolescenti non potevano minimamente immaginare.
    Furono condotti in un salottino abbastanza accogliente. In verità per la Fuyutsuki in quel sontuoso ambiente non c’era nulla di accogliente, in primis l’atteggiamento di Machiko-sama che iniziò a lamentarsi delle condizioni in cui riversavano gli esterni della sua villetta. Tutto ciò non sarebbe accaduto se non avesse licenziato il giardiniere per una motivazione così effimera. Ma Ayuuki tenne la bocca serrata, conservando quei pensieri poco socievoli verso la vedova.
    Ne approfittò per chiedere una tazza di cioccolata calda. Nel camino ardevano dei grossi tronchi di legna, che riuscivano a riscaldare parte del salottino. Si adagiò su una delle poltrone lanciando uno sguardo verso Hiro-kun. Desiderava uscire da quella villetta il più presto possibile. Non si sentiva a suo agio e sospettava che la vecchietta non avesse digerito la loro presenza. Si aspettava come minimo Chunin o Jonin per quell’incarico di poco conto. Per lei la manutenzione del suo cortile corrispondeva ad una missione di livello S. Machiko-sama si sentiva quasi oltraggiata.
    Ayuuki lasciò al Genin il compito di dialogare con la donna, che con un cenno delle mani fece comparire dai setosi tendaggi in un angolo della stanza la minuta ed ordinata figura di una cameriera. Era una ragazza3593154_1414167627006.05res_210_300 di giovane età con occhi dorati e una chioma albina. Avanzò con passo felpato e cadenzato. In un vassoio d’argento c’erano una teiera in ceramica, tazzine, foglie di Thè, pasticcini e una tazza di cioccolata fumante. - Servitevi pure! - Rinnovò l’invito anche al Genin, che aveva rifiutato la sua generosa offerta. Il suo tono di voce era comunque asciutto e sbrigativo. I suoi pensieri erano tutti rivolti al suo cortile esterno devastato dal rigido inverno.
    La Fuyutsuki non se lo face ripetere due volte afferrò con entrambe le mani la calda tazza di cioccolata. - Arigatou Gozaimasu! - Ringraziò e stavolta era intenzionata a seppellire l’ascia di guerra, più o meno. La ragazza stava quasi per appoggiare le labbra sulla tazza in lucida ceramica quando intervenne la voce pigolante e discreta della cameriera. - Lo preferisce zuccherato o amaro? - Lo sguardo cristallino della Genin si soffermò sulla coetanea ed ampliò un sorriso. - Due zollette di zucchero.. Grazie! - E dopo aver servito la Fuyutsuki scomparve oltre il tendaggio di velluto rosso con discrezione senza accennare ad un sorriso. Chinò solo il capo per chiedere congedo alla padrona di casa, che la liquidò solo con un cenno della mano.
    Ayuuki iniziò a sorseggiare tranquillamente la tazza di cioccolata calda dopo averla zuccherata. Non adorava i gusti amati, preferiva di gran lunga il dolce. Per questo tendeva a zuccherare ogni bevanda, anche il Thè o i succhi d’arancia. Inoltre amava la cioccolata e quella di Machiko-sama sembrava di ottima qualità, almeno fino a quando la sua lingua biforcuta non iniziò a gettare di nuovo veleno ovunque, con i suoi soliti modi asciutti. Forse non era nemmeno intenzionale quella provocazione, ma la reazione della ragazza non si fece attendere. Strinse ambedue le mani sulla tazza e squadrò con ira il volto rugoso della vedova, mentre il suo s’imporporava d’imbarazzo. Strinse i denti e sentì la ceramica cedere sotto le sue mani. La stava stringendo troppo, tanto che una crepa si formò sulla lucida superficie della tazzina. - … - L’intervento di Hiro-kun fu provvidenziale e riuscì a sventare il peggio. - Ayuuki. - Proferì a denti stretti. Ormai era chiaro che tra le due non correva buon sangue.
    Ancora una volta la Fuyutsuki dovette ringraziare il mite temperamento del ragazzo dalla chioma rossa. Infatti cambiò subito discorso ed andò subito al punto. - Molto bene! Non mi sono mai piaciuti le persone che poltriscono. Chi ben incomincia è a metà dell’opera no? - Cercò una certa complicità nel ragazzo con il suo viso rugoso e severo che si aprì in un modesto sorriso. A quanto pare Hiro-kun era entrato nelle simpatie di Machiko-sama non appena aveva parlato di sua spontanea volontà del lavoro che dovevano svolgere.
    - Dovrete spazzare il viale principale e rimuovere i cumuli di neve dal prato. Anche le statue vanno ripulite.. ma attenzione a non danneggiarne nessuna. - Era pronta ad esporre tutte le sue condizioni. Per lei il lavoro andava fatto per bene, senza nessun margine d’errore. - Bisogna rompere la patina di ghiaccio che si è formata sullo stagno. Dubito che i pesci d’acqua dolce siano sopravvissuti a tali temperature. Erano specie di rara bellezza.. peccato. Dovrò chiedere un’altra colonia dal Paese del Fiume. - Si perse un po’ nei suoi pensieri. Schiarì la voce per poi continuare. - Inoltre sono alcuni giorni che il mio gatto non torna a casa. Solitamente si aggirava spesso nel cortile esterno. Se riuscite a ritrovarlo.. tanto meglio! - Breve pausa. Non mostrò particolare affetto verso il suo animale domestico. - Sul retro c’è un ripostiglio con tutto l’occorrente per riordinare il giardino. Potete usarlo se lo desiderate.. ma vi ho assolati per le vostre strane magie e capacità. Mi aspetto che usiate quelle! - Alzò le spalle ed iniziò a sorseggiare il suo Thè dopo aver indicato il corridoio per l’uscita. Non era più il momento di rilassarsi.
    La Fuyutsuki fu ben contenta di uscire dalla villetta di Machiko-sama. Non aveva mai conosciuto vecchietta più odiosa ed invadente di lei. L’avere così tante ricchezze aveva rimpicciolito il suo cuore. Tirò un sospiro di sollievo dopo essersi riappropriata dei suoi calzari ed aver varcato quella soglia. Il respiro si condensò a pochi centimetri dalle sue labbra e quando anche Hiro-kun uscì dall’abitazione chiuse la porta dietro di sé. - Antipatica! - Finalmente si tolse quel macigno dallo stomaco. Si era trattenuta per non alimentare la loro faida e seguire i consigli del ragazzo. - Sei stato molto paziente. Io non sarei riuscita a mantenere la calma. - Confessò in modo cristallino. Ammetteva i suoi limiti.
    - Direi d’iniziare! Provvedo allo stagno.. tu intento inizia a spalare la neve per liberare il sentiero e l’erba del giardino. - Stavolta fu la Genin a prendere in mano le redini della situazione. Abbozzò un lieve sorriso in direzione di Hiro-kun.


     
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  8. Mberu
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    Hiro passione spala neve




    Il poco piacevole convivio andò oltre.
    Ayuuki sorseggiando la tazza e limitandosi a poche parole aveva dato dimostrazione di quanto fosse vogliosa di avere poco a che fare con Machiko.
    I miei pensieri però andarono alla cameriera che aveva servito i pasticcini e le bevande calde, la quale inevitabilmente si sentì ribadire il mio rifiuto.
    Se già doveva essere brutto avere a che fare con la ricca signora in maniera occasionale non immaginavo come potesse essere sopportarla quotidianamente.

    Ci vuole fegato.. o forse poverina non aveva altra scelta..

    Con un senso di dispiacere per la ragazza dalla chioma albina, ascoltai le istruzioni di Machiko.
    Gli attrezzi non mi sarebbero certo serviti, dopo l’allenamento con l’hokage avevo capito che necessitavo di tempo per imparare a controllare il chakra e questo era un buon momento per dilettarsi in questo.
    La vecchia diede qualche segno di approvazione nei miei confronti, la mia pragamaticità doveva averla colpita. Mantenendo il falso sorrisetto inforcai le mani dentro le tasche del pantalone e continuai ad ascoltare.

    Una volta congedati, con passo svelto, sia io che Ayuuki ci dirigemmo verso l’uscita.
    Lo sbalzo di temperatura si fece sentire, un forte brivido di freddo mi colpì quando iniziai a muovere i primi passi all’esterno dell’abitazione. La mia compagna però era completamente assorta dalla collera e dal risentimento nei confronti di Machiko per dare l’impressione di patire il freddo.

    Iniziai a camminare

    Si è antipatica, manco a me è piaciuta.. e grazie per il complimento.
    Però il fatto che tu stessa ti renda conto che non avresti avuto la stessa pazienza dovrebbe essere un campanello d’allarme.


    Mi fermai e la guardai negli occhi.

    Ormai siamo genin e sentimenti come la rabbia dovrebbero essere sotto il nostro controllo.
    Non lo dico per farti la ramanzina.. ma ci capiterà spesso di arrabbiarci e questo non deve offuscare il nostro modo di pensare.


    Poi chiusi gli occhi e sorrisi.
    Finalmente quello era un sorriso sincero, che da quando avevo fatto la conoscenza della ricca signora non avevo più mostrato.
    Quelle erano cose che sentivo la necessità di dire, per il bene di Ayuuki. Però, quell’atteggiamento paternalistico e forse saccente sarebbe potuto essere frainteso, questo di certo non lo volevo.

    Una volta che ci fummo divisi i compiti, mi diressi all’inzio del sentiero che portava dalla villa all’esterno. La mia idea era di usare il chakra per spazzare via la neve in maniera controllata. Volevo usare il manto di neve come se fosse un tappeto da arrotolare. Fino ad allora mi ero esercitato a rimanere attaccato alle cose attraverso il chakra, ora si trattava invece di spingerle vie da me.

    Con il freddo che mi penetrava nel corpo congiunsi le mani e chiusi gli occhi, richiamando la concentrazione. Appena mi ritenni soddisfatto compì una serie di profondi respiri, infine richiamai il chakra lungo le mani.

    Mi chinai verso il manto di neve ed iniziai a spingere, penetrando semplicemente con le braccia nello strato di neve. In realtà sapevo che non ci sarei mai riuscito al primo colpo e forse per questo non ci riuscì. Riprovai un altro paio di volte con il medesimo metodo, fallendo ogni volta.

    Sbuffando, uscì le braccia dalla neve e mi rimisi nella posizione originale di concentrazione.

    Allora.. sta volta non c’è Raizen a consigliarmi, ne tantomeno posso seguire i movimenti di Sho.
    Però quella lezione mi è di certo servita.
    L’hokage mi ha detto che se voglio imparare a manipolare per come si deve il chakra devo conoscere sia il materiale con cui voglio interagire sia immaginare uno specifico modo di plasmare il chakra..


    Riaprì gli occhi e osservai la neve.
    La sua consistenza era veramente bassa. In oltre era molto granulosa.
    Questo significava che se volevo mantenere l’idea originale di creare una sorta di grossa palla di neve dovevo tentare di prendere più neve possibile. In più, non potevo certo creare piccolissimi filamenti di chakra per come avevo fatto per il chakra adesivo, bensì dovevo produrre qualcosa di grosso e in maniera repentina. La, per così dire, forza di espulsione di questi costrutti di chakra, avrebbe fatto muovere la neve senza che io avessi dovuto spingere le braccia.

    Senza interagire con la neve, iniziai a provare a generare dei grossi parallelepipedi.
    Dopo quasi un’ora passata nel tentativo di raggiungere la grandezza sperata, passai, stancamente, al regolare la velocità con la quale il chakra veniva sparato fuori. Se l’avessi fatto troppo lentamente la neve non si sarebbe mossa e avrei dovuto usare la mia forza, diversamente, se fossi stato troppo veloce la neve si sarebbe potuta sfaldare. Concentrandomi al massimo e perdendo una discreta quantità di energia, mi ritenni soddisfatto solo dopo un’ulteriore mezz’ora di tempo trascorso.

    A noi due neve!

    Mi inclinai nuovamente verso il troppo alto manto di neve e dopo aver fatto attenzione a posizionare al meglio le mani, iniziai ad emettere il chakra per come avevo fatto fino a poco fa.
    Se avessi ottenuto il risultato sperato, avrei continuato con quel modus operandi sino a quando non avrei creato una grande palle di neve da far fuoriuscire dal cancello.


     
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  9. **Kat**
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    V ~ Pulizie d'inverno: L'importanza del controllo del Chakra


    A

    yuuki sembrava davvero molto sollevata non appena mise piede fuori da quella villetta. L’abitazione di Machiko-sama era sontuosa, lussuosa e con opere d’arte d’inestimabile valore. Qualsiasi ragazza avrebbe desiderato vivere in una reggia simile e sentirsi un po’ come una principessa. Ma la vedova sembrava più una vecchia e bisbetica matrigna cattiva più che una elegante ed austera matrona di una villa. Forse in passato era stata una dolce madre per i propri figli, una servizievole moglie per suo marito ormai defunto o una comprensiva nonna per i suoi nipotini. Ma ora era solo una vecchia inacidita dall’opulenza che la circondava. O almeno questo era il giudizio della Fuyutsuki.
    Hiro-kun era riuscito ad accattivarsi le sue simpatia, forse per il suo modo diretto e diplomatico. Era un ragazzo che non si lasciava distrarre dagli ostacoli e puntava dritto all’obbiettivo. Nella testolina del ragazzo dalla chioma rossa c’erano idee ben chiare e precise. E la Genin non poteva far altro che ammirarlo. Per questo si complimentò con lui.
    Ma seguì una specie di ramanzina. Fortunatamente nei paraggi non c’era Okada-Sensei, altrimenti avrebbe sicuramente rincarato la dose. Era sempre stata, anche in accademia, una studentessa un po’ “svogliata” e la sua attenzione era piuttosto labile. Capitava spesso che cadesse vittima delle emozioni. E ciò era un errore imperdonabile per uno Shinobi. Fortuna che c’era Hiro-kun a ricordarglielo. - Ehm.. in effetti hai proprio ragione. Non avrei dovuto comportarmi in quel modo così… - Infantile? Sconsiderato? Frivolo? - ..Inappropriato. - Annuì convinta senza mostrare risentimento per quella ramanzina. Era un discorso che andava fatto. In missione non poteva permettersi simili errori.
    Era il momento di mettersi all’opera. C’era un giardino da ripulire. E a giudicare dallo stato in cui riversava forse avrebbero impiegato tutto il pomeriggio fino all’ora del crepuscolo per spalare tutta la neve presente. A nessuno dei due Genin venne in mente di utilizzare gli attrezzi da giardiniere sul retro dell’abitazione. Machiko-sama era stata molto chiara. Si aspettava che i due Shinobi usassero le loro “magie” con il Chakra per ripulire il suo cortile.
    Ayuuki non era particolarmente brava con il Ninjutsu e le Genjutsu erano sempre state un problema per lei. Prediligeva di gran lunga il Taijutsu, ma non capì almeno all’inizio come le sarebbe tornato utile sferrare qualche calcio o pugno. Scosse leggermente la testa ed iniziò a cercare tra i cumuli di neve lo stagno ghiacciato. Fortunatamente il canneto era abbastanza visibile, quindi non fu difficile individuarlo. Con difficoltà, a causa della neve alta, riuscì a raggiungere le rive di quel laghetto. Le acque erano completamente ghiacciate e la Genin si chinò per specchiarsi in quello specchio di ghiaccio. Con la mano destra, coperta dal guanto di cuoio, spostò un sottile velo di neve per esporre l’acqua ghiacciata. Riuscì ad intravedere anche le rarissime specie di pesci del Paese dei Fiumi. Come anticipato dalla vedova erano tutti morti, ibernati in quel freddo innaturale e spietato per loro, abituati alle alte temperature dei loro percorsi d’acqua dolce.
    Sospirò leggermente prima di strofinare le mani l’una sull’altra per generare un po’ di calore. Solo ora si rendeva conto di come fosse fredda la giornata. Ma a parer suo preferiva restare al freddo e al gelo e non condividere lo stesso tetto con Machiko-sama. Respiro che si condensò sulle sue labbra. Si strinse nelle spalle prima di dare un’occhiata ad Hiro-kun dall’altra parte del cortile. - Cosa fai? - Chiese con un sorriso. - Pensavo che spalassi la neve a mani nude per temprare il tuo corpo. - Inarcò un sopracciglio. Ed invece il ragazzo si stava esercitando con la manipolazione del Chakra, forse poteva provarci anche lei.
    Intanto sul ramo di un albero, in prossimità del cancello in ferro della villetta, qualcosa si mosse. L’albero era un nocciolo secolare le cui radici erano affondate nel candore della neve. Le foglie erano svanite e solo l’imponente scheletro di legno dell’albero rimaneva in piedi. Sui rami erano adagiati cumuli di neve ed uno di essi sembrava muoversi. *MIAO!* Un miagolio provenì dall’albero. Improvvisamente quel cumulo di neve si mosse e il candore lasciò spazio ad un pelo maculato, quasi tigrato.
    Il gatto1434725899_garfield-fotos-300x248 era infreddolito e bagnato forse da giorni su quel nocciolo. Ma non sembrava affatto denutrito. Anzi il corpo asciutto e scattante del felino aveva lasciato posto a rotondità quasi innaturale e delle guance paffute. Il gatto era chiaramente sovrappeso, forse viziato dalla proprietaria della villa. Ayuuki non impiegò nemmeno un secondo a riconoscere quel felino come l’animale domestico di Machiko-sama. Sembrava annoiato, borioso ed inetto. Forse per inerzia non era sceso da quel ramo, facendo impensierire la padrona per giorni. - Oh! Hiro-kun.. ho trovato il gatto. Provvedo io a recuperarlo! - Alzò un po’ la voce per essere certa di essere udita dal collega. Abbozzò un lieve sorriso e si avvicinò all’albero.
    La corteccia del nocciolo appariva completamente ghiacciata ed anche il muretto adiacente sembrava inagibile. Inoltre la recinzione di ferro che circondava il podere della vecchia vedova possedeva delle estremità piuttosto appuntite. Escluse fin dal principio di sfruttare il muretto della recinzione per salire sull’albero. Afferrò saldamente la corteccia del nocciolo e cercò di scalarlo a mani nude. Purtroppo le sue abilità nel salto erano modeste. Non appena appoggiò la pianta del piede sulla corteccia dell’albero non trovò l’attrito che desiderava. Finì per scivolare un paio di volte. - Ahio! - Si lamentò non appena impattò con il sedere sulla neve per la terza volta. Il gatto intanto sembrava completamente disinteressato a tutto ciò che lo circondava. Miagolava timidamente forse nella speranza di essere nutrito. Ma di scendere non sembrava il caso.
    - Uhm.. Hiro-kun! Secondo te posso usare il Chakra per potermi arrampicare su quest’albero? - Fu costretta a disturbare ancora una volta il ragazzo dal suo allenamento per chiedere aiuto. Sicuramente il Genin dalla chioma rossa era più esperto di lei nella manipolazione del Chakra. E probabilmente era giunto anche per lei il momento di allenarsi in questa sottile e meticolosa arte. - Bisogna accumulare del Chakra nella pianta del piede? - Aveva visto alcuni Ninja camminare sulle pareti verticali ed alcuni anche sulla superficie dell’acqua. Inoltre aveva qualche reminiscenze sulle tediose spiegazioni di Okada-Sensei. Perché non stava attenta in Accademia?
    A giudicare dalla serietà e l’impegno con cui Hiro-kun si allenava doveva essere molto importante. L’arte della manipolazione del Chakra e del suo controllo non doveva essere presa sotto gamba. In Accademia ai Denshi venivano insegnate le basi del suo impasto, ma solo dopo anni ed anni di pratica e studio alcuni Shinobi riuscivano a raggiungere la perfezione nel suo controllo. Forse questa poteva essere la strada per Ayuuki, per affinare le proprie capacità anche senza una Kekkei Genkai.


     
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    Hiro passione maestra




    Grazie all’esperienza che avevo sviluppato dai miei precedenti allenamenti riuscì nel tempo previsto ad ottenere i risultati sperati. Una grossa palla di neve si generò mano a mano che andavo avanti, spingendola con il chakra.

    A lavoro finito mi accorsi che Ayuuki mi stava osservando da un poco.

    Cosa fai?
    Pensavo che spalassi la neve a mani nude per temprare il tuo corpo.


    Chiese con fare indagatore la neogenin.

    Come sempre, prima di risponderle sfoderai la mia cordialità sorridendole.

    Uso il chakra!
    Stavo temprando quello o almeno credo.
    Come forse ti avranno detto in accademia con esso si possono fare un sacco di cose. Il potere del chakra ha solo la fantasia come limite e ovviamente l’allenamento che serve per controllarlo.. che non è affatto leggero.


    Dissi mentre mi pulivo le mani sporche di neve sul pantalone.
    Durante la nostra conversazione un forte miagolio attirò l’attenzione di entrambi.

    Un grasso ma infreddolito gatto era appollaiato su un nocciolo non troppo distante da noi.
    Mi sono sempre piaciuti gli animali, però dover andare a salvare un gatto obeso a causa del suo eccessivo spirito di intraprendenza non mi andava certo a genio, soprattutto se avrebbe rallentato il nostro lavoro.

    Ayuuki però si dimostrò subito più allettata dalla situazione e si fiondò verso l’albero nel tentativo di salvare il gatto.
    Poco interessato a salvare il micio, ma più curioso di seguire la scena, guardai il tutto dalla distanza.

    Fai pure!

    La mia compagna si avvicinò rapidamente all’albero e come una scimmietta provo a scalare il nocciolo, con poco successo.

    Tra una caduta e un’altra dovetti portarmi la mano alla bocca e simulare un attacco di tosse, nel tentativo di soffocare le risate.

    Stanca di arrivare a terra, Ayuuki si avvicinò a me nel tentativo di ricevere qualche consiglio, mentre di sottofondo il gatto implorava ancora aiuto.

    Uhm.. Hiro-kun! Secondo te posso usare il Chakra per potermi arrampicare su quest’albero?
    Bisogna accumulare del Chakra nella pianta del piede?


    In fretta e furia tentai di ricompormi per non ferire la mia compaesana e dpo essermi schiarito la voce riportai quando mi era stato insegnato da Raizen.

    Non sono espertissimo nell’uso del chakra eh! Tanto meno nel dare consigli sull’apprendimento.
    Però posso dirti che molto dipende da come vuoi scalare, se vuoi compiere una camminata in verticale allora dovrai convogliare il chakra nelle piante del piede. La cosa però bella è che puoi risolvere un problema sfruttando il chakra in più modi, potresti per esempio far fluire dell’energia lungo gli avambracci e scalare con quelli! Capisci bene che però sarebbe un poco inutile dato che ti servono le mani per prendere il gatto.


    Feci una piccola pausa, sincerandomi che Ayuuki mi stesse seguendo.

    Ci sono però due cose che devi tenere a mente.
    La prima è che devi conoscere la superficie con cui andrai ad interagire, una corteccia di un nocciolo si differenzia molto da quella di un pesco. Così come una corteccia durante il periodo invernale presenterà parti ghiacciate che la corteccia estiva non avrà. Dovrai quindi passare un poco di tempo ad osservare bene. Chiaro?


    Mi schiarì di nuovo la voce, poi ripresi.

    L’altra cosa importante è come interagisci con la superficie in questione.
    Ti faccio un esempio, la prima volta che ho usato il chakra adesivo è stato su un foglio. La carta presenta delle porosità quindi ho creato tanti piccoli ami, quasi indistinguibili l’uno dall’altro, che sono andati ad agganciarsi alla carta. Se posso darti un ultimo consiglio, prova anche tu a tenere un piccolo oggetto attaccato a te stessa tramite il chakra, poi passa ad attaccare te stessa albero..


    Dissi chiudendo con una risata per la battuta, forse poco divertente, che avevo fatto..

    Una volta terminato il discorso con Ayuuki ripresi a creare delle palle di neve facendo rotolare il manto nevoso tramite il chakra. A causa della piccola discussione dovetti però riprendere la concentrazione persa, rivisualizzare nella mia testa come avevo intenzione di muovere il chakra e quindi mettere il tutto in pratica.

    Mentre ripulivo il giardino non smisi però di tenere d’occhio la neogenin nel caso in cui avesse avuto bisogno di ulteriori consigli.



     
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    VI ~ Chakra adesivo: Mission complete!


    L

    e pulizie invernali nella villa di Machiko-sama erano appena iniziate ed Hiro-kun sembrava impegnarsi davvero molto. In realtà la ragazza non aveva mai avuto nessun dubbio sull’impegno e le motivazioni che spingessero il ragazzo dalla chioma scarlatta ad affrontare ogni genere di missioni ed incarichi, anche quelli più umili. Era da ammirare, ma l’attenzione della Fuyutsuki era focalizzata maggiormente sulla sua capacità nella manipolazione del Chakra.
    Spingendo con forza il proprio Chakra dagli Tsubo, in un moto repulsivo riusciva ad accumulare la neve in una grossa sfera ripulendo il prato e il sentiero, come era stato richiesto. Sicuramente era un modo operativo molto meno dispendioso, almeno per quanto riguarda le energie fisiche. Aveva immaginato Hiro-kun spalare neve per tutto il pomeriggio, ed invece si stava esercitando con la manipolazione del Chakra.
    Okada-Sensei lo ripeteva sempre in Accademia. Solo gli stolti sottovalutavano l’importanza della linfa vitale che percorreva il sistema circolatorio di ogni Ninja. Si potevano conoscere quanti Jutsu possibili o mostrare incredibili Kekkei Genkai, ma un vero Shinobi manipolava perfettamente il proprio Chakra. Era una lezione che Ayuuki aveva sempre sottovalutato. Solo ora ne comprendeva il reale significato. Ricordava ancora quando il Sensei dell’Accademia Ninja si attaccò come una lucertola al soffitto della classe. Tutti, compresa la Fuyutsuki, rimasero a bocca aperta per lo stupore. Il chakra era un valido alleato e non solo una risorsa da consumare per utilizzare i propri Jutsu.
    - Non credevo che si potessero fare così tante cose! - Annuì con un sorriso verso il ragazzo, che si dimostrò sempre gentile e disponibile con lei. La sua attenzione venne attirata da un miagolio quasi soffocato e grottesco. Una grossa, anzi enorme palla di pelo arancio era nascosta sui rami di un nocciolo. Il felino non sembrava molto agile e miagolava probabilmente per ottenere del cibo. Forse non mangiava da giorni, ma non si poteva dire che era deperito da quel digiuno. Anzi la Fuyutsuki si chiese come mai quel ramo riuscisse ancora a reggere il peso di quel gatto obeso. Nonostante la sua avversione verso l’egoista padrona di quell’animale decise comunque di arrampicarsi sull’albero per recuperarlo. Aveva pietà di quell’animale da compagnia. Forse era fuggito per l’insopportabile carattere di Machiko-sama. Purtroppo era suo compito di riportarlo a casa.
    - Stò per arrivare! - Queste furono le famose parole prima di cadere per tre volte dal tronco scivoloso e ghiacciato del nocciolo. Era impossibile per la neo-genin arrampicarsi senza perdere la presa sui rami freddi e scivolosi. Le temperature erano ancora troppo basse e ciò non facilitava il compito di Ayuuki. Rivolse il suo sguardo verso Hiro-kun, che intanto si era messo comodo nell’osservarla cadere. - Ehi?! - Lo aveva colto con le mani nel sacco. O almeno sulla bocca, mentre cercava di celare una risata. Le braccia s’incrociarono sotto all’acerbo seno e voltò il capo altrove quasi imbronciata. Ma alla fine dovette per necessità chiedere aiuto al Genin.
    Anche questa volta Hiro-kun si dimostrò più ferrato di lei su argomenti Accademici che dovevano essere già ben noti alla ex-studentessa. - Uhm.. ok.. ci provo! - In realtà non era molto convinta delle proprie parole. Ma se non provava ciò che le era stato appena insegnato non poteva verificare se era all’altezza delle sue aspettative. Sospirò leggermente prima di osservare attentamente la corteccia congelata dell’albero. Decise di seguire alla lettera i suggerimenti del suo parigrado, ignorando ogni distrazione esterna. In quel momento non le importava nulla di ciò che la circondava. Doveva concentrarsi.
    Per prima cosa allungò la mano destra verso il tronco dell’albero. L’indice percorse le nervature della corteccia. Il gelo dominava quel vegetale ed intuì che avrebbe dovuto utilizzare più chakra del normale per poter aderire alla spessa corteccia dell’albero. Era tutta questione di equilibrio. Infondo l’eccesso o il difetto nella manipolazione del Chakra erano di fondamentale importanza. - Uhm.. - Decise quindi di provare. Socchiuse leggermente le palpebre per sentire fluire le proprie energie sotto la pianta del piede. All’inizio in un movimento rotatorio per poter irrorare ambedue i piedi e poi iniziò a stabilizzare il Chakra. Il fiume divenne lentamente in un placido ruscello. Dispose le sue energie in modo uniforme, o almeno questo era il suo intento. La gamba destra si alzò per poter iniziare la scalata. Solo quando anche il secondo piede perse contatto con la neve iniziò a correre. Ma al terzo passo la quantità di Chakra accumulata risultò eccessiva, tanto da danneggiare la corteccia dell’albero e rompere la patina di ghiaccio su di essa. Ricadde a terra scompostamente. - Uff! - Non era affatto soddisfatta di se stessa e rivolse uno sguardo ad Hiro-kun. - Ehi! Inutile che guardi.. imparerò la manipolazione del Chakra in meno tempo di te! - Non sapeva bene quanto il ragazzo avesse impiegato nell’apprendimento del Chakra Adesivo, ma era convinta di farcela. E poi era una piccola frecciatina lanciata per aumentare il loro affiatamento. Abbozzò un lieve sorriso per poi continuare con i suoi tentativi.
    Stavolta decise d’impiegare meno Chakra. Aveva strafatto nel primo tentativo ed ora desiderava essere più precisa e meno impetuosa. Era tutta questione di pazienza e buon dosaggio. Sospirò leggermente prima di riprendere il suo personale allenamento. Anche questa volta la linfa vitale fluì nella pianta del piede, ma con più prudenza. E quando la ragazza cercò di scalare il nocciolo si accorse immediatamente di aver fallito. Infatti i piedi non aderirono alla corteccia gelata. Troppo poco Chakra.
    Si grattò la testa e diede un occhiata ad Hiro-kun in versione spalaneve. Ormai aveva accumulato un bel po’ di neve con il suo Chakra. Era decisamente in vantaggio. Da quando c’era una competizione in atto? Da adesso. Scrollò le spalle e riprovò.
    Equilibrio, precisione e delicatezza. Questi furono le chiavi del suo successo. Il Chakra adesivo si manifestò come desiderava e le leve inferiori rimasero attaccate all’albero per tutta la scalata, senza mai cedere alla gravità. In perfetto equilibrio psico-fisico raggiunse il gattone, che miagolo quasi annoiato. In realtà Ayuuki non riuscì a decifrare cosa passasse nella testa del felino. - Su su.. si ritorna a casa! Machiko-sama sarà preoccupatissima. - Si sentì quasi una bugiarda. La vecchia bisbetica non aveva mostrato un minimo di rammarico per lo smarrimento del suo animale da compagnia, ma dettagli. *Maoowwww!* Ancora una volta il gatto tigrato miagolo. - Si lo so.. è una vecchia strega. - Da quando Ayuuki parlava il gattese?
    Riportò a terra il felino, che decise di rientrare in casa attraverso una finestra semi-aperta sul retro. Il suo salto non era stato tra i più agili ma finalmente era tornato a casa. Intanto la neo-Genin si ergeva soddisfatta e fiera dei suoi risultati, ottenuti in meno di un pomeriggio. Lanciò un’occhiata verso Hiro-kun. Ma forse era il momento di provvedere allo stagno ghiacciato.


     
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    Fratello dispettoso




    Ayuuki sembrò afferrare i pochi insegnamenti che fui in grado di darle.
    Sicuramente non ero un ottimo insegnante, da poco io stesso avevo appreso le nozioni fondamentali e di certo non ero in grado di trasmetterle al meglio.
    La mia compagna non si fece però intimorire dall’apparente difficoltà e diede tutta se stessa nello scalare l’albero.

    Mentre io, infreddolito e parzialmente bagnato dalla neve, ripulivo l’intera villa, lei si premurava di salvare il gatto obeso, lanciandomi di tanto in tanto delle occhiatacce.
    Sinceramente non capivo il perché di quello sguardo, ma la presi sul ridere.

    Questi animalisti..

    Il lavoro era duro, anche se riuscivo a spingere una buona quantità di neve alla volta tramite il chakra, la scomoda posizione mi procurava un fastidio crescente alla base della schiena.
    In oltre stavo utilizzando veramente molto energia, ormai avevo pulito più di metà del giardino e forse proprio il fatto di essere vicino alla meta mi diede la forza di stringere i denti e continuare.

    Finalmente sentì il gattino miagolare con maggiore veemenza, Ayuuki ce l’aveva fatta.
    Dopo l’ennesima occhiata mi avvicinai alla mia compagna, interrompendo per un attimo il mio lavoro.

    Ehi cosa sono quelle occhiatacce eh?

    Dissi sorridendole come mio solito.

    Comunque.. complimenti! Non era affatto facile salire su quell’albero..
    Però ancora c’è tanto lavoro da fare.. dato che ora sai arrampicarti meglio immagino che oltre allo stagno vorrai pulire anche le grondaie


    Dissi con un sorriso goliardico, classico di un fratello che intende fare un dispetto alla propria sorella. Che fossero gli influssi negativi di Machiko?
    Forse più semplicemente era il mio modo di vendicarmi per i continui sguardi che mi aveva lanciato durante gli ultimi minuti.

    Ah.. se finisci in tempo ho una sfida da proporti..

    Conclusi tagliando il discorso con un occhiolino.

    Finita la discussione ripresi la concentrazione, ormai trovare le energie per richiamare il chakra era difficile e ancor di più era controllarlo a dovere. Passai dieci minuti buoni a concentrarmi, analizzando il flusso di chakra che mi attraversava il corpo, riprendo a muovere a piccole quantità e a livello capillare. Quando fui nuovamente padrone delle mie energie mi accertai di essere ancora in grado di poter spingere la neve con il chakra. Quindi ripresi il mio lavoro.



     
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  13. **Kat**
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    VII ~ Il nuovo obbiettivo: Controllo perfetto del Chakra


    C

    on l’aiuto di Hiro-kun la Fuyutsuki riuscì ad apprendere le basi del Chakra adesivo. In verità era la prima volta che si allenava nella manipolazione del Chakra, nonostante i petulanti ed assillanti insegnamenti di Okada-Sensei. Forse si aspettava di trovare maggior difficoltà nello scalare quell’albero di nocciolo ghiacciato. O semplicemente aveva sottovalutato le sue capacità.
    Apparentemente Ayuuki poteva apparire spavalda, sicura di sé e sempre piena di energie. Il sorriso non svaniva mai dal suo dolce viso, nemmeno nei momenti più difficili. E la sua caparbietà le permetteva di raggiungere quasi sempre i suoi obbiettivi. Nonostante non fosse un’alunna modello all’Accademia alla fine era riuscita a diplomarsi. Ora il prossimo passo era ben più grande e difficile. Era vissuta sempre all’ombra di Ai-chan. Aveva ammirato la sorella e per tutta la sua felice infanzia non aveva fatto altro che guardare le sue spalle e desiderare un giorno di diventare proprio come lei. Purtroppo la distanza tra loro era diventata abissale senza nemmeno che se ne accorgesse. Era una Kunoichi di talento e lei? Sarebbe stata all’altezza della sorella?
    Aveva mille motivi per non fallire, eppure temeva di non farcela. Ma forse aveva trovato la “strada” da seguire. Non eccelleva particolarmente nei Ninjutsu e nelle Genjutsu. Cercava di fare il possibile per temprare il proprio corpo e predisporlo al Taijutsu. Ma la chiave del successo poteva risiedere proprio nella manipolazione del Chakra. Era la base di tutto, di ogni forma di vita. Forse se fosse riuscita a raggiungere un controllo del Chakra pressoché perfetto, sarebbe riuscita ad avvicinarsi ad Ai-Oneesan.
    La manipolazione del Chakra era un’arte raffinata e precisa. Solo pochi Ninja del villaggio della Foglia erano riusciti a raggiungerne la perfezione. Solo pochi eletti. Necessitava di impegno costante e studio dei flussi d’energia che fluivano nel corpo di uno Shinobi. Aveva appreso piuttosto rapidamente il Chakra adesivo, forse aveva qualche possibilità a riguardo. Non le era risultato particolarmente difficile. Possedeva una naturale predisposizione per il controllo del Chakra? Era ciò che doveva scoprire.
    - Ti stò solo dimostrando che sono più brava di te! - A questo punto la Fuyutsuki mostrò una linguaccia alquanto infantile. Anzi tirò la palpebra sinistra per strizzare l’occhio e mostrargli una buffa espressione. Lo stava prendendo in giro, scherzosamente. Sapeva benissimo che Hiro-kun era stato fondamentale con i suoi consigli, ma un po’ di sana competizione non faceva mai male. - Non sottovalutarmi.. solo perché sono una Kunoichi. - Iniziò ad accusarlo bonariamente ma mantenendo un sorriso sulle sue labbra. - E vedrai quelle grondaie ripulite in men che non si dica! - Promise con orgoglio prima di avvicinarsi al muro frontale della villetta, in prossimità della porta d’entrata.
    Ayuuki lanciò una lieta occhiata verso Hiro-kun, che riprese la sua mansione da spalaneve. Con il Chakra repulsivo il ragazzo dalla chioma scarlatta procedeva spedito nella ripulitura del giardino dalla neve. Infatti circa metà del cortile esterno aveva riacquistato i suoi colori. L’erba del prato sembrò rianimarsi e anche i marmi delle statue ripresero l’antica lucentezza. Il ghiaccio che ricopriva il sentiero era quasi sparito. Il Genin di Konoha stava facendo un ottimo lavoro.
    Prima di concentrarsi per salire sulla grondaia e ripulire il tetto della villetta rivolse l’attenzione verso il compagno di squadra. Sembravano davvero un’impresa di pulizia. - Che tipo di sfida? - Sembrava che la curiosità della Fuyutsuki si fosse ravvivata improvvisamente. Rivolse uno sguardo interrogativo e pretendeva una risposta. Come sempre si dimostrava impaziente. Era troppo curiosa.
    A questo punto decise di richiamare a sé la concentrazione necessaria per poter manipolare il Chakra. Era riuscita a salire su un albero ghiacciato per salvare il gatto obeso di Machiko-sama, ma desiderava un riscontro positivo anche questa volta. Aveva davvero imparato a controllare il Chakra adesivo? Socchiuse leggermente le palpebre per poter chiudersi in se stessa e cercare la concentrazione necessaria. Svuotò la testa da ogni distrazione. Cercò di percepire i flussi di energia che si fondevano nel centro del suo sistema circolatorio del Chakra. Energie che si accumularono in entrambe le leve inferiori, precisamente sulla pianta del piede. - … - Rimase in perfetto silenzio, ignorando ogni distrazione, anche le eventuali parole di Hiro-kun. Aveva tempo per rispondergli, ora era concentrata sull’esercizio.
    Con precisione ed equilibrio stabilizzò il Chakra sotto la pianta del piede. E quella massa informe di energie divenne una placida patina di Chakra azzurrino pronto ad aderire su ogni superficie. Ma non aveva dimenticato di analizzare la superficie su cui doveva arrampicarsi. Il muro sembrava molto solido, molto più solido del nocciolo. Quindi istillò maggior Chakra nel piede per equilibrare quelle due forze. Con calma e precisione quasi chirurgica adagiò la prima leva inferiore sul muro e poi la seconda. Riaprì gli occhi ed iniziò a camminare, lentamente. Era un esercizio molto più difficile del precedente. Necessitava di calma e costante concentrazione.
    Alla fine si ritrovò sulla grondaia trionfante. - Ce l’ho fatta! - Fece anche un saltello di gioia ed alcuni cumuli di neve caddero attraverso le fenditure del tetto. Era il momento di mettersi a lavoro. Purtroppo lei doveva spalare la neve con le mani ed avere cura degli spazi tra una tegola e l’altra. Era un incarico meticoloso. Sospirò leggermente prima di chinarsi ed iniziare con la ripulitura della grondaia. Fortunatamente non sembrava esserci molta neve, visto che il tetto era spiovente.


     
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  14. Mberu
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    Snow Wars




    Ayuuki, come prevedibile, rispose a tono alla mia domanda.

    Ti stò solo dimostrando che sono più brava di te!
    Non sottovalutarmi.. solo perché sono una Kunoichi.


    Disse la mia compagna d’avventure, concludendo con una boccaccia.
    Per tutta risposta contraccambiai la smorfia.

    GNEEEEEE

    Con meno infantilità, la discussione si spostò sulla sfida che intendevo lanciarle.

    Che tipo di sfida?

    Il mio chakra repulsivo contro il tuo adesivo.. fatti bastare questo

    Dissi rivolgendomi con la testa dall’altro lato e alzando leggermente il volto.
    Il dibattere della sfida sfida finì con quell’ultima frase, non sarei più stato disponibile a dare informazioni, del resto si trattava di una sfida veramente banale.

    Una volta allontanatomi e ripreso a lavorare, mi accorsi che Ayuuki era riuscita a salire efficacemente sulla grondaia per pulirla. Leggermente stufo dei suoi successi e di spalare neve come un forsennato, decisi di renderle le cose più difficili.

    Vediamo se ti piace così tanto la neve..

    Mi calai per terra ed iniziai a produrre una dozzina di palle di neve.
    Una volta che fui soddisfatto del risultato, mi avvicinai furtivamente verso Ayuuki sino a raggiungere una distanza di 14 metri.
    Posai le palle per terra, tenendone solo due, una per ogni mano.
    Chiusi gli occhi e respirai profondamente, per come avevo fatto prima per spalare la neve.
    Iniziai a dirigere il flusso di chakra verso le mani, quando mi sentì pronto riaprì gli occhi e puntai i palmi verso Ayuuki, il mio intento era quello di mirare alle gambe per farle perdere l’equilibrio.
    Inspirai profondamente un’ultima volta, poi buttai fuori tutta l’aria da dentro i miei polmoni e contemporaneamente rilascia il chakra dai palmi cercando di dargli la forma più compatta possibile. Le palle di neve schizzarono come previsto verso le gambe di Ayuuki, perdendo parte della loro forma originaria a causa emissione non eccelsa di chakra. [Vel: 200]

    BATTAGLIA DI PALLE DI NEVE!!

    Urlai alla kunoichi, che probabilmente aveva già intuito cosa stesse accadendo.
    Subito mi chinai verso la mia scorta di pallottole di neve, pronto a perfezionare il mio lancio e far cadere la mia compagna, nel caso in cui non lo avesse fatto.
    Sta volta non chiusi gli occhi, per paura di un eventuale contrattacco.
    Come prima inspirai profondamente, quindi completando la respirazione lanciai le due palle di neve per mezzo di un’emissione di chakra più controllata della precedente. Sta volta le palle persero solo leggermente parte della loro forma. [Vel: 200]

    Bene..

    Presi altre due palle e nel tentativo di sorprendere la mia avversaria in questa battaglia, mi lanciai a destra, compiendo una capriola sulla neve.
    Completamente cosparso di bianco puntai i palmi carichi di palle di neve verso le gambe di Ayuuki, quindi, senza aiutarmi con la respirazione, portai le braccia indietro, canalizzando il flusso di chakra verso gli avambracci. Quindi portai le braccia in avanti e in contemporanea con il rilascio del chakra arrestai la loro corsa. Le palle quando lasciarono le mie mani avevano una perfetta forma sferica. [Vel: 200]

    FAMMI VEDERE QUANTO SEI BRAVA A PULIRE MENTRE TI PRENDO A PALLE DI NEVE

    La schernì infine sghignazzando.






    Chakra: 18,5/20
     
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  15. **Kat**
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    VIII ~ Letale combinazione: Chakra distruttivo ed adesivo


    I

    l rapporto tra la Fuyutsuki e Abe stava crescendo in modo così spontaneo e cristallino. Da semplici conoscenti erano diventati compagni di avventure nei confini del Paese del Fuoco. Non era il primo incarico che portavano a termine insieme. E non era nemmeno il primo evento a cui presenziavano. Lentamente il loro rapporto di semplice conoscenza stava diventando ben più profondo. Una piacevole amicizia. Tanto che il ragazzo dalla chioma scarlatta iniziò ad impersonare le parti del fratello dispettoso.
    Ayuuki non aveva mai avuto un fratello e non sapeva minimamente cosa fosse il sentimento di protezione che poteva nutrire un fratello maggiore nei confronti della sorellina. Ma aveva avuto una sorella, anzi aveva ancora una sorella. Forse i due rapporti si equivalevano come intensità. E poi avere Hiro-kun come compagni di giochi e marachelle rendeva tutto più divertente.
    Accettò la sfida senza sapere in cosa consistesse. In realtà non era stato molto esplicito e la Fuyutsuki non aveva dato il giusto peso a quel guanto di sfida. Pensava che era solo una battuta o una proposta lanciata tanto per strapparle un sorriso, oppure per invitarla ad impegnarsi di più. Ayuuki, nonostante il suo angelico aspetto, era molto competitiva. Detestava perdere le sfide.
    Senza sospettare minimamente di un eventuale “attacco” di Hiro-kun iniziò a ripulire il tetto dalla neve. Non ce n’era molta, anche perché la grondaia era spiovente. Non avrebbe impiegato molto tempo. Poi aveva intenzione di passare allo stagno. Ma a quanto pare il genin dalla chioma rossa aveva altro in mente.
    - Uhm? - Non aveva compreso il reale significato di quelle parole. Il Chakra repulsivo contro quello adesivo. Come utilizzare il Chakra in una sfida con la neve? Ayuuki alzò le spalle e continuò con il suo incarico. Si chinò per poter raccogliere con le mani tutta la neve possibile e gettarla oltre la grondaia. Tanto c’era il Genin a spalare la neve in giardino, era certa che se ne fosse occupato lui. Almeno sperava. Non sospettava affatto dei “cattivi” propositi del collega.
    Improvvisamente sentì qualcosa impattare contro la sua gamba destra. Ben due tonfi ed una sensazione di bagnato sulle calze nere. Ma essendo accovacciata sulla grondaia non perse l’equilibrio come Abe sperava. Le ginocchia erano piegate sulle gambe e ciò ampliava la sua base d’appoggio. Fu fortunata, il proiettile di neve andò ad impattare nel punto prefissato dal Genin. Ottima mira, forse qualche difetto nella manipolazione del Chakra, ma Hiro-kun migliorava a vista d’occhio. - Eh? - Solo ora comprendeva le parole del ragazzo. - Ma che ci faccio con il Chakra adesivo? - Forse poteva creare delle palle di neve velocemente, facendo aderire con più efficacia la neve nelle sue mani. Era un’opzione, ma non era il momento delle domande. Nel cortile esterno della Villa di Machiko-sama si era appena scatenata una guerra.
    - Guerraaaaaaaaa! - Ovviamente la neo-genin non aveva minimamente voglia di perdere il confronto con il suo coetaneo. Doveva dimostrare che le Kunoichi erano più scaltre, capaci e talentuose degli Shinobi. E poi aveva tanto parlato delle sue capacità nella manipolazione del Chakra che non poteva tirarsi indietro. Era il momento di affrontare quella battaglia. Era una questione d’orgoglio.
    I primi due proiettili di Hiro-kun erano andati a segno, e la Fuyutsuki si alzò sulla grondaia per prepararsi alla prossima offensiva. Il ragazzo sembrava uno Yeti delle nevi pronto ad abbattere ogni forma vivente con le sue palle di neve. Alla ragazza non restava che mantenere la difensiva. Inoltre la neve essendo particolarmente friabile non l’aveva scalfita minimamente. Potevano colpirsi con i proiettili di neve senza farsi male.
    Abe preparò altre due sfere di neve e puntò i palmi verso la ragazza per lanciarle con il Chakra repulsivo. Stavolta il lancio fu più preciso e le sfere restarono più o meno compatte, e non si dispersero come nel lancio precedente. La ragazza spostandosi verso destra riuscì a schivare il primo proiettile, ma il secondo si avvicinava pericoloso al suo volto. - Yaaah! - Urlò istintivamente e portò ambedue le mani distese davanti al volto, quasi per proteggersi. Decise di accumulare un bel po’ di chakra all’interno dei palmi aperti verso l’Abe. Il Chakra si manifestò in una leggerissima aura azzurrina e fu spinto verso l’esterno tramite gli Tsubo non appena la palla di neve era prossima all’impatto. Il chakra distruttivo permise ad Ayuuki di frantumare la palla di neve ed evitare l’impatto. Cristalli di ghiaccio che si dispersero davanti alla sua figura, ancora irrigidita e preoccupata per l’imminente impatto. L’aura azzurrina svanì come era comparsa e la ragazza si sorprese di quella particolare manipolazione del Chakra. Era stato puro istinto il suo.
    - Eh? Non sono stata colpita? - Strizzò gli occhietti. Sciolse la sua posizione e si rese conto che oltre le mani non c’era più la figura di Hiro-kun. Il ragazzo era rotolato via per preparare la sua terza offensiva. Non aveva tempo di riflettere su ciò che le era appena accaduto, doveva prepararsi alla difesa ancora una volta.
    Stavolta le sfere di neve erano molto più compatte ed altrettanto precise. Il Genin aveva ottenuto un buon controllo del Chakra repulsivo. Ed Ayuuki si ritrovò a spostarsi con una capriola sulla sua sinistra. Staccò il piede destro dalla grondaia per spostare il baricentro su un lato, e la prima palla di neve le sfiorò il tallone ma non la colpì. Proprio quando stava per appoggiare la scapola sinistra per rotolare, la seconda palla di neve impattò contro il piede che faceva da perno. Mancò l’attrito e la ragazza scivolò fino ad atterrare in un cumulo di neve a pochi passi dall’entrata. *Coff-Coff!* Riuscì ad emergere dal cumulo di ghiaccio con la testa e cercò di farsi spazio tra la neve per portarsi in una posizione di vantaggio. Hiro-kun era riuscito a farla cadere dalla grondaia, ma la guerra non era ancora finita.
    - Arrivo! - Annunciò con determinazione. L’Abe doveva iniziare a tremare. C’era una Fuyutsuki che correva contro di lui con tutta la voglia di sommergerlo di neve. Non aveva raccolto nessuna palla di neve, apparentemente le sue mani erano vuote. Durante la corsa si chinò in avanti per allungare le mani verso il prato ancora innevato. Grazie al Chakra adesivo cercò di raccoglierne un po’ senza essere costretta a fermarsi e ad appallottolare i proiettili. Strinse i pugni per poter dare alla neve una forma più o meno sferica. Quando fu a circa tre metri dal ragazzo lanciò con tutta la sua forza le due sfere di neve sul fianco destro, spalla e bacino, quasi per spingerlo verso sinistra. Quindi scattò verso un cumulo di neve molto vicino alla sua posizione e caricò il braccio destro di Chakra. Aprì il palmo e piegò le dita per esporre il polso. Ayuuki cercò di accumulare un bel po’ di Chakra distruttivo, lo stesso che l’aveva salvata da una palla di neve prima, nel palmo della mano. Quando fu a pochi passo dal cumulo di neve sferrò il suo palmo aperto nella speranza di utilizzare la tipologia di chakra che aveva manifestato con tanta naturalezza.
    Sperava di creare una piccola frana con il Chakra distruttivo per investire l’inconsapevole Hiro-kun, che si trovava a pochi passo dal cumulo di neve da lui stesso accumulato nella ripulitura del giardino di Machiko-sama.


     
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